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Le sorgenti in Abruzzo: Sorgenti del Lago di Scanno - Info Point Regione Abruzzo

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Le sorgenti in Abruzzo: Sorgenti del Lago di Scanno

Le meraviglie > Sorgenti in Abruzzo
Le Sorgenti dei fiumi in Abruzzo

Il fiume Tasso è un fiume abruzzese che nasce ai piedi del Monte Godi nei pressi di Scanno e termina nel Lago di Scanno. Una frana, staccatasi dal Monte Rava (gruppo montuoso del Genzana), ha ostruito il corso del fiume creando appunto il Lago di Scanno; secondo Tito Livio ciò avvenne nel 217 a.C., mentre studi dell'Università La Sapienza di Roma hanno datato la frana a circa 12.800 anni fa, nel Pleistocene superiore secondo la geocronologia. A valle dello sbarramento naturale il fiume cambia nome in Sagittario. Fra gli affluenti di maggiore rilievo c'è il fosso di Iovana, che solca l'omonimo vallone ad est del Tasso, il Carapale, proveniente da sud-sud-ovest, ed il Pagliarello, le cui valli confluiscono in una. Un altro affluente, di minore interesse, è l'Acque Vive. Nel Carapale furono trovate statuine di Ercole di età romana. In località Le Prata è presente uno sbarramento artificiale che alimenta, tramite condotta forzata, la centrale idroelettrica di Scanno, inaugurata nel 1906.Sorgenti del fiume Tasso per il Lago di Scanno
 
