Comune di: Roccaspinalveti (Ch) - Abruzzo
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La provincia di Chieti, situata nella regione Abruzzo, conta circa 372.000 abitanti e si estende su una superficie di 2.588,35 km², includendo 104 comuni. È la seconda provincia più popolata della regione, dopo quella dell’Aquila. A nord-ovest confina con la provincia di Pescara, a sud-ovest con quella dell’Aquila e le province molisane di Isernia e Campobasso, mentre a nord-est è bagnata dalle acque del Mare Adriatico. I confini naturali comprendono il fiume Pescara a nord, il Trigno a sud-est, il monte Secine e i monti della Maiella e del Parco Nazionale della Maiella lungo il tratto sud-occidentale e nord-occidentale. Il territorio provinciale è prevalentemente collinare e montano, con un’orografia molto varia che si sviluppa tra valli parallele solcate da numerosi corsi d’acqua. Le pianure si concentrano soprattutto lungo la costa e nelle principali vallate, come la Val Pescara e la Val di Sangro, che rappresentano anche importanti assi di collegamento e sviluppo. Chieti comprende buona parte del massiccio della Maiella, un'area di grande rilevanza naturalistica, dove si trovano vaste estensioni boschive, in particolare abetaie, protette all'interno di due riserve naturali. Lungo la fascia costiera, tra i paesaggi marini e le falesie, si inserisce la riserva naturale regionale Lecceta di Torino di Sangro, che tutela un raro esempio di lecceta costiera. I principali fiumi che attraversano il territorio sono l'Alento, il Pescara, l'Aventino, il Sangro, il Foro, il Sinello e il Trigno, contribuendo a modellare un ambiente variegato e ricco di biodiversità.
![]() | Comune di Roccaspinalveti (Ch) | |||||
![]() | Piazza Roma, 25 - 66050 Roccaspinalveti (Ch) | |||||
![]() | Centralino - Tel.: +39 0873.959131 | |||||
Roccaspinalveti è un affascinante borgo situato nella provincia di Chieti, alle pendici della Majella, che regala a chi lo visita panorami spettacolari e un'atmosfera di pace unica. Il paese, che sorge a circa 800 metri di altitudine, è circondato da un paesaggio montano incontaminato, dove la natura si intreccia con la storia millenaria del luogo. La posizione strategica lo rende ideale per escursioni e passeggiate, offrendo la possibilità di esplorare i sentieri che portano alla scoperta di angoli nascosti e suggestivi. Il centro storico di Roccaspinalveti è un labirinto di vicoli caratteristici, case in pietra e chiese che conservano il fascino dei borghi abruzzesi. La Chiesa di Santa Maria delle Grazie, situata nel cuore del paese, è un’importante testimonianza religiosa, che rappresenta uno dei punti di riferimento per la comunità locale. Le tradizioni religiose, come le celebrazioni in onore della Madonna, sono momenti di grande partecipazione e un’occasione per immergersi nella vita quotidiana degli abitanti e nelle tradizioni che si tramandano da generazioni. La vita agricola ha da sempre caratterizzato l’economia di Roccaspinalveti, che ancora oggi si distingue per la coltivazione di olivi, vigneti e altri prodotti tipici. La gastronomia locale è semplice ma ricca di sapori autentici, con piatti che raccontano la storia e le tradizioni della terra. Le sagre e le fiere che si tengono durante l’anno celebrano proprio questi prodotti, offrendo ai visitatori un’ottima occasione per gustare le specialità del territorio e vivere momenti di convivialità con gli abitanti. Il territorio che circonda Roccaspinalveti è ideale per gli amanti della natura e degli sport all'aria aperta. I boschi e i sentieri che si snodano intorno al borgo offrono numerose opportunità per trekking e passeggiate, permettendo di esplorare il Parco Nazionale della Majella e godere di paesaggi spettacolari. La montagna, la fauna selvatica e la tranquillità di questo angolo d’Abruzzo fanno di Roccaspinalveti una meta perfetta per chi cerca un luogo dove storia, tradizione e natura si fondano in un’unica, straordinaria esperienza. | ||||||
![]() | E-mail del comune di Roccaspinalveti: servizidemografici@comuneroccaspinalveti.it | |||||
![]() | E-mail PEC del comune di Roccaspinalveti: comune@pec.comuneroccaspinalveti.it | |||||
![]() | Sito WEB del Comune di Roccaspinalveti: https://www.comune.roccaspinalveti.ch.it/ | |||||
![]() | Cosa vedere a Roccaspinalveti: | |||||
![]() | Avvenimenti a Roccaspinalveti: | |||||
![]() | Indirizzi utili nel comune di Roccaspinalveti: | |||||
![]() | Appunti sul paese di Roccaspinalveti: | |||||
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I Musei e le Raccolte in Provincia di Chieti
La provincia di Chieti vanta un sistema museale ricco e diversificato, che riflette la complessità storica e culturale del territorio. Dalle collezioni archeologiche ai musei etnografici, passando per l’arte sacra, la scienza e le tradizioni popolari, ogni museo racconta un frammento di identità abruzzese. Cuore pulsante di questa rete è il Museo Archeologico Nazionale “La Civitella” di Chieti, uno dei più importanti d’Abruzzo, che offre un affascinante percorso nella storia antica della regione, con reperti che spaziano dalla protostoria all’epoca romana.
