Abruzzo, uno scrigno di saperi e sapori
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Saperi & Sapori della terra d’Abruzzo
Mediterranea negli ingredienti e nei profumi, creativa nella varietà e nella originalità dei piatti e dei prodotti più tipici, dalle radici contadine e pastorali della propria tradizione la cucina abruzzese ha saputo trarre la capacità di essere insieme povera e nobile, distillando sapori antichi, di sontuosa semplicità. Accanto ai piatti della propria cucina, l’Abruzzo propone una scelta di prodotti tipici tanto raffinati quanto inconsueti, al pari dei suoi vini ed olii, apprezzati dagli intenditori di tutto il mondo. C’è un modo più giusto per portarsi via il meglio dell’Abruzzo ? Nessuna regione italiana ha fatto negli ultimi anni progressi altrettanto importanti, in materia di vini, come l’Abruzzo. A testimoniarlo, oltre al crescente interesse che incontrano i vini DOC abruzzesi (bianchi, rossi e rosati) sui mercati di tutta Europa, sono i numerosi premi e riconoscimenti internazionali raccolti negli ultimi anni dai migliori produttori della regione.
Una vacanza in Abruzzo permette di scoprire un territorio per gran parte incontaminato, ma anche di immergersi in una tradizione culinaria antica e radicata, che si basa sulle risorse alimentari tipiche di ciascuna zona. Oggi queste specialità vengono riproposte con cura e passione in quasi tutti i ristoranti della regione, valorizzando la genuinità degli ingredienti locali e i sapori autentici della cucina abruzzese.
Tra i primi piatti spiccano non solo i celebri maccheroni alla chitarra, ma anche le scrippelle ‘mbusse, sottili crêpes spolverate di pecorino e cannella e immerse in brodo, e il rinomato timballo, anch’esso realizzato con crêpes. Inimitabile è poi la virtù, un piatto tipico del teramano di origine antichissima, che nasce dall’unione sapiente delle scorte invernali di legumi e cereali con le primizie della primavera.
I dolci tradizionali abruzzesi offrono una varietà ricca e affascinante: dalla pizza di Pasqua, una focaccia lievitata benedetta durante la notte pasquale, alle ferratelle (note anche come neole o pizzelle), dolci a cialda preparati con ferri arroventati. Non mancano poi i confetti di Sulmona, li cagginitt (caggionetti) fritti ripieni di marmellata, ceci, canditi, pinoli e noci tritate tipici della vigilia di Natale – e la cicerchiata, una ciambella di palline di pasta fritta amalgamate con miele e canditi, tradizionalmente consumata a Carnevale insieme alle frappe.
Il territorio vanta inoltre eccellenti oli extravergine di oliva e vini DOC di fama internazionale, come il rosso Montepulciano d’Abruzzo e il bianco Trebbiano d’Abruzzo. A completare il pasto sono i distillati e liquori alle erbe, tra cui spiccano il Centerbe, il Nocino e la Genziana, mentre la rara e ricercatissima ratafia, liquore di amarene fermentate al sole, aggiunge un tocco unico. La presenza numerosa di cuochi e chef abruzzesi attivi in tutta Italia e all’estero testimonia l’importanza e la qualità della gastronomia di questa regione, che si estende dall’Appennino fino all’Adriatico.

I vitigni tradizionali dell’Abruzzo sono il Trebbiano d’Abruzzo tra i bianchi, e il Montepulciano d’Abruzzo tra i rossi. Accanto ad essi, più di recente è stato operato il recupero di varietà minori (Passerina, Pecorino, Cococciola). Le zone di produzione più importanti sono ai piedi delle catene montuose, come la valle del Pescara, tra Popoli e il capoluogo, le colline pedemontane di Teramo, Pescara e Chieti, la conca peligna e quella di Ofena. L’elenco dei vini DOC della regione include il rosso Montepulciano d’Abruzzo (che conta anche la tipologia Cerasuolo, rosata), profumato e dal sapore asciutto e robusto, il Trebbiano d’Abruzzo, asciutto e dal delicato profumo, e il Controguerra, nelle sue varie versioni di bianco e di rosso, specifico di una precisa area del Teramano.

