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Parco territoriale del Corno Grande di Pietracamela in Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Parco territoriale del Corno Grande di Pietracamela in Abruzzo

Info Abruzzo > I Parchi in Abruzzo > Parchi territoriali
Il Corno Grande di Pietracamela si estende su 2.200 ettari di Riserva nel cuore del Gran Sasso d’Italia, all'interno del Parco Nazionale insieme ai Monti della Laga. Si tratta di un ambiente montano di grande fascino e attrattiva, caratterizzato da paesaggi selvaggi e impervi, tra torrioni e guglie con pareti maestose che raggiungono i 2.912 metri della vetta più alta dell’Appennino. La zona è ideale per la reintroduzione del Camoscio d’Abruzzo, un progetto avviato con successo nel 1992, grazie al sostegno del Club Alpino Italiano (CAI) e all'eredità di una socia del CAI di Roma. Oggi un nucleo di circa trenta esemplari vive liberamente nella Riserva, monitorato con attenzione. Istituita il 1° marzo 1991 dall’Amministrazione Comunale di Pietracamela su un’area iniziale di 1.000 ettari e ampliata a 2.200 ettari nel luglio dello stesso anno, la Riserva è gestita dalla delegazione abruzzese del CAI. Comprende il Corno Grande, il Corno Piccolo e il Pizzo d’Intermesoli, oltre al Ghiacciaio del Calderone, situato a 2.700 metri e custodito dalle vette del Corno Grande. Questo ghiacciaio è una singolarità naturale, essendo l'unico dell'Appennino e il più meridionale d'Europa. Il paesaggio include la conca di Campo Pericoli, caratterizzata da collinette e doline, e la Val Maone, la Conca del Sambuco e la Valle del Rio Arno, che si estende fino al bosco delle Verracchiette e al Fosso della Giunchera. La Riserva offre una rete di sentieri escursionistici, segnalati e documentati dal CAI, adatti a tutti i livelli di esperienza. Questi percorsi permettono di scoprire paesaggi suggestivi, flora di alta quota e foreste di faggi. È possibile avvistare camosci agili e numerosi rapaci, come poiane e aquile reali. Consigliabile portare un binocolo nello zaino per osservare la fauna. La Riserva è connessa naturalmente al bosco del Chiarino, all'altopiano di Campo Imperatore, alla Valle Venacquaro e al bosco di S. Nicola, costituendo un’area wilderness di elevato valore ecologico. La rete di sentieri comprende percorsi brevi tematici e tratti più lunghi, incluso un tratto del Sentiero Italia, con tappe a Pietracamela e ai Prati di Tivo. I sentieri si diramano verso la base dell’Arapietra fino a Casale San Nicola a est e attraversano la Val Maone fino a Campo Imperatore a sud. L'ambiente roccioso della Riserva è un luogo storico per l'alpinismo, con numerosi percorsi di arrampicata di varia difficoltà. Qui, dagli inizi, sono nate le imprese degli “aquilotti del Gran Sasso”. Nella Riserva si trovano tre rifugi CAI, che contribuiscono alla tutela dell'area. Il rifugio Franchetti, costruito nel 1959 con pietre locali, è situato a 2.433 m nel Vallone delle Cornacchie, tra le pareti del Corno Piccolo e del Corno Grande. Il rifugio Duca degli Abruzzi, del 1908, si trova a 2.388 m sulla cresta del Monte Portella, tra Campo Imperatore e Campo Pericoli, offrendo viste panoramiche. Il rifugio Garibaldi, il più antico (1886), sorge nella conca di Campo Pericoli a 2.230 m, immerso in un paesaggio carsico di grande valore naturalistico, dove iniziò la reintroduzione del camoscio. L'accesso alla Riserva parte da Pietracamela, un pittoresco borgo arroccato sopra la valle del Rio Arno, con case in pietra e tetti in cotto che si mimetizzano nel paesaggio. Da qui, un breve sentiero conduce all’area faunistica del camoscio, progettata per l’osservazione e lo studio di questi animali. Ospita due adulti e i loro piccoli, osservabili già dalla piazzetta del paese.La riserva naturale del Corno Grande di Pietracamela