Accanto ai grandi musei statali, il territorio è punteggiato da numerose strutture di rilievo locale, spesso ospitate in palazzi storici, conventi e borghi suggestivi, tra cui: Casoli, Crecchio, Guardiagrele, Palena, Pretoro e Rocca San Giovanni. Il Museo Universitario dell’Università “Gabriele d’Annunzio” di Chieti propone un approccio multidisciplinare, mentre il Museo della Lettera d’Amore a Torrevecchia Teatina e il Museo del Costume a Bucchianico valorizzano aspetti originali della cultura e della creatività locale. Anche l’arte sacra trova spazio in musei parrocchiali e diocesani, che custodiscono preziose testimonianze della fede e dell’arte liturgica abruzzese.
I musei della provincia di Chieti non sono solo luoghi di conservazione, ma anche centri attivi di educazione e valorizzazione del patrimonio. Mostre temporanee, laboratori didattici, eventi culturali e percorsi tematici coinvolgono cittadini e visitatori in esperienze dinamiche e partecipative. La varietà e la qualità dell’offerta museale rendono la provincia un punto di riferimento per chi desidera approfondire la conoscenza della storia, dell’arte e delle tradizioni dell’Abruzzo, attraverso un dialogo continuo tra passato e presente.

L’Archeologia in Provincia di Chieti
La provincia di Chieti custodisce uno dei patrimoni archeologici più affascinanti e stratificati dell’intero territorio abruzzese. La sua storia affonda le radici in epoche remote, quando i primi insediamenti italici si svilupparono in armonia con un paesaggio collinare e montuoso, solcato da fiumi e affacciato sul mare. In questo contesto fertile sorsero importanti centri come Teate, l’antica Chieti, cuore pulsante della popolazione dei Marrucini e poi municipium romano, e altri insediamenti di rilievo che hanno lasciato tracce tangibili del loro passato, ancora oggi visibili in numerosi siti sparsi sul territorio.
Fra i luoghi di maggiore interesse spicca il Parco Archeologico di Juvanum, nel comune di Montenerodomo, dove si possono ammirare i resti di un foro romano, un tempio e un teatro che testimoniano la vitalità culturale e politica dell’area in epoca romana. Anche la zona frentana offre straordinarie testimonianze, come il santuario di Ercole Curino a Piano Laroma, nel territorio di Canosa Sannita, e le necropoli italiche di Fossa e Guardiagrele. Il paesaggio stesso diventa parte integrante dell’esperienza archeologica, con rovine incastonate in scenari naturali di grande suggestione, che restituiscono al visitatore un dialogo profondo tra storia e ambiente.
A valorizzare questo immenso patrimonio concorrono i musei archeologici della provincia, come il Museo Archeologico Nazionale "La Civitella" a Chieti, che ospita reperti dall’età del Ferro fino all’epoca imperiale, offrendo una narrazione completa delle civiltà che hanno abitato la regione. Accanto ad esso, numerose realtà museali minori e iniziative locali contribuiscono a tenere viva la memoria storica e a promuovere la conoscenza del passato. L’archeologia in provincia di Chieti non è solo un campo di studio, ma un’esperienza viva, capace di coinvolgere e affascinare attraverso percorsi culturali immersi nella bellezza del territorio.

Gli eremi della fede in provincia di Chieti
Gli eremi della provincia di Chieti sono luoghi di silenzio e spiritualità, testimoni di un passato in cui la fede si intrecciava profondamente con la natura.
