Tradizioni popolari in Provincia di Teramo: L'Albero di Maggio a Sant'Omero (Te)
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Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia di Teramo - Abruzzo

L'Albero di Maggio a Sant'Omero è una delle rappresentazioni folkloristiche più suggestive della provincia di Teramo, una tradizione profondamente radicata nella cultura della Val Vibrata. Ogni anno, nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio, un gruppo di uomini del paese si dedica al rito della piantumazione di un pioppo, simbolo di rinnovamento e buon auspicio. Questo antico gesto, che conserva un'aura di mistero e segretezza, viene tramandato di generazione in generazione, mantenendo vivo lo spirito di comunità e appartenenza. Giuseppe Di Domenicantonio, nel suo studio sulla tradizione, racconta come l'usanza fosse storicamente legata agli iscritti ai partiti comunista e socialista locali, i quali piantavano l’albero con un pizzico di clandestinità, quasi a voler marcare un segno tangibile del proprio impegno politico e sociale.
Il cuore della cerimonia è il recupero dell’albero, un imponente pioppo selezionato con cura nei boschi circostanti. Dopo essere stato abbattuto, il tronco viene trasportato inizialmente su un camion fino ai margini del paese e poi sollevato a spalla da una ventina di uomini, che con fatica e determinazione lo conducono fino alla piazza principale, davanti al municipio. La fatica del trasporto, unita all’orario notturno in cui avviene l’operazione, contribuisce a creare un’atmosfera solenne e quasi rituale, in cui il gesto assume un valore simbolico ancora più profondo.
L'atto di innalzare l'albero è un momento corale che rafforza i legami tra i partecipanti e rinsalda l’identità collettiva. Una volta giunti alla buca precedentemente scavata, gli uomini issano il pioppo con gesti precisi e coordinati, fino a vederlo svettare nel cielo notturno. Questo momento è accompagnato da espressioni di soddisfazione e da un forte senso di complicità tra i presenti, che, terminato il lavoro, si scambiano auguri e brindano insieme in un’atmosfera di festa. Il vino scorre tra i calici, mentre le risate e i racconti riecheggiano nella piazza deserta, creando un ponte tra passato e presente, tra storia e leggenda.
L’alba segna il termine del rito: il gruppo si disperde silenziosamente e ognuno fa ritorno a casa, lasciando che il pioppo, eretto come un simbolo vivente, vegli sul paese. Per tutta la durata del mese di maggio, l’albero rimane a presidiare la piazza, come un emblema di fertilità, prosperità e buon auspicio per l’intera comunità. La sua presenza rappresenta un legame con la terra e con le tradizioni contadine, rievocando antichi culti arborei che celebravano il ritorno della bella stagione e la ciclicità della natura.
La festa dell’Albero di Maggio a Sant'Omero è dunque molto più di una semplice usanza: è un rituale collettivo che coniuga folklore, storia e identità culturale. La sua capacità di resistere nel tempo, nonostante i mutamenti sociali e politici, dimostra quanto sia ancora forte il legame della comunità con questa tradizione. Ogni anno, nella notte che segna il passaggio tra aprile e maggio, il rito si rinnova, confermando la volontà di tramandare alle nuove generazioni un patrimonio culturale che continua a dare senso e coesione alla vita del paese


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