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La riserva naturale nazionale: Piana Grande della Maielletta - Info Point Regione Abruzzo

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La riserva naturale nazionale: Piana Grande della Maielletta

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La Riserva Naturale Nazionale di Piana Grande della Maielletta si distingue per il marcato gradiente altitudinale e il clima continentale, che determinano la presenza di tre distinte fasce vegetazionali. La fascia subatlantica, compresa tra i 1000-1200 e i 1700-1800 metri, è occupata da faggete termofile e microterme; quella boreale si estende fino ai 2000 metri e ospita la più vasta mugheta degli Appennini; infine, la fascia mediterraneo-altomontana, che raggiunge i 2400 metri, è caratterizzata da praterie primarie xerofitiche a Sesleria tenuifolia e Festuca robustifolia e da praterie mesofile a Festuca macrathera. Dal punto di vista fisionomico, la faggeta domina gran parte della Riserva, seguita dalla mugheta al di sopra dei 1800-1900 metri e, infine, da praterie primarie e secondarie, brecciai e rupi, che compaiono sia oltre il limite altitudinale degli alberi sia in aree degradate dove un tempo crescevano faggete e mughete. Oltre i 1000-1200 metri si estendono faggete termofile, in prevalenza cedue povere con rare formazioni più mature. In queste si trovano sporadicamente il tasso (Taxus baccata) e l’agrifoglio (Ilex aquifolium), mentre il sottobosco, generalmente rado, ospita specie come Luzula sylvatica, Hepatica nobilis e Daphne laureola. Nei siti più freschi e profondi compaiono anche Sambucus nigra, Asperula taurina, Senecio fuchsii e, nelle zone più ombrose, la felce Phyllitis scolopendrium. Oltre i 1400 metri la faggeta assume forme microterme ad alto fusto, con un sottobosco più ricco che include Polystichum aculeatum, Cardamine enneaphyllos, Adenostyles alliariae, Prenanthes purpurea e Actaea spicata. La formazione vegetazionale più rara e preziosa della Riserva è la boscaglia di pino mugo, un ecosistema relitto del post-glaciale oggi sopravvissuto solo sulla Majella e alla Camosciara. I mughi si trovano già a 1600 metri e formano un fitto bosco prostrato tra i 1700 e i 2200 metri, sotto il quale sopravvivono solo poche specie erbacee come Orthilia secunda, Valeriana montana e Hypericum richeri. Sulla cresta sommitale, su suoli primitivi ricchi di scheletro calcareo, si trovano praterie primarie xerofitiche discontinue a Sesleria tenuifolia, e in zone più pianeggianti e meno povere di suolo, formazioni a Festuca robustifolia o Festuca macrathera. In questa fascia vegetazionale prosperano rare endemiche come Oxytropis pyrenaica, Vitaliana primuliflora subsp. praetutiana, Aubrieta columnae e Dryas octopetala.La riserva naturale nazionale di Piana Grande della Maielletta

Info e caratteristiche della riserva:
- Tipologia: Riserva Naturale Orientata Piana Grande della Majelletta
- Istituita: Anno 1982
- Comuni all’interno della riserva: Caramanico Terme (Pe)
- Gestione: Reparto Carabinieri Biodiversità Pescara
- Superficie complessiva: 366 ha
- Contatti: Reparto Carabinieri Biodiversità Pescara - Viale Riviera 299 - 65100 Pescara
Telefono: +39 085.72303 – Email: 042655.001@carabinieri.it

La riserva naturale Piana Grande della Maielletta è un'area protetta di 366 ettari, istituita nel 1982 e situata nei comuni di Caramanico Terme e Roccamorice, in provincia di Pescara. Posizionata a nord-est della riserva naturale Valle dell'Orfento I, la Piana Grande della Maielletta si estende su quasi 4 km², con un dislivello altimetrico che varia dai 1000 m ai 2400 m s.l.m., ed è caratterizzata dalla totale assenza di corsi d'acqua. Il nome della riserva deriva dal microtoponimo “Piana Grande della Maielletta”, un’area di pascolo inclusa nel perimetro della riserva stessa. La diversità altimetrica, insieme alla variabilità climatica che ne deriva, favorisce la presenza di tre ambienti naturali distinti (subatlantico, boreale e mediterraneo-altomontano), ciascuno dei quali ospita una propria varietà di specie vegetali.
La riserva è stata istituita come riserva naturale statale orientata con decreto ministeriale del Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste il 18 ottobre 1982. Con la legge n. 394 del 1991, è stata inclusa nel Parco Nazionale della Maiella, situandosi all'interno della zona A del parco.
 
