Le Torri e i Torrioni in Provincia di Teramo – Abruzzo: Torrione il Bianco (Giulianova)
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Le Torri di avvistamento in Abruzzo - Provincia di Teramo

Il Torrione "Il Bianco" di Giulianova rappresenta uno dei pochi resti rimasti delle antiche mura che cingevano il borgo medievale della città. Situato all'angolo nord-occidentale, questo torrione di pianta circolare è un esempio significativo della fortificazione originaria, ed è uno dei pochi elementi sopravvissuti di quella che fu la cinta muraria difensiva. L'edificio si sviluppa su due livelli, entrambi caratterizzati da soluzioni architettoniche di grande originalità, che hanno portato numerosi storici a attribuire la paternità della progettazione al geniale architetto senese Francesco di Giorgio Martini. La costruzione del torrione risale al XV secolo, epoca in cui fu fondata la nuova città di Giulia, che sostituì l'antico Castel San Flaviano.
Il piano superiore del torrione era inizialmente accessibile solo dalla cinta difensiva, di cui restano solo alcune tracce nelle ali di abitazioni che la racchiudono. La sua funzione originaria era strettamente legata alla difesa della città, ma con il tempo il torrione subì una trasformazione. Poco rimane della struttura difensiva originaria, ma il recupero e il restauro effettuato negli anni hanno permesso di preservare questo elemento storico. Le aperture che oggi caratterizzano la torre sono state create in epoca successiva, quando la struttura venne adattata a civile abitazione, e la disposizione di queste aperture suggerisce che siano state realizzate in corrispondenza delle antiche feritoie difensive.
Giulianova, a lungo contesa tra diverse fazioni, divenne finalmente possesso di Giulio Antonio d'Acquaviva d'Aragona nel 1460. Fu in questa data che il territorio fu riorganizzato con la fondazione di un nuovo centro urbano, chiamato Giulia, che prese il posto di Castel San Flaviano. La nuova città venne progettata secondo una pianta quadrangolare e circondata da una massiccia cinta muraria, che includeva otto torri, di cui solo cinque sono giunte fino ai giorni nostri, tra cui il Torrione "Il Bianco". Questo è uno dei pochi elementi a testimoniare l'architettura difensiva rinascimentale della città.
Nel corso dei secoli, la funzione del torrione è cambiata, ma la sua importanza storica non è mai venuta meno. Dopo essere stato sottoposto a un apposito restauro, il Torrione "Il Bianco" è diventato la sede del Museo Civico di Giulianova. Questa trasformazione ha permesso alla torre di continuare a svolgere un ruolo centrale nella vita della città, questa volta come centro culturale e di conservazione della memoria storica. Il museo ospita infatti una collezione di reperti archeologici legati alla storia della città e del suo territorio, con particolare attenzione alla sua eredità romana.
Il Museo Civico Archeologico detto "Torrione La Rocca", inaugurato nel 2001, ha sede all'interno del bastione angolare del torrione. Questo museo raccoglie numerosi reperti provenienti dalla città romana di Castrum Novum Piceni, uno dei primi avamposti romani sul medio Adriatico. Le campagne di scavo, avviate vent'anni prima dell'inaugurazione del museo, hanno portato alla luce una ricca collezione di manufatti, in particolare anfore e lucerne figurate, che testimoniano l'importanza di Giulianova come centro portuale nell'antichità. Questi reperti sono esposti in teche all'interno del museo, offrendo ai visitatori uno spaccato della vita quotidiana nell'antica Castrum Novum e della sua prosperità commerciale.
Il Torrione "Il Bianco" non è solo un importante monumento storico, ma anche un luogo di educazione e cultura, che continua a raccontare la storia di Giulianova dalla sua fondazione fino all'epoca romana. La sua trasformazione da torre difensiva a museo civico rappresenta un perfetto esempio di come la città riesca a preservare e valorizzare il suo patrimonio storico, permettendo ai visitatori di apprezzare non solo l'architettura rinascimentale, ma anche le sue radici più antiche.
Le Torri di avvistamenti in Abruzzo | ||||
![]() Le Torri di avvistamento: Sentinelle Silenziose L'Abruzzo, in un territorio spesso segnato da conflitti e incursioni, le torri di avvistamento hanno giocato un ruolo essenziale nella difesa delle coste e delle vie interne. Sparse lungo il litorale adriatico e sulle alture appeniniche, queste strutture erano i primi avamposti di avvertimento contro gli attacchi, soprattutto da parte dei pirati saraceni. Un esempio, la Torre di Cerrano, oggi inserita nell’Area Marina Protetta, è uno degli esempi più affascinanti e ben conservati di queste costruzioni. Altre torri sparse in Abruzzo, come quelle della Valle Peligna e del versante orientale della Majella, testimoniano un sistema capillare di protezione che univa ingegno e resistenza. Questi monumenti, spesso immersi in scenari naturali di straordinaria bellezza, continuano a raccontare storie di vigilanza e resilienza. | ||||
Le Torri in Provincia dell'Aquila: Torre di Rocca Calascio, Torre di Santo Stefano di Sessanio, Torre di Bominaco, Torre di Goriano Sicoli, Torre di Frattura Vecchia (Scanno), Torre di Forca di Penne (Navelli), Torre di Castelvecchio Calvisio, Torre di Barisciano, Torre di Ocre, Torre di Anversa degli Abruzzi. | ||||
Le Torri in Provincia di Chieti: Torre di San Giovanni in Venere (Fossacesia), Torre del Moro (Francavilla al Mare), Torre di Punta Penna (Vasto), Torre del Castello di Palmoli, Torre di Casalbordino, Torre di Rocca San Giovanni, Torre di Monteodorisio, Torre di Lentella, Torre di Roccascalegna. | ||||
Le Torri in Provincia di Teramo: Torre di Cerrano (Pineto), Torre di Montepagano (Roseto degli Abruzzi), Torre di Martinsicuro, Torre della Vibrata (Alba Adriatica), Torre di Civitella del Tronto, Torre di Montegualtieri (Cermignano), Torre del Salinello (Giulianova), Torrione il Bianco (Giulianova), Torrione di Porta Santa Maria (Giulianova), Torrione Porta Napoli (Giulianova), Torre di Campli, Torre di Colonnella, Torre di Notaresco, Torre di Castelbasso (Castellalto). |