1. La Grotta Sant’Angelo di Lama dei Peligni, situata a circa 1.300 metri di altitudine nel cuore del Parco Nazionale della Majella, è un suggestivo eremo rupestre che testimonia la profonda spiritualità medievale abruzzese. L’ampio androne d’ingresso, largo circa 20 metri, conserva resti di murature, un piccolo altare con edicola lignea e un’acquasantiera scolpita nella roccia, elementi che delineano la struttura originaria dell’eremo. Secondo la tradizione, nel 1327 il beato Roberto da Salle vi soggiornò prima di fondare il vicino convento di Santa Maria della Misericordia, mentre nel 1656 il notaio De Camillis vi si rifugiò per sfuggire alla peste.
2. La Grotta Sant’Angelo di Palombaro, situata alle pendici della Majella in provincia di Chieti, è uno dei più affascinanti esempi di eremo rupestre d’Abruzzo, incastonato in una parete calcarea a circa 800 metri di altitudine. Questo luogo sacro, abitato fin dal Medioevo da eremiti in cerca di solitudine e contemplazione, è caratterizzato da un ampio anfratto naturale adattato alla vita religiosa con nicchie, altari e tracce di murature, testimonianza di una spiritualità profondamente legata alla natura. La grotta è dedicata all’Arcangelo Michele, figura venerata in tutta l’area del Mediterraneo montano.
3. L’Eremo della Madonna dell’Altare, situato nel territorio di Palena in provincia di Chieti, è uno dei luoghi più emblematici della spiritualità abruzzese, incastonato tra i boschi e le rocce della Majella a circa 900 metri di altitudine. Sorto accanto a una grotta naturale dove, secondo la tradizione, visse per un periodo Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, l’eremo è oggi una costruzione in pietra che conserva un fascino antico e solenne. Circondato da un paesaggio montano di straordinaria bellezza, l’edificio è meta di pellegrinaggi, soprattutto in occasione della festa dell’Assunta, quando i fedeli vi si recano in processione tra canti e riti secolari.

In Abruzzo la natura è una risorsa protetta
In Abruzzo la natura non è solo un elemento del paesaggio, ma una vera risorsa protetta e valorizzata. Con oltre un terzo del territorio vincolato da aree protette, la regione si distingue per l’impegno nella tutela ambientale, diventando il cuore verde del Mediterraneo e una delle maggiori aree naturalistiche d’Europa. La rete dei tre Parchi Nazionali, del Parco Naturale Regionale e di oltre trenta Riserve Naturali rappresenta una scelta lungimirante che proietta l’Abruzzo nel ruolo di leader nel turismo sostenibile e nella conservazione della biodiversità. Gli habitat naturali, che spaziano dai litorali sabbiosi alle vette alpine, fanno della regione un laboratorio biologico a cielo aperto, riconosciuto a livello nazionale e internazionale.
Il paesaggio abruzzese, dominato da una poderosa dorsale appenninica, presenta due terzi del suo territorio al di sopra dei 750 metri di quota. Le vette più alte dell’Appennino, come il Corno Grande del Gran Sasso d'Italia, il Monte Amaro e il Velino, si innalzano fino a sfiorare i tremila metri, mentre vasti altipiani come quello del Fucino o di Campo Imperatore si alternano a conche e vallate che testimoniano una lunga storia geologica. Le montagne si spingono fino a poche decine di chilometri dalla costa, creando un mosaico ambientale unico: dalle pinete marittime e zone umide della fascia litoranea alle praterie d’alta quota e alle foreste d’alberi secolari, passando per canyon, grotte, cascate e ambienti glaciali.
In questo contesto, l’Abruzzo è diventato l’ultimo rifugio per molte specie animali e vegetali un tempo diffuse in tutta la dorsale appenninica. Simboli come il camoscio d’Abruzzo, il lupo appenninico e l’orso bruno marsicano devono la loro sopravvivenza esclusivamente a queste montagne. Accanto a loro vivono aquile, linci, lontre e grifoni, insieme a rare presenze nordiche come l’arvicola delle nevi e il piviere tortolino, considerati “relitti glaciali” sopravvissuti grazie alle condizioni delle alte quote. Il sistema integrato dei Parchi e delle Riserve, grazie ai corridoi biologici che collegano le aree protette, garantisce la sopravvivenza anche delle specie più mobili e sensibili.