La riserva naturale nazionale: Lago di Talvacchia (Bacino artificiale)
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(Bacino artificiale)
Info e caratteristiche della riserva:
- Tipologia: Riserva naturale nazionale del Lago di Talvacchia
- Istituita: Anno 1960 (con la costruzione della diga)
- Gestione: Consorzio di Bonifica Nord Teramo
- Superficie complessiva: 0,5 km2
- Altitudine: 507 m. s.l.m.
- Contatti: Consorzio di Bonifica Nord Teramo, Bivio Putignano - 64100 Teramo - Telefono: +39 0861.286321 - Email: info@cbnordteramo.it

L’ambiente naturale è molto suggestivo, con acque limpide e sponde in prevalenza rocciose o terrose. In inverno, il lago può presentare tratti ghiacciati, rendendo il paesaggio ancora più unico. L’accesso lungo il perimetro è limitato, anche se vi sono diversi punti percorribili a piedi. Le sponde, spesso ripide, rendono difficoltoso praticare la pesca da riva, sebbene alcune zone offrano declivi più dolci.
Per gli appassionati di pesca, il lago di Talvacchia offre una buona varietà di specie ittiche. I ciprinidi sono molto presenti, con popolazioni di carpe (sia comuni che a specchi), molte delle quali di taglia medio-grande. Anche i cavedani sono comuni, con grandi esemplari nelle aree più profonde e banchi di giovani nelle insenature. I predatori includono lucci e persici reali; i lucci, generalmente di un chilo, possono tuttavia raggiungere i 7-8 kg. Altri pesci presenti sono scardole, tinche e alcune trote fario, che si distinguono per la loro dimensione.
Il Lago di Talvacchia, con i suoi scorci naturali, la profondità mutevole e la varietà ittica, offre un’esperienza affascinante per chi ama la pesca e la natura incontaminata, ma richiede una certa preparazione per affrontare il clima e le sponde impegnative.
Le altre riserve naturali nazionali della Regione Abruzzo
- Colle Licco e Feudo Intramonti – Nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, questa riserva tutela ambienti boschivi ricchi di biodiversità, offrendo rifugio a cervi, lupi e rare specie vegetali.
- Valle dell'Orfento e Piana Grande – Tra profonde gole e panorami montani, la Valle dell'Orfento custodisce antichi eremi e un’incredibile varietà floristica, tra cui numerose specie di orchidee selvatiche.
- Lago di Pantaniello – Situato oltre i 1600 metri di altitudine, questo lago glaciale è una perla nascosta tra le montagne del Parco Nazionale della Majella, frequentato da aquile reali e camosci.
- Pineta di Santa Filomena – Tra i pini marittimi che si affacciano sull’Adriatico, questa riserva urbana offre un raro esempio di ecosistema costiero preservato, ideale per l’educazione ambientale.
- Feudo Ugni – Un ambiente montano ancora integro, dove si alternano praterie d’alta quota e boschi fitti, casa del lupo appenninico e del picchio dorsobianco.
- Quarto Santa Chiara – Situata sull’Altopiano delle Cinquemiglia, questa riserva conserva ambienti di pascolo e torbiere, rifugio per rapaci diurni, rapaci notturni e fauna di alta montagna.
- Monte Rotondo – Dominando i paesaggi del Parco della Majella, Monte Rotondo è un’area protetta che offre panorami spettacolari e habitat per specie rare e protette.
- Fara San Martino - Palombaro – Tra pareti rocciose e sorgenti, questa riserva è celebre per l’eremo di San Martino in Valle e per i suoi ambienti rupestri ricchi di biodiversità.
- Lago di Campotosto – Immerso tra i monti del Gran Sasso, è il più grande lago artificiale d’Abruzzo, importante area di sosta per uccelli migratori e paradiso per gli amanti della natura.
- Lama Bianca – Un’antica faggeta d’altitudine, tra le meglio conservate dell’Appennino, con sentieri immersi nel silenzio e fauna selvatica a ogni passo.
- Monte Velino – Uno dei massicci più alti dell’Appennino, con ambienti rupestri e praterie sommitali frequentati da aquile reali, gracchi e altri corvidi e camosci appenninici.
