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Museo Paparella-Treccia Devlet - Pescara - Info Point Regione Abruzzo

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Museo Paparella-Treccia Devlet - Pescara

Le meraviglie > Musei d'Abruzzo > Musei nel pescarese
I principali Musei, Mostre, Pinacoteche e Raccolte nella Provincia di Pescara - Abruzzo

Il Museo Paparella-Treccia Devlet, situato nel cuore di Pescara, ospita una delle collezioni più prestigiose di maioliche antiche di Castelli, una delle tradizioni ceramiche più importanti della regione Abruzzo. La sede del museo è una villa storica di fine Ottocento, Villa Urania, che si trova a pochi passi dalla centrale Piazza della Rinascita. La collezione, frutto di oltre quarant'anni di ricerca del prof. Raffaele Paparella-Treccia, ortopedico di fama, è stata donata nel 1997 dallo stesso Paparella alla fondazione che porta il suo nome e che gestisce il museo in collaborazione con il Comune di Pescara. Le maioliche di Castelli, celebri per la loro qualità e bellezza, sono state una delle eccellenze artigianali d’Abruzzo sin dal XVI secolo. La collezione del museo, composta da 146 esemplari risalenti tra il XVI e il XIX secolo, testimonia l'evoluzione dello stile delle ceramiche castellane, dai primi pezzi caratterizzati da un'estrema essenzialità fino a quelli barocchi e rococò, ricchi di scene storiche, religiose e mitologiche. Tra gli artisti di maggior rilievo rappresentati nel museo vi sono Francesco Grue, Carlo Antonio Grue e Francesco Antonio Grue, così come i Gentili, i Cappelletti e i Fuina, il cui lavoro ha segnato l'apice della produzione ceramica castellana. Oltre alla ceramica, il museo conserva anche una selezione di dipinti significativi, tra cui una Natività quattrocentesca e due interni di cattedrali del Seicento, attribuiti alla scuola di Monsù Desiderio, un gruppo di artisti francesi attivi a Napoli. Queste opere arricchiscono ulteriormente il patrimonio culturale del museo, mettendo in luce la varietà e la profondità dell'arte abruzzese e del periodo barocco, non solo nella ceramica, ma anche nella pittura. La fondazione Paparella-Treccia Devlet è impegnata a mantenere vivo l'interesse per la maiolica castellana e a promuovere la cultura dell'arte in generale. Ogni anno, il museo organizza eventi culturali e attività didattiche che contribuiscono a diffondere la conoscenza della tradizione artistica di Castelli e a sensibilizzare il pubblico sul valore del patrimonio storico-culturale della regione. Grazie a queste iniziative, il Museo Paparella-Treccia Devlet si conferma un punto di riferimento per l'arte e la cultura abruzzese, offrendo ai visitatori non solo un'esperienza estetica, ma anche un'opportunità di apprendimento e riflessione sul passato artistico della regione.Musei e Mostre in Abruzzo:
Museo Paparella-Treccia Devlet – Pescara (Pe). È ospitato in una villa di fine Ottocento (Villa Urania), situata nel centro di Pescara, a confine con la centralissima Piazza della Rinascita (Piazza Salotto). Al suo interno è custodita una prestigiosa collezione di maioliche antiche di Castelli, frutto di 40 anni di ricerca e di studi del prof. Raffaele Paparella Treccia, ortopedico di fama, che nel 1997 ha donato la collezione e la villa alla fondazione intitolata a lui e a sua moglie Margherita Devlet e cogestita con il comune di Pescara. Castelli, piccolo centro in provincia di Teramo, ubicato alle falde del Gran Sasso d'Italia, è stato nei secoli tra i maggiori centri di produzione di ceramica artistica. Le maioliche castellane hanno valicato i confini d’Abruzzo e d’Italia per diventare, soprattutto nel Seicento e Settecento, le più apprezzate, richieste e commissionate anche dall’alta nobiltà europea. La raccolta è composta da 146 esemplari, prodotti tra il XVI e il XIX secolo. Da non perdere: le opere dei grandi maestri Francesco Grue, suo figlio Carlo Antonio e del figlio di quest’ultimo Francesco Antonio, oltre a quelle dei Gentili, dei Cappelletti e Fuina, disposte in un percorso espositivo che si svolge secondo un ordine cronologico. La collezione documenta l’evoluzione dello stile della maiolica castellana, dal genere compendiario, che definisce i cosiddetti bianchi, caratterizzato da estrema essenzialità degli elementi (XVI e XVII secolo), a quello istoriato e barocco, in cui ricorrono scene storiche, religiose e mitologiche (XVII e XVIII secolo), fino al Rococò e al Neoclassico (XVIII e XIX secolo). Il museo conserva anche prestigiosi dipinti, tra cui una natività quattrocentesca e due interni di cattedrali del 1600, attribuiti a Monsù Desiderio, nome che definisce una terna di artisti di origini francesi, attivi a Napoli, il più importante dei quali è stato François Didier Nomé. La fondazione Paparella è impegnata a diffondere la conoscenza della maiolica di Castelli e a promuovere l’amore e l’interesse per l’arte in genere grazie alle attività culturali e didattiche che svolge durante l'anno. Museo Paparella-Treccia Devlet – Pescara (Pe)
Viale Regina Margherita, 1 - Pescara
Tel.: 085.4223426

