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Sito archeologico in Provincia di Teramo: Sito Archeologico di Montebello - Montorio al Vomano (Te) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Sito archeologico in Provincia di Teramo: Sito Archeologico di Montebello - Montorio al Vomano (Te) - Abruzzo

Le meraviglie > Archeologia in Abruzzo > Archeologia TE
I principali siti archeologici nella Provincia di Teramo - Abruzzo

Il Sito Archeologico di Montebello, situato nel comune di Montorio al Vomano in provincia di Teramo, è un importante punto di interesse per gli appassionati di archeologia e storia antica. Il sito ospita i resti di un tempio dedicato a Ercole, risalente al periodo romano, che testimoniano l'importanza della zona nel panorama religioso e culturale dell'epoca. Per raggiungere il sito, si percorre un sentiero che scende verso il fiume Vomano e, dopo averlo guadato, si risale per un breve tratto in un campo incolto. Il tempio si trova in località Venaquila, a poca distanza dal centro abitato, lungo la strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia. Scoperto nel 1865 dall'archeologo Felice Barnabei, il tempio di Ercole è uno dei monumenti più significativi della regione. La datazione del tempio è stata possibile grazie a un’iscrizione trovata nel pavimento a mosaico, che menziona la coppia consolare dell'anno 55 a.C. Questo ritrovamento ha confermato l'importanza del sito come punto di riferimento lungo la via Cecilia, una delle principali arterie di collegamento tra Roma e le province dell'Italia centrale. Il tempio di Ercole, insieme ad altri templi nelle vicinanze, faceva parte di un complesso sistema di edifici religiosi costruiti dai Romani per consolidare il loro controllo sul territorio. Nel corso dei secoli, il tempio fu abbandonato a causa di una frana che danneggiò parte della struttura, ma che, al contempo, ha contribuito a preservare le rovine. Le mura della cella del tempio sono ancora visibili, e all’interno si conserva una pavimentazione a mosaico in opus tessellatum, con tessere bianche e nere che formano riquadri geometrici. Questi resti sono tra i più importanti del sito e offrono uno spunto significativo per comprendere l'arte e l'architettura religiosa romana. L'iscrizione sul mosaico, che attesta la dedicazione del tempio a Ercole, è un elemento fondamentale per il suo studio e per la comprensione del contesto storico e culturale dell'epoca. Per garantire la conservazione del sito, le rovine sono state coperte da una tettoia che protegge il mosaico e gli altri resti archeologici dalle intemperie. Oggi, il sito archeologico di Montebello rappresenta una risorsa preziosa per gli studiosi di archeologia, ma anche un luogo affascinante per i visitatori interessati alla storia romana. Grazie ai resti del tempio di Ercole e agli altri reperti rinvenuti nella zona, il sito offre uno spunto per esplorare la religiosità, l'architettura e la vita quotidiana degli antichi Romani, nonché il legame profondo che esisteva tra l'uomo e la natura nel contesto della cultura romana.Siti Archeologici in Abruzzo:
Sito Archeologico di Montebello - Montorio al Vomano (Te). Il tempio di Ercole è un sito archeologico che si trova nel comune di Montorio al Vomano, in provincia di Teramo. Il sito archeologico si raggiunge percorrendo un sentiero che scende verso il fiume Vomano e, dopo averlo guadato, risale per un breve tratto in un campo incolto. I resti del tempio sono stati scoperti nel 1865 dall'archeologo Felice Barnabei. Si trovano in località Venaquila, poco fuori dall'abitato dirigendosi lungo la strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia verso il passo delle Capannelle. Nei resti del mosaico sul pavimento della struttura è stata rilevata un'iscrizione che, oltre a riportare il nome di Ercole come la divinità a cui il tempio era dedicato, permette di datare il tempio al 55 a.C. tramite la citazione della coppia consolare. Il tempio, insieme al tempio di Giove di Pagliaroli, frazione di Cortino, e del santuario di Colle del Vento, località della frazione Piano Vomano di Crognaleto, fa parte delle infrastrutture realizzate dai romani lungo la via Cecilia. Il tempio è stato abbandonato in età imperiale a causa di una frana, che in parte ne ha protetto le rovine. La struttura più evidente è quella dei resti delle mura della cella del tempio, che conserva al proprio interno resti di una pavimentazione a mosaico in opus tessellatum con tessere bianche e riquadratura nera. Tracce di intonaco sono state rilevate esclusivamente nella fascia inferiore della muratura. Tutta la struttura è stata coperta da una tettoia a protezione del sito dagli agenti atmosferici. Sito Archeologico di Montebello (Il Tempio di Ercole), Fraz. di Montorio al Vomano (Te)

