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Le riserve naturali nazionali dell’Abruzzo

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Le peculiarità del territorio abruzzese rendono la nostra regione un contesto ideale per sperimentare la compatibilità tra la tutela delle aree naturali protette e lo svolgimento delle attività umane. Il mantenimento degli ecosistemi è infatti una condizione indispensabile per uno sviluppo equilibrato. L’importanza delle aree protette regionali è riconosciuta anche a livello europeo, poiché la maggior parte di esse è inserita nella Rete Natura 2000, uno strumento fondamentale per la conservazione della biodiversità nel continente. Attraverso il confronto e l’individuazione condivisa di soluzioni sostenibili, è possibile applicare concretamente i princìpi dello sviluppo sostenibile. Questo approccio consente non solo di preservare il patrimonio naturale, ma anche di generare benefìci economici, culturali e sociali, a vantaggio delle comunità locali e, più in generale, dell’intera Regione Abruzzo.Le riserve naturali nazionali dell’Abruzzo

Le peculiarità del territorio abruzzese fanno della nostra regione il luogo ideale dove sperimentare la compatibilità delle aree naturali protette con lo svolgimento delle attività umane, per il cui sviluppo è necessario il mantenimento degli ecosistemi. L’importanza delle aree protette regionali è riconosciuta anche a livello europeo, in quanto la maggior parte di esse fa parte della Rete europea Natura 2000. Dal confronto e dall’armonica individuazione di soluzioni condivise può scaturire l’applicazione dei princìpi dello sviluppo sostenibile assicurando, contestualmente, la conservazione della biodiversità, i benefìci economici, culturali e sociali non solo alle popolazioni locali ma a tutta la Regione Abruzzo. L'Abruzzo, con il suo esteso patrimonio di parchi e riserve, rappresenta uno degli esempi più significativi di "turismo verde" in Europa, con circa un terzo del suo territorio tutelato come area naturale protetta.
Questa regione è una fusione tra l'impegno per la conservazione ambientale e la possibilità di fruizione da parte dei visitatori, offrendo una biodiversità ricca e ambienti vari che spaziano dai mari ai monti.

1. Colle Licco e Feudo Intramonti – Un rifugio per cervi e lupi. Nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, questa riserva tutela ambienti boschivi ricchi di biodiversità, offrendo rifugio a cervi, lupi e rare specie vegetali.

2. Valle dell'Orfento e Piana Grande – Il regno delle gole e delle orchidee. Tra profonde gole e panorami montani, la Valle dell'Orfento custodisce antichi eremi e un’incredibile varietà floristica, tra cui numerose specie di orchidee selvatiche.

3. Lago di PantanielloUn piccolo specchio d’acqua in quota. Situato oltre i 1600 metri di altitudine, questo lago glaciale è una perla nascosta tra le montagne del Parco Nazionale della Majella, frequentato da aquile reali e camosci.

4. Pineta di Santa FilomenaLa natura tra mare e città. Tra i pini marittimi che si affacciano sull’Adriatico, questa riserva urbana offre un raro esempio di ecosistema costiero preservato, ideale per l’educazione ambientale.

5. Feudo UgniTra pascoli e faggete secolari. Un ambiente montano ancora integro, dove si alternano praterie d’alta quota e boschi fitti, casa del lupo appenninico e del picchio dorsobianco.

6. Quarto Santa ChiaraLa magia dei pianori d’altura. Situata sull’Altopiano delle Cinquemiglia, questa riserva conserva ambienti di pascolo e torbiere, rifugio per rapaci diurni, rapaci notturni e fauna di alta montagna.

7. Monte RotondoLa vetta degli orizzonti vasti. Dominando i paesaggi del Parco della Majella, Monte Rotondo è un’area protetta che offre panorami spettacolari e habitat per specie rare e protette.

8. Fara San Martino - PalombaroLa porta della Majella. Tra pareti rocciose e sorgenti, questa riserva è celebre per l’eremo di San Martino in Valle e per i suoi ambienti rupestri ricchi di biodiversità.

9. Lago di CampotostoIl grande lago tra i monti. Immerso tra i monti del Gran Sasso, è il più grande lago artificiale d’Abruzzo, importante area di sosta per uccelli migratori e paradiso per gli amanti della natura.

10. Lama BiancaI boschi incantati della Majella. Un’antica faggeta d’altitudine, tra le meglio conservate dell’Appennino, con sentieri immersi nel silenzio e fauna selvatica a ogni passo.