Le inconfondibili sagome degli ulivi sono una presenza consueta tra i dolci paesaggi delle colline delle province di Teramo, Pescara e Chieti. L’olio extravergine DOP prodotto in queste zone (e in particolare a Loreto Aprutino, Campli, Moscufo, Lanciano, Fossacesia e Guardiagrele) regge il confronto con i migliori oli italiani. Una tradizionale preparazione casalinga, diffusissima oggi anche nei ristoranti e che può riservare “piccanti” sorprese agli incauti, è infine l’“olio santo”, un olio di prima spremitura nel quale viene tenuto a macerare del peperoncino.

L’Abruzzo ospita una delle capitali mondiali della produzione di pasta. È Fara San Martino, il borgo ai piedi del versante orientale della Majella dove la presenza delle purissime acque della montagna ha favorito fin da tempi remoti l’insediamento di una fiorente industria specializzata, che raggiunge con i suoi notissimi e rinomati prodotti i mercati di tutto il mondo.
L’ottimo grano duro delle colline e le limpide acque delle montagne d’Abruzzo fanno sì che la pasta sia un punto di forza della gastronomia regionale. Tra le paste fatte in casa, sono celebri i maccheroni alla chitarra, che devono il loro nome al telaio di legno con sottili fili d’acciaio (la “chitarra”) utilizzato per tagliarli e onnipresente nelle case della regione.

La lavorazione del maiale permette la preparazione di ottimi prosciutti di montagna e di una larga varietà di insaccati a iniziare dalle onnipresenti salsicce, con la saporita variante al fegato, che spesso vengono conservate sott’olio o sotto strutto. Tra i più tipici salumi vanno segnalati innanzitutto il salame tipo Aquila (magro e a grana fine, piatto e ben stagionato), il prosciutto affumicato di Introdacqua e Cansano, la saporita mortadella di Campotosto, detta anche “coglioni di mulo”, la morbida ventricina da spalmare sul pane che viene prodotta sulle montagne teramane, e la ventricina vastese, originalissimo salume stagionato di grossa pezzatura, insaporito dal peperone rosso secco tritato, dolce e piccante, e dai semi di finocchio.
Da una regione che per millenni ha basato la sua economia sulla pastorizia è logico aspettarsi un’eccellenza nel campo dei formaggi.
L’allevamento più diffuso è infatti quello ovino e da esso deriva l’importantissimo ruolo svolto nella gastronomia regionale dal pecorino (fresco o stagionato) e dalla ricotta di pecora, che è possibile acquistare anche direttamente dai pastori. Tra le varietà locali di questi formaggi si segnala la giuncata delle montagne del Teramano, fresca e profumatissima. Ai piedi del Gran Sasso si può assaggiare il cacio (o pecorino) marcetto. Farindola è il centro della produzione del caprino, da consumare freschissimo. Un misto di latte bovino e ovino viene utilizzato per la produzione della caciotta, a volte insaporita con il peperoncino piccante locale. Con il latte di mucca (a volte misto con quello di capra) sono invece preparate le tradizionali scamorze, da mangiare crude oppure cotte sulla brace o al forno. Sugli altopiani maggiori della Majella, e in particolare nella zona di Rivisondoli e Pescocostanzo, si preparano strepitosi caciocavalli di latte crudo.

L’Abruzzo, con il suo territorio ricco di boschi, terreni calcarei e microclimi diversificati, è una delle regioni italiane più vocate alla produzione di tartufi. Per lungo tempo ha rappresentato un importante, seppur silenzioso, fornitore per mercati rinomati come quelli di Alba e Norcia, ma oggi la regione sta conquistando un riconoscimento sempre più ampio per la qualità e la varietà dei suoi tartufi. Le zone più produttive si trovano nella Marsica, nel Teramano, nell’Alto Aquilano e nella media Val di Sangro, dove si raccolgono specie pregiate come il tartufo nero pregiato, il tartufo estivo e, in alcune aree, anche il raro tartufo bianco. Questa eccellenza naturale è profondamente radicata nella cultura e nell’economia locale, con una filiera che va dalla raccolta alla trasformazione artigianale. I tartufi abruzzesi vengono infatti utilizzati non solo freschi nella cucina tradizionale e creativa, ma anche per arricchire prodotti tipici come oli, formaggi e salumi. La presenza diffusa di tartufi nel territorio contribuisce a valorizzare l’immagine dell’Abruzzo come regione autentica e generosa, dove la biodiversità e il sapere antico si uniscono per offrire esperienze gastronomiche uniche.

