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Le strutture ricettive nella Provincia de L’Aquila - Info Point Regione Abruzzo

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Le strutture ricettive nella Provincia de L’Aquila

Ospitalità Abruzzo > Provincia de L'Aquila > Ospitalità nell'aquilano
Scegliere dove dormire in Provincia de L’Aquila significa immergersi in un territorio che alterna montagne imponenti, borghi medievali e riserve naturali di straordinaria bellezza. Nel cuore del capoluogo, L’Aquila, è possibile trovare hotel moderni, eleganti bed & breakfast e dimore storiche ristrutturate, ideali per chi desidera esplorare il patrimonio artistico e architettonico della città. Lungo l’altopiano di Campo Imperatore, nei dintorni di Ovindoli e Rocca di Mezzo, sorgono rifugi alpini, chalet e alberghi perfetti per gli amanti degli sport invernali, del trekking e delle attività all’aria aperta. Nei borghi più caratteristici, come Santo Stefano di Sessanio, Castelvecchio Calvisio e Pescocostanzo, l’accoglienza si fa ancora più intima e suggestiva, con soluzioni che spaziano dagli alberghi diffusi agli agriturismi immersi nella natura. Anche nelle valli più appartate, come la Valle Subequana e la Valle Peligna, si trovano agriturismi, case vacanza e piccoli hotel di charme, ideali per chi cerca tranquillità e autenticità. Qualunque sia la meta scelta, la Provincia de L’Aquila offre ospitalità genuina, paesaggi mozzafiato e un’atmosfera che rende ogni soggiorno indimenticabile.Le strutture ricettive nella Provincia de L’Aquila
 
La Provincia de L’Aquila accoglie i visitatori con un’offerta ricettiva ricca e diversificata, che abbraccia il fascino della montagna, la storia dei borghi antichi e la bellezza delle aree naturali protette. Nel capoluogo, L’Aquila, si trovano hotel moderni e raffinati B&B, ideali per chi desidera vivere il centro storico e i suoi monumenti rinascimentali. Nei paesi dell’altopiano delle Rocche, nella zona di Campo Imperatore e lungo il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, agriturismi, rifugi e alberghi di montagna offrono soggiorni immersi nella natura, perfetti per gli amanti del trekking, degli sport invernali e delle vacanze all’aria aperta. Nei borghi storici come Santo Stefano di Sessanio, Castel del Monte e Scanno, l’ospitalità si fa ancora più autentica, con strutture ricavate da antiche abitazioni in pietra e alberghi diffusi che permettono di vivere appieno il ritmo lento della tradizione. La zona della Valle Subequana e il Parco Naturale Regionale Sirente-Velino propongono invece soluzioni ideali per chi cerca relax e silenzio, senza rinunciare alla possibilità di esplorare sentieri, eremi e paesaggi mozzafiato. Scegliere dove dormire nella Provincia de L’Aquila significa immergersi in un’esperienza fatta di autenticità, natura e cultura, in uno degli angoli più affascinanti dell’Abruzzo.
Guida all’ospitalità nell'aquilano

  • Affittacamere
  • Agriturismo
  • Albergo
  • Alloggio agrituristico Agriturismo
  • Aparthotel
  • Casa o Appartamento per vacanze
  • Bed & Breakfast
  • Bungalow
  • Campeggio
  • Casa per ferie
  • Casa religiosa di ospitalità
  • Cottage
  • Glampings
  • Hotel
  • Locazioni brevi
  • Ostello per la gioventù
  • Pensione
  • Residenza rurale (Country House)
  • Villa
  • Villaggio-Albergo
Scoprire i tesori nascosti nella Provincia de L'Aquila in Abruzzo