11. Monte VelinoTra cielo e silenzi d’alta quota. Uno dei massicci più alti dell’Appennino, con ambienti rupestri e praterie sommitali frequentati da aquile reali, gracchi e altri corvidi e camosci appenninici.

12. Lago di TalvacchiaOasi tra le colline teramane. Circondato da dolci pendii e boschi, questo lago artificiale rappresenta un prezioso corridoio ecologico per la fauna dell’alta Val Vomano.

13. Piana Grande della MaiellettaPraterie tra le nuvole. Un altopiano d’altitudine che in primavera si colora di fioriture spettacolari, offrendo paesaggi mozzafiato e habitat unici per farfalle e piccoli mammiferi.

Un modello di turismo sostenibile. L’Abruzzo è diventato un modello di riferimento per il turismo sostenibile, attraverso attività didattiche, centri visita e percorsi guidati. Le strutture presenti nei parchi educano i visitatori al rispetto e alla comprensione della biodiversità, rendendo la regione un vero "laboratorio biologico" a cielo aperto. La regione ha saputo, attraverso scelte lungimiranti, promuovere una convivenza armoniosa tra uomo e natura, testimoniando come lo sviluppo possa coesistere con la protezione ambientale.

Abruzzo e la cultura della natura. L’attaccamento degli abruzzesi alla loro terra è stato descritto dall’autore Ignazio Silone come parte integrante della loro identità, forgiata da una millenaria convivenza con la natura. Questo legame profondo si riflette nelle politiche ambientali della regione, che guarda con determinazione a un futuro dove l’armonia tra uomo e ambiente è al centro del suo sviluppo.
Il comune di Morino, in valle Roveto, ospita la spettacolare “Riserva Naturale di Zompo lo Schioppo” con oltre 1000 ettari di faggeta d’alto fusto e la più bella cascata d’Abruzzo, che precipita da una rupe alta 80 metri in uno scenario di rara bellezza. La fauna include l’orso, il lupo, il gufo reale e il falco pellegrino. Molto interessante il piccolo ma spettacolare Museo/Centro Visita, che accoglie ogni anno molte migliaia di visitatori e scolari. La “Riserva Naturale delle Grotte di Pietrasecca”, nel comune di Carsoli, protegge il particolare e per certi versi unico ambiente carsico locale, che comprende la grotta di Pietrasecca e la grotta grande del Cervo, celebre per i suoi ritrovamenti archeologici e paleontologici e per la straordinaria bellezza delle sue concrezioni candide, di varia forma e struttura, che frastagliano i 400 metri di galleria. Il comune di Anversa degli Abruzzi ospita la meravigliosa “Oasi WWF delle Gole del Sagittario”, che protegge le lunghe e spettacolari gole, dalla tipica sezione a V, scavate e modellate in milioni di anni dall’azione erosiva delle acque del fiume Cavuto. Tutte le specie di mammiferi (tranne il camoscio) e di uccelli tipiche della fauna appenninica sono presenti nell’oasi, in particolare l’aquila reale, il falco pellegrino, il picchio muraiolo, il gracchio corallino. Infine alle porte di Tempèra, frazione dell’Aquila, si trova il “Parco Territoriale delle Sorgenti del Vera”, istituito a tutela di una limpidissima risorgenza che ospita rare specie di alghe. Circondate da pioppi e salici secolari, le acque sono frequentate dal martin pescatore, dall’airone cenerino e dal merlo acquaiolo.