L’altopiano di Navelli, incastonato tra i massicci del Gran Sasso e del Sirente, rappresenta il fulcro di una delle produzioni tradizionali più preziose e riconosciute dell’Abruzzo. Qui viene coltivato lo zafferano, ricavato dagli stimmi del Crocus sativus, che vengono raccolti a mano, lasciati interi e attentamente essiccati per preservarne aroma e qualità. Questa spezia pregiata, conosciuta come Zafferano dell’Aquila DOP, è prodotta nei comuni di Navelli, Civitaretenga, Caporciano, San Pio delle Camere e Prata d’Ansidonia, e gode di fama mondiale per il suo profilo aromatico unico e l’elevata purezza. La coltivazione dello zafferano in questa zona non è solo una tradizione agricola, ma un vero e proprio patrimonio culturale che coinvolge intere comunità locali. Il microclima favorevole e il terreno particolarmente adatto contribuiscono a rendere questo prodotto eccellente, tanto da essere considerato tra i migliori al mondo. Lo zafferano di Navelli è oggi simbolo di qualità e autenticità, elemento distintivo della gastronomia abruzzese e motivo di orgoglio per tutto il territorio.

Come in tutte le terre a forte tradizione pastorale, la carne ha un ruolo importantissimo nella gastronomia dell’Abruzzo. Molto diffusi sono l’agnello e il castrato (maschio adulto di pecora), cotti sulla brace o al forno. Diffusissimi tra i contadini e i pastori e oggi alla base di gustosi picnic sono gli arrosticini, sottilissimi spiedini di carne ovina cotti sulla carbonella. A base di carne ovina sono anche l’agnello incaporchiato accompagnato da patate arrosto, le trippette di agnello e le matassine o torcinelli, preparate con frattaglie di agnello e pancetta avvolte nella rizza (il grasso delle interiora) e cotte allo spiedo. Tipiche della montagna abruzzese sono anche la capra laureata (un cosciotto particolarmente saporito) e l’ottimo stufato noto come pecora alla cottora nell’Aquilano e pecora alla callara nel Teramano. L’ottima qualità dei pascoli fa sì che siano di ottimo livello anche le carni di manzo, vitello, coniglio e maiale. Tra le specialità tradizionali meritano di essere citate la ‘ndocca ‘ndocca di maiale (che include muso, piedini, costata e cotica), il tacchino alla canzanese e il coniglio ‘mbriache, un ottimo spezzatino al vino bianco. Nella parte meridionale della regione è tradizionale il fegato alla lancianese, preparato in un tegame di coccio e condito con salvia e peperoncino.

Ottimo e sempre fresco, il pesce dell’Adriatico è naturalmente alla base della gastronomia del litorale abruzzese. Nei ristoranti del litorale è ovviamente possibile assaggiare ogni tipo di pesce, cotto in ogni modo. Tipico della regione è però soprattutto il brodetto, una saporita zuppa che può includere frutti di mare (cozze, vongole e altri), scampi, seppie, merluzzo, triglia, scorfano, cefalo, sogliola e palombo, e che viene preparata in modo leggermente diverso nel nord (Brodetto alla giuliese) e nel sud (Brodetto alla vastese) del litorale regionale. Nella parte settentrionale della costa abruzzese, il brodetto alla giuliese o alla pescarese vede la cottura dei diversi tipi di pesce con tempi differenziati: ultimi a entrare nella teglia sono le triglie e il merluzzo. Nel brodetto alla vastese, invece, tutti gli ingredienti vengono cotti per lo stesso tempo in un tegame di coccio. In entrambe le ricette sono fondamentali olio d’oliva, pomodoro, aglio e peperoncino. Nella cucina povera della costa, sarde e alici vengono utilizzate per la preparazione di paste e timballi o consumate fritte in padella. Sul litorale chietino gode di antica tradizione lo scapece, una antica e particolare conserva di pesce che viene prima fritto e cosparso di zafferano di Navelli, quindi conservato nell’aceto.


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L'Artigianato in Abruzzo
L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...

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Sciare in Abruzzo
L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...

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Il mare d'Abruzzo
Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso...

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L'Enogastronomia
La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...