Vai ai contenuti

La cucina tipica in Provincia di Teramo: I Caggionetti - Info Point Regione Abruzzo

www.infopointabruzzo.it
Salta menù
Salta menù
www.infopointabruzzo.it

La cucina tipica in Provincia di Teramo: I Caggionetti

Info Abruzzo > Enogastronomia > Enogastronomia TE
La cucina abruzzese nella provincia de L'Aquila - Abruzzo
Le ricette gastronomiche in Provincia di Teramo - Abruzzo
I Caggionetti, dolci tipici della tradizione abruzzese, rappresentano un'eccellenza della pasticceria locale. Tra le varianti più celebri vi sono i caggionetti alla teramana, caratterizzati da tre differenti tipi di ripieno: mandorle e miele, ceci, e castagne e miele. La preparazione, pur richiedendo tempo e dedizione, restituisce un prodotto dal sapore unico, perfetto per celebrare le festività e i momenti speciali. Per il ripieno di mandorle e miele, si inizia preparando un impasto con farina, zucchero, uova, olio extravergine d'oliva e vino, lavorandolo fino a ottenere una consistenza liscia e soda. L'impasto viene poi steso in sfoglie sottilissime. Le mandorle, dopo essere lessate, spellate e tostate, vengono tritate finemente e mescolate con miele sciolto a bagnomaria. Questo composto deve riposare per almeno 24 ore. Successivamente, il ripieno viene posizionato sulla sfoglia, modellato come un raviolo, e i caggionetti vengono fritti in olio extravergine d'oliva fino a doratura. Una volta pronti, si lasciano asciugare su carta assorbente e si cospargono di zucchero a velo. Il ripieno di ceci prevede un'accurata preparazione: i ceci vanno messi in ammollo per 24 ore, quindi lessati fino a diventare teneri. Una volta passati, il composto ottenuto viene mescolato con cacao amaro, miele, mosto cotto e aromi vari. Dopo un riposo di 24 ore, si stendono sfoglie sottili e si ricavano dischetti o quadratini di circa 4-5 centimetri di diametro. Ogni pezzo viene farcito con una pallina di ripieno e ripiegato a formare dei triangoli. I caggionetti vengono poi fritti in olio caldo, scolati su carta assorbente e completati con una spolverata di zucchero a velo. Infine, la versione con castagne e miele offre un ripieno cremoso e profumato. Le castagne vengono sgusciate, lessate e ridotte in purea con un passaverdure. A questa si aggiunge miele sciolto e gli altri ingredienti previsti, amalgamando il tutto in un composto da far riposare in frigorifero per almeno un giorno. La sfoglia si prepara con farina, vino e olio, ottenendo un impasto sottile. Il ripieno, della dimensione di un cucchiaino da tè, viene posizionato sulla sfoglia, coperto e modellato in mezzalune. Dopo la frittura, i caggionetti vengono scolati, asciugati su carta assorbente e cosparsi di zucchero a velo, pronti per essere gustati.
I Caggionetti (o Calcionetti) alla Teramana

Dolci & Dessert

12 persone

Il necessario per la pasta:
  • 500 g di farina
  • 80 g di olio d'oliva
  • Vino bianco secco (q.b.)

Gli ingredienti per il ripieno:
  • 500 ml di mosto cotto
  • 150 g di mandorle (tostate e tritate finemente)
  • 40 g di gherigli di noci (pestati o tritati)
  • 300 g di castagne secche
  • 40 g di zucchero
  • 40 g di cedro candito (tritato)
  • Un pizzico di cannella

Gli ingredienti per la cottura:
  • Olio d'oliva (per friggere)
  • Zucchero (per spolverizzare)
  • Raspatura di cannella (per spolverizzare)

