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La cucina tipica in Provincia di Teramo: Il Tacchino alla canzanese - Info Point Regione Abruzzo

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La cucina tipica in Provincia di Teramo: Il Tacchino alla canzanese

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La cucina abruzzese nella provincia de L'Aquila - Abruzzo
Le ricette gastronomiche in Provincia di Teramo - Abruzzo
Il tacchino alla canzanese è un piatto ricco di storia, tipico di Canzano e diffuso in tutta la provincia di Teramo. Le sue origini risalgono alla metà del 1800, quando due contadini del paese, Egidio Cimini e Francesco Roscioli, scoprirono per caso che il brodo di tacchino, preparato la mattina, si era trasformato in una gelatina straordinariamente gustosa. Da questa scoperta casuale nacque l'idea di cucinare il tacchino al forno, dando vita a un piatto che conquistò rapidamente il palato degli abitanti del territorio, fino ad arrivare a essere conosciuto e apprezzato anche al di fuori della regione. La preparazione del tacchino alla canzanese inizia con un tacchino di circa 5 kg, uno degli ingredienti principali che rende il piatto così ricco e saporito. Dopo averlo spiumato a secco, il tacchino viene lavato e disossato. Viene poi fatto riposare in acqua fredda per un paio d'ore, per assicurarsi che la carne diventi tenera e saporita. Una volta scolato e asciugato, il tacchino viene condito con sale, pepe, aglio, rosmarino e alloro, aromi che arricchiscono la carne e ne esaltano il gusto. La combinazione di questi ingredienti tipici della cucina abruzzese regala al piatto un profumo inconfondibile. A questo punto, il tacchino viene cucito al centro e legato con uno spago per mantenere la forma durante la cottura. Si prepara quindi una teglia di terracotta, dove il tacchino viene sistemato insieme alle ossa, cartilagini, testa e zampe, tutti tagliati in piccoli pezzi. Questi ritagli di carne sono essenziali per creare un brodo ricco e saporito, che verrà utilizzato per la cottura e per la successiva gelatina. Il tacchino viene coperto con acqua bollente e messo in forno, idealmente a legna, dove cuocerà lentamente per circa cinque ore. Il forno a legna, con la sua temperatura uniforme e delicata, contribuisce a una cottura perfetta, donando al piatto una consistenza succulenta. Al termine della cottura, il tacchino viene rimosso dal brodo, che viene poi filtrato per eliminare le ossa rimaste. Il tacchino viene sistemato in un tegame, e sopra di esso viene versato il brodo filtrato. Il piatto viene quindi lasciato raffreddare per consentire alla gelatina di formarsi, un processo che rende il tacchino alla canzanese tanto unico quanto delizioso. Dopo un giorno di riposo in frigorifero, il piatto è pronto per essere servito, con il suo ricco sapore che racchiude in sé tutta la tradizione abruzzese. Il tacchino alla canzanese rappresenta un esempio perfetto di come la cucina semplice e genuina possa diventare una vera e propria prelibatezza.
Il tacchino alla canzanese
Premessa: Questo piatto, originario di Canzano e molto apprezzato in tutta la provincia di Teramo, vanta radici antiche. Intorno alla metà del 1800, due contadini di Canzano, Egidio Cimini e Francesco Roscioli, durante una cena con amici, si accorsero che il brodo di tacchino preparato la mattina era diventato estremamente gelatinoso. Nonostante l’aspetto insolito, assaggiandolo scoprirono la straordinaria bontà della carne. Fu così che, unendo il caso all’ingegno, decisero di perfezionare la ricetta cuocendo il tacchino al forno. Il piatto riscosse un immediato successo, inizialmente a Canzano, poi in tutta la provincia e nella regione Abruzzo, fino a varcare i confini regionali. Negli anni '30 il Tacchino alla Canzanese venne commercializzato, e oggi, oltre a essere presente nei menù di numerosi ristoranti, è proposto anche da molti macellai, contribuendo a mantenere viva questa tradizione culinaria.

