Vai ai contenuti

Le grotte in Abruzzo: Riserva naturale regionale Grotte di Luppa a Sante Marie (Aq) - Info Point Regione Abruzzo

www.infopointabruzzo.it
Salta menù
Salta menù
www.infopointabruzzo.it

Le grotte in Abruzzo: Riserva naturale regionale Grotte di Luppa a Sante Marie (Aq)

Le meraviglie > Grotte in Abruzzo
Scoprire i tesori nascosti, i luoghi affascinanti e le meraviglie naturali dell'Abruzzo

La Riserva Naturale Regionale Grotte di Luppa, situata nel comune di Sante Marie in provincia dell'Aquila, è una delle aree protette più affascinanti dell'Abruzzo, estendendosi su circa 435 ettari. Istituita nel 2005, la riserva prende il nome dalla Valle di Luppa, che segna il confine tra i comuni di Sante Marie e Carsoli. Quest'area montuosa, che fa parte dei Monti Carseolani, è caratterizzata da un paesaggio ricco di castagneti e una vegetazione lussureggiante che abbellisce i rilievi circostanti. La riserva è un ecosistema di grande valore, che ospita una varietà di flora e fauna, alcune delle quali sono strettamente legate agli ambienti carsici e sotterranei, tipici di questa zona. Nel cuore della riserva si trova l’inghiottitoio di Luppa, una cavità naturale situata a circa 1315 metri di altitudine, che ospita un torrente sotterraneo. Questo inghiottitoio è circondato da una fitta vegetazione, che contribuisce a creare un'atmosfera misteriosa e affascinante. L'origine del nome “Luppa” non è del tutto chiara, ma potrebbe derivare da vari termini dialettali o latini, tutti legati in qualche modo all'idea di "pietra" o "vaso", a testimonianza della storia complessa e antica del sito. La presenza di un flusso idrico sotterraneo nell’area è documentata fin dal Medioevo, come risulta dai numerosi riferimenti in antichi documenti storici e ecclesiastici. Il sentiero principale che attraversa la riserva si sviluppa per circa cinque chilometri e collega i due ingressi principali, situati lungo la strada statale Tiburtina Valeria, tra i centri abitati di Sante Marie e Castelvecchio. Questo percorso consente di esplorare la varietà naturale dell'area, conducendo i visitatori attraverso luoghi affascinanti come la Grotta del Tesoro, la falesia di Pietra Pizzuta e la Fonte della Rocca, oltre a punti panoramici che offrono vedute mozzafiato sulla valle circostante. La riserva è un luogo ideale per escursioni e passeggiate in mezzo alla natura, dove l'incontro tra storia, geologia e biodiversità crea un’esperienza unica. Le esplorazioni delle Grotte di Luppa iniziarono alla fine del XIX secolo, quando furono scoperte da Giovanni Voltan e Carlo Ignazio Gavini. Tuttavia, fu solo negli anni Venti del Novecento che un circolo speleologico romano, guidato da Carlo Franchetti, intraprese ricerche sistematiche, esplorando per primi circa 400 metri della cavità. Con il passare degli anni, gli scavi e le esplorazioni continuarono, permettendo di mappare oltre 2000 metri di gallerie sotterranee. Oggi, la Grotta di Luppa è una delle principali attrazioni speleologiche dell’Abruzzo, attirando appassionati di speleologia e studiosi da tutta Italia, che ogni anno si avventurano nelle sue profondità per scoprire i segreti nascosti sotto la superficie della riserva.Le Grotte e le cavità naturali in Abruzzo:
Riserva naturale regionale Grotte di Luppa a Sante Marie (Aq). La riserva naturale regionale Grotte di Luppa è un'area naturale protetta situata nel comune di Sante Marie, in provincia dell'Aquila. La riserva occupa circa 435 ettari ed è stata istituita nel 2005. La riserva prende il nome dalla valle di Luppa, località situata al confine dei comuni marsicani di Sante Marie e Carsoli. Nel territorio della riserva naturale controllata ricade l'inghiottitoio della Val di Luppa immerso tra i castagneti di cui è ricco il territorio dei monti Carseolani, situati al confine dell'Abruzzo con il Lazio. I confini sono rappresentati dal tracciato della via variante (denominata "quater") della strada statale 5 Via Tiburtina Valeria e dalle località di Valle Malifracia e Fonte Meschino e dai rilievi di Colle delle Pagliare (1206 m s.l.m.), Monte Puzzillo (1046 m s.l.m.) e Pietra Pizzuta (1264 m s.l.m.). Il sentiero principale, lungo circa cinque chilometri con un dislivello pari a 200 metri, collega i due ingressi principali della riserva situati sulla via variante della Tiburtina Valeria, tra i centri di Sante Marie e Castelvecchio. Esso conduce all'inghiottitoio di Luppa, al bosco di Luppa, alla falesia di Pietra Pizzuta, alla grotta del Tesoro, alla Fonte della Rocca, alla Fonte Lattéro e alle chiese di San Quirico e degli Alpini nella parte alta dell'abitato di Sante Marie. Non distante dall'area protetta della valle di Luppa si estende la riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca situata nel comune limitrofo di Carsoli, mentre in territorio laziale si trovano le grotte di Val de' Varri. Nel bosco di Luppa, a nord del monte Guardia d'Orlando, si apre a circa 1315 m s.l.m. l'inghiottitoio di Luppa, una grotta attraversata da un torrente sotterraneo e circondata da una vegetazione ubertosa. L'origine del nome dell'inghiottitoio non è chiara, potrebbe essere collegata al nome dialettale dell'upupa o del lupo, al termine latino "lapis" (ovvero "pietra"), oppure a "scyphus" ("scifo", "vaso"). Di certo il toponimo "Uppa" o "Ippam" risulta citato in alcuni documenti ecclesiastici risalenti tra l'XI e il XII secolo e successivamente nelle opere Historiae Marsorum di Muzio Febonio, Memorie Istoriche delle tre Provincie d'Abruzzo di Anton Ludovico Antinori e in una carta della diocesi dei Marsi del 1735 di Diego (Didacus) de Revillas, in cui nell'area denominata Luppa appariva chiara una consistente circolazione idrica sotterranea. L'ingresso della cavità fu scoperto alla fine del 1800 da due escursionisti, Giovanni Voltan e Carlo Ignazio Gavini, molto attivi nella Marsica. Tuttavia le esplorazioni dell'area ebbero inizio soltanto alla fine degli anni venti del secolo successivo grazie al circolo speleologico romano guidato dal Carlo Franchetti. Furono esplorati inizialmente 400 metri, mentre negli anni successivi si arrivò ad avere una descrizione topografica di almeno 2000 metri. Riserva naturale regionale Grotte di Luppa a Sante Marie (Aq)

