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Parco territoriale della Valle del Foro in Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Parco territoriale della Valle del Foro in Abruzzo

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La Valle del Foro, oggi parte integrante del Parco Nazionale della Maiella, fu istituita come riserva naturale regionale nel 1991. L’area protetta, estesa per circa 472 ettari nel territorio di Pretoro, prende il nome dal fiume Foro che nel corso dei secoli ha modellato l’omonima valle, un tempo fondamentale per l’approvvigionamento idrico dei centri abitati e per il funzionamento di mulini e torni. I boschi che caratterizzano i sentieri della riserva, come quelli del Cesano e di Asinara, erano utilizzati per il legname senza mai compromettere l’equilibrio ambientale. Particolarmente significativa è la faggeta d’alto fusto, una delle più ben conservate dell’intero parco. Nelle zone più elevate emergono pareti rocciose e cavità naturali come la Grotta dell’Eremita, frequentata dagli uomini primitivi e successivamente dagli anacoreti. La riserva nacque ufficialmente con la legge regionale n. 75 del 4 dicembre 1991, ma nello stesso anno venne inglobata nel neonato Parco Nazionale della Maiella, che ne assorbì la gestione fino alla sua abrogazione formale nel 1999. La sua istituzione resta comunque significativa perché rappresentò l’ultima area naturale protetta creata prima della piena costituzione del parco, contribuendo a rafforzarne il patrimonio ambientale e storico. Il territorio custodisce una grande varietà di flora e fauna. Tra le specie vegetali spiccano il giglio martagone, il bucaneve, la scilla silvestre e l’erba trinità, insieme ad alberi come faggio, acero campestre, tiglio selvatico, carpino nero, sorbo e tasso. Tra gli animali vivono il lupo appenninico, il capriolo, l’orso bruno marsicano, la martora e numerosi rapaci, tra cui astore, gufo reale, poiana e picchio dorsobianco. La salamandra appenninica, considerata il simbolo della riserva, condivide l’habitat con tritoni, ululoni e con la trota fario nelle acque del Foro. Non mancano infine rare farfalle come il Parnassius apollo, a testimonianza di un ecosistema complesso e prezioso che mantiene intatto il fascino selvaggio della Maiella.La riserva naturale della Valle del fiume Foro

Info e caratteristiche della riserva:
Tipologia: Parco territoriale Valle del fiume Foro
- Istituita: Anno 1991 (L.R. 04/12/1991, n. 75 e L.R. 24/03/1999, n. 17)
- Comuni all’interno della riserva: Pretoro
- Provincia: Chieti
- Regione: Abruzzo
- Gestione: Comune di Pretoro
- Superficie complessiva: 472 ha
- Contatti:

La Valle del Foro, avviato nel 1971 e diffuso su tutto il territorio nazionale, il sistema delle oasi del WWF ha finalità didattiche e di conservazione della fauna. Attualmente, in Abruzzo sono attive sei aree di questo tipo. Le oasi del Lago di Penne, del Lago di Serranella e della Majella Orientale coincidono con le omonime riserve naturali regionali.

Valle del Foro. Istituita nel 1991, la Riserva della Valle del Foro è di particolare interesse vegetazionale e floristico, occupando 472 ettari nella Valle del Fiume Foro, nel comune di Pretoro, in provincia di Chieti. La riserva è caratterizzata da un'estesa faggeta che ospita anche alberi di acero, sorbo, tiglio e olmo montano.
In primavera, il sottobosco si riempie di fioriture di Corydalis solida, bucaneve, scilla e erba trinità, insieme a numerose specie di piante cosiddette inferiori come felci, muschi e licheni. Tra gli uccelli che trovano rifugio e nutrimento nella faggeta ci sono la cincia mora, la cincia bigia, la cinciallegra e il luì verde. È particolarmente interessante la presenza nelle radure del picchio dalmatino o di Lilford, una rarissima specie che testimonia l'integrità di queste formazioni forestali.
Tra i rapaci diurni nidificano la poiana, l'astore e, soprattutto, il raro e imponente gufo reale tra i rapaci notturni. I mammiferi presenti nella riserva includono la volpe, la martora, lo scoiattolo e il capriolo.
In Abruzzo, la natura si manifesta in tutta la sua varietà attraverso un fitto mosaico di oasi, parchi territoriali e biotopi. Questi ambienti protetti rappresentano veri e propri scrigni di biodiversità, spesso incastonati tra montagne, colline e vallate attraversate da fiumi cristallini. Le oasi, come quelle gestite dal WWF o da enti locali, offrono rifugio a specie rare di flora e fauna e sono spesso luoghi ideali per attività educative e di osservazione naturalistica. I parchi territoriali, invece, si configurano come aree che coniugano la tutela del paesaggio con la valorizzazione delle attività agricole, artigianali e culturali delle comunità locali, rappresentando un modello di convivenza equilibrata tra uomo e ambiente. I biotopi, piccoli ambienti di particolare pregio ecologico, completano il quadro della rete di aree protette regionali, conservando habitat delicati e spesso unici nel loro genere. Tra zone umide, boschi planiziali, sorgenti e torbiere, queste realtà contribuiscono in modo significativo alla salvaguardia della biodiversità abruzzese. La loro presenza è il segno tangibile di un impegno costante nella protezione del patrimonio naturale, offrendo anche ai visitatori la possibilità di scoprire un Abruzzo meno conosciuto ma ricco di fascino, dove la natura è protagonista e custode di un equilibrio millenario.Le altre Oasi, i Parchi territoriali e i biotopi in Abruzzo