Secondi piatti a base di carne

6 persone

Il necessario per la preparazione:
  • 1 tacchino da circa 2-3 kg, pulito e preparato per la cottura
  • 200 g di pancetta dolce affumicata, tagliata a cubetti
  • 1 cipolla grande, tritata finemente
  • 3 spicchi d'aglio, tritati
  • 200 ml di vino bianco secco
  • 400 g di pomodori pelati, preferibilmente freschi e pelati a mano
  • 1 rametto di rosmarino fresco
  • 1 rametto di timo fresco
  • Olio extravergine d'oliva q.b.
  • Sale e pepe q.b.

Il tacchino alla canzanese è uno dei piatti più rappresentativi della cucina tradizionale teramana, noto soprattutto a Canzano e in tutta la provincia. La sua origine risale alla metà del 1800, quando due contadini di Canzano, Egidio Cimini e Francesco Roscioli, scoprirono per caso che il brodo di tacchino, cucinato la mattina, era diventato gelatinoso ma dal sapore sorprendentemente buono. Decisero di cuocerlo al forno, creando un piatto che presto conquistò la regione e oltre. Nel 1930, il piatto fu commercializzato e oggi è facilmente reperibile anche dai macellai locali. Preparazione del Tacchino: Per preparare il tacchino alla canzanese, iniziate con un tacchino di circa 5 kg. La prima fase consiste nel spiumaggio a secco del tacchino, seguito dal lavaggio e disossamento. Dopo averlo lasciato riposare in acqua fredda per un paio d’ore, asciugatelo con un panno. Procedete poi a salarlo, peparlo e insaporirlo con aglio, rosmarino e alloro. L’aroma intenso di queste erbe è fondamentale per donare carattere al piatto. Una volta ben conditi, legate il tacchino con dello spago da cucina per mantenerlo compatto durante la cottura. Cottura e Preparazione del Brodo: Mettete il tacchino in una teglia di terracotta, aggiungendo le ossa, le cartilagini, la testa e le zampe, precedentemente ridotte in piccoli pezzi. Coprite il tutto con acqua bollente e infornate, preferibilmente in un forno a legna, per circa 5 ore. Durante la cottura, girate il tacchino solo poche volte per ottenere una cottura uniforme. Una volta cotto, scolatelo dal brodo e rimuovete le ossa rimaste. Filtrate il brodo e versatelo nuovamente sopra il tacchino, che dovrà raffreddarsi a temperatura ambiente. Riposo e Servizio: Lasciate il tacchino alla canzanese riposare in frigorifero per almeno un giorno. Questo permetterà al brodo di raffreddarsi e gelificarsi, creando la caratteristica gelatina che è l’anima del piatto. Il tacchino alla canzanese è pronto per essere servito, con la sua consistenza unica e il sapore ricco che si sprigiona con ogni morso. Questo piatto, che unisce tradizione e sapori rustici, è il cuore della cucina teramana, un piatto che racconta storie di passione e pazienza. Buon appetito!
1. In una grande pentola o in una casseruola capiente, scaldare un po' di olio extravergine d'oliva a fuoco medio-alto. Aggiungere la pancetta affumicata e rosolarla fino a renderla croccante.

2. Aggiungere la cipolla tritata e l'aglio e farli soffriggere fino a quando diventano dorati e traslucidi.

3. Aggiungere il tacchino intero e rosolarlo uniformemente da tutti i lati fino a quando è leggermente dorato.

4. Sfumare con il vino bianco secco e lasciare evaporare l'alcol.

5. Aggiungere i pomodori pelati, schiacciandoli leggermente con una forchetta, il rosmarino e il timo fresco. Regolare di sale e pepe secondo il proprio gusto.

6. Coprire la pentola con un coperchio e cuocere a fuoco basso per circa 1 ora e mezza o fino a quando il tacchino è tenero e ben cotto, girandolo di tanto in tanto e aggiungendo un po' d'acqua se necessario per mantenere il fondo umido.

7. Una volta cotto, togliere il tacchino dalla pentola e tagliarlo a fette spesse. Servire le fette di tacchino con il condimento di pancetta e pomodoro, accompagnato con contorni a piacere.
 
Questa ricetta rende omaggio alla tradizione culinaria della provincia di Teramo, offrendo un piatto succulento e ricco di sapori intensi.

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

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