Il Museo Paparella-Treccia Devlet si trova all'interno di una villa storica di fine Ottocento, Villa Urania, nel cuore di Pescara, a pochi passi dalla centrale Piazza della Rinascita (Piazza Salotto). Questo museo ospita una delle collezioni più prestigiose di maioliche antiche di Castelli, frutto della passione e delle ricerche del prof. Raffaele Paparella-Treccia, ortopedico di fama, che nel 1997 donò la sua collezione e la villa alla fondazione a lui intitolata, gestita congiuntamente con il Comune di Pescara. La raccolta è il risultato di oltre quarant’anni di studio e ricerca sulla ceramica artistica di Castelli, un piccolo paese in provincia di Teramo, che nei secoli ha rappresentato uno dei maggiori centri di produzione ceramica in Italia.
Le maioliche di Castelli, in particolare tra il XVI e il XIX secolo, sono celebri per la loro eleganza e per la qualità delle tecniche impiegate, diventando richieste a livello europeo, soprattutto tra la nobiltà del Seicento e Settecento. La collezione del museo è composta da 146 esemplari che illustrano l'evoluzione di questo artigianato, documentando con precisione l’evoluzione dello stile castellano, a partire dal periodo compendiario, caratterizzato da decorazioni essenziali e minimaliste, fino a giungere a uno stile barocco e rococò più elaborato, con scene storiche, religiose e mitologiche. Tra le opere più significative, spiccano quelle dei maestri Francesco Grue, Carlo Antonio Grue e Francesco Antonio Grue, nonché dei Gentili, dei Cappelletti e dei Fuina, disposte in un percorso espositivo che segue un ordine cronologico.
Accanto alle maioliche, il museo conserva anche una selezione di dipinti di grande valore, tra cui una Natività del XV secolo e due interni di cattedrali del 1600, attribuiti alla scuola di Monsù Desiderio, un gruppo di pittori francesi attivi a Napoli, tra cui François Didier Nomé. Questi dipinti arricchiscono la visita al museo, offrendo un'importante testimonianza del patrimonio artistico locale e della tradizione pittorica che ha attraversato il territorio abruzzese. La fondazione Paparella-Treccia Devlet è da sempre impegnata nella promozione e diffusione della cultura della maiolica castellana, nonché nella valorizzazione dell'arte in generale.
Il museo, oltre a essere una vetrina per la ceramica di Castelli, è anche un centro di promozione culturale e didattica. Ogni anno, la fondazione organizza attività culturali e laboratori didattici con l'obiettivo di sensibilizzare il pubblico e le nuove generazioni all'importanza della tradizione artistica abruzzese. Grazie a questi progetti, il Museo Paparella-Treccia Devlet non solo preserva il patrimonio artistico della regione, ma contribuisce anche alla formazione e all'arricchimento culturale della comunità.
I musei d'Abruzzo rappresentano una sintesi affascinante e spettacolare del ricchissimo patrimonio storico e artistico della regione. Attraverso una rete variegata e ben articolata, il territorio offre un panorama culturale di straordinaria ampiezza: dalle grandi collezioni archeologiche all’arte classica, dai musei dedicati alla vita quotidiana di contadini e pastori alle molteplici espressioni dell’arte moderna e contemporanea. All’interno di questo sistema spiccano realtà di rilievo nazionale, come