Le altre Aree Protette della provincia dell’Aquila
In provincia de L'Aquila, nel comune di Morino, in Valle Roveto, si trova la suggestiva Riserva Naturale di Zompo lo Schioppo, che si estende per oltre 1.000 ettari di faggeta d’alto fusto. Il suo elemento più spettacolare è la cascata omonima, considerata tra le più belle d’Abruzzo, con un salto di circa 80 metri da una parete rocciosa, immersa in uno scenario di grande fascino. L’area è abitata da numerose specie faunistiche tipiche dell’Appennino, tra cui l’orso marsicano, il lupo, il gufo reale e il falco pellegrino. Da segnalare anche il piccolo ma molto apprezzato Museo e Centro Visita, che ogni anno accoglie migliaia di turisti e scolaresche. Un altro luogo di grande interesse è la Riserva Naturale delle Grotte di Pietrasecca, nel comune di Carsoli, che tutela un ambiente carsico straordinario, comprendente la Grotta di Pietrasecca e la Grotta Grande del Cervo, celebre per i reperti archeologici e paleontologici e per le spettacolari concrezioni calcaree che decorano i suoi 400 metri di gallerie.
Ad Anversa degli Abruzzi si trova l’incantevole Oasi WWF delle Gole del Sagittario, che protegge uno dei canyon più spettacolari dell’Appennino, scavato nei secoli dalle acque del fiume Cavuto. Le gole, strette e profonde, ospitano una ricca varietà di fauna, con tutte le specie di mammiferi tipiche dell’Appennino, ad eccezione del camoscio, e numerosi uccelli rari come l’aquila reale, il falco pellegrino, il picchio muraiolo e il gracchio corallino. Infine, nei pressi della frazione aquilana di Tempera, si trova il Parco Territoriale delle Sorgenti del Vera, istituito per proteggere una limpida risorgenza dalle acque purissime, habitat ideale per specie rare di alghe. Le sue rive, ombreggiate da pioppi e salici secolari, sono frequentate da eleganti uccelli acquatici come il martin pescatore, l’airone cenerino e il merlo acquaiolo.
In provincia di Chieti troviamo la “Riserva Naturale e Oasi WWF del Lago di Serranella”, alla confluenza dei fiumi Sangro ed Aventino. Il nucleo principale è costituito da un invaso artificiale con acqua poco profonda, notevolmente ricca di avifauna (vi sono state censite oltre 200 specie!): ospita vere e proprie rarità come l’airone bianco maggiore, la cicogna nera, il fenicottero. Nei comuni di Rosello e di Agnone, che è in Molise, c’è l’”Oasi WWF dell’Abetina di Rosello” che tutela uno degli ultimi boschi misti con abete bianco ancora presenti in Abruzzo, popolato dal lupo, dal gatto selvatico, dal capriolo e dal picchio nero. Nel comune di Orsogna il piccolo “Parco Territoriale dell’Annunziata”, tutela un profondo vallone con un fitto bosco di leccio, roverella e alloro, popolato da uccelli e piccoli mammiferi. A Torino di Sangro il Biotopo delle leccete litoranee tutela l’ultimo bosco spontaneo del litorale abruzzese, composto da roverella e cerro cui si associano il carpino orientale, l’olmo, il leccio e le specie della macchia mediterranea. Il vicino “Biotopo del bosco di Don Venanzio”, in comune di Pollutri, custodisce invece un suggestivo bosco ripariale di frassino, pioppo e farnia. L’unica riserva marina sulla costa abruzzese è, a nord di Vasto, il delicato ambiente a falesia, dune e spiaggia sabbiosa tutelato dalla Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci (o Punta d’Erce).