La preparazione tradizionale dei caggionetti in provincia di Teramo è un esempio di come la cucina abruzzese sappia trasformare prodotti poveri e genuini in autentiche prelibatezze. Ingredienti semplici come farina, miele, mandorle, ceci e castagne, tutti provenienti dal territorio locale, sono alla base di questa ricetta tramandata di generazione in generazione. La combinazione di questi elementi rispecchia la saggezza contadina, che con pochi mezzi riusciva a creare dolci deliziosi, perfetti per celebrare momenti di festa. L’impasto dei caggionetti viene preparato con farina e vino, ai quali si aggiunge olio extravergine d’oliva, ingrediente fondamentale della cucina abruzzese. Questo impasto, lavorato con cura fino a ottenere una consistenza liscia e soda, viene steso in sfoglie sottili. La scelta di utilizzare vino e olio al posto di altri grassi più ricchi riflette la necessità di valorizzare i prodotti locali accessibili, garantendo al contempo un risultato leggero e fragrante. I ripieni, autentico cuore dei caggionetti, variano in base alle tradizioni familiari. Il miele, prodotto nelle campagne abruzzesi, si mescola a mandorle tostate e tritate o a castagne lessate e ridotte in purea, creando un ripieno dolce e profumato. Per una versione più rustica, si utilizzano i ceci, messi in ammollo e cotti lentamente, arricchiti con cacao, mosto cotto e aromi che aggiungono un tocco speziato e intenso. Ogni ripieno viene preparato con largo anticipo, permettendo ai sapori di amalgamarsi e svilupparsi appieno. Una volta farciti, i caggionetti vengono chiusi con attenzione, modellati in forme caratteristiche e fritti in abbondante olio extravergine d’oliva. La frittura, tecnica diffusa nelle tradizioni culinarie contadine, dona ai dolci una croccantezza irresistibile e un colore dorato. Dopo essere stati scolati e asciugati su carta assorbente, vengono cosparsi di zucchero a velo, che aggiunge una nota di dolcezza finale. Il risultato è un dolce semplice ma ricco di sapori, capace di raccontare la storia di una terra che sa fare della semplicità un'arte.Preparazione:

1. Preparare il ripieno: La sera precedente, mettere a bagno le castagne in acqua fredda. Scartare quelle che vengono a galla. Il giorno successivo, lessarle in acqua bollente, scolarle e passarle al setaccio per ottenere una crema di castagne.

2. In un tegame, scaldare il mosto cotto, quindi aggiungere le mandorle, le noci, e profumare con la cannella. Unire la crema di castagne, mescolare bene e spegnere il fuoco. Aggiungere lo zucchero e il cedro candito tritato. Mescolare nuovamente e lasciare raffreddare il composto in un luogo fresco, meglio in frigorifero, per almeno un paio di ore.

3. Preparare la pasta: Sulla spianatoia, disporre la farina a fontana e aggiungere l'olio e tanto vino bianco, poco per volta, fino ad ottenere un impasto liscio e sodo. Lavorarlo con il matterello fino a ottenere una sfoglia sottile.

4. Formare i caggionetti: Utilizzare un bicchiere o un coppapasta per ritagliare dischetti di circa 4-5 cm di diametro. Mettere al centro di ogni dischetto una noce di ripieno e richiudere la pasta formando delle mezzelune. Sigillare bene i bordi per evitare che il ripieno fuoriesca durante la cottura.

Cottura e Servizio:

5. Scaldare abbondante olio d'oliva in una padella ampia e friggere i caggionetti finché non diventano dorati e croccanti. Scolarli e asciugarli su carta assorbente.

6. Spolverizzare i caggionetti ancora caldi con zucchero e raspatura di cannella prima di servirli.
 
Varianti:
  • La pasta può essere preparata anche con castagne lessate e passate allo schiacciapatate, al posto della farina.
  • Il ripieno può essere variato con crema di ceci, aromatizzata con scorza di limone grattugiata, cioccolato grattugiato, o liquore Anisette o Aurum (liquore locale).

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
---
L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
---
Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
---
Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
---
L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

www.infopointabruzzo.it - Created with WebSite X5
Torna ai contenuti