Info e caratteristiche della riserva:
Tipologia: Riserva naturale del Corno Grande di Pietracamela
- Istituita: Anno 1991
- Comuni all’interno della riserva: Pietracamela
- Provincia: Teramo
- Regione: Abruzzo
- Gestione: Comune di Pietracamela
- Superfice: 2.000 ha (abbracciando il Corno Grande, il ghiacciaio del Calderone, il Corno Piccolo, Campo Pericoli, la Val Maone e la valle del Rio Arno)
- Altezza: 2.910 e Altura: 2.476
- Contatti CAI Abruzzo: +39 349.8477816
- Sede operativa: Club Alpino Italiano Abruzzo, C.da Santa Lucia - Via Cesare De Titta, n. 36 - 66026 Ortona

La Riserva Naturale del Corno Grande di Pietracamela si trova nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, sul versante settentrionale della cima più alta dell’Appennino. Il suo territorio si estende dalla Conca del Calderone al Vallone delle Cornacchie, ai piedi del Corno Piccolo e sopra l’altopiano di Prati di Tivo, nel comune di Pietracamela, in provincia di Teramo. L’area comprende le tre vette principali del Corno Grande – occidentale, centrale ed orientale – oltre al Torrione Cambi, con le spettacolari pareti di roccia calcarea che dominano il paesaggio. Al suo interno si trovano il ghiacciaio del Calderone, ultimo ghiacciaio appenninico, e il glacionevato del Rifugio Franchetti, posti sotto la suggestiva Sella dei Due Corni. La particolare conformazione geomorfologica e l’altitudine rendono l’ambiente estremamente severo e inospitale per la vegetazione. In questo scenario di rocce, ghiaioni e creste affilate non trovano spazio alberi né arbusti, ma solo forme di vita vegetale adattate alle condizioni estreme, come licheni resistenti e rare fioriture di stella alpina appenninica, simbolo di purezza e resilienza. Questa flora pioniera contribuisce a mantenere l’equilibrio ecologico di un habitat fragile e prezioso. Le condizioni ambientali, dominate da freddo, vento e forti sbalzi climatici, permettono la sopravvivenza soltanto a poche specie faunistiche. L’avifauna è la più rappresentativa: l’aquila reale, maestosa signora dei cieli del Gran Sasso, e il gracchio corallino, inconfondibile con il suo becco rosso, popolano le alte quote, sfruttando le pareti e i dirupi come rifugi e luoghi di nidificazione. La riserva, pur nella sua essenzialità, custodisce un ambiente unico che racchiude il volto più selvaggio e autentico della montagna abruzzese.Il Corno Grande di Pietracamela. La riserva naturale del Corno Grande di Pietracamela, situata nel cuore del Gran Sasso d’Italia, rappresenta uno degli ambienti montani più spettacolari dell’Abruzzo. Con le sue vette imponenti, tra cui il Corno Grande che si eleva oltre i 2.910 metri, la riserva offre panorami mozzafiato su creste rocciose, vallate profonde e ghiacciai. I sentieri escursionistici e i percorsi alpinistici permettono di esplorare questo territorio incontaminato, dove la natura selvaggia si combina con l’armonia dei paesaggi montani, rendendo la riserva una meta privilegiata per amanti della montagna, della fotografia e dell’osservazione naturalistica.
 
La flora della riserva naturale del Corno Grande di Pietracamela è estremamente varia e adattata alle diverse altitudini e microclimi. Nei boschi e nelle zone più basse si trovano faggi, abeti bianchi e carpini, mentre sui pendii rocciosi e nelle aree alpine emergono specie più resistenti come genziane, rododendri e rare orchidee spontanee. Questa diversità botanica non solo crea scenari di grande bellezza, ma contribuisce anche al mantenimento dell’equilibrio ecologico, offrendo nutrimento e riparo a numerosi insetti, uccelli e piccoli mammiferi che popolano la zona.
 
