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Tradizioni e Artigianato dell’Abruzzo: La storica Fiera della Capra di Beffi - Info Point Regione Abruzzo

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Tradizioni e Artigianato dell’Abruzzo: La storica Fiera della Capra di Beffi

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Scoprire i tesori nascosti, i luoghi affascinanti e le meraviglie naturali dell'Abruzzo

La storica Fiera della Capra di Beffi, che si tiene ogni anno nel borgo medievale di Beffi, frazione di Acciano (AQ), rappresenta un evento fondamentale della tradizione abruzzese. In passato, la fiera si svolgeva lungo la strada che costeggiava il paese e aveva una grande importanza per i contadini della valle, che, dopo aver concluso le raccolte, trovavano l’occasione di acquistare beni e strumenti utili per affrontare l’inverno. Scarpe, abiti pesanti, attrezzi agricoli, provviste e strumenti di uso quotidiano erano tra gli acquisti più comuni. La fiera, che inizialmente si svolgeva in concomitanza con i festeggiamenti della Madonna del Rifugio, divenne poi famosa per la vendita e lo scambio di capre, animali che rappresentavano una risorsa importante per le famiglie contadine. Nel corso degli anni, la Fiera della Capra ha mantenuto la sua vocazione di mercato, ma si è arricchita di numerosi eventi che attraggono visitatori da tutta la regione. Ogni anno, durante la seconda domenica di novembre, la piazza di Beffi si trasforma in un vivace mercato dove si possono trovare prodotti tipici della terra, animali, artigianato locale come ceramiche e tessuti, e prelibatezze gastronomiche offerte da produttori locali. L'atmosfera è quella di una festa popolare, in cui si mescolano tradizione e commercio, con una forte componente di convivialità e scambio culturale. Il giardino del Castello di Beffi ospita gli animali, creando uno scenario suggestivo che attira turisti e appassionati di cultura rurale. Accanto alle bancarelle e agli stand gastronomici, la Fiera della Capra propone attività di animazione e intrattenimento che coinvolgono grandi e piccini. Tra queste, l’asineggio, che consiste in un percorso a cavallo per i bambini, e la falconeria, che affascina con la sua antica tradizione. Non mancano mostre d’arte e visite guidate alla Torre del Castello, che offrono ai visitatori l’opportunità di ammirare una vista panoramica unica sul massiccio del Sirente e sulla valle sottostante. In questo contesto, la fiera diventa un’occasione di riscoperta delle tradizioni locali e di valorizzazione del patrimonio storico e culturale di Beffi e dei paesi limitrofi. La Fiera della Capra non è solo un mercato, ma anche un momento di riflessione sulla memoria storica e sui mestieri tradizionali che hanno caratterizzato la vita rurale dell’Abruzzo. Un esempio è quello del maniscalco, figura quasi scomparsa che, fino a metà del Novecento, era fondamentale nelle campagne abruzzesi per la ferratura degli animali da lavoro. Questa tradizione, che un tempo si sovrapponeva a quella del fabbro, veniva praticata con grande maestria, forgiando i ferri su misura per ogni cavallo, asino o mulo. Oggi, la mascalcia è ancora viva grazie a esperti come Franco Brisighella di Bussi sul Tirino (PE), che, attraverso laboratori e dimostrazioni, mantiene viva questa antica arte fabbrile. La Fiera della Capra di Beffi, quindi, è un evento che celebra non solo l’agricoltura, ma anche la capacità di preservare e trasmettere antiche tradizioni artigianali alle nuove generazioni.Tradizioni e Artigianato dell’Abruzzo:
La storica Fiera della Capra si tiene ogni anno nel borgo medievale di Beffi di Acciano (Aq). Anticamente si svolgeva lungo la strada che costeggia il paese e richiamava tutta la gente della Valle, soprattutto contadini, che, dopo le raccolte, avevano qualche sommetta in più per sopperire ai bisogni che sarebbero occorsi nel lungo inverno come scarpe, abiti pesanti, attrezzi da lavoro, prodotti agricoli, vestiti, provviste per l'inverno, strumenti e attrezzi di uso quotidiano. L'evento un tempo era collaterale ai festeggiamenti della Madonna del Rifugio organizzati dalla Confraternita della Madonna di Loreto nella chiesa settecentesca locale, poi divenne nota come Fiera della capra, a motivo del fatto che le capre erano gli animali maggiormente venduti e scambiati. Sotto l'ombra del Castello la seconda domenica di novembre decine di bancarelle occupano la piazza dove si offrono i prodotti della terra, gli animali, ospitati nel giardino del Castello, i manufatti artigianali come le ceramiche, le stoffe, l'oggettistica. Gli stand gastronomici e i casari locali propongono squisite prelibatezze per la storica Fiera, mercato e occasione di scambio, commercio e convivialità. Non mancano le attività di animazione e laboratori didattici per bambini ed adulti come l' asineggio (maneggio fatto con l’asino per gruppi di ragazzi) e la falconeria, le mostre, le visite alla Torre da cui si gode di una spettacolare vista panoramica sul massiccio del Sirente e la Valle. Il mestiere del maniscalco è ormai quasi scomparso dai nostri paesi dove era abbastanza diffuso fino alla prima metà del ’900. Era un lavoro umile e mal retribuito, strettamente legato alla vita contadina che un tempo utilizzava animali domestici da trasporto e da tiro, cavalli, asini e muli, per svariati lavori agricoli. L'arte del maniscalco, che in passato si sovrapponeva in parte a quella del fabbro, era molto importante per la salute dell'animale perché i ferri venivano infatti forgiati al momento, e su misura, secondo le necessità dei cavalli. La ferratura, ovvero l'applicazione del ferro allo zoccolo del cavallo, è operazione necessaria perché il cavallo possa affrontare vari tipi di lavoro e di terreni, movimenti e sforzi delle zampe, mentre per il cavallo brado o a riposo, la ferratura non solo risulta superflua ma può anche danneggiarlo molto, perciò lo zoccolo si lascia scalzo. Gli arnesi più utilizzati dal maniscalco di un tempo erano: un fornello alimentato da un mantice; un'incudine; una vasca d'acqua, il coltellaccio, le tenaglie, le lime, i chiodi, un incastro tagliente, un incastrino, puntoni metallici, pinza e martello. Il maniscalco prima fissava provvisoriamente un chiodo centrale sul ferro e poi gli altri sette gradatamente, infine conficcava gli otto chiodi con il martello tagliando le punte con le tenaglia e ribattendole sull'unghia. Quando il ferro non calzava bene doveva arroventarlo per poterlo foggiare nella forma desiderata. Il maniscalco doveva recarsi personalmente in campagna a ferrare i numerosi animali che un tempo popolavano le campagne o partecipare alle fiere che si tenevano ad ogni stagione. In Abruzzo la mascalcia, l'arte della ferratura degli zoccoli di equini e bovini conta esperti in tutte le province come il Franco Brisighella di Bussi sul Tirino (PE) che mostra e racconta le tecniche di questa antica arte fabbrile e conduce affascinanti laboratori di forgiatura del ferro. La storica fiera della Capra di Beffi (Acciano – Aq)

