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La cucina tipica aquilana: I maccheroni alla chitarra - Info Point Regione Abruzzo

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La cucina tipica aquilana: I maccheroni alla chitarra

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La cucina abruzzese nella provincia de L'Aquila - Abruzzo
Le ricette gastronomiche in Provincia de L'Aquila - Abruzzo

I maccheroni alla chitarra

Primi piatti vari

6 persone

Preparato per la pasta: gr. 500 di farina e 5 uova.

  • gr. 100 di polpa di maiale,
  • gr. 100 di polpa di manzo,
  • gr. 100 di polpa dì agnello,
  • gr. 60 di pancetta,
  • 3 cucchiai di olio di oliva,
  • 2 spicchi di aglio tritati,
  • un cucchiaino di prezzemolo triturato,
  • un bicchiere divino rosso
  • (ideale il Montepulciano d’Abruzzo),
  • gr. 400 di pomodori maturi passati al setaccio,
  • un pizzico di peperoncino piccante in polvere,
  • brodo di carne,
  • sale.

Come preparare I maccheroni alla chitarra. Sulla spianatoia, disponete la farina aperta a fontana, sgusciatevi le uova, poi impastate fino ad ottenere un composto liscio e sodo, da lasciar riposare per almeno un’ora, ricoperto. Riprendete l’impasto, assottigliatelo con il matterello dello spessore di mezzo cm; ora, serve la chitarra, lo strumento di legno a forma rettangolare, sul quale tendono numerosi fili di acciaio, sopra cui viene distesa la pasta. Ecco è importante che lo spessore della pasta sia uguale alla distanza tra le corde metalliche; difatti, tagliata la pasta a riquadri grandi quanto l’attrezzo, disponetela sopra le corde metalliche, con un matterellino premete la sfoglia e questa cadrà tagliata a listarelle quadre, come dire “spaghetti alla chitarra” (passati tramite le corde).Una volta confezionati, lasciateli asciugare sopra il tagliere leggermente infarinato. In un tegame di terracotta mettete a soffriggere nell’olio il pesto di pancetta, di seguito unite il trito di aglio, il prezzemolo e il peperoncino; dopo aver mescolato il tutto, calate le carni, tutte in un pezzo unico, quindi rigiratele per rosolarle uniformemente, versate il vino e fatelo evaporare, poi aggiungete il passato di pomodoro; regolate di sale e lasciate cuocere adagio, per almeno 3 ore, a tegame coperto. Ogni tanto date un’ occhiata perché la carne non asciughi troppo, ovviando con sorsi di brodo. Lessate in abbondante acqua salata i maccheroni; scolateli cotti al dente, conditeli con il sugo di cottura delle carni e portateli in tavola, accompagnati dal formaggio grattugiato e da un ottimo Montepulciano d’Abruzzo.
Sulla spianatoia disponete la farina a fontana, sgusciatevi le uova al centro e iniziate a impastare fino a ottenere un composto liscio e sodo. Avvolgetelo in pellicola trasparente o copritelo con un canovaccio e lasciatelo riposare per almeno un’ora.
Trascorso il tempo di riposo, riprendete l’impasto e stendetelo con il matterello fino a uno spessore di circa mezzo centimetro. Ora entra in gioco la chitarra, lo strumento di legno rettangolare con fili di acciaio tesi, su cui si distende la pasta. È fondamentale che lo spessore della pasta sia uguale alla distanza tra le corde metalliche. Tagliate la sfoglia in riquadri grandi quanto la chitarra, disponetela sopra i fili e premete con un piccolo matterello. La pasta cadrà attraverso i fili, tagliata in listarelle quadrate, formando così i classici "spaghetti alla chitarra". Una volta pronti, lasciateli asciugare su un tagliere leggermente infarinato.
Per il condimento, scaldate in un tegame di terracotta un filo d’olio e fate soffriggere il pesto di pancetta. Aggiungete il trito di aglio, prezzemolo e peperoncino, mescolando bene. Unite quindi i pezzi di carne interi e rosolateli uniformemente, rigirandoli. Sfumate con il vino e lasciate evaporare, quindi aggiungete il passato di pomodoro. Salate, coprite e fate cuocere a fuoco lento per almeno 3 ore. Controllate di tanto in tanto che la carne non si asciughi troppo, aggiungendo qualche mestolo di brodo se necessario.
Nel frattempo, cuocete gli spaghetti alla chitarra in abbondante acqua salata. Scolateli al dente, conditeli con il sugo di cottura e serviteli accompagnati da carne, formaggio grattugiato e un buon bicchiere di Montepulciano d’Abruzzo.

