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Grotte nella Regione Abruzzo: Grotta Scura - Info Point Regione Abruzzo

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Grotte nella Regione Abruzzo: Grotta Scura

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Scoprire i tesori nascosti, i luoghi affascinanti e le meraviglie naturali dell'Abruzzo

La Grotta Scura, situata nel cuore del Parco Nazionale della Majella, nel territorio di Bolognano (PE), è una delle cavità naturali più affascinanti della regione. A circa 300 metri di altitudine, questa grotta si estende per oltre 350 metri ed è un importante sito archeologico che ha restituito testimonianze di attività umana risalenti al Neolitico. La sua formazione geologica è legata allo scorrimento del fiume Orta in un periodo in cui il corso d’acqua si trovava a quote più elevate rispetto a quelle attuali, creando un “fiume fossile” che ha dato vita alla cavità carsica. Il percorso all’interno della grotta è caratterizzato da due camere iniziali illuminate, che possono essere visitate liberamente. Superato questo tratto, il percorso si sviluppa attraverso cunicoli più lunghi che conducono a stanze profonde, accessibili solo con la guida di uno speleologo esperto. Una delle peculiarità di Grotta Scura sono le “finestre” naturali che si aprono sulla Valle dell'Orta, offrendo una vista spettacolare e permettendo una circolazione di aria che influisce sulla temperatura interna, mantenendola relativamente costante rispetto alle variazioni esterne. Questo fenomeno, unito alla presenza di un raro stillicidio, rende la grotta un luogo particolarmente affascinante per gli appassionati di speleologia. La storia archeologica della Grotta Scura affonda le sue radici nel periodo preistorico, con i primi segni di occupazione umana risalenti al Neolitico. Durante le prime esplorazioni scientifiche, avvenute alla fine dell’Ottocento, furono ritrovati frammenti di vasellame in argilla, che hanno confermato l’utilizzo della grotta come luogo di culto, probabilmente legato al culto dell’acqua. Gli archeologi hanno suggerito che le vaschette carsiche, formate dallo stillicidio, fossero utilizzate per riti rituali. Questo tipo di utilizzo ha testimoniato la presenza di antiche popolazioni, come quelle del Villaggio di Catignano, che si recavano nella grotta per scopi spirituali.Le Grotte naturali in Abruzzo:
Grotta Scura, insieme alla sottostante Grotta del Mortaio, si trova alle estremità settentrionali del Parco Nazionale della Majella, a circa 300 metri di quota nel territorio di Bolognano (PE) ed è considerata un sito archeologico di importanza regionale e nazionale per i ritrovamenti che documentano segni di attività umana risalente, addirittura, al Neolitico. Grotta scura, infatti, è un vero e proprio “fiume fossile”, ossia una cavità carsica formatasi grazie allo scorrimento del fiume Orta a quote più alte dell'attuale. Nello specifico, la grotta, lunga poco più di 350 metri, può essere percorsa liberamente nei primi cento metri fino alle due camere iniziali illuminate, da cui, poi, si diramano cunicoli molto lunghi che conducono ad altre sale in cui è consentita la visita solo se accompagnati da uno speleologo. La particolarità di questa grotta, attualmente inattiva e con raro stillicidio, è rappresentata dalle meravigliose “finestre” sulla sottostante Valle dell'Orta, sulla quale si staglia dal livello altimetricamente più alto; tali aperture sulla vallata permettono una circolazione interna d'aria tale da influenzare ampiamente la temperatura interna della cavità stessa, che presenterà, quindi, una minore escursione termica con l'esterno. In essa sono ben osservabili le “cavallette di grotta”, le dolicopodi, oltre ad altri insetti e ragni provenienti dall'esterno, mentre sporadica è la presenza di pipistrelli. Le prime esplorazioni scientifiche nella Grotta Scura risalgono alla fine dell'Ottocento, ma è solo negli anni Settanta del Novecento che prendono avvio le prime indagini archeologiche sulle più antiche occupazioni del sito, che è risultato essere abitato, come dimostrano i reperti rinvenuti nella cavità, consistenti soprattutto in frammenti di vasellame in argilla, già da un periodo compreso tra il Neolitico e l'Età dei Metalli; in questo periodo, infatti, la cavità veniva utilizzata, probabilmente da genti del Villaggio di Catignano, per fini rituali legati al culto dell'acqua, come lasciano ipotizzare la presenza di vaschette carsiche formate dallo stillicidio. L'impiego del sito, poi, ha subito numerosi variazioni sia a causa del cambio di portata del fiume Orta e delle conseguenti modifiche ambientali a esso connesse, sia delle rifunzionalizzazioni sulla base del procedere degli eventi storici: la grotta, infatti, venne utilizzata durante la Seconda Guerra Mondiale come rifugio e nascondiglio dalla popolazione locale e, nelle fasi successive del conflitto, venne scelta, sulla base della sua posizione strategica, per l'installazione di una postazione di contraerea tedesca finalizzata all'abbattimento dell'aviazione alleata che, seguendo la vallata dell'Orta, era impegnata nel bombardamento dello stabilimento della Società generale per l'industria mineraria e chimica Montecatini di Piano d'Orta. Grotta Scura (Bolognano - Pe)