il Museo Nazionale d’Abruzzo all’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti e il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. Particolarmente suggestivi anche i due musei che custodiscono le celebri maioliche di Castelli, uno nel borgo stesso e l’altro a Loreto Aprutino, sede della prestigiosa Collezione Acerbo. Tuttavia, è soprattutto grazie alla presenza diffusa di musei locali, spesso sorprendentemente ricchi e curati, che l’Abruzzo si configura come un autentico “museo diffuso”. Piccoli gioielli come il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella a Chieti, il Museo dello Splendore a Giulianova, quello della Civiltà Contadina a Picciano, il Museo Civico di Sulmona o il Castello-Museo di Crecchio contribuiscono a disegnare una mappa culturale viva, densa di storia e di bellezza, capace di raccontare l’identità profonda della regione.I musei d’Abruzzo offrono uno straordinario viaggio attraverso la storia, l’arte e le tradizioni di una regione ricca di cultura. La loro varietà riflette la complessità e la profondità del territorio: dalle testimonianze dell’antichità ai linguaggi dell’arte contemporanea, passando per le espressioni della vita rurale e pastorale che da sempre caratterizzano l’identità abruzzese. Nelle principali città, ma anche nei piccoli centri, i musei raccontano storie affascinanti, custodendo reperti archeologici, opere d’arte, documenti, oggetti del quotidiano e manufatti artigianali che restituiscono un’immagine viva e autentica della regione. Alcuni musei si distinguono per il loro valore nazionale e internazionale, ma ciò che rende unico il sistema museale abruzzese è la sua capillarità. Anche i musei locali, spesso meno noti, sorprendono per la ricchezza delle collezioni e per la cura degli allestimenti, contribuendo a creare un vero e proprio “museo diffuso” che abbraccia l’intero territorio. Visitare i musei d’Abruzzo significa immergersi in un patrimonio culturale stratificato, dove ogni luogo conserva e racconta un frammento prezioso della memoria collettiva. I Musei d'Abruzzo. Una sintesi efficace e spettacolare del patrimonio storico e artistico dell’Abruzzo è offerta dalla sua ricca e variegata rete di musei. Dalle ampie raccolte dedicate all’archeologia ai musei di arte classica, dai musei che celebrano il folklore e la vita dei contadini e dei pastori ai numerosi spazi espositivi di arte moderna e contemporanea, il sistema museale abruzzese vanta eccellenze assolute, come il grande Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, e i due splendidi musei dedicati alle prestigiose Maioliche di Castelli, a Castelli e Loreto Aprutino (la famosa Collezione Acerbo). Ma sono soprattutto i numerosi musei locali, spesso di sorprendente bellezza e ricchezza, a qualificare in modo capillare il territorio, trasformandolo in un vero e proprio “museo diffuso”. Il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella di Chieti, il Museo dello Splendore di Giulianova, il Museo della Civiltà Contadina di Picciano, il Museo Civico di Sulmona, il Castello-Museo di Crecchio sono solo alcune delle perle museali che arricchiscono il paesaggio culturale abruzzese.


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
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