La flora della riserva comprende diverse specie arboree, erbacee e floreali, distribuite come segue:
- Ambiente boreale (1800-2000 m s.l.m.): pino mugo e piroletta pendula.

La fauna è diversificata e comprende sia grandi che piccoli mammiferi: camoscio appenninico, capriolo, cervo, gatto selvatico, lepre, lupo appenninico, orso bruno marsicano e volpe. Tra gli uccelli, sono presenti diverse specie, tra cui rapaci come l'aquila reale, il falco pecchiaiolo e il falco pellegrino, e altre specie come la coturnice, il crociere, il fringuello alpino, il gracchio alpino, il gracchio corallino, il lanario, il merlo dal collare, la passera scopaiola, il picchio dorsobianco, il piviere tortolino, lo sparviero e lo spioncello. Tra i rettili spicca la rara vipera dell'Orsini, che vive nelle aree rocciose di alta quota. In aggiunta, tra gli invertebrati è presente la Parnassius apollo, una specie endemica e rara all'interno della riserva.
Le altre riserve naturali nazionali della Regione Abruzzo




  • Pineta di Santa FilomenaTra i pini marittimi che si affacciano sull’Adriatico, questa riserva urbana offre un raro esempio di ecosistema costiero preservato, ideale per l’educazione ambientale.








Nei pressi di Popoli la “Riserva Naturale delle Sorgenti del Pescara” tutela una straordinaria e imponente risorgenza, che forma un vero e proprio laghetto, limpido e cristallino, circondato da boschi e canneti. Percorrendo il sentiero che lo costeggia si rimane stupiti dal numero di sorgenti, spesso affioranti con polle: se ne contano più di 60. L’acqua proviene direttamente dal Gran Sasso, dal grande acquifero di Campo Imperatore, e dopo un percorso sotterraneo di circa 30 chilometri riaffiora nella Riserva. Nei suoi circa 50 ettari, fra i fitti canneti e le molte specie acquatiche come il ranuncolo d’acqua, la brasca di laguna, il giaggiolo d’acqua e il giglio d’acqua, vivono oltre 100 specie di uccelli acquatici fra stanziali e di passo, come l’airone cenerino, la folaga, la gallinella d’acqua, il martin pescatore. A pochi chilometri dal centro storico di Penne, sul lago artificiale realizzato negli anni ’60 per scopi irrigui, è stata istituita la “Riserva Naturale e Oasi WWF del Lago di Penne”, una delle zone umide più frequentate dagli uccelli di passo durante il periodo delle migrazioni. La Riserva, che ai boschi di roverella sulle pendici dell’invaso contrappone saliceti e pioppeti lungo le sponde, ospita la nitticora, l’airone rosso, il falco pescatore. Se ci si sposta più sulla costa tra Pescara e Montesilvano (nei cui comuni è compresa), una piccola striscia litoranea di pini, quasi esclusivamente pini d’Aleppo, lunga tre chilometri e larga 50 metri è la Riserva della Pineta di Santa Filomena, istituita per preservare ciò che rimaneva, dopo l’assalto del cemento, dell’antica pineta che invece si affacciava direttamente sul mare ed era molto più estesa. A Pescara un analogo provvedimento di tutela ha istituito la “Riserva Naturale della Pineta dannunziana”, un vero e proprio polmone verde nel cuore della città. Una delle anse del fiume Fino, pochi chilometri prima di unirsi al Tavo, costituisce il “Parco Territoriale attrezzato di Città Sant’Angelo”, una piccola area umida frequentata da numerose specie di uccelli. Il Parco Territoriale attrezzato di Vicoli è posto a salvaguardia dei pendii tra il centro storico e il corso del fiume Nora. Protegge un bosco di roverella, acero campestre e robinia e varie specie rare di uccelli. Infine a Scafa, tra la Majella e il Morrone, il “Parco Territoriale attrezzato delle Sorgenti Sulfuree del Lavino” tutela un ambiente davvero particolare, nel quale pioppi e salici contornano spettacolari pozze d’acqua sulfurea risorgente dallo splendido color turchese, grazie a particolari alghe verdi ed azzurre che ricoprono i fondali. Ospita una fauna davvero interessante: gallinelle d’acqua, usignoli di fiume, picchi verdi, ballerine gialle e martin pescatore, insieme a piccoli mammiferi come ricci, donnole, faine e tassi.

