Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: Agellum - Aielli (Aq) - Abruzzo
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I principali siti archeologici in Provincia de L'Aquila - Abruzzo


Nel V secolo a.C., l'aggregazione delle piccole cittadelle sotto un'unica federazione segnò la nascita del popolo dei Marsi, con una struttura politica basata su comunità aristocratiche (toutas) governate da magistrati supremi. Agellum e Caelum divennero due importanti villaggi, collegati a necropoli come quella di Stazza Grande e Musciano-Cantoni, da cui provengono preziosi reperti, come i dischi-corazza in bronzo. Con l'espansione romana, il territorio aiellese venne a costituire il confine settentrionale dei Marsi rispetto alla colonia di Alba Fucens, con cui condivideva interessi e infrastrutture.
Durante l'età repubblicana e augustea, Agellum e Caelum si trasformarono in vici, piccoli villaggi agricoli con santuari, fattorie e infrastrutture stradali. La viabilità venne potenziata con la costruzione di una strada romana attraverso le Gole di Aielli-Celano, collegando i villaggi con la Valle d'Arano e l'altopiano delle Rocche. L'integrazione nell'Impero romano portò il territorio sotto la giurisdizione di Marruvium, con la nascita di ville rustiche, sepolture monumentali e una rete agricola che sfruttava la fertilità del suolo fucense.
La crisi del tardo impero e le invasioni barbariche segnarono un declino per Agellum e i suoi vici, con il ritorno delle popolazioni sulle alture per ragioni difensive. La fibula a forma di pavone rinvenuta sul Monte Secine testimonia il riutilizzo delle antiche fortificazioni in epoca bizantina, durante le guerre gotico-bizantine. La storia di Agellum, intrecciata con quella dei Marsi e di Roma, rappresenta un affascinante esempio di continuità e trasformazione delle comunità appenniniche attraverso i millenni.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.

L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...

Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...