La fauna della riserva è altrettanto ricca e caratteristica delle alte quote appenniniche. Tra i mammiferi spiccano il camoscio appenninico, il capriolo e la volpe, mentre i rapaci come l’aquila reale e il falco pellegrino dominano il cielo sopra le vette. Nei boschi e nelle praterie alpine trovano rifugio piccoli roditori, marmotte e numerose specie di uccelli canori, mentre i ruscelli e i laghetti d’alta quota ospitano anfibi e invertebrati acquatici. Questa varietà faunistica rende la riserva del Corno Grande un ecosistema unico, capace di offrire esperienze di osservazione naturalistica indimenticabili in uno dei contesti montani più affascinanti dell’Abruzzo.
In Abruzzo, la natura si manifesta in tutta la sua varietà attraverso un fitto mosaico di oasi, parchi territoriali e biotopi. Questi ambienti protetti rappresentano veri e propri scrigni di biodiversità, spesso incastonati tra montagne, colline e vallate attraversate da fiumi cristallini. Le oasi, come quelle gestite dal WWF o da enti locali, offrono rifugio a specie rare di flora e fauna e sono spesso luoghi ideali per attività educative e di osservazione naturalistica. I parchi territoriali, invece, si configurano come aree che coniugano la tutela del paesaggio con la valorizzazione delle attività agricole, artigianali e culturali delle comunità locali, rappresentando un modello di convivenza equilibrata tra uomo e ambiente. I biotopi, piccoli ambienti di particolare pregio ecologico, completano il quadro della rete di aree protette regionali, conservando habitat delicati e spesso unici nel loro genere. Tra zone umide, boschi planiziali, sorgenti e torbiere, queste realtà contribuiscono in modo significativo alla salvaguardia della biodiversità abruzzese. La loro presenza è il segno tangibile di un impegno costante nella protezione del patrimonio naturale, offrendo anche ai visitatori la possibilità di scoprire un Abruzzo meno conosciuto ma ricco di fascino, dove la natura è protagonista e custode di un equilibrio millenario.Le altre Oasi, i Parchi territoriali e i biotopi in Abruzzo

Le Gole del Salinello, situate nella provincia di Teramo in Abruzzo, rappresentano uno scenario naturale di straordinaria bellezza, dove il fiume Salinello si fa strada tra alte pareti rocciose e una vegetazione rigogliosa, creando paesaggi suggestivi di canyon e forre profonde. Questo angolo incontaminato si trova nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e offre percorsi immersi nel verde, tra sentieri che si affacciano su panorami mozzafiato e angoli di natura selvaggia che conservano intatto il fascino dell’Appennino abruzzese. Le Gole del Salinello sono un rifugio per numerose specie animali e vegetali, un luogo dove il contatto diretto con la natura permette di riscoprire il ritmo lento e autentico del territorio, tra il suono dell’acqua che scorre e la quiete dei boschi circostanti. Gole del Salinello - Le Gole del Salinello si aprono tra spettacolari pareti rocciose e grotte nascoste, in un paesaggio dove natura selvaggia e archeologia si fondono.

Voltigno e la Valle d'Angri, situate nella provincia di Pescara in Abruzzo, sono aree di grande interesse naturalistico inserite nel contesto del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dove il paesaggio si apre tra dolci altopiani e valli boschive ricche di biodiversità. Questi territori, caratterizzati da una vegetazione rigogliosa e da formazioni geologiche suggestive, offrono un ambiente ideale per escursioni e osservazioni naturalistiche, con percorsi che attraversano boschi di faggio, prati e sorgenti, creando un equilibrio armonioso tra natura e tradizione rurale. La Valle d'Angri, in particolare, si distingue per la presenza di antichi insediamenti e testimonianze storiche che raccontano il legame profondo tra uomo e territorio, mentre Voltigno si presenta come un luogo di quiete e contemplazione immerso nella bellezza dell’Appennino abruzzese. Voltigno e Valle d'Angri - Il Voltigno e la Valle d’Angri offrono ampie praterie d’altitudine, faggete secolari e habitat ideali per cervi, lupi e aquile reali.

La Valle del fiume Foro, situata nella provincia di Chieti in Abruzzo, si estende lungo il corso di un fiume che attraversa un territorio ricco di boschi, gole e sorgenti, caratterizzato da un ambiente naturale di grande valore all’interno del Parco Nazionale della Majella. Questo paesaggio suggestivo si distingue per la varietà della sua flora e fauna, che prosperano in un contesto di tranquillità e protezione, dove l’acqua limpida del Foro scorre tra pareti rocciose e radure verdeggianti. La valle rappresenta un angolo di natura incontaminata, dove il silenzio e la bellezza dei luoghi invitano a passeggiate immerse nel verde, offrendo al visitatore un’esperienza autentica e profonda nel cuore dell’Abruzzo più selvaggio e genuino. Valle del fiume Foro - La Valle del fiume Foro si snoda tra boschi, radure e corsi d’acqua limpidi, offrendo un rifugio a una ricca biodiversità e percorsi naturalistici.
La Majella Orientale, situata nella provincia di Chieti in Abruzzo, rappresenta una delle zone più affascinanti e selvagge del Parco Nazionale della Majella, caratterizzata da paesaggi montani imponenti, gole profonde e una natura rigogliosa che si estende tra boschi di faggio, prati d’alta quota e pareti rocciose. Questo territorio conserva un patrimonio naturale di straordinaria ricchezza, dove la biodiversità si manifesta attraverso la presenza di specie animali rare e una vegetazione variegata che si adatta ai diversi microclimi. La Majella Orientale è anche custode di antichi sentieri e testimonianze storiche, come eremi e piccoli borghi che raccontano il rapporto millenario tra uomo e montagna, offrendo così ai visitatori un’esperienza unica di contatto con un ambiente autentico e suggestivo, immerso nella quiete e nella maestosità dell’Appennino abruzzese. Majella Orientale - La Majella Orientale si distingue per la sua aspra bellezza, con profonde vallate, eremi rupestri e ambienti montani di grande valore ecologico.