Le altre Aree Protette della provincia di Pescara
In provincia di Pescara, nei pressi di Popoli Terme, la Riserva Naturale delle Sorgenti del Pescara tutela una delle più spettacolari risorgive d’Italia, che forma un limpido laghetto circondato da boschi e canneti. Il sentiero che costeggia l’area consente di ammirare oltre 60 sorgenti affioranti, alimentate dal grande acquifero di Campo Imperatore, che percorre circa 30 chilometri nel sottosuolo prima di riaffiorare nella riserva. In circa 50 ettari si concentrano numerose specie acquatiche, come il ranuncolo d’acqua, il giaggiolo e il giglio d’acqua, e fiori spontanei, oltre a più di 100 specie di uccelli acquatici, tra cui folaghe, aironi e martin pescatori. Poco distante, la Riserva Naturale e Oasi WWF del Lago di Penne, istituita attorno a un lago artificiale, rappresenta una delle più importanti zone umide della regione. L’ambiente variegato, con boschi di roverella, saliceti e pioppeti, offre rifugio a specie come la nitticora, l’airone rosso e il falco pescatore, in particolare durante i periodi migratori.
Lungo la fascia costiera tra Pescara e Montesilvano, la Riserva della Pineta di Santa Filomena protegge una sottile lingua di pineta litoranea, principalmente di pini d’Aleppo, residuo dell’antica foresta costiera ormai in gran parte scomparsa. A Pescara, la Pineta Dannunziana rappresenta un importante polmone verde urbano, oggi tutelato come riserva naturale. Più all’interno, il Parco Territoriale attrezzato di Città Sant’Angelo si estende lungo un’ansa del fiume Fino e ospita numerose specie ornitiche, mentre il Parco Territoriale di Vicoli salvaguarda i pendii boscosi che scendono verso il fiume Nora, con roverelle, aceri campestri e robinie. Di particolare suggestione è infine il Parco Territoriale attrezzato delle Sorgenti Sulfuree del Lavino, a Scafa, dove le acque sulfuree, di un intenso color turchese, scorrono tra salici e pioppi. L’area ospita una ricca fauna composta da gallinelle d’acqua, ballerine gialle, picchi verdi, martin pescatori e piccoli mammiferi come ricci, faine e tassi.
La “Riserva Naturale di Castel Cerreto” si trova nel comune di Penna Sant’Andrea e tutela un bosco di cerro, roverella e carpino nero, oltre a parecchie specie di arbusti tra cui la ginestra, il ginepro, il biancospino, il pungitopo. La fauna comprende uccelli rari come il barbagianni, lo sparviero, il picchio verde, mentre tra i mammiferi sono comuni la donnola, la faina, la volpe, la lepre, il ghiro, il cinghiale, lo scoiattolo e il riccio. Ad Atri lo scenario suggestivo dei suoi calanchi, derivanti dall’erosione di un particolare tipo di argille, è protetto dalla “Riserva Naturale dei Calanchi di Atri”. La scarsa vegetazione include specie tipiche di climi desertici come il cappero, il carciofo selvatico, la liquirizia. Lungo i piccoli corsi d’acqua sono diffusi il granchio di fiume e la puzzola, oltre alle onnipresenti volpi; uno degli ospiti più particolari dei calanchi è però senza dubbio l’istrice. Il “Parco Territoriale attrezzato del Fiume Fiumetto”, nel comune di Colledara, tutela il letto del torrente caratterizzato da cascatelle e vegetazione di sponda, circondato da boschi di roverella, farnia, salice e pioppo e frequentato dalla puzzola, dal tasso e da molte specie di uccelli. Infine nel tratto medio del fiume Vomano, uno dei fiumi più importanti della provincia di Teramo, alimentato dalle acque del Gran Sasso e della Laga, nel territorio del comune di Montorio al Vomano ha sede il Parco “Territoriale attrezzato del Fiume Vomano”, il più esteso tra le aree protette abruzzesi di questo tipo. Il fiume in questo punto scorre tra alte pareti di arenaria, scavate dalla lenta azione erosiva delle acque, e boschi di leccio. Sulle pareti nidifica il falco pellegrino, mentre nelle aree ai lati di esse troviamo il succiacapre, l’averla piccola e l’upupa.

