Museo Civico Archeologico Francesco Antonini - Campli (Te)
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I principali Musei, Mostre, Pinacoteche e Raccolte nella Provincia di Teramo in Abruzzo

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Il Museo Civico Archeologico Francesco Antonini, situato a Campli, in provincia di Teramo, è un autentico tesoro per gli appassionati di archeologia e cultura. Fondato nel 1999, il museo si è dedicato da subito alla raccolta e alla valorizzazione dei reperti provenienti dalle importanti campagne di scavo archeologico condotte nella regione di Nazca, in Perù. L’edificio ospita una delle collezioni più ricche e variegate relative alla civiltà precolombiana, grazie al lavoro pionieristico del dott. Giuseppe Orefici e del suo team di archeologi.
Il museo non è solo un luogo di esposizione, ma anche di studio e ricerca. Grazie alla collaborazione con il Ministero della Cultura peruviano e al Centro Italiano di Studi e Ricerche Archeologiche Precolombiane (CISRAP), il Museo Antonini è oggi un punto di riferimento per gli studiosi e per i turisti che vogliono approfondire le straordinarie scoperte effettuate a Cahuachi, un antico centro cerimoniale situato nella regione di Nasca. Le collezioni esposte provengono dagli scavi pluriennali in vari siti archeologici, tra cui Cahuachi, Pueblo Viejo e Huayurí, offrendo uno spaccato unico delle culture precolombiane e delle loro incredibili realizzazioni artistiche e ingegneristiche.
Una visita al Museo Antonini è un'esperienza immersiva che permette di scoprire la vita e le tradizioni di una delle civiltà più affascinanti del Perù. Il percorso museale si sviluppa attraverso sei sale tematiche, corredate da pannelli esplicativi e guide specializzate, che raccontano la storia di questi popoli, delle loro pratiche religiose e delle tecniche ingegneristiche avanzate, come l'acquedotto di Bisambra, che è visibile anche all'esterno, nel parco archeologico. Le ricostruzioni di tombe, la replica dei geoglifi di Nasca e le riproduzioni delle micropitture rupestri di Huayhua offrono ai visitatori un’esperienza visiva unica e coinvolgente.
Il complesso museale, che si estende su 750 m² di spazio espositivo al chiuso e 1600 m² di parco archeologico all’aperto, è un vero e proprio viaggio nel tempo. Oltre alla possibilità di esplorare i reperti, i visitatori possono ammirare le ricostruzioni delle sepolture e dei corredi funerari, e approfondire la conoscenza dei geoglifi, quei misteriosi disegni tracciati nel deserto che attirano ogni anno migliaia di turisti. La visita si collega idealmente al famoso sorvolo delle “linee di Nazca”, rendendo il museo una tappa obbligata per chi vuole conoscere a fondo la storia di questa affascinante regione.




Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...

Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.

L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.

L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.