La Riserva Naturale Regionale Grotte di Luppa, situata nel comune di Sante Marie in provincia dell'Aquila, è un'area protetta di grande valore ecologico e paesaggistico. Istituita nel 2005, la riserva si estende su circa 435 ettari e prende il nome dalla Valle di Luppa, una località che segna il confine tra i comuni marsicani di Sante Marie e Carsoli. Il territorio della riserva è ricco di bellezze naturali, tra cui castagneti secolari, una fitta vegetazione montana e una notevole varietà faunistica. La riserva si trova al confine tra l'Abruzzo e il Lazio, tra i rilievi dei Monti Carseolani, con vette come Colle delle Pagliare, Monte Puzzillo e Pietra Pizzuta che segnano i confini geografici del sito.
All'interno della riserva si trova l'inghiottitoio di Luppa, una cavità che si apre a circa 1315 metri di altitudine, nella zona settentrionale del Monte Guardia d'Orlando. L'inghiottitoio è attraversato da un torrente sotterraneo, il che contribuisce a creare un ambiente di grande fascino e mistero. La vegetazione circostante è lussureggiante e contribuisce alla bellezza del sito, facendo di quest'area una meta ideale per escursionisti e amanti della natura. Il nome dell'inghiottitoio non ha una provenienza del tutto chiara; potrebbe derivare dal termine dialettale "upupa" o "lupo", oppure dal latino "lapis" (pietra) o "scyphus" (vaso). Tuttavia, la presenza di acque sotterranee nella zona è documentata fin dal Medioevo, come testimoniato da diversi documenti ecclesiastici e storici.
Il sentiero principale della riserva, che si estende per circa cinque chilometri con un dislivello di 200 metri, collega i due ingressi principali della riserva situati lungo la strada statale 5 Tiburtina Valeria, tra Sante Marie e Castelvecchio. Questo sentiero permette di esplorare alcune delle meraviglie naturali dell'area, tra cui la Grotta del Tesoro, la falesia di Pietra Pizzuta e la Fonte della Rocca. Il percorso porta anche alla Fonte Lattéro e alle chiese di San Quirico e degli Alpini, situate nella parte alta dell'abitato di Sante Marie. Oltre alla riserva di Luppa, nelle vicinanze si trovano altre aree naturali di grande interesse, come la Riserva Naturale Speciale delle Grotte di Pietrasecca, situata nel comune di Carsoli, e le Grotte di Val de' Varri, nel territorio laziale.
Le esplorazioni della Grotta di Luppa iniziarono ufficialmente negli anni Venti del Novecento grazie al Circolo Speleologico Romano, guidato da Carlo Franchetti. La cavità fu scoperta alla fine del XIX secolo da due escursionisti, Giovanni Voltan e Carlo Ignazio Gavini, che, con il loro spirito avventuriero, contribuirono a far conoscere al mondo scientifico l'importanza di questo luogo. Inizialmente, furono esplorati circa 400 metri della grotta, ma nel corso degli anni le esplorazioni continuarono, portando alla mappatura di un sistema sotterraneo che si estende per oltre 2000 metri. Questo sviluppo continuo ha permesso di ottenere una descrizione topografica dettagliata della cavità, rendendo la Grotta di Luppa uno dei principali siti di interesse speleologico dell'Abruzzo.
La Riserva Naturale Zompo lo Schioppo, situata nel comune di Morino, in provincia de L'Aquila, è uno dei luoghi più suggestivi dell'Abruzzo. Il suo nome deriva dal termine dialettale "zompo", che significa salto, e descrive perfettamente la spettacolare cascata che caratterizza questa riserva. Con un salto di oltre 80 metri, la cascata rappresenta una delle più alte dell’Appennino ed è alimentata da sorgenti che emergono direttamente dalla montagna. Questo fenomeno crea uno scenario di rara bellezza, particolarmente suggestivo durante il periodo primaverile, quando il flusso dell’acqua è al massimo. La riserva si estende su una superficie di circa 1.025 ettari, immersa in un paesaggio tipico dell’Appennino centrale, ricco di boschi di faggi, querce e altre specie tipiche della vegetazione montana. La biodiversità è uno degli aspetti più interessanti della zona, che ospita una fauna variegata: tra gli avvistamenti più comuni si annoverano il lupo appenninico, il cinghiale, e numerose specie di uccelli rapaci, come il falco pellegrino e l’aquila reale. Per gli amanti della natura, la riserva offre un’opportunità unica per scoprire un ecosistema ricco e ben conservato. La cascata è raggiungibile attraverso sentieri ben segnalati, ideali per gli appassionati di trekking. Uno dei percorsi più frequentati è il sentiero ad anello che conduce i visitatori direttamente ai piedi del salto d'acqua, offrendo panorami mozzafiato lungo il tragitto. Per chi cerca un’esperienza più rilassante, la riserva mette a disposizione aree pic-nic immerse nel verde, dove poter trascorrere momenti di tranquillità a contatto con la natura. Non mancano cartelli informativi che descrivono le caratteristiche geologiche e naturali della riserva, arricchendo la visita con contenuti educativi. La Riserva Naturale Zompo lo Schioppo non è solo un luogo di interesse paesaggistico, ma anche culturale. La zona è intrisa di storie e tradizioni che risalgono a tempi antichi, con testimonianze che narrano l'importanza di queste terre per le comunità locali. In estate, vengono spesso organizzati eventi e visite guidate che permettono di conoscere meglio il territorio, mentre l’inverno avvolge la riserva in un’atmosfera incantata grazie alla neve che riveste il paesaggio. Visitare la cascata e la riserva circostante rappresenta un’esperienza imperdibile per chi desidera scoprire uno degli angoli più autentici e spettacolari dell’Abruzzo.

