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Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: La villa romana - Avezzano (Aq) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: La villa romana - Avezzano (Aq) - Abruzzo

Le meraviglie > Archeologia in Abruzzo > Archeologia AQ
I principali siti archeologici in Provincia de L'Aquila - Abruzzo

La villa romana di Avezzano è un affascinante sito archeologico situato nella periferia della moderna città di Avezzano, precisamente in località Macerine. Il sito, che si trova lungo il tracciato dell'antica via Tiburtina Valeria, è stato riportato alla luce a partire dal 2005 durante i lavori per la realizzazione di un centro commerciale. La villa, che in epoca romana faceva parte del territorio di Alba Fucens, rappresenta una testimonianza importante della vita rurale romana e delle abitazioni di campagna di quel periodo. L’area archeologica conserva i resti di un’ampia villa rustica, dove è possibile osservare vari ambienti destinati sia alla famiglia che al personale di servizio. Tra le strutture più significative c’è l’ambiente del porticato, con vasche per la spremitura e grandi buche destinate alla conservazione di olio e vino, che riflettono l'attività agricola che caratterizzava la villa. Il sito è attraversato da un ingresso e un atrio, al centro del quale si trova l'impluvium, una tipica vasca romana per la raccolta delle acque piovane, elemento fondamentale nell’architettura romana. Una delle meraviglie più celebri di questo sito è il pavimento a mosaico del triclinio, risalente al II-III secolo d.C. Il mosaico raffigura una Vittoria alata su un carro trainato da due cavalli in corsa, un simbolo di vittoria e potenza. Questo mosaico, di notevole valore artistico, testimonia l'alto livello delle decorazioni interne e l'importanza sociale ed economica della famiglia che abitava la villa. La villa fu abbandonata tra la fine del V e l'inizio del VI secolo d.C., probabilmente a causa di un forte terremoto che danneggiò la struttura. Le sepolture rinvenute lungo il perimetro della villa suggeriscono che alcuni degli ultimi abitanti siano stati sepolti nelle vicinanze, segnando la fine di un'epoca. Oggi, il sito archeologico rappresenta una risorsa fondamentale per comprendere la vita quotidiana nell'epoca romana e l'evoluzione delle strutture residenziali rurali in Abruzzo.Siti Archeologici in Abruzzo:
La villa romana di Avezzano (Aq). La villa romana di Avezzano è un sito archeologico in cui sono conservati i resti di una villa rustica di epoca romana. Situata nel territorio della contemporanea città di Avezzano, in località Macerine, lungo l'originario tracciato della via Tiburtina Valeria affiancato dalla moderna strada statale 5 Via Tiburtina Valeria è tornata alla luce a cominciare dal 2005 in seguito ai lavori per la realizzazione di un centro commerciale. La grande villa romana, oggi situata nella periferia di Avezzano, in epoca romana apparteneva al territorio di Alba Fucens ed era un’abitazione di campagna. È venuta alla luce a seguito dei lavori di realizzazione di un centro commerciale. Il percorso di visita si snoda attraverso quello che doveva essere l’ambiente del porticato, con vasche di spremitura, grandi buche destinate alla conservazione di olio e vino, seguiti da un ingresso e un atrio con al centro la tipica vasca romana per la raccolta delle acque piovane (impluvium). Intorno sono disposti gli altri ambienti destinati alla famiglia e al personale di servizio. Fra il II e il III sec. d.C. nel triclinio venne realizzato un bellissimo pavimento a mosaico: il motivo centrale è una Vittoria alata su un carro trainato da due cavalli in corsa. La villa fu abbandonata a causa di un forte terremoto tra la fine del V e l’inizio del VI sec. d.C. e dei suoi ultimi abitanti rimangono le sepolture rinvenute proprio lungo il perimetro della costruzione. La villa romana di Avezzano (Aq)

La villa romana di Avezzano è un importante sito archeologico che conserva i resti di una villa rustica di epoca romana. Situata nella periferia della moderna città di Avezzano, in località Macerine, il sito si trova lungo l'antico tracciato della via Tiburtina Valeria, oggi affiancato dalla strada statale 5. La villa è stata riportata alla luce a partire dal 2005, in seguito agli scavi avviati per la realizzazione di un centro commerciale, rivelando una straordinaria testimonianza della vita rurale romana.
Questa grande villa, un tempo parte del territorio di Alba Fucens, era utilizzata come abitazione di campagna, con un impianto progettato per soddisfare le necessità di una famiglia romana benestante e il personale di servizio. Il percorso di visita attuale si snoda attraverso l'area che doveva essere il porticato, dove sono visibili vasche per la spremitura e grandi buche destinate alla conservazione di olio e vino. Il sito conserva anche un ingresso e un atrio con un impluvium al centro, tipica struttura romana per la raccolta delle acque piovane, attorno al quale si distribuiscono gli altri ambienti della villa.
Una delle caratteristiche più affascinanti della villa è il pavimento a mosaico che decora il triclinio, realizzato tra il II e il III secolo d.C. Il mosaico raffigura una Vittoria alata che guida un carro trainato da due cavalli in corsa, un esempio significativo dell'arte romana che celebrava la vittoria e la potenza dell'impero. Questo mosaico è uno degli elementi più significativi del sito e testimonia l'abilità artigianale e il gusto estetico dei proprietari della villa.
La villa fu abbandonata tra la fine del V e l'inizio del VI secolo d.C., probabilmente a causa di un forte terremoto che danneggiò gravemente la struttura. Le sepolture rinvenute lungo il perimetro della villa indicano che alcuni dei suoi ultimi abitanti furono sepolti vicino alla residenza, offrendo ulteriori spunti per comprendere le abitudini funerarie di quest'epoca. Oggi, il sito rappresenta un importante punto di riferimento per lo studio della vita rurale romana e delle trasformazioni territoriali che interessarono la regione nel corso dei secoli.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, situata a L'Aquila, è uno dei luoghi più significativi e affascinanti della città, nonché un capolavoro dell'architettura romanico-gotica abruzzese. Fondata nel 1287 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, la basilica rappresenta non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un simbolo della storia di L'Aquila e della sua resilienza. La sua facciata, caratterizzata da un magnifico portale e da decorazioni marmoree, cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori, mentre l'interno, ampio e solenne, ospita opere d'arte di grande valore. Nel corso dei secoli, la basilica ha vissuto numerosi eventi storici e spirituali, ma è celebre soprattutto per il suo legame con il Giubileo Celestiniano, una tradizione che richiama i fedeli ogni anno per celebrare il perdono e la pace. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è anche il luogo dove, nel 2009, venne celebrato il funerale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la città. Nonostante i danni subiti dal sisma, la basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico, continuando a essere un simbolo di speranza per gli aquilani. Il restauro, che ha visto l'impegno di numerosi esperti e artigiani, ha permesso di recuperare la magnificenza originaria della struttura, rendendo la basilica ancora più maestosa e suggestiva. Oltre alla sua funzione religiosa, la basilica è anche un importante attrattore turistico, grazie alla sua storia, all'architettura e al suo legame indissolubile con la città. Visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, i turisti possono immergersi in un'atmosfera di spiritualità e cultura, apprezzando un monumento che ha attraversato i secoli senza mai perdere la sua bellezza e il suo significato.

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...
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