Le altre Aree Protette della provincia di Chieti
La provincia di Chieti ospita diverse aree protette di grande valore ecologico e paesaggistico. Tra queste spicca la Riserva Naturale e Oasi WWF del Lago di Serranella, situata alla confluenza dei fiumi Sangro e Aventino: un invaso artificiale a bassa profondità che ospita oltre 200 specie di uccelli, tra cui rarità come l’airone bianco maggiore, la cicogna nera e il fenicottero. Sui monti al confine con il Molise, tra i comuni di Rosello e Agnone, si trova l’Oasi WWF dell’Abetina di Rosello, che protegge uno degli ultimi boschi misti con abete bianco dell’Appennino abruzzese, habitat di lupi, gatti selvatici, caprioli e picchi neri. Sempre nell’entroterra, il Parco Territoriale dell’Annunziata a Orsogna conserva un profondo vallone coperto da un fitto bosco di leccio, roverella e alloro, popolato da avifauna e piccoli mammiferi.
Lungo la fascia costiera si trovano altre preziose aree naturali. A Torino di Sangro, il Biotopo delle leccete litoranee protegge l’ultimo bosco spontaneo costiero dell’Abruzzo, con specie come roverella, cerro, carpino orientale, olmo, leccio e piante della macchia mediterranea. Poco distante, nel comune di Pollutri, il Biotopo del bosco di Don Venanzio custodisce un suggestivo ambiente fluviale, con alberi di frassino, pioppo e farnia. Sulla costa nord di Vasto si estende infine l’unica riserva marina della regione, la Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci (o Punta d’Erce), che tutela un tratto di litorale unico per le sue falesie, dune e spiagge sabbiose, in un perfetto equilibrio tra terra e mare.
Nei pressi di Popoli la “Riserva Naturale delle Sorgenti del Pescara” tutela una straordinaria e imponente risorgenza, che forma un vero e proprio laghetto, limpido e cristallino, circondato da boschi e canneti. Percorrendo il sentiero che lo costeggia si rimane stupiti dal numero di sorgenti, spesso affioranti con polle: se ne contano più di 60. L’acqua proviene direttamente dal Gran Sasso, dal grande acquifero di Campo Imperatore, e dopo un percorso sotterraneo di circa 30 chilometri riaffiora nella Riserva. Nei suoi circa 50 ettari, fra i fitti canneti e le molte specie acquatiche come il ranuncolo d’acqua, la brasca di laguna, il giaggiolo d’acqua e il giglio d’acqua, vivono oltre 100 specie di uccelli acquatici fra stanziali e di passo, come l’airone cenerino, la folaga, la gallinella d’acqua, il martin pescatore. A pochi chilometri dal centro storico di Penne, sul lago artificiale realizzato negli anni ’60 per scopi irrigui, è stata istituita la “Riserva Naturale e Oasi WWF del Lago di Penne”, una delle zone umide più frequentate dagli uccelli di passo durante il periodo delle migrazioni. La Riserva, che ai boschi di roverella sulle pendici dell’invaso contrappone saliceti e pioppeti lungo le sponde, ospita la nitticora, l’airone rosso, il falco pescatore. Se ci si sposta più sulla costa tra Pescara e Montesilvano (nei cui comuni è compresa), una piccola striscia litoranea di pini, quasi esclusivamente pini d’Aleppo, lunga tre chilometri e larga 50 metri è la Riserva della Pineta di Santa Filomena, istituita per preservare ciò che rimaneva, dopo l’assalto del cemento, dell’antica pineta che invece si affacciava direttamente sul mare ed era molto più estesa. A Pescara un analogo provvedimento di tutela ha istituito la “Riserva Naturale della Pineta dannunziana”, un vero e proprio polmone verde nel cuore della città. Una delle anse del fiume Fino, pochi chilometri prima di unirsi al Tavo, costituisce il “Parco Territoriale attrezzato di Città Sant’Angelo”, una piccola area umida frequentata da numerose specie di uccelli. Il Parco Territoriale attrezzato di Vicoli è posto a salvaguardia dei pendii tra il centro storico e il corso del fiume Nora. Protegge un bosco di roverella, acero campestre e robinia e varie specie rare di uccelli. Infine a Scafa, tra la Majella e il Morrone, il “Parco Territoriale attrezzato delle Sorgenti Sulfuree del Lavino” tutela un ambiente davvero particolare, nel quale pioppi e salici contornano spettacolari pozze d’acqua sulfurea risorgente dallo splendido color turchese, grazie a particolari alghe verdi ed azzurre che ricoprono i fondali. Ospita una fauna davvero interessante: gallinelle d’acqua, usignoli di fiume, picchi verdi, ballerine gialle e martin pescatore, insieme a piccoli mammiferi come ricci, donnole, faine e tassi.