Il fiume Tasso nasce ai piedi del Monte Godi, una delle vette più note del Parco Nazionale della Majella, nella regione dell'Abruzzo. La sua sorgente si trova vicino a Scanno, in un territorio caratterizzato da monti e valli che ne modellano il percorso. Il fiume si sviluppa attraverso un paesaggio montano affascinante, prima di essere bloccato da una frana proveniente dal Monte Rava, un evento che ha avuto luogo circa 12.800 anni fa durante il Pleistocene superiore. Questa frana ha ostruito il suo corso naturale, creando così il Lago di Scanno, un bacino artificiale che è oggi una delle attrazioni naturali più suggestive della regione. Il Lago di Scanno rappresenta un’importante risorsa naturale non solo per l’ambiente ma anche per le comunità locali, che lo utilizzano per diverse attività, tra cui l’irrigazione. Il fiume Tasso, che alimenta il lago, ha una portata che varia a seconda delle stagioni, con una maggiore intensità di flusso durante i periodi di piogge abbondanti e una riduzione in estate, quando il volume d’acqua tende a diminuire. Il lago ha un’importanza ecologica significativa, poiché è il cuore di un ecosistema che include diversi affluenti, tra cui il fosso di Iovana, il Carapale, e l'Acque Vive, che arricchiscono ulteriormente le acque del Tasso. Il fiume Tasso, dopo aver alimentato il Lago di Scanno, prosegue il suo corso e cambia nome in Sagittario. Questo tratto del fiume è caratterizzato da un paesaggio incantevole, che offre una vista spettacolare sulle montagne circostanti. La natura selvaggia che lo circonda è la casa di una varietà di specie vegetali e animali. Il flusso del fiume attraversa una regione di grande bellezza paesaggistica, dove il contrasto tra le acque del fiume e la vegetazione montana crea scenari mozzafiato. Il territorio circostante è ancora poco modificato dall'uomo, preservando la sua autenticità naturale. Il fiume Tasso non è solo una risorsa per la fauna e la flora locali, ma anche un luogo di grande importanza storica e culturale. La zona intorno al lago è ricca di tracce storiche, tra cui siti archeologici che testimoniano l’antica occupazione della regione. I ritrovamenti di statuine di Ercole nel fiume Carapale, uno dei principali affluenti, sono solo uno degli esempi di come il territorio sia stato abitato e sfruttato fin dai tempi antichi. Questo legame tra natura e storia rende il fiume Tasso un elemento centrale nel patrimonio culturale della regione. Un altro aspetto significativo della sorgente del fiume Tasso è l’uso industriale delle sue acque, come nel caso della centrale idroelettrica di Scanno, che sfrutta lo sbarramento artificiale nella località Le Prata. Questa struttura, realizzata con una condotta forzata, alimenta l’energia elettrica della centrale sin dal 1906, contribuendo allo sviluppo industriale della zona senza compromettere troppo l’equilibrio naturale. L’integrazione tra la bellezza naturale del fiume Tasso e l’utilizzo delle sue acque per scopi produttivi rappresenta un esempio di come la natura e l’uomo possano convivere in modo sostenibile.
Il fiume Tasso è una delle risorse idriche più affascinanti dell'Abruzzo, situato ai piedi del Monte Godi, nei pressi di Scanno. Questo fiume ha un corso relativamente breve, ma la sua storia geologica è di grande interesse. Secondo la tradizione, una frana staccatasi dal Monte Rava, appartenente al gruppo montuoso del Genzana, ha ostruito il corso del fiume, creando così il Lago di Scanno. Tito Livio, storico romano, documentò un evento simile nel 217 a.C., ma recenti studi geologici condotti dall'Università La Sapienza di Roma suggeriscono che la frana sia avvenuta circa 12.800 anni fa, durante il Pleistocene superiore.
Il Lago di Scanno, creato dal blocco naturale del fiume Tasso, è una delle meraviglie naturali della regione, ed è alimentato dalle acque del fiume stesso. A valle della frana, il fiume cambia nome in Sagittario e continua il suo percorso verso la pianura. Il Lago di Scanno è una risorsa idrica di grande importanza per la zona, non solo per l’ambiente naturale, ma anche per le attività umane, come l’irrigazione e l’approvvigionamento di acqua potabile. Il paesaggio circostante è caratterizzato da una natura selvaggia e incontaminata, con una vegetazione lussureggiante e montagne che si riflettono nelle acque cristalline del lago.
Tra gli affluenti più significativi del fiume Tasso, spiccano il fosso di Iovana, che scorre nel vallone omonimo a est del fiume, e il Carapale, che proviene da sud-sud-ovest. Entrambi questi affluenti contribuiscono notevolmente al flusso di acqua che alimenta il Lago di Scanno. Un altro affluente di minore rilievo è l'Acque Vive, che si unisce al fiume Tasso più a valle. La presenza di questi corsi d’acqua e la loro interconnessione con il fiume Tasso rendono l’ecosistema circostante particolarmente ricco di biodiversità, contribuendo alla formazione di habitat naturali per diverse specie di flora e fauna.
Il Carapale è noto anche per il ritrovamento di importanti reperti archeologici, come statuine di Ercole risalenti all’età romana. Questi reperti testimoniano l'importanza storica della zona, che fin dai tempi antichi è stata oggetto di interesse per la sua ricchezza naturale e culturale. La scoperta di tali oggetti storici rafforza l'idea che il fiume Tasso e le aree circostanti abbiano avuto un ruolo fondamentale nella vita quotidiana delle popolazioni che hanno abitato la regione, legando la storia locale alla geografia naturale.
Un’altra caratteristica interessante della zona è la presenza di uno sbarramento artificiale nella località Le Prata, che regola il flusso del fiume per alimentare, tramite una condotta forzata, la centrale idroelettrica di Scanno, inaugurata nel 1906. Questo sbarramento è un importante esempio di come la risorsa idrica del fiume Tasso sia stata utilizzata anche per scopi industriali, senza compromettere il fragile equilibrio naturale della zona. Oggi, il fiume Tasso, con la sua ricca storia geologica, ecologica e culturale, rappresenta un elemento fondamentale del paesaggio abruzzese e continua a essere un simbolo della bellezza naturale della regione.
Fare trekking ai piedi del Gran Sasso d’Italia è un'esperienza unica che permette di immergersi nella bellezza incontaminata di uno dei massicci montuosi più affascinanti dell’Appennino. L'area circostante offre una vasta gamma di itinerari, adatti a tutti i livelli di difficoltà, che si snodano tra vallate, prati fioriti e boschi di faggio, regalando panorami spettacolari sulle vette imponenti e sulle distese verdi sottostanti. Percorrendo i sentieri che partono dalla Piana di Campo Imperatore, uno degli altopiani più vasti d’Italia, si ha l’opportunità di godere di un paesaggio quasi surreale, dominato dalle cime del Corno Grande e del Corno Piccolo. Qui, tra pascoli e panorami mozzafiato, è possibile immergersi in una tranquillità unica, a pochi passi dai rifugi alpini dove trovare riparo e ristoro. I percorsi non sono solo un piacere per gli occhi, ma anche un'opportunità per avvicinarsi alla fauna locale: dai camosci che scalano ripide pareti rocciose alle aquile reali che sorvolano le valli, la biodiversità del Gran Sasso è un richiamo irresistibile per chi ama la natura selvaggia. I sentieri sono ben segnalati e consentono di percorrere sia tratti più brevi, ideali per una passeggiata pomeridiana, che itinerari più impegnativi che si avvicinano alle cime, regalando una sfida entusiasmante agli escursionisti più esperti. Tra gli angoli più suggestivi della zona, il borgo di Santo Stefano di Sessanio, con le sue case in pietra, rappresenta il punto di partenza ideale per escursioni che conducono a Rocca Calascio, una delle fortezze più affascinanti d’Italia, che spunta sopra il paesaggio come un’antica sentinella. Da questo punto, lo sguardo si perde a 360 gradi sulle valli e sulla maestosità del Gran Sasso, creando un ricordo indelebile di un’esperienza di trekking. Nonostante l'altezza, il trekking ai piedi del Gran Sasso è praticabile anche in primavera e autunno, quando il clima è più mite e la natura offre spettacolari colori autunnali o fioriture primaverili. Sia che si scelga di avventurarsi lungo sentieri noti o di esplorare i percorsi meno battuti, ogni passo sui monti del Gran Sasso è una possibilità di scoprire la tranquillità, la storia e la biodiversità di questa regione dell'Appennino, lontana dalla frenesia della vita quotidiana.