Le Gole del Salinello, situate nella provincia di Teramo in Abruzzo, rappresentano uno scenario naturale di straordinaria bellezza, dove il fiume Salinello si fa strada tra alte pareti rocciose e una vegetazione rigogliosa, creando paesaggi suggestivi di canyon e forre profonde. Questo angolo incontaminato si trova nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e offre percorsi immersi nel verde, tra sentieri che si affacciano su panorami mozzafiato e angoli di natura selvaggia che conservano intatto il fascino dell’Appennino abruzzese. Le Gole del Salinello sono un rifugio per numerose specie animali e vegetali, un luogo dove il contatto diretto con la natura permette di riscoprire il ritmo lento e autentico del territorio, tra il suono dell’acqua che scorre e la quiete dei boschi circostanti. Gole del Salinello - Le Gole del Salinello si aprono tra spettacolari pareti rocciose e grotte nascoste, in un paesaggio dove natura selvaggia e archeologia si fondono.

Voltigno e la Valle d'Angri, situate nella provincia di Pescara in Abruzzo, sono aree di grande interesse naturalistico inserite nel contesto del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dove il paesaggio si apre tra dolci altopiani e valli boschive ricche di biodiversità. Questi territori, caratterizzati da una vegetazione rigogliosa e da formazioni geologiche suggestive, offrono un ambiente ideale per escursioni e osservazioni naturalistiche, con percorsi che attraversano boschi di faggio, prati e sorgenti, creando un equilibrio armonioso tra natura e tradizione rurale. La Valle d'Angri, in particolare, si distingue per la presenza di antichi insediamenti e testimonianze storiche che raccontano il legame profondo tra uomo e territorio, mentre Voltigno si presenta come un luogo di quiete e contemplazione immerso nella bellezza dell’Appennino abruzzese. Voltigno e Valle d'Angri - Il Voltigno e la Valle d’Angri offrono ampie praterie d’altitudine, faggete secolari e habitat ideali per cervi, lupi e aquile reali.
Il Corno Grande di Pietracamela, nella provincia di Teramo, è la vetta più alta dell’Appennino e dell’intero territorio abruzzese, simbolo imponente del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che domina con la sua maestosità un paesaggio fatto di crinali rocciosi, ghiacciai e vallate incontaminate. Questo monte, meta ambita per escursionisti e alpinisti, rappresenta una sfida affascinante e un luogo dove la natura si mostra nella sua forma più pura e selvaggia, con panorami spettacolari che si estendono fino al mare Adriatico nelle giornate limpide. Intorno al Corno Grande, il territorio di Pietracamela custodisce tradizioni antiche e un patrimonio ambientale di straordinaria ricchezza, dove la flora alpina si alterna a specie rare e gli ambienti naturali si conservano grazie a un equilibrio delicato tra uomo e natura. Corno Grande di Pietracamela - Il Corno Grande di Pietracamela domina il paesaggio con la sua imponenza, tra ghiaioni, pareti verticali e specie alpine rare.