Il Sito Archeologico di Montebello, situato nel comune di Montorio al Vomano in provincia di Teramo, è un'importante testimonianza dell'architettura romana, con il suo Tempio di Ercole che si erge come uno dei principali punti di interesse. Il sito è raggiungibile percorrendo un sentiero che scende verso il fiume Vomano, per poi risalire attraverso un breve tratto di campo incolto. La sua scoperta risale al 1865, ad opera dell'archeologo Felice Barnabei, e si trova in località Venaquila, appena fuori dall'abitato, lungo la strada statale 80 del Gran Sasso d'Italia, direzione passo delle Capannelle.
Il tempio, dedicato alla divinità Ercole, è stato datato al 55 a.C., grazie a un'iscrizione rinvenuta nel mosaico del pavimento che menziona la coppia consolare dell'epoca. Questa scoperta ha permesso di comprendere l'importanza del sito all'interno della rete di infrastrutture romane, tra cui altri luoghi di culto come il Tempio di Giove di Pagliaroli e il Santuario di Colle del Vento, che costituivano un collegamento religioso lungo la via Cecilia. L’iscrizione sul mosaico, insieme alle rovine della struttura, offre uno spunto significativo per comprendere il ruolo che questo tempio aveva nell'antico paesaggio religioso e culturale romano.
Nel corso del tempo, il tempio di Ercole fu abbandonato, verosimilmente a causa di una frana che danneggiò parte della struttura. Paradossalmente, questo stesso evento ne ha anche preservato le rovine, rendendole visibili fino ai giorni nostri. Le mura della cella del tempio sono ancora ben visibili, e all'interno si conserva un pavimento a mosaico realizzato in opus tessellatum, con tessere bianche e riquadrature nere. Questi resti sono tra i più significativi del sito, testimoniando l'alto livello artistico e architettonico raggiunto dai Romani nell'edificazione di luoghi di culto.
Il sito archeologico è stato parzialmente protetto da una tettoia, per salvaguardare le rovine dagli agenti atmosferici e preservare il mosaico e gli altri resti. Nonostante il passare del tempo, il Tempio di Ercole rimane un'importante testimonianza del passato romano dell'area e continua a rappresentare una risorsa fondamentale per lo studio della religiosità e dell'architettura religiosa dell'epoca. L'interesse archeologico per il sito non si limita alla sua rilevanza storica, ma si estende anche alla bellezza naturale che lo circonda, rendendo il sito di Montebello un punto di riferimento per gli appassionati di archeologia e storia antica.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, situata a L'Aquila, è uno dei luoghi più significativi e affascinanti della città, nonché un capolavoro dell'architettura romanico-gotica abruzzese. Fondata nel 1287 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, la basilica rappresenta non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un simbolo della storia di L'Aquila e della sua resilienza. La sua facciata, caratterizzata da un magnifico portale e da decorazioni marmoree, cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori, mentre l'interno, ampio e solenne, ospita opere d'arte di grande valore. Nel corso dei secoli, la basilica ha vissuto numerosi eventi storici e spirituali, ma è celebre soprattutto per il suo legame con il Giubileo Celestiniano, una tradizione che richiama i fedeli ogni anno per celebrare il perdono e la pace. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è anche il luogo dove, nel 2009, venne celebrato il funerale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la città. Nonostante i danni subiti dal sisma, la basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico, continuando a essere un simbolo di speranza per gli aquilani. Il restauro, che ha visto l'impegno di numerosi esperti e artigiani, ha permesso di recuperare la magnificenza originaria della struttura, rendendo la basilica ancora più maestosa e suggestiva. Oltre alla sua funzione religiosa, la basilica è anche un importante attrattore turistico, grazie alla sua storia, all'architettura e al suo legame indissolubile con la città. Visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, i turisti possono immergersi in un'atmosfera di spiritualità e cultura, apprezzando un monumento che ha attraversato i secoli senza mai perdere la sua bellezza e il suo significato.

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...
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