Montagna d'estate
Al crescente sviluppo del turismo attivo, sportivo e d’avventura l’Abruzzo risponde giocando le carte vincenti della sua natura forte, dei suoi territori incontaminati, dei suoi mille sentieri fra laghi, gole, torrenti e fiumi, castelli, eremi, vette, altipiani, boschi, antichi borghi: un mix emozionante per vacanze fuori dai luoghi comuni. Chi conquista una qualsiasi delle vette abruzzesi, e gira lo sguardo tutt’attorno, capisce quanto siano vere le parole del famoso orientalista Giuseppe Tucci, secondo il quale nessun altro paesaggio del mondo assomiglia tanto al Tibet come l’Abruzzo montano. Agli appassionati degli sport alpini più impegnativi, i massicci...
La Valle Peligna è una delle aree più affascinanti dell'Abruzzo, situata nel cuore della regione, tra le catene montuose della Maiella, del Sirente e del Morrone. Questo territorio, caratterizzato da un'ampia conca pianeggiante a circa 400 metri di altitudine, ha una storia ricca e un panorama unico che mescola bellezza naturale e cultura millenaria. Nota per essere stata un antico lago prosciugatosi nel corso dei millenni, la valle presenta oggi un paesaggio vario e fertile, attraversato dal fiume Aterno-Pescara e costellato di oliveti, vigneti e piccoli borghi. È un luogo ideale per chi ama la natura e vuole esplorare la cultura abruzzese, grazie alla varietà di esperienze offerte, che spaziano dall'escursionismo alle visite storiche. Sulmona, la città principale della valle, è famosa per essere la patria del poeta latino Ovidio e per la tradizione dei confetti, ancora oggi realizzati con tecniche artigianali. Il centro storico di Sulmona conserva tesori architettonici come la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso dell'Annunziata e il maestoso acquedotto medievale, rendendo la città un punto di riferimento culturale nella regione. La Valle Peligna è anche una porta d’accesso a paesaggi spettacolari, grazie alla vicinanza con parchi naturali come il Parco Nazionale della Maiella. Escursionisti e amanti dell’outdoor possono esplorare i sentieri che conducono al monte Morrone o alle Gole di San Venanzio, mentre gli appassionati di storia possono visitare siti come gli eremi celestiniani e il sito archeologico di Corfinium, antica capitale della Lega Italica. Rinomata anche per i suoi prodotti tipici, come l’olio extravergine d’oliva e i vini Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano, la Valle Peligna offre una combinazione perfetta di natura, storia e gastronomia. Un viaggio in questa valle è un’esperienza completa, che regala ai visitatori un assaggio dell'autenticità e della bellezza dell’Abruzzo.