Visitare l’Abruzzo è come entrare in un museo a cielo aperto, dove ogni angolo del paesaggio racconta una storia, ogni pietra conserva memoria e ogni borgo sembra un'opera d’arte scolpita nel tempo. Le montagne maestose, i parchi naturali e le riserve protette non sono solo scenari di rara bellezza, ma anche custodi di un patrimonio culturale e ambientale che ha pochi eguali. Passeggiare tra i sentieri del Gran Sasso o della Majella significa camminare nella storia, tra eremi incastonati nella roccia e antichi tratturi battuti dai pastori per secoli. L’arte e l’architettura dell’Abruzzo si fondono con il paesaggio in modo armonioso, creando un’unione perfetta tra natura e cultura. Città e borghi come L’Aquila, Teramo, Sulmona o Atri sorprendono per la ricchezza dei loro centri storici, dove si incontrano chiese romaniche, palazzi rinascimentali e affreschi medievali. Ogni edificio, ogni piazza e ogni scorcio diventano parte di un’esposizione permanente, vissuta all’aria aperta e immersa nella quotidianità di luoghi ancora autentici. Anche nei piccoli paesi dell’entroterra, spesso poco conosciuti, si celano veri e propri gioielli d’arte e tradizione. Le fortificazioni medievali, i monasteri silenziosi e le antiche vie lastricate offrono al visitatore un viaggio nel tempo che emoziona e sorprende. Qui il tempo sembra rallentare, e l’osservatore può cogliere dettagli e atmosfere che parlano di un Abruzzo profondo, vissuto e tramandato con orgoglio. Questo museo a cielo aperto si arricchisce anche delle persone che lo abitano: artigiani, contadini, artisti e pastori che custodiscono saperi antichi e li condividono con chi arriva curioso e rispettoso. È nei volti, nei gesti, nei racconti tramandati che si trova il vero cuore dell’Abruzzo. Visitare questa terra non significa solo osservare bellezze, ma viverle in un dialogo continuo tra passato e presente, tra arte, natura e vita quotidiana.
In Abruzzo, i luoghi di culto rappresentano non solo testimonianze di fede, ma anche capolavori architettonici immersi in scenari mozzafiato. Visitare queste chiese, abbazie, eremi e santuari significa intraprendere un viaggio spirituale e culturale che attraversa secoli di storia. Dalle montagne alle colline, fino alla costa, ogni luogo sacro è parte integrante dell’identità del territorio, spesso costruito in posizioni panoramiche che invitano alla contemplazione e al raccoglimento. Tra i monti della Majella e del Gran Sasso si nascondono eremi rupestri, scolpiti nella roccia e raggiungibili solo a piedi, che raccontano la vita solitaria dei santi e degli eremiti medievali. Questi luoghi, come sospesi tra cielo e terra, offrono un’esperienza unica, in cui la spiritualità si fonde con la natura selvaggia e incontaminata. Le pietre antiche, le grotte e i piccoli altari parlano con voce silenziosa, ma profonda, a chi sa ascoltare. Nelle città e nei borghi, le cattedrali e le chiese romaniche conservano affreschi, sculture e reliquie di grande valore artistico e devozionale. Luoghi come la Basilica di Santa Maria di Collemaggio all’Aquila o la Cattedrale di San Cetteo a Pescara attirano visitatori da ogni parte, affascinati dalla bellezza e dalla storia che si respira tra le navate. Ogni edificio sacro è anche testimonianza del legame profondo tra le comunità locali e la propria spiritualità, tramandata nei secoli con fede e rispetto. Percorrere l’Abruzzo attraverso i suoi luoghi di culto significa anche partecipare a riti, processioni e feste patronali che animano i paesi in ogni stagione. Queste manifestazioni popolari, vive e sentite, offrono uno sguardo autentico sulla devozione degli abruzzesi e permettono al visitatore di sentirsi parte di qualcosa di più grande. È un invito a scoprire non solo l’arte e la bellezza, ma anche l’anima profonda di una terra che custodisce con cura le sue radici spirituali. Un viaggio tra natura incontaminata e panorami mozzafiato. Scoprire i tesori nascosti dell'Abruzzo significa immergersi in un territorio autentico, dove la natura selvaggia si fonde con borghi sospesi nel tempo. Questa regione, ancora lontana dal turismo di massa, offre esperienze uniche tra montagne imponenti, colline punteggiate di uliveti e una costa che alterna spiagge dorate a tratti rocciosi. I sentieri del Gran Sasso e della Majella regalano panorami straordinari, mentre i parchi naturali custodiscono una biodiversità preziosa, perfetta per chi ama l’avventura e il contatto diretto con la natura.
