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Parco territoriale della Majella Orientale in Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Parco territoriale della Majella Orientale in Abruzzo

Info Abruzzo > I Parchi in Abruzzo > Parchi territoriali
La Riserva Naturale della Maiella Orientale, istituita nel 1991 e oggi parte integrante del Parco Nazionale della Maiella, si estendeva per circa 1700 ettari tra i comuni di Civitella Messer Raimondo e Lama dei Peligni, in provincia di Chieti. Il suo territorio, compreso tra i 650 e oltre i 2600 metri di altitudine, offriva una straordinaria varietà di ambienti naturali: vallate glaciali modellate dal carsismo, pianori verdi, pascoli d’altura e rupi rocciose che dominano il paesaggio. L’azione delle acque sotterranee ha dato origine a grotte suggestive come la Grotta del Cavallone, situata a 1475 metri nella Valle di Taranta, la Grotta Canosa, la Grotta del Bue e la Grotta dell’Asino. Quest’area, abitata sin dai tempi più antichi, conserva testimonianze storiche e archeologiche di rilievo, tra cui i resti di un villaggio neolitico e il celebre cranio dell’“Uomo della Maiella”, risalente al Paleolitico. A completare il quadro, l’area faunistica del camoscio appenninico e il giardino botanico “Michele Tenore” rappresentano due punti di grande interesse naturalistico. La nascita della riserva risale al 1990 come oasi gestita dal Comune di Lama dei Peligni con la collaborazione del WWF per la tutela scientifica e tecnica. L’anno seguente, con la legge regionale n. 22 del 4 giugno 1991, fu riconosciuta come riserva naturale regionale guidata. Pochi mesi più tardi venne inglobata all’interno del Parco Nazionale della Maiella, del quale divenne parte integrante fino all’abrogazione formale del suo status giuridico con la legge regionale n. 17 del 24 marzo 1999. Nonostante ciò, il suo valore ambientale e storico rimane un tassello fondamentale nella storia della conservazione del territorio abruzzese. Il patrimonio naturale della riserva è straordinariamente ricco. Nelle quote più basse si trovano boschi di faggio, carpino nero, leccio, tiglio selvatico e roverella, accanto a specie floreali come l’asfodelo giallo, l’ofride verde-bruna e l’ilatro. Salendo in quota, l’ambiente si fa alpino, con ginepro nano, pino mugo, papavero alpino e stella alpina dell’Appennino. Tra gli alberi monumentali spicca il “Faggio di Sant’Angelo”, considerato il più grande della Maiella. La fauna annovera specie rare e preziose: il camoscio appenninico, simbolo della riserva, il capriolo, il lupo appenninico e l’orso bruno marsicano, oltre a rapaci come l’aquila reale, il falco pellegrino e il lanario. Nei boschi e negli anfratti rocciosi vivono anche la salamandra pezzata e la vipera dell’Orsini, a conferma della ricchezza ecologica di quest’area unica dell’Appennino.La riserva naturale della Majella Orientale

Info e caratteristiche della riserva:
Tipologia: Parco territoriale della Majella Orientale in Abruzzo
- Istituita: Anno 1991 (L.R. 04/06/1991, n. 22 e L.R. 24/03/1999, n. 17)
- Comuni all’interno della riserva: Civitella Messer Raimondo e Lama dei Peligni
- Provincia: Chieti
- Regione: Abruzzo
- Gestione: Comune di Lama dei Peligni e WWF Italia
- Superficie di terra: 17 km2
- Superficie complessiva: 1.700 ha
- Contatti: +39 376 1594011

