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Tradizioni popolari in Provincia di Teramo: Lu Cencialone (o Ciancialone) a Silvi (Te) - Info Point Regione Abruzzo

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Tradizioni popolari in Provincia di Teramo: Lu Cencialone (o Ciancialone) a Silvi (Te)

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Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia di Teramo - Abruzzo

Lu Cencialone (o Ciancialone) è una delle più affascinanti tradizioni folkloristiche della provincia di Teramo e viene celebrata ogni anno a Silvi il 28 giugno, in onore di San Leone, il patrono del paese. La festa affonda le sue radici in una leggenda che narra di un giovane marinaio, Leone, il quale riuscì a salvare l’abitato dall’invasione dei turchi accendendo un grande fascio di paglia sulle mura più alte del borgo. La luce intensa del fuoco, secondo la tradizione, avrebbe accecato e disorientato gli assalitori, spingendoli alla fuga. Per commemorare questo episodio eroico, la comunità di Silvi ripete ogni anno il rito dell’accensione di un grande falò, simbolo di protezione e di rinascita. La celebrazione inizia nelle ore serali, quando la popolazione si raduna attorno alla catasta di paglia predisposta per il rogo. Nel momento in cui il fuoco viene acceso, le fiamme si levano alte nel cielo, illuminando il borgo e creando un’atmosfera carica di suggestione e partecipazione. L’evento è accompagnato da canti popolari, balli e festeggiamenti che durano fino a quando le braci non si spengono del tutto. Il rito del fuoco richiama antiche credenze legate al solstizio d’estate e ai culti del sole, diffusi in molte culture europee, in cui la fiamma rappresentava un elemento purificatore e propiziatorio, capace di allontanare gli spiriti maligni e garantire fertilità alla terra. La pratica di accendere grandi falò in questo periodo dell’anno è comune in molte tradizioni e trova riscontro anche in altre feste abruzzesi, come i fuochi di San Giovanni e di San Pietro. Queste celebrazioni, pur avendo assunto nel tempo una connotazione cristiana, conservano il loro legame con antichi riti pagani in cui il fuoco aveva la funzione di rinnovare simbolicamente la natura e la comunità. A Silvi, il Cencialone è vissuto come un momento di forte identità collettiva, un’occasione in cui il paese si unisce per celebrare la propria storia e le proprie radici. La festa è anche un’importante occasione di socializzazione, in cui gli abitanti e i visitatori condividono cibi tipici, musica e danze tradizionali. Il clima che si respira è quello di una grande festa popolare, in cui il sacro e il profano si mescolano armoniosamente. Le famiglie partecipano con entusiasmo, i più giovani si lasciano coinvolgere nei balli intorno al fuoco, mentre gli anziani raccontano le storie e le leggende legate alla tradizione. Questo scambio generazionale è fondamentale per mantenere vivo il senso di appartenenza alla comunità e per tramandare alle nuove generazioni il valore culturale della festa. Ancora oggi, Lu Cencialone rappresenta un simbolo forte e identitario per Silvi e per l’intera provincia di Teramo. Ogni anno, quando la grande fiamma si innalza nel cielo notturno, il passato e il presente si fondono in un’unica celebrazione, testimoniando la capacità di una comunità di mantenere vive le proprie tradizioni. L’accensione del fuoco non è solo un gesto rituale, ma un atto di continuità culturale, un richiamo alla memoria collettiva che, attraverso il calore delle fiamme e la luce del rogo, illumina il legame profondo tra la gente di Silvi e la sua storia.Lu Cencialone (o Ciancialone) a Silvi (Te)
Lu Cencialone (o Ciancialone) è una delle più suggestive rappresentazioni folkloristiche della provincia di Teramo e si celebra ogni anno a Silvi il 28 giugno, in occasione della festa del Santo Patrono, San Leone. Questa tradizione affonda le sue radici in un evento leggendario, secondo cui un giovane marinaio di nome Leone riuscì a salvare il paese da un’incursione turca. Si racconta che, accendendo un grande fascio di paglia sulla sommità delle mura che cingevano l’abitato, il bagliore della fiamma accecò gli assedianti, costringendoli alla ritirata. Per commemorare quell’eroico gesto, gli abitanti di Silvi rinnovano ogni anno l’accensione del Cencialone, una grande catasta di paglia che arde in una cerimonia collettiva ricca di significati simbolici.
L’accensione del Cencialone avviene nelle ore serali, quando la comunità si riunisce intorno al falò per dare inizio alla celebrazione. Il fuoco, che si sprigiona con forza e illumina la notte, diventa il fulcro attorno a cui si svolgono balli, canti e manifestazioni di gioia. Il rito richiama elementi ancestrali legati ai culti del sole e alla purificazione, tradizioni che si perdono nella notte dei tempi e che si ritrovano in molte culture europee. La danza attorno al fuoco, eseguita fino a quando le braci non si consumano completamente, è un simbolo di protezione e rinnovamento, un modo per esorcizzare le paure e celebrare la forza vitale della comunità.
Oltre al significato storico, il Cencialone rientra in quella categoria di fuochi solstiziali che, in Abruzzo come in altre regioni d’Europa, vengono accesi tra il 15 e il 29 giugno, un periodo che comprende festività come San Vito, San Giovanni e San Pietro. Questi riti, oltre a essere manifestazioni di devozione popolare, hanno una funzione propiziatoria e apotropaica: il fuoco è visto come un elemento purificatore, capace di allontanare spiriti maligni, streghe e malattie, restituendo alla terra una sorta di rinnovata fertilità. Si tratta di credenze arcaiche che nel tempo si sono intrecciate con la tradizione cristiana, mantenendo però intatta la loro carica simbolica.
La festa non è solo un momento di celebrazione religiosa, ma anche un'occasione per rafforzare il senso di comunità. Gli abitanti di Silvi, insieme ai visitatori che accorrono per l’evento, partecipano con entusiasmo ai festeggiamenti, che comprendono anche degustazioni di piatti tipici, musica popolare e spettacoli dal vivo. L’atmosfera è quella di una grande festa collettiva in cui il passato e il presente si incontrano, mantenendo viva una delle più antiche e affascinanti tradizioni del territorio. Il fuoco del Cencialone diventa così un simbolo non solo di memoria storica, ma anche di continuità culturale e identitaria.
Ancora oggi, Lu Cencialone rappresenta un elemento imprescindibile del folklore abruzzese, un rituale che, pur adattandosi ai tempi moderni, conserva il fascino e la potenza evocativa delle sue origini. La celebrazione di San Leone e del suo fuoco rituale non è solo una rievocazione di un episodio storico, ma un momento di profonda connessione con la natura, la spiritualità e le tradizioni del passato. Ogni anno, quando la grande fiamma illumina la notte di Silvi, la comunità rinnova il proprio legame con la storia, la fede e il territorio, dimostrando come le antiche usanze possano ancora oggi avere un significato profondo e attuale.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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