Altri musei minori in Provincia di Teramo
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I Musei minori, le Pinacoteche, le Mostre e le Raccolte minori della Provincia di Teramo - Abruzzo


- Sala civica di scultura Raffaello Pagliaccetti di Giulianova (Te)
- Museo archeologico civico De Galitiis-De Albentiis-Tascini di Atri (Te)
- Museo civico archeologico Torrione la Rocca di Giulianova (Te)
- Nina, museo delle arti creative tessili di Civitella del Tronto (Te)
- Pinacoteca civica Vincenzo Bindi di Giulianova (Te)
- Museo Civico “Gaetano Braga” di Giulianova (Te)
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La Sala Civica di Scultura Raffaello Pagliaccetti, conosciuta
anche come Gipsoteca Civica Raffaello Pagliaccetti, è un museo situato a Giulianova,
in provincia di Teramo, in Abruzzo. L'esposizione è dedicata allo scultore ottocentesco
Raffaello Pagliaccetti, nato proprio a Giulianova nel 1839 e formatosi presso l'Accademia
Nazionale di San Luca a Roma. L'artista è ricordato per le sue opere di grande raffinatezza
tecnica e sensibilità espressiva, e morì nella sua città natale nel 1900.
La gipsoteca è allestita al piano terra dell’edificio scolastico
De Amicis, in Piazza della Libertà. Al suo interno sono conservate riproduzioni
in gesso delle opere originali di Pagliaccetti, molte delle quali oggi si trovano
in musei fiorentini. Le sculture furono acquistate nel 1914 da Pasquale Ventili,
figura di rilievo nel panorama culturale locale, e successivamente donate agli Ospedali
e Istituti Riuniti di Teramo, contribuendo così alla diffusione e alla valorizzazione
del patrimonio artistico abruzzese.
All’interno della sala espositiva sono presenti quindici opere
in gesso, tra cui spiccano il busto del Maresciallo Moltke, una statua di Papa Pio
IX, una di Sant’Andrea Apostolo e due bozzetti preparatori del celebre monumento
a Vittorio Emanuele II di Savoia, collocato proprio in Piazza della Libertà a Giulianova
e inaugurato il 26 agosto 1894. Il museo rappresenta oggi un punto di riferimento
per chi desidera conoscere da vicino l’opera di uno dei più importanti scultori
abruzzesi dell’Ottocento. |
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Il Museo Archeologico Civico De Galitiis-De Albentiis-Tascini
si trova ad Atri, in provincia di Teramo, ed è ospitato all'interno di edifici settecenteschi
un tempo appartenenti al capitolo della Concattedrale di Atri. Gli ambienti museali
sono stati accuratamente restaurati grazie ai finanziamenti del Ministero dei Beni
e delle Attività Culturali e del Turismo, restituendo alla comunità uno spazio culturale
di grande valore storico e artistico.
Il percorso espositivo si articola in tre sale tematiche.
La prima è dedicata a Vincenzo Rosati, direttore della Scuola di Arti e Mestieri
dell'Orfanotrofio di Atri, che condusse importanti campagne di scavo nelle aree
di Atri, Penne, Arsita e presso il tempio italico di Colle San Giorgio. In questa
sala sono esposti oggetti ornamentali, contenitori ceramici e elementi architettonici
decorativi, testimonianze preziose delle civiltà antiche del territorio.
La seconda sala è incentrata sulla preistoria abruzzese, con
riproduzioni di utensili, strumenti da caccia e oggetti in ceramica utilizzati tra
il Paleolitico e l’Età del Ferro, provenienti dagli scavi condotti a Colle Maralto.
La terza sala, infine, ospita due sepolture scavate agli inizi del Novecento, insieme
a corredi funerari femminili e infantili risalenti al VI secolo a.C., provenienti
dalle necropoli di Atri, Colle della Giustizia e Pretara. Il museo rappresenta un
punto di riferimento per la conoscenza della storia più antica dell’Abruzzo e della
sua identità archeologica. |
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Il Torrione "La Rocca" rappresenta il principale
residuo dell’antica cinta muraria di Giulia, l’odierna Giulianova, e attualmente
ospita la sezione archeologica dei Musei Civici della città. Collocato nel rione
denominato "La Rocca", il torrione si trova nel punto più elevato del
centro storico, dove un tempo sorgeva la roccaforte edificata negli anni Settanta
del Quattrocento per volere del duca Giulio Antonio I Acquaviva d’Aragona, fondatore
della nuova città rinascimentale.
La roccaforte originaria era composta da otto torrioni circolari
collegati da mura a scarpa, protette da fossati, secondo i criteri dell’architettura
militare dell’epoca, pensata per resistere all’impatto delle armi da fuoco. Di quella
imponente struttura oggi restano soltanto tre torrioni: il Torrione della Rocca,
il Torrione di Porta Napoli e quello inglobato nella costruzione tardo-ottocentesca
di Palazzo Re. Il resto della cinta muraria è andato perduto nel tempo, a causa
di crolli strutturali e trasformazioni urbane.
Dal 3 marzo 2001, il Torrione della Rocca è sede della sezione
archeologica del Polo Museale Civico di Giulianova. Al suo interno sono conservati
preziosi reperti provenienti dall’antica città romana di Castrum Novum Piceni,
fondata intorno al 290 a.C. alla foce del fiume Batinus, oggi conosciuto
come Tordino, a sud dell’attuale centro abitato. Il museo offre così un suggestivo
viaggio nel passato romano del territorio, custodito tra le mura storiche della
fortificazione rinascimentale. |
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Il Museo NINA di Civitella del Tronto, precedentemente noto
con l’acronimo NACT (Nina - Arti Creative Tessili), si trova nel cuore del centro
