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Personaggi illustri dell’Abruzzo: Benedetto Croce

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I Personaggi che hanno portato lustro all'Abruzzo

Benedetto Croce, nato a Pescasseroli nel 1866, è stato uno dei maggiori filosofi e intellettuali italiani, che ha segnato profondamente la cultura non solo dell’Italia, ma anche d’Europa. La sua carriera si è sviluppata in diversi ambiti, tra cui la filosofia, la politica e la critica letteraria. Croce è conosciuto principalmente per la sua filosofia dello "storicismo assoluto", secondo cui la storia è il cuore del pensiero umano. La sua visione rifiutava ogni metafisica e si concentrava sul pensiero storico, ponendo l’umanità e le sue azioni al centro di ogni riflessione filosofica. Questo approccio lo portò a una critica radicale delle ideologie materialiste e marxiste, influenzando profondamente il panorama intellettuale del Novecento. Oltre alla filosofia, Benedetto Croce si distinse per il suo impegno politico. Durante il periodo fascista, Croce fu una delle voci più fermamente contrarie al regime di Mussolini. Con il Manifesto degli intellettuali antifascisti del 1925, Croce si pose come figura di riferimento per l’opposizione culturale e politica al fascismo. La sua posizione non fu però quella di un oppositore passivo; egli cercò attivamente di proteggere la libertà di pensiero e l’autonomia della cultura dall’ingerenza del regime. La sua rivista La Critica divenne un luogo di riflessione e denuncia contro le ideologie totalitarie. La sua fermezza e il suo coraggio di fronte alla repressione lo resero un simbolo per molti intellettuali italiani e non solo. Nel campo della politica istituzionale, Croce ebbe anche un’importante carriera come ministro. Dal 1920 al 1921, fu Ministro della Pubblica Istruzione nel governo Giolitti, dove promosse importanti riforme nel settore scolastico e nella tutela del patrimonio culturale. Croce sostenne una scuola pubblica di qualità, che garantisse l’autonomia delle idee, e si batté per la protezione dei beni culturali e naturali, imponendo leggi per la salvaguardia del patrimonio storico e archeologico, come quella sulla tutela del paesaggio romano. La sua visione della cultura come fattore centrale per la crescita della società si rifletteva in ogni sua decisione politica. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, Benedetto Croce giocò un ruolo decisivo nella ricostruzione del Partito Liberale Italiano, che divenne un pilastro della politica democratica post-bellica. Pur continuando a rifiutare posizioni di potere, Croce rimase un influente consigliere politico e un punto di riferimento per la cultura liberale. Sebbene avesse inizialmente sostenuto la monarchia durante il referendum del 1946, Croce fece presto appello alla coesione per la ricostruzione della nazione. Il suo pensiero liberale e il suo impegno per la libertà di espressione e di pensiero lo portarono a essere un critico fermo contro qualsiasi forma di totalitarismo, apprezzato anche in ambito internazionale. Benedetto Croce lasciò un'eredità che va ben oltre le sue opere filosofiche. La sua capacità di unire il pensiero teorico con l’impegno pratico, sia in ambito culturale che politico, lo rende una figura di riferimento anche oggi. Non solo come pensatore, ma anche come intellettuale impegnato a difendere i principi di libertà, giustizia e democrazia, Croce ha saputo interpretare e rispondere alle sfide del suo tempo. La sua attività, che spazia dalla filosofia alla politica, continua a influenzare il dibattito culturale e politico contemporaneo, confermando la sua centralità nel panorama intellettuale mondiale.Benedetto Croce
(nato a Pescasseroli il 25 febbraio 1866 e deceduto a Napoli il 20 novembre 1952)

Benedetto Croce, è stato uno dei più grandi intellettuali italiani, un faro della filosofia, della politica e della cultura nazionale ed europea. Esponente di spicco del neoidealismo e figura centrale del liberalismo novecentesco, Croce concepì il suo pensiero come un "storicismo assoluto", secondo cui la filosofia doveva essere una riflessione sullo spirito e, in quanto tale, strettamente legata alla storia. La sua riflessione filosofica, che rifiutava ogni forma di metafisica e subordinava la scienza alla filosofia, influenzò profondamente la cultura italiana, affermandosi come un modello di pensiero rigoroso e autonomo.
Croce fu una figura centrale anche nella politica e nella cultura del suo tempo. Dopo essersi inizialmente interessato al materialismo storico, grazie agli insegnamenti di Antonio Labriola, si distaccò dal marxismo, elaborando una critica alle sue basi economiche e approdando a una concezione dialettica di matrice hegeliana. La sua visione politica, fondata sulla "religione della libertà", trovò piena espressione nella sua opposizione al fascismo. Dopo il delitto Matteotti, Croce ruppe ogni legame con Giovanni Gentile e scrisse il famoso Manifesto degli intellettuali antifascisti, diventando una guida morale e culturale per gli oppositori del regime.
Il suo contributo alla cultura non si limitò alla filosofia e alla politica. Come ministro della Pubblica Istruzione dal 1920 al 1921, Croce avviò importanti riforme per la tutela del patrimonio artistico e naturale e per il miglioramento del sistema scolastico. Promosse l'istituzione dell'esame di Stato, finalizzato a garantire una qualità uniforme nell'istruzione pubblica e privata, e prese provvedimenti innovativi per proteggere beni culturali e archeologici. La sua visione della cultura come elemento essenziale per il progresso civile e sociale rimase una costante nel suo pensiero e nella sua azione.
Nonostante le persecuzioni fasciste, Croce continuò a difendere gli ideali di libertà e democrazia attraverso le pagine della sua rivista La Critica, che divenne un punto di riferimento per molti intellettuali italiani. Durante la promulgazione delle leggi razziali, si distinse come l'unico non ebreo a rifiutarsi di compilare il questionario razziale imposto dal regime, un gesto simbolico di profonda dignità e coraggio morale. Nel secondo dopoguerra, Croce si impegnò nella ricostituzione del Partito Liberale Italiano e partecipò attivamente alla vita politica, pur rifiutando ruoli istituzionali come la presidenza della Repubblica o il titolo di senatore a vita, preferendo dedicarsi al suo lavoro intellettuale.
La grandezza di Benedetto Croce risiede non solo nella profondità del suo pensiero ma anche nella coerenza e integrità con cui visse i suoi ideali. La sua eredità filosofica e politica, che lo consacrò come uno dei massimi teorici del liberalismo europeo, continua a essere un riferimento per chiunque creda nella forza della cultura come strumento di emancipazione e progresso. Croce rimane una figura emblematica, un ponte tra il Risorgimento e la rinascita democratica italiana, simbolo dell’impegno intellettuale al servizio della libertà e del bene comune.

L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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