Le altre Aree Protette della provincia di Teramo
In provincia di Teramo, si trova la Riserva Naturale di Castel Cerreto, situata nel comune di Penna Sant’Andrea, tutela un bosco misto composto da cerro, roverella e carpino nero, accompagnato da una ricca varietà di arbusti come ginestra, ginepro, biancospino e pungitopo. La fauna comprende numerose specie, tra cui uccelli rapaci diurni e rapaci notturni come il barbagianni, lo sparviero e il picchio verde. Tra i mammiferi sono comuni la faina, la donnola, la volpe, la lepre, il ghiro, lo scoiattolo, il cinghiale e il riccio. Ad Atri, la spettacolare conformazione dei calanchi, generata dall’erosione di argille particolarmente friabili, è tutelata dalla Riserva Naturale dei Calanchi di Atri. La vegetazione, rada e adattata a condizioni aride, ospita specie tipiche di climi semi-desertici come il cappero, il carciofo selvatico e la liquirizia. Lungo i ruscelli si incontrano il granchio di fiume, la puzzola e, tra i calanchi, anche l’istrice, specie particolarmente caratteristica dell’area.
Il Parco Territoriale attrezzato del Fiume Fiumetto, nel comune di Colledara, custodisce un tratto del torrente omonimo caratterizzato da piccole cascate, rive boscose e una ricca vegetazione di sponda, composta da roverella, farnia, salice e pioppo. Questo ambiente è abitato da numerosi uccelli, nonché da piccoli mammiferi come la puzzola e il tasso. Più a est, nel comune di Montorio al Vomano, si estende il Parco Territoriale attrezzato del Fiume Vomano, il più vasto tra quelli di questa tipologia in Abruzzo. Qui il fiume scorre tra pareti di arenaria modellate dall’erosione millenaria, circondate da boschi di leccio. Le falesie ospitano il falco pellegrino, mentre nelle zone circostanti si osservano il succiacapre, l’averla piccola e l’upupa, a testimonianza della ricchezza ornitologica dell’area.
In provincia di Chieti troviamo la “Riserva Naturale e Oasi WWF del Lago di Serranella”, alla confluenza dei fiumi Sangro ed Aventino. Il nucleo principale è costituito da un invaso artificiale con acqua poco profonda, notevolmente ricca di avifauna (vi sono state censite oltre 200 specie!): ospita vere e proprie rarità come l’airone bianco maggiore, la cicogna nera, il fenicottero. Nei comuni di Rosello e di Agnone, che è in Molise, c’è l’”Oasi WWF dell’Abetina di Rosello” che tutela uno degli ultimi boschi misti con abete bianco ancora presenti in Abruzzo, popolato dal lupo, dal gatto selvatico, dal capriolo e dal picchio nero. Nel comune di Orsogna il piccolo “Parco Territoriale dell’Annunziata”, tutela un profondo vallone con un fitto bosco di leccio, roverella e alloro, popolato da uccelli e piccoli mammiferi. A Torino di Sangro il Biotopo delle leccete litoranee tutela l’ultimo bosco spontaneo del litorale abruzzese, composto da roverella e cerro cui si associano il carpino orientale, l’olmo, il leccio e le specie della macchia mediterranea. Il vicino “Biotopo del bosco di Don Venanzio”, in comune di Pollutri, custodisce invece un suggestivo bosco ripariale di frassino, pioppo e farnia. L’unica riserva marina sulla costa abruzzese è, a nord di Vasto, il delicato ambiente a falesia, dune e spiaggia sabbiosa tutelato dalla Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci (o Punta d’Erce).

