Le Chiese e Santuari nella Provincia di Pescara: Chiesa di Santa Maria del Lago (Moscufo)
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Le Chiese e i Santuari in Abruzzo – Provincia di Pescara
La Chiesa di Santa Maria del Lago (Moscufo)Comune: Moscufo
Come arrivare: A24 / A25 RM-PE uscita Pescara-Villanova / proseguire in direzione Spoltore / Santa Teresa / Moscufo da Napoli: A1 NA-RM uscita Caianello / seguire indicazioni per Castel di Sangro / Roccaraso / Sulmona / A25 direzione Pescara uscita Pescara-Villanova / proseguire in direzione Spoltore / Santa Teresa / Moscufo.
La chiesa di Santa Maria del Lago risale certamente al XII secolo, come testimonia l'iscrizione del 1159 presente sull'ambone. Secondo il Chronicon Casauriense, intorno al 1050 Moscufo divenne feudo del monastero benedettino di San Clemente a Casauria, periodo in cui si può collocare la costruzione della chiesa. La mancanza di un campanile nell'edificio rafforza questa ipotesi, in quanto fino all'XI secolo la funzione di radunare i fedeli veniva svolta da campanelli a mano. Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito numerosi restauri e trasformazioni. Uno degli interventi più significativi è quello realizzato nel 1733, in pieno periodo barocco, sotto l'abate Battista Mazzacara. In quell'occasione, venne rialzato il piano di calpestio, furono coperti gli affreschi romanici e sostituito l'altare maggiore. Fu anche modificata la facciata, che assunse un aspetto classico con un frontone triangolare e quattro lesene in stucco, dando alla chiesa l'aspetto di un tempio. Fu inoltre realizzato un rosone quadrilobato, contribuendo a dare alla struttura un'impronta barocca.
Nel 1914, la chiesa subì un ulteriore intervento significativo con l'abbassamento del pavimento nella zona del pulpito, che permise il recupero alla luce di alcuni piedistalli interrati delle colonne. Nel 1960, la Soprintendenza intraprese un restauro fondamentale per ripristinare lo stato originario dell'edificio. Tra le modifiche più evidenti, il cimitero retrostante venne completamente isolato dalla chiesa, che fino ad allora vi era adiacente. Furono effettuati lavori di consolidamento della struttura, delle coperture e delle fondazioni, e vennero rimosse le aggiunte di corpi di fabbrica costruiti nei secoli a ridosso dell'abside e della parete sinistra. La facciata settecentesca fu sostituita con quella originaria, che richiese un intervento complesso, tra cui la rimozione del frontone triangolare e la sostituzione del rosone barocco con uno semplice. Anche il portale venne ricostruito utilizzando frammenti recuperati dalle murature. A questa fase risale anche la realizzazione della porta in legno da parte dell'ebanista Galliano Lucani.
La struttura architettonica della chiesa è tipicamente benedettina, con tre navate terminate da altrettante absidi. La facciata, semplice e liscia, è caratterizzata da un portale ad arco a tutto sesto in pietra scolpita, decorato con motivi a bassorilievo, e un rosone restaurato negli anni Sessanta. Le fiancate laterali presentano una cornice di arcatelle semicircolari, mentre il prospetto posteriore è in mattoni rossicci e presenta tre absidi semicilindriche, la centrale delle quali divisa in tre sezioni da semicolonne. Ogni abside è dotata di una finestra stretta, decorata con motivi vegetali o animali, tipici dell'arte romanica. All'interno, lo spazio è suddiviso in tre navate separate da colonnati di colonne in laterizio con capitelli in pietra. L'ambone del 1159, realizzato da Nicodemo da Guardiagrele, è una delle opere scultoree più significative della chiesa e si trova al centro della navata di sinistra. La copertura in capriate di legno di quercia risale al restauro settecentesco, sebbene restino tracce della copertura originaria nelle navate laterali.
L'interno della chiesa ospita numerose opere d'arte, tra cui capitelli decorati con motivi vegetali, animali e figure umane, alcuni dei quali sono attribuiti a Nicodemo e alla sua bottega. Tra le opere più importanti vi sono anche i resti degli affreschi, di cui il più significativo è quello del Giudizio Universale sull'abside centrale, databile alla fine del XIII secolo. Questo affresco, diviso in due registri, rappresenta il Cristo in trono, i dodici Apostoli e un angelo che suona la tromba del giudizio. Altri frammenti di affreschi, risalenti ai secoli XIV e XV, sono visibili sui pilastri, sulle colonne delle navate e nelle absidi laterali. Questi affreschi ripropongono i temi e i canoni stilistici del Giudizio Universale, riprendendo l'influenza dell'arte tardo-romantica e delle rappresentazioni medievali. L'ambone, i capitelli e gli affreschi sono testimonianze artistiche di grande valore, che rendono Santa Maria del Lago una delle chiese più significative del panorama romanico abruzzese.
Informazioni: Municipio tel. 085-979131
Stato di agibilità: Agibile
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