La Majella Orientale, situata nella provincia di Chieti in Abruzzo, rappresenta una delle zone più affascinanti e selvagge del Parco Nazionale della Majella, caratterizzata da paesaggi montani imponenti, gole profonde e una natura rigogliosa che si estende tra boschi di faggio, prati d’alta quota e pareti rocciose. Questo territorio conserva un patrimonio naturale di straordinaria ricchezza, dove la biodiversità si manifesta attraverso la presenza di specie animali rare e una vegetazione variegata che si adatta ai diversi microclimi. La Majella Orientale è anche custode di antichi sentieri e testimonianze storiche, come eremi e piccoli borghi che raccontano il rapporto millenario tra uomo e montagna, offrendo così ai visitatori un’esperienza unica di contatto con un ambiente autentico e suggestivo, immerso nella quiete e nella maestosità dell’Appennino abruzzese. Majella Orientale - La Majella Orientale si distingue per la sua aspra bellezza, con profonde vallate, eremi rupestri e ambienti montani di grande valore ecologico.


La montagna in estate
L’Abruzzo è una regione affascinante e sorprendente, capace di incantare per la straordinaria varietà dei suoi paesaggi, che dalle maestose vette del Gran Sasso e della Majella degradano dolcemente fino alle spiagge dorate del mare Adriatico. In questo territorio la natura incontaminata si intreccia armoniosamente con borghi ricchi di storia, dove le tradizioni secolari convivono con una cultura autentica e vitale. I parchi nazionali e le riserve naturali custodiscono una biodiversità unica, mentre città e paesi narrano il loro passato attraverso monumenti, chiese e suggestive manifestazioni popolari. A completare il quadro ci sono la gastronomia, fatta di sapori genuini e profondamente legata al territorio, e l’ospitalità calorosa della sua gente, che rendono ogni viaggio in Abruzzo un’esperienza indimenticabile e ricca di emozioni.
 


La Flora e la Fauna in Abruzzo
L’Abruzzo è una regione che custodisce una straordinaria ricchezza naturale, dove flora e fauna trovano espressione in tutta la loro varietà grazie alla presenza di ambienti che spaziano dalle coste adriatiche fino alle alte vette appenniniche. I paesaggi sono animati da boschi di faggio, querce, cerri e abeti bianchi, alternati a prati, brughiere e zone rupestri che accolgono specie endemiche e piante rare. La fauna è altrettanto affascinante e annovera esemplari simbolo come l’orso marsicano, il lupo appenninico, il camoscio d’Abruzzo e l’aquila reale, insieme a numerosi uccelli, rettili, anfibi e insetti che popolano i diversi ecosistemi della regione. Questo prezioso equilibrio rende l’Abruzzo un autentico scrigno di biodiversità, dove la natura selvaggia si intreccia armoniosamente con tradizioni e culture profondamente radicate nel territorio.
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I Borghi più belli d'Italia
In Abruzzo, i Borghi più Belli d’Italia custodiscono autentici tesori di storia, arte e tradizione, mantenendo intatto il fascino delle epoche passate. Arroccati su colline o incastonati tra le montagne, questi piccoli centri regalano scorci suggestivi fatti di vicoli stretti, piazzette accoglienti e antiche mura che raccontano secoli di vita e cultura. Tra i più noti spiccano Santo Stefano di Sessanio, con le sue caratteristiche case in pietra e l’atmosfera medievale, e Scanno, celebre per il suo lago e per le tradizioni popolari ancora vive. Passeggiare tra le vie di questi borghi significa immergersi nell’Abruzzo più autentico, dove il tempo sembra rallentare e la bellezza del paesaggio si intreccia con un patrimonio architettonico e culturale di grande valore, regalando ai visitatori esperienze indimenticabili e un profondo legame con il territorio.
 


Il passato dell'Abruzzo
In Abruzzo i siti archeologici costituiscono una testimonianza preziosa delle antiche civiltà che hanno abitato la regione, offrendo uno sguardo affascinante su una storia millenaria. Tra i più rilevanti spicca Alba Fucens, antica città romana straordinariamente conservata, dove si possono ammirare resti di anfiteatri, templi e mura ciclopiche che raccontano la vita quotidiana del passato. Accanto a essa, necropoli e insediamenti dei popoli italici, come Vestini e Marrucini, emergono in diversi punti del territorio, arricchendo il panorama archeologico con tracce di epoche preromane. A completare questo patrimonio si aggiungono fortificazioni medievali e chiese rupestri, che testimoniano la continuità storica e culturale dell’Abruzzo. Ogni reperto e ogni monumento diventa così parte di un racconto stratificato, che invita a scoprire le radici profonde di una terra in cui storia e identità si intrecciano in modo unico.
 
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