Grotte nella Regione Abruzzo: Grotta Cavaliera
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La Grotta Cavaliera rappresenta uno dei numerosi rifugi legati alla transumanza sulla Majella, un tempo abitati dai pastori che praticavano l'antica tradizione della "monticazione" o alpeggio. Questo rito annuale prevedeva il trasferimento delle greggi verso i pascoli d'altura, dalla tarda primavera fino all'autunno. Situata nel cuore della Maiella orientale, nella Valle dell'Avello, la grotta si trova lungo il percorso dell'omonimo fiume che bagna il comune di Pennapiedimonte. Il fiume Avello, lungo 19 km, nasce sul Monte Cavallo a 2.178 m s.l.m. e si divide in due rami: uno attraversa la Valle delle Tre Grotte, l'altro la Valle di Selvaromana.
La Grotta Cavaliera si compone di tre ambienti non comunicanti, tra cui uno di dimensioni imponenti, protetto da un muro a secco e situato sopra la roccia che ospita la cavità principale. Attraverso una piccola porta in legno si accede a una camera più raccolta e appartata, nota come "Grotta Piccola della Cavaliera". Secondo alcune fonti storiche, il nome originario della grotta sarebbe "Grotta di Sant'Anna", poiché vi si celebravano messe in onore della santa, officiate da frati eremiti. Il sentiero per raggiungere la grotta parte dalla località Balzolo di Pennapiedimonte, attraversa il Rifugio Pischioli e segue il corso della Valle dell’Avello, offrendo spettacolari vedute panoramiche che si estendono fino all'Adriatico.
Grotta Sant'Angelo Posta a 1.000 metri s.l.m., la Grotta Sant'Angelo è accessibile attraverso un sentiero naturale che segue il tracciato di un antico braccio tratturale della Maiella, un tempo utilizzato per condurre le greggi verso i pascoli del Martellese e del Monte Ugni. La grotta è caratterizzata da un ampio riparo sotto roccia di circa 35 metri, con una particolare conformazione architettonica: sulla sinistra si erge una roccia obliqua che sostiene una struttura muraria, costituita da due pareti collegate da un’abside semicircolare, resti di una chiesa medievale. Le mura e l’abside sono decorate con archetti pensili e una cornice a tortiglioni, elementi stilistici che richiamano le maestranze dell'abbazia di San Liberatore a Majella.
La chiesa rupestre, dedicata a San Michele Arcangelo, risale probabilmente all'XI-XII secolo, come suggeriscono le sue decorazioni architettoniche. Sebbene oggi l'edificio sia spoglio, fino agli anni Trenta ospitava un altare e due nicchie con statuine di santi. All'esterno, sulla parete della grotta e su uno sperone roccioso vicino all’ingresso, sono state scavate quattro vasche per la raccolta dell’acqua. La prima menzione storica della chiesa compare in una bolla papale del 1221 di Onorio III, che ne attesta l’appartenenza, insieme alla chiesa di San Flaviano di Palombaro, al monastero di San Martino in Valle. Secondo la tradizione, la chiesa sarebbe sorta sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Bona, dea della fertilità. Le donne del luogo si recavano alla grotta per bagnarsi il petto con la sua acqua, nella speranza di favorire la produzione di latte. Con la cristianizzazione, il culto di Bona fu sostituito da quello di Sant'Agata, protettrice delle puerpere, e successivamente da quello di San Michele Arcangelo, rafforzando il legame del sito con il culto micaelico.


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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...

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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...

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