Cascate in Abruzzo
L'Abruzzo è una regione rinomata per la sua natura incontaminata, e tra le sue meraviglie si annoverano numerose cascate, mete ideali per gli amanti delle escursioni e della bellezza paesaggistica. Immersi in contesti di grande suggestione, questi salti d'acqua si inseriscono armoniosamente tra foreste lussureggianti, altipiani e valli rocciose, offrendo momenti di autentico contatto con la natura. Le cascate in Abruzzo, sono spesso accessibili tramite sentieri immersi in una natura rigogliosa, ideali per chi cerca un'avventura a contatto con l'ambiente. Alcune di esse sono alimentate da fiumi e torrenti montani che scorrono impetuosi, regalando spettacoli suggestivi soprattutto...
La Valle Peligna è una delle aree più affascinanti dell'Abruzzo, situata nel cuore della regione, tra le catene montuose della Maiella, del Sirente e del Morrone. Questo territorio, caratterizzato da un'ampia conca pianeggiante a circa 400 metri di altitudine, ha una storia ricca e un panorama unico che mescola bellezza naturale e cultura millenaria. Nota per essere stata un antico lago prosciugatosi nel corso dei millenni, la valle presenta oggi un paesaggio vario e fertile, attraversato dal fiume Aterno-Pescara e costellato di oliveti, vigneti e piccoli borghi. È un luogo ideale per chi ama la natura e vuole esplorare la cultura abruzzese, grazie alla varietà di esperienze offerte, che spaziano dall'escursionismo alle visite storiche. Sulmona, la città principale della valle, è famosa per essere la patria del poeta latino Ovidio e per la tradizione dei confetti, ancora oggi realizzati con tecniche artigianali. Il centro storico di Sulmona conserva tesori architettonici come la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso dell'Annunziata e il maestoso acquedotto medievale, rendendo la città un punto di riferimento culturale nella regione. La Valle Peligna è anche una porta d’accesso a paesaggi spettacolari, grazie alla vicinanza con parchi naturali come il Parco Nazionale della Maiella. Escursionisti e amanti dell’outdoor possono esplorare i sentieri che conducono al monte Morrone o alle Gole di San Venanzio, mentre gli appassionati di storia possono visitare siti come gli eremi celestiniani e il sito archeologico di Corfinium, antica capitale della Lega Italica. Rinomata anche per i suoi prodotti tipici, come l’olio extravergine d’oliva e i vini Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano, la Valle Peligna offre una combinazione perfetta di natura, storia e gastronomia. Un viaggio in questa valle è un’esperienza completa, che regala ai visitatori un assaggio dell'autenticità e della bellezza dell’Abruzzo.

