Vai ai contenuti

Grotte nella Regione Abruzzo: Grotta Cavaliera - Info Point Regione Abruzzo

www.infopointabruzzo.it
Salta menù
Salta menù
www.infopointabruzzo.it

Grotte nella Regione Abruzzo: Grotta Cavaliera

Info Abruzzo > L'Abruzzo in pillole > Grotte
Scoprire i tesori nascosti, i luoghi affascinanti e le meraviglie naturali dell'Abruzzo

Le Grotte naturali in Abruzzo. La Grotta Cavaliera è un'affascinante cavità situata nel cuore della Maiella orientale, nella Valle dell'Avello. Questo luogo ha rappresentato per secoli un rifugio per i pastori che praticavano la transumanza, trasferendo le greggi verso i pascoli d'altura con l'arrivo della primavera e riportandole a valle in autunno. La valle è attraversata dal fiume Avello, che nasce sul Monte Cavallo a 2.178 metri sul livello del mare e scorre per 19 chilometri, dividendo il suo corso tra la Valle delle Tre Grotte e la Valle di Selvaromana. L'ambiente suggestivo e incontaminato della grotta testimonia l'importanza di queste antiche tradizioni pastorali, ancora vive nel ricordo delle comunità locali. L'ampia cavità della Grotta Cavaliera si articola in tre stanze non comunicanti, ciascuna con caratteristiche peculiari. La più grande è protetta da un muro a secco e si erge sopra la roccia, offrendo un riparo sicuro nei secoli passati. Una piccola porta in legno permette l’accesso a un ambiente più raccolto e nascosto, noto come "Grotta Piccola della Cavaliera". Secondo alcune fonti storiche, il nome originario della grotta sarebbe "Grotta di Sant'Anna", poiché al suo interno venivano celebrate messe in onore della santa, spesso officiate da frati eremiti che trovavano in questi luoghi solitari un perfetto contesto per la meditazione e la preghiera. Per raggiungere la grotta, è necessario percorrere un suggestivo itinerario che parte dalla località Balzolo di Pennapiedimonte e attraversa il Rifugio Pischioli, lungo la Valle dell’Avello. Il cammino, immerso nella natura selvaggia della Maiella, regala scorci panoramici mozzafiato che si estendono fino alla costa adriatica. Lungo il percorso si possono osservare formazioni rocciose particolari e una vegetazione rigogliosa, tipica dell’ecosistema montano. Questo luogo è molto apprezzato dagli escursionisti e dagli amanti della natura, che qui possono ammirare la straordinaria bellezza di un territorio ancora incontaminato. La Grotta Cavaliera rappresenta non solo un'importante testimonianza storica della vita pastorale sulla Maiella, ma anche un luogo di grande fascino naturalistico. La sua posizione strategica e la sua conformazione unica la rendono una meta ideale per chi desidera immergersi nella storia e nelle tradizioni abruzzesi. Il silenzio e la maestosità della grotta trasmettono un senso di pace e connessione con la natura, rendendo ogni visita un'esperienza indimenticabile. Le storie di pastori, eremiti e viaggiatori che hanno trovato riparo tra queste pareti rocciose continuano a riecheggiare, mantenendo viva la memoria di un passato che si fonde armoniosamente con il presente.Le Grotte naturali in Abruzzo:
Grotta Cavaliera. La Grotta Cavaliera rappresenta uno dei numerosi luoghi della transumanza della Majella, un tempo abitati dai pastori che praticavano l'antico processo della "monticazione" o alpeggio, l'antico rito che ogni anno si ripeteva di trasferire le greggi nei pascoli in quota, dalla primavera inoltrata all'autunno. Si tratta di un'enorme cavità nel cuore della Maiella orientale, nella Valle dell'Avello, il fiume che bagna il comune di Pennapiedimonte, lungo 19 km che ha la sua sorgente sul monte Cavallo, a 2178 m s.l.m. e si articola in due rami che attraversano la Valle delle Tre Grotte e l'altro la Valle di Selvaromana. La Grotta Cavaliera comprende tre stanze non comunicanti di cui una sopra la roccia che contiene la grotta, di enormi dimensioni, protetta da un muro a secco. Attraverso una piccola porta in legno si oltrepassa il muro arrivando ad una camera più piccola nella zona più nascosta della grotta, chiamata  “Grotta piccola della Cavaliera”. Secondo alcune fonti la  vera denominazione quella di Grotta di Sant'Anna poiché vi venivano celebrate messe in suo onore da frati eremiti. Il  percorso per raggiungere la destinazione inizia dalla località Balzolo di Pennapiedimonte, passa dal Rifugio Pischioli, sulla Valle dell’Avello e arriva alla Grotta. Il punto di osservazione per gli amanti della natura è spettacolare: il panorama digrada fino all'Adriatico. La Grotta Sant'Angelo è posta a 1000 metri s.l.m. ed è accessibile tramite un sentiero naturale che ripercorre il tracciato di un antico braccio tratturale della Maiella che conduceva ai pascoli del Martellese e del monte Ugni. Essa è costituita da un riparo rettangolare sotto la roccia, con un'ampiezza di circa 35 metri. Sulla sinistra si trova una roccia obliqua, sulla quale poggia una costruzione costituita da due muri raccordati da un'abside semicircolare, che costituiscono i resti della chiesa medioevale. Le mura e l'abside sono ornati da una fila di archetti pensili. L'abside è decorata da una cornice con cordonature a tortiglioni che si ritrova anche nella finestra a strombo dell'abside stessa, presumibilmente realizzati dalle stesse maestranze che hanno lavorato all'abbazia di San Liberatore a Majella. Le pareti sono realizzate in conci di pietra squadrata; una fila di archetti pensili corona un tratto di mura e l’abside, la quale presenta una cornice con cordonature a tortiglione. La chiesa ha una pavimentazione scoscesa ed irregolare costituita da una formazione rocciosa. Dedicata a S. Angelo, la chiesa fu costruita probabilmente tra XI e XII secolo, come attesta il sistema decorativo architettonico assimilabile a quello presente in S. Liberatore a Maiella. Attualmente l’edificio è totalmente spoglio, ma le testimonianze ricordano che, fino agli anni Trenta, era presente un altare e due nicchie con statuine di santi. Nella parete della grotta antistante la chiesa e su di uno sperone posto all'ingresso dell’androne, sono scavate quattro vasche di raccolta dell’acqua. L’unica notizia sul complesso è presente in una bolla datata 1221 di Onorio III, la quale conferma l’appartenenza delle chiese di S. Angelo e S. Flaviano di Palombaro al monastero di S. Martino in Valle. La chiesa sarebbe sorta dove un tempo si trovava un tempio dedicato a Bona, dea della fertilità. Le donne vi si recavano e bagnavano le mammelle con l’acqua della grotta al fine di favorire l’abbondanza di latte. In epoca cristiana questo culto fu sostituito con quello di S. Agata, patrona delle puerpere; in seguito la titolazione a S. Agata fu sostituita con quella a S. Angelo. Quest’ultima dedicazione, insieme alla presenza dell’acqua e della costruzione dell’edificio all'interno di una grotta, rendono altresì plausibile la presenza del culto micaelico. Grotta Cavaliera (Pennapiedimonte – Ch)