La Riserva Naturale della Majella Orientale non è solo ricca di flora, ma rappresenta anche un habitat ideale per una fauna variegata che vive tra boschi, praterie e ambienti rupestri. In questo territorio trovano rifugio: il lupo appenninico, simbolo della montagna abruzzese e specie protetta; l’orso bruno marsicano, presenza rara e preziosa dell’Appennino centrale; il camoscio d’Abruzzo, che popola le zone più impervie e rocciose; il cervo e il capriolo, diffusi nei boschi e nelle radure; l’aquila reale, maestosa predatrice che sorvola le cime più alte; il falco pellegrino e il gufo reale, tra i rapaci più caratteristici della riserva; numerosi piccoli mammiferi, rettili e anfibi, che arricchiscono ulteriormente la biodiversità. Questa ricchezza faunistica rende la Majella Orientale un luogo privilegiato per chi desidera vivere un’esperienza di osservazione naturalistica unica nel cuore dell’Abruzzo. La Riserva Naturale della Majella Orientale custodisce una straordinaria varietà di specie botaniche, molte delle quali rare e di grande interesse scientifico. Tra gli ambienti rupestri, i pascoli d’alta quota e i boschi secolari si possono osservare: faggi monumentali, che formano fitte faggete nelle zone più ombrose; abeti bianchi e pini neri, tipici delle aree montane; ginepri e roverelle, diffusi nei versanti più aridi e soleggiati; orchidee spontanee, presenti con numerose varietà di pregio; genziane e campanule, che colorano i prati alpini in primavera ed estate; erbe aromatiche e officinali come timo, santoreggia e origano, utilizzate da secoli nella tradizione locale; specie endemiche della Majella, tra cui la stella alpina dell’Appennino e la rarissima “Androsace mathildae”. Questa ricchezza floristica rende la riserva un vero e proprio scrigno di biodiversità, ideale per escursioni naturalistiche e appassionati di botanica.La Majella Orientale è una riserva naturale affascinante e ricca di biodiversità situata nel versante orientale della Majella, in Abruzzo. Con un dislivello che va dai 650 ai 2700 metri, si estende per 1700 ettari nei comuni di Lama dei Peligni e Civitella Messer Raimondo. Istituita nel 1991, la riserva ospita una varietà di ambienti, dalle foreste di querce e faggi ai pascoli d'alta quota, caratterizzati da un paesaggio mozzafiato.

La Flora. La Riserva Naturale della Majella Orientale in Abruzzo è un autentico santuario di biodiversità vegetale, dove la varietà degli ambienti, dai boschi secolari alle praterie d’alta quota, favorisce la crescita di numerose specie botaniche. Le faggete si alternano ad abeti bianchi e pini neri, mentre sui versanti più aridi trovano spazio roverelle e ginepri. In primavera e in estate i prati si tingono dei colori vivaci di orchidee spontanee, genziane maggiori e campanule, arricchiti dal profumo di erbe aromatiche e officinali come timo, santoreggia e origano. La riserva custodisce inoltre specie rare ed endemiche, tra cui la stella alpina dell’Appennino e l’Androsace mathildae, pianta simbolo della Majella, che rendono questo territorio un patrimonio naturale unico e di straordinario valore scientifico e paesaggistico.

La Fauna. La Riserva Naturale della Majella Orientale ospita una fauna straordinaria che testimonia la ricchezza e la vitalità degli ecosistemi montani abruzzesi. Tra i suoi boschi, le praterie e le zone rocciose vivono specie rare e protette come il lupo appenninico e l’orso bruno marsicano, accanto al camoscio d’Abruzzo che si muove agile tra le vette più impervie. Non mancano cervi e caprioli, che popolano radure e foreste, mentre nei cieli dominano rapaci come l’aquila reale, il falco pellegrino e il gufo reale. La riserva accoglie inoltre una grande varietà di piccoli mammiferi, rettili e anfibi, contribuendo a creare un mosaico di biodiversità che rende questo territorio uno dei più affascinanti e preziosi dell’Appennino centrale.

Info sulla Majella Orientale:
- Geografia e Ambiente: La riserva è nota per le sue grotte carsiche, tra cui la Grotta del Cavallone, che si apre a 1475 metri di altitudine. Questi spazi sotterranei offrono scenari affascinanti, ispirando anche poeti come Gabriele D'Annunzio.
- Biodiversità: La riserva è un importante habitat per diverse specie animali, come il lupo appenninico, il camoscio e varie specie di rapaci diurni e rapaci notturni, tra cui l'aquila reale. Il camoscio d'Abruzzo, simbolo della riserva, è protagonista di un progetto di conservazione mirato.
- Patrimonio Culturale: La riserva custodisce anche importanti testimonianze storiche, come i resti di un villaggio neolitico, noto per l'individuo chiamato Uomo della Majella, vissuto circa 8000 anni fa.
- Strutture e Attività: La riserva offre un centro visite, un'area faunistica, un giardino botanico e percorsi escursionistici, rendendola accessibile e interessante per i visitatori.
La Majella Orientale rappresenta un luogo ideale per gli amanti della natura e della storia, unendo la bellezza dei paesaggi montani alla ricchezza della fauna e della flora locali.
In Abruzzo, la natura si manifesta in tutta la sua varietà attraverso un fitto mosaico di oasi, parchi territoriali e biotopi. Questi ambienti protetti rappresentano veri e propri scrigni di biodiversità, spesso incastonati tra montagne, colline e vallate attraversate da fiumi cristallini. Le oasi, come quelle gestite dal WWF o da enti locali, offrono rifugio a specie rare di flora e fauna e sono spesso luoghi ideali per attività educative e di osservazione naturalistica. I parchi territoriali, invece, si configurano come aree che coniugano la tutela del paesaggio con la valorizzazione delle attività agricole, artigianali e culturali delle comunità locali, rappresentando un modello di convivenza equilibrata tra uomo e ambiente. I biotopi, piccoli ambienti di particolare pregio ecologico, completano il quadro della rete di aree protette regionali, conservando habitat delicati e spesso unici nel loro genere. Tra zone umide, boschi planiziali, sorgenti e torbiere, queste realtà contribuiscono in modo significativo alla salvaguardia della biodiversità abruzzese. La loro presenza è il segno tangibile di un impegno costante nella protezione del patrimonio naturale, offrendo anche ai visitatori la possibilità di scoprire un Abruzzo meno conosciuto ma ricco di fascino, dove la natura è protagonista e custode di un equilibrio millenario.Le altre Oasi, i Parchi territoriali e i biotopi in Abruzzo

