Trekking sulle valli dell’Abruzzo: La val Fondillo e i camosci d'Abruzzo
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La Val Fondillo e i camosci d'Abruzzo
La Val Fondillo, tra le mete più frequentate del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, offre percorsi di grande fascino per escursionisti, ciclisti e amanti dello sci da fondo. La passeggiata di fondovalle è facilmente accessibile, anche a chi è con passeggini, mentre i sentieri più impegnativi conducono verso il Passaggio dell'Orso e le creste del Monte Amaro di Opi. Il percorso inizia con una strada sterrata che, dopo un chilometro, porta a una radura chiamata grotta Fondillo, attraversata da un ponticello in legno che scavalca il torrente Scerto. Da qui si prosegue per raggiungere ampi prati, un'area attrezzata per picnic e l'inizio del sentiero che porta al Monte Amaro di Opi.
Seguendo il sentiero per poche centinaia di metri, si giunge a un ruscello che forma delle cascate, prima di proseguire lungo la sterrata di fondovalle, che alterna tratti in piano e in leggera salita. Si supera l'ingresso della valle di Cacciagrande, che sale verso lo spartiacque tra la Val Fondillo e la Camosciara, e si attraversa un bosco di conifere. Dopo aver raggiunto una radura a 1201 metri, si trova un rifugio usato dai pastori in passato, da cui parte un sentiero che si inoltra nella faggeta, salendo verso i 1960 metri della Serra delle Gravare. Il percorso, che prosegue nella fittissima faggeta, porta infine al Passaggio dell'Orso, un valico boschivo a 1672 metri, da cui si può scendere verso la Val Canneto e Settefrati.
Un’altra traversata interessante è quella che conduce ai Tre Confini, Forca Resuni, Valdirose e Civitella Alfedena, un itinerario che attraversa tre delle valli più belle del parco, offrendo l'opportunità di avvistare branchi di camosci al pascolo nei pressi del Passo Cavuto e nella conca dell'alta Valdirose. Altri camosci sono visibili anche sul crinale del Monte Amaro di Opi, un'imponente montagna che con i suoi 1862 metri di quota offre una vista mozzafiato su Val Fondillo, Camosciara, la valle del Sangro e sulla conca dove sorgono Pescasseroli e Opi, oltre a numerose vette del parco, tra cui il Monte Marsicano e il Monte Petroso.
Il camoscio appenninico, simbolo delle vette abruzzesi, è stato protagonista di un recupero straordinario dopo essere scomparso alla fine del XIX secolo da gran parte dell'Appennino, rimanendo l'ultimo rifugio nel Parco d'Abruzzo. Oggi la specie è in ripresa e, durante l'estate, l'avvistamento diventa più facile. I branchi, composti anche dai cuccioli nati in primavera, salgono alle quote più elevate e, con un po' di pazienza e fortuna, è possibile osservarli anche da vicino, mentre pascolano nelle praterie di alta quota o riposano su ripide pareti rocciose.

La regione Abruzzo è innanzitutto terra di montagne.
Basta alzare lo sguardo verso l'interno da un punto qualsiasi della costa per incontrare la teoria ininterrotta di cime rocciose che si alzano verso il cielo: da nord verso sud sono i massicci della Laga, del Gran Sasso e della Majella. Un fantastico mondo di alta quota che rappresenta la spina dorsale di roccia di questa regione e costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche francamente alpine), nel cuore dell’Italia e del Mediterraneo.
Un terzo del territorio abruzzese è tutelato da aree protette: tre Parchi Nazionali, un Parco Regionale e oltre trenta Riserve Naturali, da cui l'appellativo di "Regione verde d'Europa". Una scelta decisa e lungimirante per una regione che ha fatto dell’ambiente la sua prima risorsa, proiettandola come leader nel campo del “turismo verde”. Vuoi fare escursioni ed esplorare questo splendido angolo nell’Abruzzo, una regione unica ? In questa sezione, abbiamo selezionato i percorsi migliori per fare trekking in nella regione Abruzzo.

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Gli altopiani in Abruzzo
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