La Grotta Cavaliera rappresenta uno dei numerosi rifugi legati alla transumanza sulla Majella, un tempo abitati dai pastori che praticavano l'antica tradizione della "monticazione" o alpeggio. Questo rito annuale prevedeva il trasferimento delle greggi verso i pascoli d'altura, dalla tarda primavera fino all'autunno. Situata nel cuore della Maiella orientale, nella Valle dell'Avello, la grotta si trova lungo il percorso dell'omonimo fiume che bagna il comune di Pennapiedimonte. Il fiume Avello, lungo 19 km, nasce sul Monte Cavallo a 2.178 m s.l.m. e si divide in due rami: uno attraversa la Valle delle Tre Grotte, l'altro la Valle di Selvaromana.
La Grotta Cavaliera si compone di tre ambienti non comunicanti, tra cui uno di dimensioni imponenti, protetto da un muro a secco e situato sopra la roccia che ospita la cavità principale. Attraverso una piccola porta in legno si accede a una camera più raccolta e appartata, nota come "Grotta Piccola della Cavaliera". Secondo alcune fonti storiche, il nome originario della grotta sarebbe "Grotta di Sant'Anna", poiché vi si celebravano messe in onore della santa, officiate da frati eremiti. Il sentiero per raggiungere la grotta parte dalla località Balzolo di Pennapiedimonte, attraversa il Rifugio Pischioli e segue il corso della Valle dell’Avello, offrendo spettacolari vedute panoramiche che si estendono fino all'Adriatico.
Grotta Sant'Angelo Posta a 1.000 metri s.l.m., la Grotta Sant'Angelo è accessibile attraverso un sentiero naturale che segue il tracciato di un antico braccio tratturale della Maiella, un tempo utilizzato per condurre le greggi verso i pascoli del Martellese e del Monte Ugni. La grotta è caratterizzata da un ampio riparo sotto roccia di circa 35 metri, con una particolare conformazione architettonica: sulla sinistra si erge una roccia obliqua che sostiene una struttura muraria, costituita da due pareti collegate da un’abside semicircolare, resti di una chiesa medievale. Le mura e l’abside sono decorate con archetti pensili e una cornice a tortiglioni, elementi stilistici che richiamano le maestranze dell'abbazia di San Liberatore a Majella.
La chiesa rupestre, dedicata a San Michele Arcangelo, risale probabilmente all'XI-XII secolo, come suggeriscono le sue decorazioni architettoniche. Sebbene oggi l'edificio sia spoglio, fino agli anni Trenta ospitava un altare e due nicchie con statuine di santi. All'esterno, sulla parete della grotta e su uno sperone roccioso vicino all’ingresso, sono state scavate quattro vasche per la raccolta dell’acqua. La prima menzione storica della chiesa compare in una bolla papale del 1221 di Onorio III, che ne attesta l’appartenenza, insieme alla chiesa di San Flaviano di Palombaro, al monastero di San Martino in Valle. Secondo la tradizione, la chiesa sarebbe sorta sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Bona, dea della fertilità. Le donne del luogo si recavano alla grotta per bagnarsi il petto con la sua acqua, nella speranza di favorire la produzione di latte. Con la cristianizzazione, il culto di Bona fu sostituito da quello di Sant'Agata, protettrice delle puerpere, e successivamente da quello di San Michele Arcangelo, rafforzando il legame del sito con il culto micaelico.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
---
L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
---
L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
---
Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
---
Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

www.infopointabruzzo.it - Created with WebSite X5
Torna ai contenuti