Le valli in Abruzzo
Le valli dell'Abruzzo rappresentano uno degli aspetti più affascinanti del suo paesaggio naturale, incorniciate tra le maestose cime dell'Appennino e ricche di storia, cultura e biodiversità. Tra le più importanti si trovano la Valle Peligna, la Valle del Sagittario, la Valle del Vomano e la Valle Roveto, ciascuna con caratteristiche uniche che raccontano la complessità e la bellezza di questa regione.
La Valle Peligna, situata al centro dell'Abruzzo, è nota per la sua storia antica, essendo stata un importante centro della civiltà italica dei Peligni. Qui si trova Sulmona, patria del poeta Ovidio e celebre per la produzione dei confetti. La valle è circondata da montagne imponenti...
L'Altopiano delle Cinquemiglia è un suggestivo altopiano dell'Abruzzo, situato a circa 1.200 metri di altitudine tra i comuni di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo. Questa vasta area pianeggiante si estende per circa 7 chilometri di lunghezza e 2 chilometri di larghezza, incastonata tra le imponenti montagne dell'Appennino centrale. Caratterizzato da paesaggi incantevoli e da una natura incontaminata, l'altopiano è una destinazione ideale per escursionisti, appassionati di natura e amanti della storia. La zona è nota per i suoi contrasti stagionali: in estate, i prati si tingono di verde e accolgono animali al pascolo, mentre in inverno, l'intero altopiano è spesso ricoperto da una coltre di neve che crea panorami fiabeschi. Grazie alla sua altitudine, l'area è famosa anche per essere tra le più fredde d'Abruzzo, tanto da essere ricordata storicamente come un passaggio impervio per i viandanti e le greggi durante i mesi invernali. Dal punto di vista naturalistico, l'Altopiano delle Cinquemiglia offre una ricca biodiversità. È un luogo ideale per passeggiate e trekking, con sentieri che attraversano dolci pendii e regalano viste spettacolari sulle catene montuose circostanti, tra cui il Gran Sasso e la Maiella. In primavera e in estate, l'area si popola di una colorata varietà di fiori selvatici, mentre i cieli sono spesso attraversati da rapaci, come falchi e aquile. La visita all'altopiano può essere arricchita dalla scoperta dei vicini borghi medievali, come Rivisondoli, Roccaraso e Pescocostanzo, noti per il loro fascino storico, le tradizioni artigianali e la gastronomia tipica. L'Altopiano delle Cinquemiglia non è solo un luogo di straordinaria bellezza naturale, ma anche un simbolo dell'Abruzzo autentico, dove cultura, storia e natura si intrecciano in un’armonia perfetta.