Storia, borghi e tradizioni da scoprire. Oltre ai suoi paesaggi, l’Abruzzo affascina con un patrimonio storico e culturale di grande valore. Castelli medievali, abbazie millenarie e musei diffusi raccontano secoli di storia e tradizioni tramandate con orgoglio. Nei borghi come Civitella del Tronto, Scanno e Santo Stefano di Sessanio, il tempo sembra essersi fermato: passeggiare tra vicoli in pietra e case antiche permette di respirare l’anima più autentica della regione. Le feste popolari, ancora molto sentite, sono un’occasione imperdibile per vivere da vicino la cultura locale.
Sapori autentici e tradizioni gastronomiche. I veri tesori nascosti dell’Abruzzo si scoprono anche a tavola, tra sapori genuini e antiche ricette contadine. La cucina abruzzese, ricca e variegata, riflette la geografia del territorio: dai piatti a base di legumi e verdure dell’entroterra, agli arrosticini di carne ovina, fino ai profumi di mare che arrivano dai porti dell’Adriatico. Ogni angolo d’Abruzzo ha una storia da raccontare, fatta di gusto, accoglienza e bellezza sincera, pronta ad affascinare chi sceglie di scoprirla con lentezza.
Rocca Calascio è il Castello più alto dell’Appennino La Torre si erge ad un altezza di 1520 m.s.l.m. Domina il versante sud del Gran Sasso d’Italia e si trova ai confini di Campo Imperatore. Dalla Rocca si spazia, ad ovest, verso il Monte Sirente ed il Velino, a nord verso il Gran Sasso e Campo Imperatore, a sud e parte di est verso la Piana di Navelli. Domina il sottostante paese di Calascio che si trova a 1200 metri di quota. In un documento del 1380 si ha la prima citazione di Rocca Calascio, intesa come torre di avvistamento isolata, ma la costruzione della torre è da collocarsi intorno all’anno 1000. Ad Antonio Piccolomini si deve attribuire, verso il 1480, la realizzazione delle 4 torri attorno all’originario torrione di Rocca Calascio, il muro di cinta attorno al paese e la ricostruzione di gran parte dell’abitato distrutto dal furioso terremoto del 1461. Nelle vicinanze della Rocca si trova la Chiesa di Santa Maria della Pietà, costruita dai pastori intorno al 1400 come ringraziamento alla Madonna quando i soldati dei Piccolomini respinsero, in una sanguinosa battaglia, un gruppo di briganti provenienti dal confinante Stato Pontificio. Punto di osservazione di elevata strategia militare, era in grado di comunicare, mediante l’ausilio di torce durante la notte e di specchi nelle ore diurne attraverso innumerevoli collegamenti ottici disseminati nel territorio, con i castelli della costa adriatica. Con la dominazione aragonese fu istituita la “Dogana della mena delle pecore in Puglia” e la pastorizia transumante divenne la principale fonte di reddito del Regno. Fu quindi un momento di notevole sviluppo per i paesi della Baronia che nel 1470 possedevano oltre 90.000 pecore e fornivano ingenti quantitativi di pregiata “lana carapellese” a città come L’Aquila e Firenze. Nel 1579 Costanza Piccolomini, l’ultima della famiglia, vendette la Baronia, il Marchesato di Capestrano e le terre di Ofena e Castel del Monte a Francesco Maria Dè Medici, Granduca di Toscana per 106.000 ducati. Nel 1743 il territorio passò sotto la dominazione Borbonica. Nel 1703 un disastroso terremoto demolì il castello ed il paese di Rocca calascio: furono ricostruite solo le case nella parte bassa dell’abitato e molti abitanti preferirono trasferirsi nella sottostante Calascio. Un progressivo spopolamento ha ridotto il numero degli abitanti della Rocca da circa 800 nel 1600 a zero nel 1957. Calascio, a sua volta, ha iniziato il suo declino a fine ‘800, subendo gli effetti di una massiccia emigrazione nei primi decenni del ‘900. Una popolazione di circa 1900 abitanti nel 1860, ridotta nel 1892 a soli 299. Oggi la Rocca è conosciuta dal grande pubblico per essere di frequente oggetto di grandi set cinematografici: tra questi “Lady Hawke”, stupenda favola ambientata nel medioevo con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer e, più recentemente, un film su Padre Pio da Pietralcina.

