Grotte nella Regione Abruzzo: Grotta del Cervo
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La Grotta del Cervo è una delle cavità più affascinanti e suggestive d'Abruzzo. Situata all'interno della Riserva Naturale Speciale delle "Grotte di Pietrasecca", nel comune di Carsoli, si apre a una quota di 862 metri. Con oltre 2000 metri di sviluppo, rappresenta una delle grotte più estese della regione.
La storia delle sue esplorazioni inizia nel marzo del 1984, quando quattordici speleologi del GS CAI Roma individuarono il cunicolo d'ingresso. Per questo motivo, la grotta è anche conosciuta con il nome di "Ovito dei Quattordici". Fin dalle prime esplorazioni, si è compreso il suo straordinario valore: le ampie sale riccamente concrezionate custodivano non solo formazioni spettacolari, ma anche antiche monete e importanti reperti paleontologici. Questi ritrovamenti portarono inizialmente a denominarla "Grotta Grande dei Cervi", per poi stabilire il nome definitivo di "Grotta del Cervo".
All'interno della cavità si aprono ambienti di grande bellezza, adornati da stalattiti e stalagmiti, veli, pelli di leopardo, concrezioni eccentriche e altre affascinanti formazioni di candido splendore. A circa cento metri dall'ingresso si trova il Salone degli Antenati, così chiamato per il ritrovamento di reperti ossei e numismatici. I resti ossei, risalenti al Pleistocene superiore, appartengono a quattro specie di mammiferi: orso (Ursus arctos), lince (Lynx sp.), leone delle caverne (Panthera spelaea) e cervo (Cervus elaphus). Le monete ritrovate risalgono a epoche diverse, tra cui numerosi esemplari del IV-V secolo d.C. e una del XV secolo proveniente dalla Zecca di Chieti.
Uno degli ambienti più spettacolari è la Sala delle Vaschette, caratterizzata da bacini rocciosi spesso ricolmi di acqua di stillicidio. Grazie al riverbero della luce, queste acque creano suggestivi giochi di riflessi che animano la cavità. Oltre questa sala si trova la Strettoia, un passaggio che introduce alla parte più tecnica della grotta, accessibile solo con attrezzature speleologiche. Tra gli ambienti più evocativi raggiungibili con equipaggiamento adeguato vi sono il Ramo delle Meraviglie e il Ramo della Medusa, entrambi riccamente concrezionati, e il Ramo della Luna, che conduce al Fiume di Fango e al Fiume del Silenzio, intervallati dal maestoso Salone Angeletta. La grotta si conclude con un lago-sifone che determina il suo sviluppo verticale massimo a -113 metri.


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