Le Gole del Salinello, situate nella provincia di Teramo in Abruzzo, rappresentano uno scenario naturale di straordinaria bellezza, dove il fiume Salinello si fa strada tra alte pareti rocciose e una vegetazione rigogliosa, creando paesaggi suggestivi di canyon e forre profonde. Questo angolo incontaminato si trova nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e offre percorsi immersi nel verde, tra sentieri che si affacciano su panorami mozzafiato e angoli di natura selvaggia che conservano intatto il fascino dell’Appennino abruzzese. Le Gole del Salinello sono un rifugio per numerose specie animali e vegetali, un luogo dove il contatto diretto con la natura permette di riscoprire il ritmo lento e autentico del territorio, tra il suono dell’acqua che scorre e la quiete dei boschi circostanti. Gole del Salinello - Le Gole del Salinello si aprono tra spettacolari pareti rocciose e grotte nascoste, in un paesaggio dove natura selvaggia e archeologia si fondono.

Voltigno e la Valle d'Angri, situate nella provincia di Pescara in Abruzzo, sono aree di grande interesse naturalistico inserite nel contesto del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dove il paesaggio si apre tra dolci altopiani e valli boschive ricche di biodiversità. Questi territori, caratterizzati da una vegetazione rigogliosa e da formazioni geologiche suggestive, offrono un ambiente ideale per escursioni e osservazioni naturalistiche, con percorsi che attraversano boschi di faggio, prati e sorgenti, creando un equilibrio armonioso tra natura e tradizione rurale. La Valle d'Angri, in particolare, si distingue per la presenza di antichi insediamenti e testimonianze storiche che raccontano il legame profondo tra uomo e territorio, mentre Voltigno si presenta come un luogo di quiete e contemplazione immerso nella bellezza dell’Appennino abruzzese. Voltigno e Valle d'Angri - Il Voltigno e la Valle d’Angri offrono ampie praterie d’altitudine, faggete secolari e habitat ideali per cervi, lupi e aquile reali.
Il Corno Grande di Pietracamela, nella provincia di Teramo, è la vetta più alta dell’Appennino e dell’intero territorio abruzzese, simbolo imponente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che domina con la sua maestosità un paesaggio fatto di crinali rocciosi, ghiacciai e vallate incontaminate. Questo monte, meta ambita per escursionisti e alpinisti, rappresenta una sfida affascinante e un luogo dove la natura si mostra nella sua forma più pura e selvaggia, con panorami spettacolari che si estendono fino al mare Adriatico nelle giornate limpide. Intorno al Corno Grande, il territorio di Pietracamela custodisce tradizioni antiche e un patrimonio ambientale di straordinaria ricchezza, dove la flora alpina si alterna a specie rare e gli ambienti naturali si conservano grazie a un equilibrio delicato tra uomo e natura. Corno Grande di Pietracamela - Il Corno Grande di Pietracamela domina il paesaggio con la sua imponenza, tra ghiaioni, pareti verticali e specie alpine rare.