80 minuti circa

Buon appetito!

Il piatto, può essere accompagnato dal buon Montepulciano d’Abruzzo.

La produzione vinicola in provincia de L’Aquila si sviluppa in un territorio variegato, caratterizzato da altitudini elevate, forti escursioni termiche e terreni ricchi di minerali che favoriscono una viticoltura di qualità. Le vallate interne, come la Valle Peligna, e gli altopiani soleggiati che circondano il Gran Sasso e il Sirente-Velino offrono condizioni ideali per la coltivazione di vitigni autoctoni e tradizionali. Le cantine della zona, spesso a gestione familiare, uniscono tecniche moderne a pratiche antiche, puntando su una produzione sostenibile che esalta l’identità del territorio. I vini che nascono in questa provincia sono apprezzati per la loro personalità e il loro equilibrio. Il Montepulciano d’Abruzzo si distingue per struttura e intensità, con note fruttate e una buona persistenza, mentre il Trebbiano offre profumi delicati e una spiccata freschezza. Negli ultimi anni è cresciuto anche l’interesse per vitigni come il Pecorino e la Cococciola, che regalano bianchi aromatici e minerali. L’insieme di microclimi, altitudini e tradizione enologica rende la provincia de L’Aquila un territorio capace di esprimere vini di grande autenticità, ricchi di carattere e profondamente legati al paesaggio montano abruzzese.

L’Enologia aquilana
L’enologia in provincia de L’Aquila rappresenta uno dei pilastri dell’identità agricola abruzzese, grazie a un territorio che alterna altopiani soleggiati, vallate fresche e pendii montani capaci di conferire ai vini carattere e complessità. In quest’area nascono etichette pregiate come il Montepulciano d’Abruzzo, il Trebbiano e il Pecorino, affiancate da produzioni più di nicchia legate ai microclimi dell’altopiano di Navelli, della Valle Peligna e delle aree pedemontane del Gran Sasso. Le cantine locali, spesso a conduzione familiare, portano avanti una tradizione enologica secolare unendo tecniche moderne a pratiche antiche, valorizzando vitigni autoctoni e promuovendo un modello di produzione sostenibile. Il risultato è un panorama vinicolo autentico, ricco di sfumature, che racconta la storia e la cultura della provincia attraverso aromi, profumi e sapori unici.
La preparazione delle ricette aquilane nasce da un forte legame con i prodotti tipici del territorio, frutto di una tradizione agricola e pastorale che privilegia ingredienti genuini e lavorazioni artigianali. Zafferano, legumi, carni ovine e bovine allevate in montagna, formaggi e cereali locali rappresentano la base di molti piatti tramandati nel tempo. Le cucine dei borghi e delle vallate mantengono vive tecniche antiche, che esaltano i sapori naturali senza eccessi, puntando sulla qualità delle materie prime e su una trasformazione minima che rispetta la stagionalità. Ogni ricetta racconta la storia della provincia attraverso gesti semplici e ingredienti selezionati. Le paste fatte a mano vengono preparate con farine locali, mentre brodi, sughi e contorni valorizzano ortaggi e aromi delle coltivazioni d’altitudine. L’uso sapiente dello zafferano conferisce profumi unici a primi e secondi, e i legumi come le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio arricchiscono zuppe e minestre. La cucina aquilana, pur evolvendosi, rimane fortemente radicata nella tradizione e continua a proporre piatti che riflettono l’identità e l’autenticità del territorio.