Torre di Cerrano: una sentinella del passato in Abruzzo
L'Abruzzo, noto come un grande museo all'aperto, espone opere d’arte e monumenti immersi in un paesaggio intatto e suggestivo, privo di orari o confini. Tra questi tesori spicca la Torre di Cerrano, una storica torre di avvistamento situata su uno splendido tratto di spiaggia tra Silvi e Pineto.
L'Abruzzo, noto come un grande museo all'aperto, espone opere d’arte e monumenti immersi in un paesaggio intatto e suggestivo, privo di orari o confini. Tra questi tesori spicca la Torre di Cerrano, una storica torre di avvistamento situata su uno splendido tratto di spiaggia tra Silvi e Pineto.
Costruita nel 1568, la Torre di Cerrano faceva parte del sistema difensivo costiero ideato dai Viceré spagnoli di Napoli, Alvarez de Toledo e Parafan de Ribera, a partire dalla seconda metà del XVI secolo per contrastare le incursioni turche. Questo sistema comprendeva una rete di torri distribuite lungo l’intero litorale del Regno di Napoli, poste a vista l’una dell’altra per garantire una comunicazione rapida in caso di pericolo.
La Torre di Cerrano conserva ancora il suo nucleo originario, nonostante le modifiche apportate nel tempo. Originariamente, presentava una base quadrata e una struttura a tronco di piramide, con un apparato a sporgere su beccatelli dotati di caditoie per la difesa verticale. Simili strutture possono essere osservate nella Torre della Vibrata, nei pressi di Alba Adriatica, e nella torre di Punta Penna, presso Vasto.
Nel XVII secolo, la torre perse la sua funzione militare e divenne proprietà dei marchesi di Cermignano. Agli inizi del XX secolo, venne sopraelevata con l’aggiunta di una torretta quadrata coronata da merli, mentre gli interni furono trasformati con la creazione di scale, piccoli vani nelle mura e nuove aperture, tra cui finestre a oblò. Negli anni 1982-83 fu ulteriormente ampliata con un corpo di fabbrica a elle verso sud-est e sottoposta a un restauro conservativo.
Oggi la Torre di Cerrano, oltre a essere un simbolo storico e architettonico, ospita un Laboratorio di Biologia Marina, testimoniando la perfetta integrazione tra passato e presente.


L'ospitalità in Abruzzo
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Le capacità ricettive della riviera abruzzese sono davvero notevoli: in grado di sostenere flussi turistici fatti di grandi numeri nei periodi...

L’Abruzzo montano
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