Provincia de L’Aquila, un museo a cielo aperto
La provincia dell’Aquila si distingue come un museo archeologico a cielo aperto, dove la storia si manifesta tra rovine, antichi insediamenti e tracce di civiltà che hanno attraversato i secoli. In questi territori si trovano straordinari siti come Alba Fucens, con il suo anfiteatro e le mura ciclopiche, o Amiternum, antica città sabina e romana, custode di un prezioso teatro e resti monumentali. Le testimonianze del passato emergono armoniosamente dal paesaggio montano e collinare, offrendo al visitatore un viaggio nel tempo che si intreccia con la natura e la bellezza del luogo.
Oltre ai grandi centri archeologici, l’intera provincia è punteggiata da ritrovamenti meno noti ma altrettanto significativi: santuari, necropoli, ville rustiche e reperti custoditi nei musei locali raccontano la vita quotidiana, le credenze e l’evoluzione delle comunità antiche. Camminare in questi luoghi significa immergersi in un patrimonio che continua a vivere nel silenzio delle pietre, nella memoria delle popolazioni e nella cura con cui viene tramandato. La provincia dell’Aquila svela così un’anima profonda, in cui passato e presente dialogano attraverso la cultura e il territorio.


Il cibo e il buon vino nella Provincia de L’Aquila
L’enogastronomia della provincia dell’Aquila rappresenta un autentico viaggio nei sapori dell’Abruzzo interno, dove tradizione, territorio e stagionalità si fondono in piatti genuini e ricchi di storia. I prodotti locali, come lo zafferano dell’Aquila DOP, il Canestrato di Castel del Monte e le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, sono il cuore di una cucina che valorizza la semplicità e l’autenticità. Le paste fatte a mano, le carni ovine e i legumi montani raccontano un legame profondo con la terra e con l’allevamento, praticato da secoli secondo i ritmi della transumanza.
Accanto ai piatti tipici, la provincia offre una produzione di liquori e vinicola  e dolciaria che arricchisce ulteriormente l’esperienza gastronomica. Vini come il Montepulciano d'Abruzzo, il Cerasuolo e il Trebbiano si abbinano perfettamente ai sapori intensi della cucina locale, mentre dolci tradizionali come le ferratelle e i torroni artigianali evocano feste e antiche ricorrenze. Nei borghi e nelle trattorie di montagna, ogni pasto diventa un’occasione per scoprire l’identità di un territorio che esprime la propria cultura anche attraverso il cibo e il vino.
Il sito archeologico di Amiternum (AQ), Abruzzo. Situato a pochi chilometri dall’Aquila, il sito archeologico di Amiternum rappresenta uno dei più importanti complessi archeologici dell’Abruzzo. Fondata dai Sabini e successivamente conquistata dai Romani, Amiternum divenne un fiorente centro urbano, noto per la sua posizione strategica lungo le principali vie di comunicazione dell’epoca. La città raggiunse il massimo splendore tra il I e il II secolo d.C., lasciando una ricca eredità di strutture monumentali e testimonianze materiali. Il cuore del sito conserva resti significativi dell’antico impianto urbano, tra cui spiccano l’anfiteatro romano, il teatro e le terme. L’anfiteatro, di forma ellittica, poteva ospitare migliaia di spettatori ed è ancora oggi ben riconoscibile nella sua struttura originaria. Il teatro, a pianta semicircolare, testimonia l’importanza della vita culturale e sociale della città, mentre le terme conservano tracce di ambienti riscaldati e pavimentazioni a mosaico che rivelano l’alto livello della vita quotidiana in epoca romana. Amiternum è anche legata alla figura storica dello storico latino Sallustio, che secondo alcune fonti sarebbe nato proprio in questa città. La sua presenza conferisce ulteriore prestigio al sito, sottolineando l'importanza culturale che la città ebbe in epoca repubblicana e imperiale. Inoltre, numerosi reperti rinvenuti durante gli scavi, tra cui statue, iscrizioni e oggetti d’uso quotidiano, sono oggi conservati nel Museo Nazionale d’Abruzzo, contribuendo a ricostruire la vita e l’organizzazione della città antica. La visita ad Amiternum offre un viaggio affascinante nel passato, in un contesto paesaggistico di grande suggestione. Il sito è immerso in una campagna silenziosa e aperta, che esalta il fascino delle rovine antiche e invita alla riflessione sul tempo e sulla storia. Grazie agli interventi di valorizzazione e agli studi archeologici condotti nel corso degli anni, Amiternum continua a raccontare la sua storia, restituendo al pubblico un patrimonio di inestimabile valore e contribuendo alla riscoperta delle radici profonde dell’Abruzzo.

L’archeologia in provincia dell’Aquila
L’Abruzzo è una terra intrisa di storia, e la provincia dell’Aquila ne è una delle aree più rappresentative dal punto di vista archeologico. Qui il paesaggio custodisce, spesso in modo silenzioso e discreto, tracce di civiltà antichissime: dai primi insediamenti preistorici alle testimonianze della romanizzazione, passando per i resti delle popolazioni italiche come i Sabini e i Sanniti. I siti archeologici presenti nel territorio aquilano raccontano storie affascinanti di città perdute, necropoli, templi e fortificazioni, offrendo uno sguardo autentico sulla complessità culturale di questa parte d’Abruzzo. Ogni scavo, ogni frammento restituito alla luce, arricchisce la narrazione storica della regione e contribuisce a delineare il volto di un Abruzzo antico e sorprendente. Visitare questi luoghi, spesso immersi in scenari naturali di grande suggestione, significa compiere un viaggio nel tempo, tra rovine che ancora parlano e musei che conservano reperti di inestimabile valore. La provincia dell’Aquila si conferma così come un territorio ideale per chi desidera esplorare il passato, scoprendo le radici profonde che legano l’uomo alla sua terra.
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