La Gastronomia aquilana
La gastronomia della provincia de L’Aquila è un viaggio nei sapori autentici dell’Abruzzo interno, dove la tradizione contadina e pastorale si esprime in piatti ricchi di identità e materie prime di qualità. Borghi montani, altopiani e vallate offrono ingredienti unici come lo zafferano dell’altopiano di Navelli, le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio e i formaggi prodotti nelle aree del Gran Sasso e del Sirente-Velino. La cucina locale fonde semplicità e gusto con specialità iconiche quali gli arrosticini, le paste fatte a mano e i sapori decisi della carne ovina e bovina allevata in montagna. A completare l’esperienza gastronomica ci sono dolci tradizionali come il torrone aquilano e la pizza rustica, che raccontano storia e cultura attraverso ricette tramandate nei secoli.
La provincia de L’Aquila offre un’ampia varietà di luoghi da visitare, tra città d’arte, borghi storici e scenari naturali di grande fascino. Il capoluogo, con la sua Basilica di Collemaggio, la Fontana delle 99 Cannelle e il Castello Cinquecentesco, rappresenta un punto di partenza ideale per scoprire il patrimonio culturale del territorio. Le aree montane del Gran Sasso e del Sirente-Velino regalano panorami spettacolari e numerosi percorsi escursionistici, mentre borghi come Santo Stefano di Sessanio, Scanno e Tagliacozzo custodiscono tradizioni, architetture medievali e scorci suggestivi. Completano il quadro luoghi iconici come Rocca Calascio, uno dei castelli più alti d’Europa, e le riserve naturali che proteggono la straordinaria biodiversità dell’Appennino abruzzese.

I Borghi aquilani
I Borghi più belli d’Italia presenti in provincia de L’Aquila rappresentano alcune delle testimonianze più autentiche della storia e della cultura abruzzese, caratterizzati da architetture medievali, vicoli in pietra e paesaggi montani suggestivi. Località come Santo Stefano di Sessanio, Castel del Monte, Castelvecchio Calvisio e Tagliacozzo conservano un patrimonio fatto di torri, palazzi storici, chiese antiche e tradizioni che si tramandano da secoli. Passeggiare in questi borghi significa immergersi in atmosfere senza tempo, tra botteghe artigiane, sapori tipici e scenari naturali che si aprono sul Gran Sasso, sul Sirente-Velino e sulle vallate interne. Luoghi curati e ricchi di fascino, ideali per chi desidera scoprire l’Abruzzo più autentico.
I prodotti artigianali della provincia de L’Aquila si distinguono per la loro qualità e per il forte legame con la tradizione locale. Tra questi, spiccano i tessuti e i ricami, realizzati seguendo tecniche antiche che valorizzano motivi geometrici e floreali tipici del territorio. La lavorazione del legno e del ferro battuto dà vita a oggetti di uso quotidiano e decorativo, mentre la ceramica, spesso decorata a mano, riflette l’estro creativo degli artigiani locali. Ogni pezzo racconta storie di abilità tramandate nel tempo e di un profondo rispetto per i materiali naturali. Accanto a questi prodotti tradizionali, trovano spazio anche eccellenze legate al territorio come il merletto e le lavorazioni in lana e feltro, che conservano tecniche secolari ancora oggi utilizzate nei laboratori dei borghi. Gli artigiani della provincia de L’Aquila riescono a coniugare tradizione e innovazione, creando oggetti unici apprezzati sia a livello locale sia nel panorama nazionale, contribuendo così a mantenere viva l’identità culturale del territorio attraverso forme, colori e materiali autentici.

L’Artigianato aquilano
L’artigianato in provincia de L’Aquila rappresenta una tradizione viva che unisce creatività, abilità manuale e materiali locali, raccontando la storia e l’identità del territorio. Botteghe e laboratori artigiani producono oggetti unici, dai tessuti e ricami tradizionali alle ceramiche e lavorazioni in legno, passando per la lavorazione del ferro e del rame. Ogni creazione riflette la cura del dettaglio e la maestria tramandata di generazione in generazione, esprimendo un legame profondo con le risorse naturali e con le tecniche storiche. L’artigianato locale non è solo prodotto, ma esperienza culturale, che permette di scoprire l’anima autentica dei borghi e delle comunità della provincia aquilana.
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