La montagna in estate
L’Abruzzo è una regione affascinante e sorprendente, capace di incantare per la straordinaria varietà dei suoi paesaggi, che dalle maestose vette del Gran Sasso e della Majella degradano dolcemente fino alle spiagge dorate del mare Adriatico. In questo territorio la natura incontaminata si intreccia armoniosamente con borghi ricchi di storia, dove le tradizioni secolari convivono con una cultura autentica e vitale. I parchi nazionali e le riserve naturali custodiscono una biodiversità unica, mentre città e paesi narrano il loro passato attraverso monumenti, chiese e suggestive manifestazioni popolari. A completare il quadro ci sono la gastronomia, fatta di sapori genuini e profondamente legata al territorio, e l’ospitalità calorosa della sua gente, che rendono ogni viaggio in Abruzzo un’esperienza indimenticabile e ricca di emozioni.
 


La Flora e la Fauna in Abruzzo
L’Abruzzo è una regione che custodisce una straordinaria ricchezza naturale, dove flora e fauna trovano espressione in tutta la loro varietà grazie alla presenza di ambienti che spaziano dalle coste adriatiche fino alle alte vette appenniniche. I paesaggi sono animati da boschi di faggio, querce, cerri e abeti bianchi, alternati a prati, brughiere e zone rupestri che accolgono specie endemiche e piante rare. La fauna è altrettanto affascinante e annovera esemplari simbolo come l’orso marsicano, il lupo appenninico, il camoscio d’Abruzzo e l’aquila reale, insieme a numerosi uccelli, rettili, anfibi e insetti che popolano i diversi ecosistemi della regione. Questo prezioso equilibrio rende l’Abruzzo un autentico scrigno di biodiversità, dove la natura selvaggia si intreccia armoniosamente con tradizioni e culture profondamente radicate nel territorio.
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I Borghi più belli d'Italia
In Abruzzo, i Borghi più Belli d’Italia custodiscono autentici tesori di storia, arte e tradizione, mantenendo intatto il fascino delle epoche passate. Arroccati su colline o incastonati tra le montagne, questi piccoli centri regalano scorci suggestivi fatti di vicoli stretti, piazzette accoglienti e antiche mura che raccontano secoli di vita e cultura. Tra i più noti spiccano Santo Stefano di Sessanio, con le sue caratteristiche case in pietra e l’atmosfera medievale, e Scanno, celebre per il suo lago e per le tradizioni popolari ancora vive. Passeggiare tra le vie di questi borghi significa immergersi nell’Abruzzo più autentico, dove il tempo sembra rallentare e la bellezza del paesaggio si intreccia con un patrimonio architettonico e culturale di grande valore, regalando ai visitatori esperienze indimenticabili e un profondo legame con il territorio.
 


Il passato dell'Abruzzo
In Abruzzo i siti archeologici costituiscono una testimonianza preziosa delle antiche civiltà che hanno abitato la regione, offrendo uno sguardo affascinante su una storia millenaria. Tra i più rilevanti spicca Alba Fucens, antica città romana straordinariamente conservata, dove si possono ammirare resti di anfiteatri, templi e mura ciclopiche che raccontano la vita quotidiana del passato. Accanto a essa, necropoli e insediamenti dei popoli italici, come Vestini e Marrucini, emergono in diversi punti del territorio, arricchendo il panorama archeologico con tracce di epoche preromane. A completare questo patrimonio si aggiungono fortificazioni medievali e chiese rupestri, che testimoniano la continuità storica e culturale dell’Abruzzo. Ogni reperto e ogni monumento diventa così parte di un racconto stratificato, che invita a scoprire le radici profonde di una terra in cui storia e identità si intrecciano in modo unico.
 
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