Gli altopiani in Abruzzo
Gli altopiani dell'Abruzzo rappresentano un elemento distintivo del paesaggio naturale di questa regione, caratterizzata da una geografia unica e affascinante. Tra i più noti troviamo l'Altopiano delle Cinquemiglia, il Piano delle Rocche e il celebre Altopiano di Campo Imperatore. Questi altopiani si estendono tra i massicci montuosi dell'Appennino centrale, offrendo panorami mozzafiato e un ambiente naturale straordinariamente ricco, ideale per escursioni, attività all'aria aperta e osservazione della flora e della fauna tipiche della regione. Campo Imperatore, spesso chiamato il "Piccolo Tibet", è probabilmente l'altopiano più famoso d'Abruzzo...




Le gole in Abruzzo
Le gole dell'Abruzzo rappresentano uno degli spettacoli naturali più affascinanti della regione, dove la forza dell'acqua e del tempo ha scolpito profondi canyon e paesaggi suggestivi. Questi luoghi sono spesso immersi in contesti di grande rilevanza naturalistica e storica, offrendo opportunità di esplorazione e avventura. Tra le gole più celebri si trovano le Gole del Sagittario, le Gole di Celano, le Gole del Salinello e la Riserva Naturale delle Gole di San Venanzio. Le Gole del Sagittario, situate nei pressi di Anversa degli Abruzzi, sono un esempio emblematico dell’armonia tra natura e biodiversità. Questo canyon, scavato dal fiume Sagittario, è circondato da...

www.infopointabruzzo.it - Created with WebSite X5
Torna ai contenuti