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Tradizioni popolari in Provincia di Teramo: Santa Colomba a Isola del Gran Sasso d’Italia (Te) - Info Point Regione Abruzzo

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Tradizioni popolari in Provincia di Teramo: Santa Colomba a Isola del Gran Sasso d’Italia (Te)

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Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia di Teramo - Abruzzo

La festa di Santa Colomba a Isola del Gran Sasso d’Italia, in provincia di Teramo, è una delle celebrazioni più sentite dalla comunità locale. Si svolge ogni anno il 31 dicembre e il 1° gennaio, unendo devozione religiosa e tradizione popolare in un evento che richiama fedeli e visitatori da tutta la regione. La figura di Santa Colomba è particolarmente venerata nel territorio, dove la sua storia si intreccia con antiche leggende e racconti tramandati di generazione in generazione. Il culto della santa si manifesta attraverso riti che mescolano elementi sacri e profani, rendendo la festività un momento di forte identità collettiva. I festeggiamenti iniziano con la solenne processione in onore della santa, durante la quale la statua viene portata in spalla dai fedeli lungo le strade del borgo, accompagnata da preghiere e canti tradizionali. Questo momento rappresenta il cuore della celebrazione e vede la partecipazione attiva della popolazione locale, che considera il rito un atto di devozione e protezione per l’anno che sta per iniziare. La processione culmina con la celebrazione della messa nella chiesa principale, un’occasione di raccoglimento spirituale e di condivisione della fede. Accanto agli aspetti religiosi, la festa di Santa Colomba è caratterizzata da manifestazioni folkloristiche e conviviali che rafforzano il senso di appartenenza alla comunità. Tra gli eventi più attesi vi sono i canti tradizionali eseguiti dai gruppi locali, che rievocano melodie e testi di antica origine, e le rappresentazioni popolari che raccontano episodi della vita della santa. Questi momenti di aggregazione si accompagnano a danze e spettacoli che animano le piazze del paese, rendendo la festività un’occasione di incontro e scambio culturale. Un elemento distintivo della celebrazione è la gastronomia locale, che durante la festa assume un ruolo centrale. Le famiglie e le associazioni del paese preparano piatti tipici della tradizione teramana, tra cui le scrippelle, i maccheroni alla chitarra e le frittele dolci, che vengono offerte ai partecipanti come segno di ospitalità e condivisione. I banchetti allestiti nelle vie del borgo permettono ai visitatori di assaporare le ricette della cucina contadina, tramandate di generazione in generazione e profondamente legate al territorio. La festa di Santa Colomba a Isola del Gran Sasso d’Italia rappresenta quindi un momento significativo di incontro tra sacro e profano, tra devozione e cultura popolare. La sua capacità di mantenere vive le tradizioni locali e di coinvolgere diverse generazioni ne fa un evento di grande valore storico e identitario. Ogni anno, la comunità si stringe attorno alla figura della santa, rinnovando il legame con la propria storia e con le proprie radici attraverso riti, sapori e canti che continuano a raccontare l’anima più autentica del territorio teramano.Santa Colomba a Isola del Gran Sasso d’Italia (Te)

Il culto di Santa Colomba a Isola del Gran Sasso d'Italia (TE) ha origini antiche e affonda le sue radici nella tradizione religiosa locale. Secondo gli studiosi, la chiesa dedicata alla santa fu consacrata dal vescovo di Penne, Sant'Anastasio, nel 1219, su iniziativa di suo fratello, San Berardo. Documenti storici attestano l'esistenza della chiesa già nel 1328, quando essa versava una decima di "carlenum unum et gr. duo". Nel 1647, il sacerdote Tattoni di Isola del Gran Sasso restaurò il luogo di culto, che in quel periodo era affidato a fra’ Giovanni, un eremita.
L’eremo di Santa Colomba si raggiunge percorrendo un sentiero che parte da Pretara, frazione di Isola del Gran Sasso, e attraversa un suggestivo bosco. Dopo circa un’ora di cammino, si giunge alla chiesetta, situata a 1234 metri d’altitudine, ai piedi del monte Infornace. L’edificio sacro, di dimensioni modeste, è caratterizzato da un campanile a vela e da tre piccole finestre che si affacciano sulla valle. L'interno ha una volta a botte ed è decorato con tonalità vivaci: giallo per le nicchie, verde tenue per le pareti e celeste per la volta. Sull’altare, all’interno di un’edicola in legno, si trova la statua di Santa Colomba, mentre accanto vi è una piccola apertura quadrangolare che un tempo custodiva le reliquie della santa.
Ogni anno, il 1° settembre, numerosi pellegrini provenienti da Pretara e dai paesi limitrofi si recano alla chiesa per celebrare la festa della santa. La messa viene officiata all'aperto per la mancanza di spazio all'interno dell’eremo. Al termine della celebrazione, la statua di Santa Colomba viene portata in processione fino a un poggio vicino, dove è collocata una croce. Questo momento è particolarmente suggestivo: il corteo, variopinto e festoso, si snoda lungo il sentiero tra canti e preghiere, mentre i pellegrini portano con sé mazzi di fiori e ramoscelli di abete, seguendo un’antica usanza.
Numerose leggende legate alla santa arricchiscono la tradizione locale. Lungo il sentiero che conduce all’eremo si trova un grosso masso sul quale, secondo la tradizione, Santa Colomba impresse la forma della sua mano. Un’altra leggenda riguarda il cosiddetto “pettine di Santa Colomba”: si racconta che la santa, pettinandosi, abbia appoggiato il pettine su una roccia, lasciandovi un’impronta ancora oggi visibile su un lastrone della montagna. Prima di ridiscendere dall’eremo, i pellegrini si concedono momenti di festa con canti e brindisi, mantenendo viva una tradizione che si tramanda da generazioni.
L’eremo di Santa Colomba, insieme ad altri luoghi di culto del versante orientale del Gran Sasso, deve la sua conservazione all’opera di fra’ Nicola Torretta, un eremita laico vissuto nell’Ottocento. Nato a Picciano nel 1803, fra’ Nicola abbracciò una vita di solitudine e penitenza dopo essere rimasto profondamente colpito dalla predicazione dei missionari dell’Arciconfraternita del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo. Respinto dai Cappuccini a causa di una sordità parziale, si dedicò al restauro di vari eremi, tra cui quello di Santa Colomba, lasciando un segno indelebile nella storia religiosa e culturale della regione.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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