Le valli in Abruzzo
Le valli dell'Abruzzo rappresentano uno degli aspetti più affascinanti del suo paesaggio naturale, incorniciate tra le maestose cime dell'Appennino e ricche di storia, cultura e biodiversità. Tra le più importanti si trovano la Valle Peligna, la Valle del Sagittario, la Valle del Vomano e la Valle Roveto, ciascuna con caratteristiche uniche che raccontano la complessità e la bellezza di questa regione.
La Valle Peligna, situata al centro dell'Abruzzo, è nota per la sua storia antica, essendo stata un importante centro della civiltà italica dei Peligni. Qui si trova Sulmona, patria del poeta Ovidio e celebre per la produzione dei confetti. La valle è circondata da montagne imponenti...
L'Altopiano delle Cinquemiglia è un suggestivo altopiano dell'Abruzzo, situato a circa 1.200 metri di altitudine tra i comuni di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo. Questa vasta area pianeggiante si estende per circa 7 chilometri di lunghezza e 2 chilometri di larghezza, incastonata tra le imponenti montagne dell'Appennino centrale. Caratterizzato da paesaggi incantevoli e da una natura incontaminata, l'altopiano è una destinazione ideale per escursionisti, appassionati di natura e amanti della storia. La zona è nota per i suoi contrasti stagionali: in estate, i prati si tingono di verde e accolgono animali al pascolo, mentre in inverno, l'intero altopiano è spesso ricoperto da una coltre di neve che crea panorami fiabeschi. Grazie alla sua altitudine, l'area è famosa anche per essere tra le più fredde d'Abruzzo, tanto da essere ricordata storicamente come un passaggio impervio per i viandanti e le greggi durante i mesi invernali. Dal punto di vista naturalistico, l'Altopiano delle Cinquemiglia offre una ricca biodiversità. È un luogo ideale per passeggiate e trekking, con sentieri che attraversano dolci pendii e regalano viste spettacolari sulle catene montuose circostanti, tra cui il Gran Sasso e la Maiella. In primavera e in estate, l'area si popola di una colorata varietà di fiori selvatici, mentre i cieli sono spesso attraversati da rapaci, come falchi e aquile. La visita all'altopiano può essere arricchita dalla scoperta dei vicini borghi medievali, come Rivisondoli, Roccaraso e Pescocostanzo, noti per il loro fascino storico, le tradizioni artigianali e la gastronomia tipica. L'Altopiano delle Cinquemiglia non è solo un luogo di straordinaria bellezza naturale, ma anche un simbolo dell'Abruzzo autentico, dove cultura, storia e natura si intrecciano in un’armonia perfetta.

Gli altopiani in Abruzzo
Gli altopiani dell'Abruzzo rappresentano un elemento distintivo del paesaggio naturale di questa regione, caratterizzata da una geografia unica e affascinante. Tra i più noti troviamo l'Altopiano delle Cinquemiglia, il Piano delle Rocche e il celebre Altopiano di Campo Imperatore. Questi altopiani si estendono tra i massicci montuosi dell'Appennino centrale, offrendo panorami mozzafiato e un ambiente naturale straordinariamente ricco, ideale per escursioni, attività all'aria aperta e osservazione della flora e della fauna tipiche della regione. Campo Imperatore, spesso chiamato il "Piccolo Tibet", è probabilmente l'altopiano più famoso d'Abruzzo...




Le gole in Abruzzo
Le gole dell'Abruzzo rappresentano uno degli spettacoli naturali più affascinanti della regione, dove la forza dell'acqua e del tempo ha scolpito profondi canyon e paesaggi suggestivi. Questi luoghi sono spesso immersi in contesti di grande rilevanza naturalistica e storica, offrendo opportunità di esplorazione e avventura. Tra le gole più celebri si trovano le Gole del Sagittario, le Gole di Celano, le Gole del Salinello e la Riserva Naturale delle Gole di San Venanzio. Le Gole del Sagittario, situate nei pressi di Anversa degli Abruzzi, sono un esempio emblematico dell’armonia tra natura e biodiversità. Questo canyon, scavato dal fiume Sagittario, è circondato da...

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