La Valle del fiume Foro, situata nella provincia di Chieti in Abruzzo, si estende lungo il corso di un fiume che attraversa un territorio ricco di boschi, gole e sorgenti, caratterizzato da un ambiente naturale di grande valore all’interno del Parco Nazionale della Majella. Questo paesaggio suggestivo si distingue per la varietà della sua flora e fauna, che prosperano in un contesto di tranquillità e protezione, dove l’acqua limpida del Foro scorre tra pareti rocciose e radure verdeggianti. La valle rappresenta un angolo di natura incontaminata, dove il silenzio e la bellezza dei luoghi invitano a passeggiate immerse nel verde, offrendo al visitatore un’esperienza autentica e profonda nel cuore dell’Abruzzo più selvaggio e genuino. Valle del fiume Foro - La Valle del fiume Foro si snoda tra boschi, radure e corsi d’acqua limpidi, offrendo un rifugio a una ricca biodiversità e percorsi naturalistici.


La montagna in estate
L’Abruzzo è una regione affascinante e sorprendente, capace di incantare per la straordinaria varietà dei suoi paesaggi, che dalle maestose vette del Gran Sasso e della Majella degradano dolcemente fino alle spiagge dorate del mare Adriatico. In questo territorio la natura incontaminata si intreccia armoniosamente con borghi ricchi di storia, dove le tradizioni secolari convivono con una cultura autentica e vitale. I parchi nazionali e le riserve naturali custodiscono una biodiversità unica, mentre città e paesi narrano il loro passato attraverso monumenti, chiese e suggestive manifestazioni popolari. A completare il quadro ci sono la gastronomia, fatta di sapori genuini e profondamente legata al territorio, e l’ospitalità calorosa della sua gente, che rendono ogni viaggio in Abruzzo un’esperienza indimenticabile e ricca di emozioni.
 


La Flora e la Fauna in Abruzzo
L’Abruzzo è una regione che custodisce una straordinaria ricchezza naturale, dove flora e fauna trovano espressione in tutta la loro varietà grazie alla presenza di ambienti che spaziano dalle coste adriatiche fino alle alte vette appenniniche. I paesaggi sono animati da boschi di faggio, querce, cerri e abeti bianchi, alternati a prati, brughiere e zone rupestri che accolgono specie endemiche e piante rare. La fauna è altrettanto affascinante e annovera esemplari simbolo come l’orso marsicano, il lupo appenninico, il camoscio d’Abruzzo e l’aquila reale, insieme a numerosi uccelli, rettili, anfibi e insetti che popolano i diversi ecosistemi della regione. Questo prezioso equilibrio rende l’Abruzzo un autentico scrigno di biodiversità, dove la natura selvaggia si intreccia armoniosamente con tradizioni e culture profondamente radicate nel territorio.
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I Borghi più belli d'Italia
In Abruzzo, i Borghi più Belli d’Italia custodiscono autentici tesori di storia, arte e tradizione, mantenendo intatto il fascino delle epoche passate. Arroccati su colline o incastonati tra le montagne, questi piccoli centri regalano scorci suggestivi fatti di vicoli stretti, piazzette accoglienti e antiche mura che raccontano secoli di vita e cultura. Tra i più noti spiccano Santo Stefano di Sessanio, con le sue caratteristiche case in pietra e l’atmosfera medievale, e Scanno, celebre per il suo lago e per le tradizioni popolari ancora vive. Passeggiare tra le vie di questi borghi significa immergersi nell’Abruzzo più autentico, dove il tempo sembra rallentare e la bellezza del paesaggio si intreccia con un patrimonio architettonico e culturale di grande valore, regalando ai visitatori esperienze indimenticabili e un profondo legame con il territorio.
 


Il passato dell'Abruzzo
In Abruzzo i siti archeologici costituiscono una testimonianza preziosa delle antiche civiltà che hanno abitato la regione, offrendo uno sguardo affascinante su una storia millenaria. Tra i più rilevanti spicca Alba Fucens, antica città romana straordinariamente conservata, dove si possono ammirare resti di anfiteatri, templi e mura ciclopiche che raccontano la vita quotidiana del passato. Accanto a essa, necropoli e insediamenti dei popoli italici, come Vestini e Marrucini, emergono in diversi punti del territorio, arricchendo il panorama archeologico con tracce di epoche preromane. A completare questo patrimonio si aggiungono fortificazioni medievali e chiese rupestri, che testimoniano la continuità storica e culturale dell’Abruzzo. Ogni reperto e ogni monumento diventa così parte di un racconto stratificato, che invita a scoprire le radici profonde di una terra in cui storia e identità si intrecciano in modo unico.
 
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