- Piana Grande della Maielletta – Un altopiano d’altitudine che in primavera si colora di fioriture spettacolari, offrendo paesaggi mozzafiato e habitat unici per farfalle e piccoli mammiferi.
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Le altre Aree Protette della provincia di Teramo
In provincia di Teramo, si trova la Riserva Naturale di Castel Cerreto, situata nel comune di Penna Sant’Andrea, tutela un bosco misto composto da cerro, roverella e carpino nero, accompagnato da una ricca varietà di arbusti come ginestra, ginepro, biancospino e pungitopo. La fauna comprende numerose specie, tra cui uccelli rapaci diurni e rapaci notturni come il barbagianni, lo sparviero e il picchio verde. Tra i mammiferi sono comuni la faina, la donnola, la volpe, la lepre, il ghiro, lo scoiattolo, il cinghiale e il riccio. Ad Atri, la spettacolare conformazione dei calanchi, generata dall’erosione di argille particolarmente friabili, è tutelata dalla Riserva Naturale dei Calanchi di Atri. La vegetazione, rada e adattata a condizioni aride, ospita specie tipiche di climi semi-desertici come il cappero, il carciofo selvatico e la liquirizia. Lungo i ruscelli si incontrano il granchio di fiume, la puzzola e, tra i calanchi, anche l’istrice, specie particolarmente caratteristica dell’area.
Il Parco Territoriale attrezzato del Fiume Fiumetto, nel comune di Colledara, custodisce un tratto del torrente omonimo caratterizzato da piccole cascate, rive boscose e una ricca vegetazione di sponda, composta da roverella, farnia, salice e pioppo. Questo ambiente è abitato da numerosi uccelli, nonché da piccoli mammiferi come la puzzola e il tasso. Più a est, nel comune di Montorio al Vomano, si estende il Parco Territoriale attrezzato del Fiume Vomano, il più vasto tra quelli di questa tipologia in Abruzzo. Qui il fiume scorre tra pareti di arenaria modellate dall’erosione millenaria, circondate da boschi di leccio. Le falesie ospitano il falco pellegrino, mentre nelle zone circostanti si osservano il succiacapre, l’averla piccola e l’upupa, a testimonianza della ricchezza ornitologica dell’area.

Le altre Aree Protette della provincia dell’Aquila
In provincia de L'Aquila, nel comune di Morino, in Valle Roveto, si trova la suggestiva Riserva Naturale di Zompo lo Schioppo, che si estende per oltre 1.000 ettari di faggeta d’alto fusto. Il suo elemento più spettacolare è la cascata omonima, considerata tra le più belle d’Abruzzo, con un salto di circa 80 metri da una parete rocciosa, immersa in uno scenario di grande fascino. L’area è abitata da numerose specie faunistiche tipiche dell’Appennino, tra cui l’orso marsicano, il lupo, il gufo reale e il falco pellegrino. Da segnalare anche il piccolo ma molto apprezzato Museo e Centro Visita, che ogni anno accoglie migliaia di turisti e scolaresche. Un altro luogo di grande interesse è la Riserva Naturale delle Grotte di Pietrasecca, nel comune di Carsoli, che tutela un ambiente carsico straordinario, comprendente la Grotta di Pietrasecca e la Grotta Grande del Cervo, celebre per i reperti archeologici e paleontologici e per le spettacolari concrezioni calcaree che decorano i suoi 400 metri di gallerie.
Ad Anversa degli Abruzzi si trova l’incantevole Oasi WWF delle Gole del Sagittario, che protegge uno dei canyon più spettacolari dell’Appennino, scavato nei secoli dalle acque del fiume Cavuto. Le gole, strette e profonde, ospitano una ricca varietà di fauna, con tutte le specie di mammiferi tipiche dell’Appennino, ad eccezione del camoscio, e numerosi uccelli rari come l’aquila reale, il falco pellegrino, il picchio muraiolo e il gracchio corallino. Infine, nei pressi della frazione aquilana di Tempera, si trova il Parco Territoriale delle Sorgenti del Vera, istituito per proteggere una limpida risorgenza dalle acque purissime, habitat ideale per specie rare di alghe. Le sue rive, ombreggiate da pioppi e salici secolari, sono frequentate da eleganti uccelli acquatici come il martin pescatore, l’airone cenerino e il merlo acquaiolo.

