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Sito archeologico in Provincia di Chieti: Juvanum – Fraz. Fonticelle di Montenerodomo (Ch) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Sito archeologico in Provincia di Chieti: Juvanum – Fraz. Fonticelle di Montenerodomo (Ch) - Abruzzo

Le meraviglie > Archeologia in Abruzzo > Archeologia CH
I principali siti archeologici nella Provincia di Chieti - Abruzzo

Il sito archeologico di Juvanum, situato nella frazione Fonticelle a Montenerodomo (Ch), è un importante esempio di insediamento che ha visto il passaggio da una fase sannitica ad una romana. Originariamente abitata sin dall'età del bronzo, la città di Juvanum subì una trasformazione radicale dopo le guerre sannitiche, entrando a far parte dell'orbita romana. Con il suo status di municipio romano, la città venne arricchita dalle tipiche infrastrutture e monumenti che caratterizzavano i centri urbani di Roma, diventando un punto di riferimento per la regione. Nell'acropoli di Juvanum, uno degli elementi più significativi è il complesso templare, costituito da due templi adiacenti. Questi edifici religiosi furono costruiti inizialmente dalla tribù sannita dei Carecini e successivamente dedicati a divinità romane, come Eracle, Diana, Vittoria e Minerva. Il tempio maggiore, risalente all'inizio del II secolo a.C., è il più antico e conserva parte del perimetro e del podio. Il tempio minore, di poco successivo, ha visto conservato solo il podio, ma rappresenta comunque un'importante testimonianza del culto romano nella città. A piedi dell'acropoli si trova il teatro, una struttura che testimonia l'importanza culturale e sociale della città nel periodo romano. La scena e parte della cavea sono ancora ben conservate, insieme alla pavimentazione del foro. Qui, le basi delle statue rinvenute fanno luce sul contesto religioso e politico di Juvanum, come nel caso delle epigrafi onorarie che associano le statue di Minerva e di Cornelia Salonina, moglie dell'imperatore Gallieno, che dimostrano la connessione della città con l'élite romana. Il parco archeologico di Juvanum offre una straordinaria opportunità di immergersi nella storia, permettendo di osservare da vicino come la città, inizialmente un insediamento sannitico, si sia evoluta e trasformata sotto l'influenza romana. I resti archeologici, che spaziano dai templi alle strutture pubbliche, raccontano un passato ricco di culture che si sono fuse, lasciando un'eredità unica e affascinante per chi visita il sito oggi.Siti Archeologici in Abruzzo:
Il sito archeologico di Juvanum – Fraz. Fonticelle a Montenerodomo (Ch). Area abitata sin dall’età del bronzo, Iuvanum, dopo le guerre Sannitiche, fu coinvolta e portata all’interno dell’orbita dei romani. Come municipio romano, la città si trasformò drasticamente arricchendosi con le tipiche infrastrutture romane. Nel parco archeologico, in località Fonticelle a Montenerodomo, si possono trovare sia alcuni resti dell’epoca sannita che del municipio romano. Nell’acropoli della città si può individuare un caratteristico complesso templare costituito da due templi adiacenti. L’area sacra è stata costruita dalla tribù sannita dei Carecini, ma fu poi dedicata a divinità romane; le iscrizioni ritrovate, infatti, riportano i nomi di Eracle, Diana, Vittoria e Minerva. Il tempio maggiore è il più antico e risale all’inizio del II secolo a.C.: ne possiamo osservare tutto il perimetro e parte del podio. Del tempio minore, di poco posteriore, sempre del II secolo a.C., rimane conservato solo il podio. Alle pendici dell’acropoli si trova poi un teatro, di cui si conserva la scena e parte della cavea. Ben conservate sono anche la pavimentazione e le basi delle statue che ornavano il foro: le epigrafi onorarie ci permettono di associare una statua alla dea Minerva e l’altra a Cornelia Salonina, moglie di Gallieno, imperatore del III secolo d.C. Juvanum – Fraz. Fonticelle a Montenerodomo (Ch)