Le altre Aree Protette della provincia di Chieti
La provincia di Chieti ospita diverse aree protette di grande valore ecologico e paesaggistico. Tra queste spicca la Riserva Naturale e Oasi WWF del Lago di Serranella, situata alla confluenza dei fiumi Sangro e Aventino: un invaso artificiale a bassa profondità che ospita oltre 200 specie di uccelli, tra cui rarità come l’airone bianco maggiore, la cicogna nera e il fenicottero. Sui monti al confine con il Molise, tra i comuni di Rosello e Agnone, si trova l’Oasi WWF dell’Abetina di Rosello, che protegge uno degli ultimi boschi misti con abete bianco dell’Appennino abruzzese, habitat di lupi, gatti selvatici, caprioli e picchi neri. Sempre nell’entroterra, il Parco Territoriale dell’Annunziata a Orsogna conserva un profondo vallone coperto da un fitto bosco di leccio, roverella e alloro, popolato da avifauna e piccoli mammiferi.
Lungo la fascia costiera si trovano altre preziose aree naturali. A Torino di Sangro, il Biotopo delle leccete litoranee protegge l’ultimo bosco spontaneo costiero dell’Abruzzo, con specie come roverella, cerro, carpino orientale, olmo, leccio e piante della macchia mediterranea. Poco distante, nel comune di Pollutri, il Biotopo del bosco di Don Venanzio custodisce un suggestivo ambiente fluviale, con alberi di frassino, pioppo e farnia. Sulla costa nord di Vasto si estende infine l’unica riserva marina della regione, la Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci (o Punta d’Erce), che tutela un tratto di litorale unico per le sue falesie, dune e spiagge sabbiose, in un perfetto equilibrio tra terra e mare.
Il comune di Morino, in valle Roveto, ospita la spettacolare “Riserva Naturale di Zompo lo Schioppo” con oltre 1000 ettari di faggeta d’alto fusto e la più bella cascata d’Abruzzo, che precipita da una rupe alta 80 metri in uno scenario di rara bellezza. La fauna include l’orso, il lupo, il gufo reale e il falco pellegrino. Molto interessante il piccolo ma spettacolare Museo/Centro Visita, che accoglie ogni anno molte migliaia di visitatori e scolari. La “Riserva Naturale delle Grotte di Pietrasecca”, nel comune di Carsoli, protegge il particolare e per certi versi unico ambiente carsico locale, che comprende la grotta di Pietrasecca e la grotta grande del Cervo, celebre per i suoi ritrovamenti archeologici e paleontologici e per la straordinaria bellezza delle sue concrezioni candide, di varia forma e struttura, che frastagliano i 400 metri di galleria. Il comune di Anversa degli Abruzzi ospita la meravigliosa “Oasi WWF delle Gole del Sagittario”, che protegge le lunghe e spettacolari gole, dalla tipica sezione a V, scavate e modellate in milioni di anni dall’azione erosiva delle acque del fiume Cavuto. Tutte le specie di mammiferi (tranne il camoscio) e di uccelli tipiche della fauna appenninica sono presenti nell’oasi, in particolare l’aquila reale, il falco pellegrino, il picchio muraiolo, il gracchio corallino. Infine alle porte di Tempèra, frazione dell’Aquila, si trova il “Parco Territoriale delle Sorgenti del Vera”, istituito a tutela di una limpidissima risorgenza che ospita rare specie di alghe. Circondate da pioppi e salici secolari, le acque sono frequentate dal martin pescatore, dall’airone cenerino e dal merlo acquaiolo.

Le altre Aree Protette della provincia dell’Aquila
In provincia de L'Aquila, nel comune di Morino, in Valle Roveto, si trova la suggestiva Riserva Naturale di Zompo lo Schioppo, che si estende per oltre 1.000 ettari di faggeta d’alto fusto. Il suo elemento più spettacolare è la cascata omonima, considerata tra le più belle d’Abruzzo, con un salto di circa 80 metri da una parete rocciosa, immersa in uno scenario di grande fascino. L’area è abitata da numerose specie faunistiche tipiche dell’Appennino, tra cui l’orso marsicano, il lupo, il gufo reale e il falco pellegrino. Da segnalare anche il piccolo ma molto apprezzato Museo e Centro Visita, che ogni anno accoglie migliaia di turisti e scolaresche. Un altro luogo di grande interesse è la Riserva Naturale delle Grotte di Pietrasecca, nel comune di Carsoli, che tutela un ambiente carsico straordinario, comprendente la Grotta di Pietrasecca e la Grotta Grande del Cervo, celebre per i reperti archeologici e paleontologici e per le spettacolari concrezioni calcaree che decorano i suoi 400 metri di gallerie.
Ad Anversa degli Abruzzi si trova l’incantevole Oasi WWF delle Gole del Sagittario, che protegge uno dei canyon più spettacolari dell’Appennino, scavato nei secoli dalle acque del fiume Cavuto. Le gole, strette e profonde, ospitano una ricca varietà di fauna, con tutte le specie di mammiferi tipiche dell’Appennino, ad eccezione del camoscio, e numerosi uccelli rari come l’aquila reale, il falco pellegrino, il picchio muraiolo e il gracchio corallino. Infine, nei pressi della frazione aquilana di Tempera, si trova il Parco Territoriale delle Sorgenti del Vera, istituito per proteggere una limpida risorgenza dalle acque purissime, habitat ideale per specie rare di alghe. Le sue rive, ombreggiate da pioppi e salici secolari, sono frequentate da eleganti uccelli acquatici come il martin pescatore, l’airone cenerino e il merlo acquaiolo.
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