La storica Fiera della Capra di Beffi, che si tiene ogni anno nel pittoresco borgo medievale di Beffi, frazione di Acciano (AQ), è uno degli eventi più sentiti della tradizione abruzzese. Originariamente, la fiera si svolgeva lungo la strada che costeggiava il paese, attirando contadini e agricoltori che, dopo le fatiche delle raccolte, avevano qualche somma in più per comprare beni e strumenti utili per affrontare l’inverno. Scarpe, abiti pesanti, attrezzi da lavoro e provviste erano tra i prodotti più richiesti. L'evento, che inizialmente era parte delle celebrazioni per la Madonna del Rifugio, divenne conosciuto come la Fiera della Capra, poiché questi animali erano i protagonisti della fiera, venduti e scambiati per i più disparati scopi.
Ogni anno, la seconda domenica di novembre, la piazza del paese si anima con decine di bancarelle che espongono prodotti della terra, animali, ceramiche, tessuti e oggettistica locale. Il giardino del Castello di Beffi ospita gli animali, mentre gli stand gastronomici e i casari locali offrono prelibatezze tradizionali, creando un’atmosfera di convivialità e commercio. La Fiera della Capra è anche un'occasione di intrattenimento, con attività di animazione, laboratori didattici per adulti e bambini, come l’asineggio e la falconeria, oltre a mostre e visite alla Torre del Castello, da cui si gode di una vista panoramica spettacolare sul massiccio del Sirente e sulla valle sottostante.
Un aspetto affascinante della fiera è il ricordo di mestieri ormai quasi scomparsi, come quello del maniscalco. Fino alla metà del Novecento, il maniscalco era una figura essenziale nelle campagne abruzzesi, dove cavalli, asini e muli venivano utilizzati per il lavoro agricolo. L'arte del maniscalco, che spesso si sovrapponeva a quella del fabbro, era fondamentale per la salute degli animali. La ferratura, che consisteva nell’applicazione di ferri forgiati su misura per ogni cavallo, permetteva agli animali di lavorare su terreni diversi senza danneggiare gli zoccoli. Quando necessario, il maniscalco forgiava i ferri in loco e li adattava, un’abilità che richiedeva esperienza e precisione.
Oggi, in Abruzzo, la mascalcia è ancora praticata da esperti in tutte le province, come Franco Brisighella di Bussi sul Tirino (PE), che continua a raccontare e mostrare le tecniche di questa antica arte fabbrile. Brisighella organizza laboratori di forgiatura del ferro, coinvolgendo appassionati e visitatori, e contribuendo così a mantenere viva questa tradizione. La Fiera della Capra di Beffi, dunque, non è solo un evento di commercio e festeggiamenti, ma anche un'importante occasione per riscoprire e valorizzare il patrimonio culturale e artigianale dell'Abruzzo, dove le tradizioni secolari continuano a vivere nelle mani degli artigiani e nelle sue manifestazioni più autentiche.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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