Il sito archeologico di Juvanum, situato nella frazione Fonticelle a Montenerodomo (Ch), è un'area che testimonia la presenza umana sin dall'età del bronzo. Dopo le guerre sannitiche, la città fu integrata nell'orbita romana e, come municipio, subì una trasformazione significativa, arricchendosi con le caratteristiche infrastrutture tipiche delle città romane. Oggi, nel parco archeologico, si possono ammirare resti sia dell'epoca sannitica che di quella romana, che raccontano la storia e l'evoluzione del sito.
Un elemento di grande interesse è l'acropoli della città, che ospita un complesso templare di notevole importanza. Questo complesso, inizialmente costruito dalla tribù sannita dei Carecini, fu successivamente dedicato alle divinità romane. Le iscrizioni rinvenute sui templi riportano i nomi di Eracle, Diana, Vittoria e Minerva, evidenziando l'influenza romana sulla religiosità del sito. Il tempio maggiore, il più antico dei due, risale all'inizio del II secolo a.C. ed è ancora possibile osservare il perimetro e parte del podio. Il tempio minore, di poco successivo, risalente anch'esso al II secolo a.C., conserva soltanto il podio.
Alle pendici dell'acropoli si trova il teatro, un altro importante elemento del sito, di cui si conserva la scena e parte della cavea. Questa struttura, che testimonia l'importanza culturale e sociale di Juvanum durante il periodo romano, offre uno spaccato della vita pubblica della città. Ben conservati sono anche la pavimentazione e le basi delle statue che ornano il foro, dando ulteriore risalto all'estetica e alla raffinatezza delle strutture pubbliche. Le epigrafi onorarie scoperte sul posto ci permettono di associare alcune statue a divinità, come Minerva, e a personaggi storici, come Cornelia Salonina, moglie dell'imperatore Gallieno nel III secolo d.C.
Il sito di Juvanum, attraverso i suoi resti archeologici, racconta la fusione tra la cultura sannitica e quella romana, mostrando come la città si adattò alle nuove influenze politiche e culturali. Il parco archeologico offre un affascinante viaggio nel tempo, permettendo ai visitatori di esplorare i luoghi che furono testimoni di secoli di storia e di osservare da vicino l'evoluzione di un insediamento che, dalla sua origine sannitica, divenne un importante centro romano.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, situata a L'Aquila, è uno dei luoghi più significativi e affascinanti della città, nonché un capolavoro dell'architettura romanico-gotica abruzzese. Fondata nel 1287 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, la basilica rappresenta non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un simbolo della storia di L'Aquila e della sua resilienza. La sua facciata, caratterizzata da un magnifico portale e da decorazioni marmoree, cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori, mentre l'interno, ampio e solenne, ospita opere d'arte di grande valore. Nel corso dei secoli, la basilica ha vissuto numerosi eventi storici e spirituali, ma è celebre soprattutto per il suo legame con il Giubileo Celestiniano, una tradizione che richiama i fedeli ogni anno per celebrare il perdono e la pace. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è anche il luogo dove, nel 2009, venne celebrato il funerale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la città. Nonostante i danni subiti dal sisma, la basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico, continuando a essere un simbolo di speranza per gli aquilani. Il restauro, che ha visto l'impegno di numerosi esperti e artigiani, ha permesso di recuperare la magnificenza originaria della struttura, rendendo la basilica ancora più maestosa e suggestiva. Oltre alla sua funzione religiosa, la basilica è anche un importante attrattore turistico, grazie alla sua storia, all'architettura e al suo legame indissolubile con la città. Visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, i turisti possono immergersi in un'atmosfera di spiritualità e cultura, apprezzando un monumento che ha attraversato i secoli senza mai perdere la sua bellezza e il suo significato.

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...
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