La Grotta Scura, situata alle estremità settentrionali del Parco Nazionale della Majella, nel territorio di Bolognano (PE), è un sito di grande rilevanza archeologica a livello regionale e nazionale. A circa 300 metri di altitudine, la grotta, insieme alla vicina Grotta del Mortaio, è famosa per i ritrovamenti che attestano la presenza di attività umana sin dal Neolitico. Questo affascinante luogo rappresenta un “fiume fossile”, una cavità carsica formatasi dallo scorrimento del fiume Orta a quote più alte rispetto a quelle attuali, e oggi custodisce tracce di un passato remoto che si mescolano con il paesaggio naturale.
La grotta si sviluppa per poco più di 350 metri, con un percorso che può essere esplorato liberamente per i primi cento metri, dove si trovano le due camere iniziali illuminate. Oltre queste, si diramano cunicoli più lunghi che conducono ad altre sale, accessibili solo con l'accompagnamento di uno speleologo. Tra le caratteristiche uniche della Grotta Scura, vi sono le "finestre" naturali che si aprono sulla sottostante Valle dell'Orta, da un’altezza che conferisce una vista spettacolare. Queste aperture permettono una circolazione d'aria che influisce sulla temperatura interna della grotta, mantenendola relativamente stabile rispetto agli sbalzi termici esterni. In questo ambiente, è possibile osservare una fauna particolare, come le "cavallette di grotta" e altri insetti, oltre alla presenza sporadica di pipistrelli.
Le prime esplorazioni scientifiche della Grotta Scura risalgono alla fine dell’Ottocento, ma è negli anni Settanta che hanno inizio le indagini archeologiche, rivelando l’importanza del sito come abitato preistorico. I reperti rinvenuti, tra cui frammenti di vasellame in argilla, indicano che la grotta fu utilizzata dal Neolitico e durante l'Età dei Metalli. Si ritiene che fosse un luogo di culto legato all’acqua, come suggerisce la presenza di vaschette carsiche formate dallo stillicidio. Questo utilizzo rituale è stato confermato anche dai resti materiali rinvenuti, che testimoniano la frequentazione della grotta da parte di genti del Villaggio di Catignano, che vi si recavano per pratiche religiose.
Nel corso dei secoli, la funzione della grotta è cambiata, adattandosi ai mutamenti ambientali e storici. A causa della variazione della portata del fiume Orta, l'area circostante ha subito modifiche che hanno influenzato l'uso del sito. Durante la Seconda Guerra Mondiale, la Grotta Scura venne utilizzata dalla popolazione locale come rifugio e nascondiglio. Successivamente, la sua posizione strategica venne sfruttata dai tedeschi, che vi installarono una postazione di contraerea per contrastare i bombardamenti alleati sulla zona industriale di Piano d'Orta. Oggi, la grotta è un luogo che unisce la bellezza naturale alla memoria storica, offrendo una testimonianza affascinante delle diverse epoche che l'hanno segnata.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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