Le altre Aree Protette della provincia di Pescara
In provincia di Pescara, nei pressi di Popoli Terme, la Riserva Naturale delle Sorgenti del Pescara tutela una delle più spettacolari risorgive d’Italia, che forma un limpido laghetto circondato da boschi e canneti. Il sentiero che costeggia l’area consente di ammirare oltre 60 sorgenti affioranti, alimentate dal grande acquifero di Campo Imperatore, che percorre circa 30 chilometri nel sottosuolo prima di riaffiorare nella riserva. In circa 50 ettari si concentrano numerose specie acquatiche, come il ranuncolo d’acqua, il giaggiolo e il giglio d’acqua, e fiori spontanei, oltre a più di 100 specie di uccelli acquatici, tra cui folaghe, aironi e martin pescatori. Poco distante, la Riserva Naturale e Oasi WWF del Lago di Penne, istituita attorno a un lago artificiale, rappresenta una delle più importanti zone umide della regione. L’ambiente variegato, con boschi di roverella, saliceti e pioppeti, offre rifugio a specie come la nitticora, l’airone rosso e il falco pescatore, in particolare durante i periodi migratori.
Lungo la fascia costiera tra Pescara e Montesilvano, la Riserva della Pineta di Santa Filomena protegge una sottile lingua di pineta litoranea, principalmente di pini d’Aleppo, residuo dell’antica foresta costiera ormai in gran parte scomparsa. A Pescara, la Pineta Dannunziana rappresenta un importante polmone verde urbano, oggi tutelato come riserva naturale. Più all’interno, il Parco Territoriale attrezzato di Città Sant’Angelo si estende lungo un’ansa del fiume Fino e ospita numerose specie ornitiche, mentre il Parco Territoriale di Vicoli salvaguarda i pendii boscosi che scendono verso il fiume Nora, con roverelle, aceri campestri e robinie. Di particolare suggestione è infine il Parco Territoriale attrezzato delle Sorgenti Sulfuree del Lavino, a Scafa, dove le acque sulfuree, di un intenso color turchese, scorrono tra salici e pioppi. L’area ospita una ricca fauna composta da gallinelle d’acqua, ballerine gialle, picchi verdi, martin pescatori e piccoli mammiferi come ricci, faine e tassi.
La “Riserva Naturale di Castel Cerreto” si trova nel comune di Penna Sant’Andrea e tutela un bosco di cerro, roverella e carpino nero, oltre a parecchie specie di arbusti tra cui la ginestra, il ginepro, il biancospino, il pungitopo. La fauna comprende uccelli rari come il barbagianni, lo sparviero, il picchio verde, mentre tra i mammiferi sono comuni la donnola, la faina, la volpe, la lepre, il ghiro, il cinghiale, lo scoiattolo e il riccio. Ad Atri lo scenario suggestivo dei suoi calanchi, derivanti dall’erosione di un particolare tipo di argille, è protetto dalla “Riserva Naturale dei Calanchi di Atri”. La scarsa vegetazione include specie tipiche di climi desertici come il cappero, il carciofo selvatico, la liquirizia. Lungo i piccoli corsi d’acqua sono diffusi il granchio di fiume e la puzzola, oltre alle onnipresenti volpi; uno degli ospiti più particolari dei calanchi è però senza dubbio l’istrice. Il “Parco Territoriale attrezzato del Fiume Fiumetto”, nel comune di Colledara, tutela il letto del torrente caratterizzato da cascatelle e vegetazione di sponda, circondato da boschi di roverella, farnia, salice e pioppo e frequentato dalla puzzola, dal tasso e da molte specie di uccelli. Infine nel tratto medio del fiume Vomano, uno dei fiumi più importanti della provincia di Teramo, alimentato dalle acque del Gran Sasso e della Laga, nel territorio del comune di Montorio al Vomano ha sede il Parco “Territoriale attrezzato del Fiume Vomano”, il più esteso tra le aree protette abruzzesi di questo tipo. Il fiume in questo punto scorre tra alte pareti di arenaria, scavate dalla lenta azione erosiva delle acque, e boschi di leccio. Sulle pareti nidifica il falco pellegrino, mentre nelle aree ai lati di esse troviamo il succiacapre, l’averla piccola e l’upupa.

Le altre Aree Protette della provincia di Teramo
In provincia di Teramo, si trova la Riserva Naturale di Castel Cerreto, situata nel comune di Penna Sant’Andrea, tutela un bosco misto composto da cerro, roverella e carpino nero, accompagnato da una ricca varietà di arbusti come ginestra, ginepro, biancospino e pungitopo. La fauna comprende numerose specie, tra cui uccelli rapaci diurni e rapaci notturni come il barbagianni, lo sparviero e il picchio verde. Tra i mammiferi sono comuni la faina, la donnola, la volpe, la lepre, il ghiro, lo scoiattolo, il cinghiale e il riccio. Ad Atri, la spettacolare conformazione dei calanchi, generata dall’erosione di argille particolarmente friabili, è tutelata dalla Riserva Naturale dei Calanchi di Atri. La vegetazione, rada e adattata a condizioni aride, ospita specie tipiche di climi semi-desertici come il cappero, il carciofo selvatico e la liquirizia. Lungo i ruscelli si incontrano il granchio di fiume, la puzzola e, tra i calanchi, anche l’istrice, specie particolarmente caratteristica dell’area.
Il Parco Territoriale attrezzato del Fiume Fiumetto, nel comune di Colledara, custodisce un tratto del torrente omonimo caratterizzato da piccole cascate, rive boscose e una ricca vegetazione di sponda, composta da roverella, farnia, salice e pioppo. Questo ambiente è abitato da numerosi uccelli, nonché da piccoli mammiferi come la puzzola e il tasso. Più a est, nel comune di Montorio al Vomano, si estende il Parco Territoriale attrezzato del Fiume Vomano, il più vasto tra quelli di questa tipologia in Abruzzo. Qui il fiume scorre tra pareti di arenaria modellate dall’erosione millenaria, circondate da boschi di leccio. Le falesie ospitano il falco pellegrino, mentre nelle zone circostanti si osservano il succiacapre, l’averla piccola e l’upupa, a testimonianza della ricchezza ornitologica dell’area.
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