Le altre Aree Protette della provincia di Pescara
In provincia di Pescara, nei pressi di Popoli Terme, la Riserva Naturale delle Sorgenti del Pescara tutela una delle più spettacolari risorgive d’Italia, che forma un limpido laghetto circondato da boschi e canneti. Il sentiero che costeggia l’area consente di ammirare oltre 60 sorgenti affioranti, alimentate dal grande acquifero di Campo Imperatore, che percorre circa 30 chilometri nel sottosuolo prima di riaffiorare nella riserva. In circa 50 ettari si concentrano numerose specie acquatiche, come il ranuncolo d’acqua, il giaggiolo e il giglio d’acqua, e fiori spontanei, oltre a più di 100 specie di uccelli acquatici, tra cui folaghe, aironi e martin pescatori. Poco distante, la Riserva Naturale e Oasi WWF del Lago di Penne, istituita attorno a un lago artificiale, rappresenta una delle più importanti zone umide della regione. L’ambiente variegato, con boschi di roverella, saliceti e pioppeti, offre rifugio a specie come la nitticora, l’airone rosso e il falco pescatore, in particolare durante i periodi migratori.
Lungo la fascia costiera tra Pescara e Montesilvano, la Riserva della Pineta di Santa Filomena protegge una sottile lingua di pineta litoranea, principalmente di pini d’Aleppo, residuo dell’antica foresta costiera ormai in gran parte scomparsa. A Pescara, la Pineta Dannunziana rappresenta un importante polmone verde urbano, oggi tutelato come riserva naturale. Più all’interno, il Parco Territoriale attrezzato di Città Sant’Angelo si estende lungo un’ansa del fiume Fino e ospita numerose specie ornitiche, mentre il Parco Territoriale di Vicoli salvaguarda i pendii boscosi che scendono verso il fiume Nora, con roverelle, aceri campestri e robinie. Di particolare suggestione è infine il Parco Territoriale attrezzato delle Sorgenti Sulfuree del Lavino, a Scafa, dove le acque sulfuree, di un intenso color turchese, scorrono tra salici e pioppi. L’area ospita una ricca fauna composta da gallinelle d’acqua, ballerine gialle, picchi verdi, martin pescatori e piccoli mammiferi come ricci, faine e tassi.

Le altre Aree Protette della provincia di Chieti
La provincia di Chieti ospita diverse aree protette di grande valore ecologico e paesaggistico. Tra queste spicca la Riserva Naturale e Oasi WWF del Lago di Serranella, situata alla confluenza dei fiumi Sangro e Aventino: un invaso artificiale a bassa profondità che ospita oltre 200 specie di uccelli, tra cui rarità come l’airone bianco maggiore, la cicogna nera e il fenicottero. Sui monti al confine con il Molise, tra i comuni di Rosello e Agnone, si trova l’Oasi WWF dell’Abetina di Rosello, che protegge uno degli ultimi boschi misti con abete bianco dell’Appennino abruzzese, habitat di lupi, gatti selvatici, caprioli e picchi neri. Sempre nell’entroterra, il Parco Territoriale dell’Annunziata a Orsogna conserva un profondo vallone coperto da un fitto bosco di leccio, roverella e alloro, popolato da avifauna e piccoli mammiferi.
Lungo la fascia costiera si trovano altre preziose aree naturali. A Torino di Sangro, il Biotopo delle leccete litoranee protegge l’ultimo bosco spontaneo costiero dell’Abruzzo, con specie come roverella, cerro, carpino orientale, olmo, leccio e piante della macchia mediterranea. Poco distante, nel comune di Pollutri, il Biotopo del bosco di Don Venanzio custodisce un suggestivo ambiente fluviale, con alberi di frassino, pioppo e farnia. Sulla costa nord di Vasto si estende infine l’unica riserva marina della regione, la Riserva Naturale Regionale di Punta Aderci (o Punta d’Erce), che tutela un tratto di litorale unico per le sue falesie, dune e spiagge sabbiose, in un perfetto equilibrio tra terra e mare.