Grotte nella Regione Abruzzo: Grotta delle Praje
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La Grotta delle Praje, situata nel Comune di Lettomanoppello, rappresenta uno degli ipogei più rilevanti della provincia di Pescara. Questa cavità naturale, nota da secoli alla popolazione locale, ha suscitato l’interesse di numerosi studiosi nel corso della storia. Tra i visitatori illustri si ricordano Pasquale De Virgiliis, che nel 1837 descrisse il "ramo alto più facile" sul "Giornale Abruzzese", e l’esploratore chietino Giovanni Chiarini, che nel 1874 pubblicò un resoconto delle sue osservazioni nel "Rendiconto" dell’Accademia delle Scienze Fisiche e Matematiche. La grotta ha attirato l’attenzione non solo per le sue caratteristiche geologiche e speleologiche, ma anche per la sua accessibilità e la sua posizione strategica nei pressi di Lettomanoppello.
L’ingresso della Grotta delle Praje si trova quasi a livello del suolo, attraverso un’apertura naturale nella roccia calcarea, che nel tempo potrebbe essere stata ampliata artificialmente per facilitare l’accesso. Una breve scalinata scavata nella pietra conduce all’interno della cavità, dove si trova un cancello d’ingresso. Da qui si accede a un’ampia sala iniziale, punto di riferimento per i gruppi di visitatori. Dopo circa venti metri, il percorso si biforca in due rami principali: a sinistra si sviluppa il tracciato speleo-turistico, più agevole e ricco di concrezioni calcaree, mentre a destra si trova un percorso più impegnativo, caratterizzato da un limo sabbioso di colore ocra scuro, noto come il "fango delle Praje", riservato agli speleologi più esperti.
Il ramo superiore speleo-turistico è una galleria complessa che testimonia le diverse fasi di formazione della grotta. Si possono osservare tracce della condotta originaria a pieno carico, poi trasformata in una condotta vadosa e insatura, modellata dall’erosione dell’acqua. Questo percorso è arricchito da concrezioni calcaree, piccoli pozzi, camini e colate di bitume. Il suo sviluppo complessivo è di circa 200 metri, lungo i quali si incontrano ostacoli naturali come colate calcaree da scalare, piccoli laghetti stagionali e strettoie che rendono l’esplorazione affascinante ma impegnativa. Nel tratto finale della grotta, il percorso si fa più fangoso e termina in una piccola camera dove uno pseudo-sifone ostruito da depositi limosi impedisce ulteriori avanzamenti.
Nel corso degli anni, la Grotta delle Praje ha subito danni a causa di atti vandalici e prelievi illeciti di stalattiti e stalagmiti. Il suo facile accesso e la vicinanza al centro abitato hanno contribuito alla sottrazione di numerose formazioni calcaree. Dal punto di vista faunistico, la grotta ospita varie specie di mammiferi come istrici, faine, tassi e volpi, oltre a una limitata presenza di chirotteri, la cui tutela è fondamentale, soprattutto durante il letargo invernale. Tra gli invertebrati, si segnalano cavallette di grotta, ragni troglofili e il miriapode Typhloiulus longinquus, una specie endemica della cavità. Tra il 2019 e il 2021, nell’ambito del progetto europeo “Adriaticaves”, promosso dal Parco Nazionale della Maiella, sono stati installati pannelli informativi, un nuovo cancello d’ingresso e realizzata una scansione 3D della grotta, offrendo la possibilità di esplorarla virtualmente attraverso il portale web del Parco.


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