storico di uno dei borghi più affascinanti d’Abruzzo, un tempo sede di una delle
principali dogane del Regno delle Due Sicilie, già Regno di Napoli. Inaugurato il
14 agosto 2013, il museo nasce con l’intento di preservare e valorizzare l’identità
storica di Civitella, città regia, nobiliare e di frontiera, da sempre crocevia
di intensi scambi culturali e commerciali.
Allestito in suggestivi locali medievali che un tempo ospitavano
il forno cittadino, il museo si sviluppa su oltre 300 m² e conserva una preziosa
collezione di abiti antichi che abbraccia un ampio arco temporale, dal Settecento
al primo dopoguerra. L’esposizione, dinamica e fortemente evocativa, comprende una
camera da letto ottocentesca, telai, macchine per cucire, una rara macchina lavatrice
della prima metà del Novecento, una carrozzina Giordani degli anni Trenta e numerosi
altri oggetti legati alla vita quotidiana e all’artigianato tessile.
Il nome “NINA” è il diminutivo affettuoso di Gaetana Graziani
Scesi, alla cui passione per il passato e alla cura per la memoria familiare si
deve la nascita di questo straordinario museo. Gran parte della collezione, infatti,
è appartenuta alla sua famiglia, e oggi, con oltre 3.000 pezzi, rappresenta una
delle più ricche collezioni italiane dedicate alla moda e alle arti decorative dell’Ottocento.
Nel marzo 2019 l’allestimento è stato rinnovato con nuovi oggetti legati a tutte
le arti decorative; da qui la decisione dell’Associazione Culturale Nina Onlus,
ente gestore, di rinominare ufficialmente il museo come Museo NINA Civitella
del Tronto a partire dal 21 giugno 2019. |
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La Pinacoteca Civica Vincenzo Bindi si trova a Giulianova,
in provincia di Teramo, e ha origine dalla generosa donazione dello storico e giurista
Vincenzo Bindi, che nel 1928, alla sua morte, lasciò al Comune una parte del proprio
palazzo situato lungo Corso Giuseppe Garibaldi, insieme a una straordinaria collezione
di circa 400 opere d’arte e a una biblioteca personale composta da oltre 8.000 volumi.
L’esposizione è stata aperta al pubblico nel 1978 e ha sede nell’appartamento di
Bindi, situato al secondo piano del palazzo, restaurato nel 2005 e ancora oggi arricchito
dagli arredi originali dello studioso abruzzese. La biblioteca è collocata al piano
terra dell’edificio.
Il nucleo principale della collezione pittorica è costituito
da opere della Scuola di Posillipo, che Bindi poté raccogliere anche grazie al suo
matrimonio con la figlia del pittore Gonsalvo Carelli. Tra gli artisti presenti
figurano nomi di rilievo come Anton Sminck van Pitloo, Giacinto Gigante, Teodoro
Duclère, Consalvo Carelli e Raffaele Carelli. A questi si affiancano importanti
pittori abruzzesi, tra cui Pasquale Celommi, Filippo e Nicola Palizzi, Giuseppe
Bonolis, Teofilo Patini, Raffaello Pagliaccetti, Gennaro Della Monica e Francesco
Paolo Michetti, che testimoniano la vivacità artistica della regione tra Ottocento
e primo Novecento.
La raccolta comprende inoltre opere attribuite a maestri di
fama nazionale e internazionale, come Domenico Morelli, Vincenzo Gemito, Francesco
Solimena, Jusepe de Ribera, Pompeo Batoni, Valerico Laccetti e Vincenzo Camuccini.
Dal 2005 fino al 17 dicembre 2019, la collezione è stata temporaneamente ospitata
presso il Museo d'Arte dello Splendore di Giulianova, in attesa del completamento
del restauro della sede originaria. Oggi, la Pinacoteca rappresenta un fondamentale
punto di riferimento per la valorizzazione della storia artistica locale e nazionale. |
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Il Museo Civico “Gaetano Braga” si trova a Giulianova, in
provincia di Teramo, ed è dedicato alla straordinaria figura del musicista, compositore
e operista Gaetano Braga (Giulianova, 9 giugno 1829 – Milano, 20 novembre 1907).
L’esposizione ripercorre la sua brillante carriera internazionale, che lo vide protagonista
nei principali teatri europei e americani, apprezzato non solo come autore ma anche
come virtuoso del violoncello, strumento con il quale raggiunse fama e riconoscimenti
in tutto il mondo.
Cuore del museo è la celebrazione della celebre Leggenda
Valacca, una delle romanze da salotto più note tra Ottocento e primo Novecento,
eseguita, incisa e pubblicata oltre 250 volte a livello internazionale. La sua intensa
melodia e l'originale forma dialogata tra voce e violoncello ne fecero un simbolo
della sensibilità romantica europea, ammirata da artisti, musicisti e intellettuali
del tempo. L’opera di Braga fu eseguita dai più celebri interpreti e continua ancora
oggi a riscuotere interesse tra appassionati e studiosi.
Il museo, costantemente arricchito grazie al lavoro dell’associazione
che ne cura la gestione e l’attività di ricerca, custodisce partiture originali,
strumenti musicali, lettere, fotografie d’epoca e documenti che testimoniano la
vita e la produzione di Braga. L’allestimento intende non solo onorare il talento
del musicista giuliese, ma anche valorizzare la storia culturale della città, contribuendo
alla riscoperta di una figura che fu ponte tra la grande tradizione italiana e le
influenze musicali internazionali dell’Ottocento. |


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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...

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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...