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Comune di: Luco dei Marsi (Aq) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Comune di: Luco dei Marsi (Aq) - Abruzzo

Ospitalità Abruzzo > Provincia de L'Aquila > I Comuni aquilani > D-O > Luco dei Marsi
Luco dei Marsi è un affascinante borgo situato nel cuore della Marsica, in provincia dell’Aquila, immerso nella piana del Fucino. La sua origine è legata al culto della dea Angizia, venerata dagli antichi Marsi, e le sue radici storiche si riflettono ancora oggi nell’architettura e nelle tradizioni locali. Passeggiando nel centro storico si possono ammirare edifici antichi, vicoli suggestivi e la Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, uno degli edifici religiosi più importanti del paese, che conserva al suo interno opere d’arte sacra e una struttura architettonica di grande eleganza. Tra i luoghi da visitare spicca il Santuario della Madonna dell’Ospedale, immerso nel verde poco fuori dal centro abitato, meta di pellegrinaggi e punto panoramico da cui si gode una splendida vista sulla campagna circostante. I dintorni del borgo offrono percorsi ideali per passeggiate ed escursioni a piedi o in bicicletta, tra campi coltivati e boschi che testimoniano l’antica bonifica del lago Fucino. Non mancano occasioni per scoprire angoli tranquilli e scorci rurali che raccontano il profondo legame del territorio con la terra e l’agricoltura. Luco dei Marsi è anche custode di tradizioni popolari molto sentite, come le feste religiose e gli eventi culturali che animano il paese in diversi periodi dell’anno. In particolare, la celebrazione della Madonna dell’Ospedale rappresenta un momento importante di aggregazione per la comunità e per i visitatori. L'atmosfera autentica, unita alla bellezza paesaggistica e al patrimonio storico, rende questo comune una meta interessante per chi desidera conoscere il volto più genuino dell’Abruzzo interno.La provincia dell’Aquila è un territorio affascinante, dove la forza della natura si intreccia con la tenacia delle sue comunità. Segnata nel tempo da eventi sismici, questa terra ha saputo rinascere ogni volta, custodendo gelosamente le sue radici. Visitare questi luoghi significa entrare in contatto con un’identità autentica, fatta di cultura, spiritualità e paesaggi mozzafiato. Ogni centro abitato, ogni monumento, ogni borgo racconta una storia di resilienza e bellezza, invitando i visitatori a scoprire un’Abruzzo che sorprende ed emoziona. Il cuore pulsante è la città dell’Aquila, con le sue meraviglie storiche e architettoniche. Piazza Duomo, elegante e vivace, ospita la Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, simbolo della rinascita cittadina. Poco distante, il Forte Spagnolo domina il panorama urbano e ospita il Museo Nazionale d’Abruzzo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, gioiello romanico-gotico, è legata alla Perdonanza Celestiniana, patrimonio immateriale dell’UNESCO. Da non perdere anche la Fontana delle 99 Cannelle, straordinaria opera medievale che simboleggia le origini della città attraverso le sue molteplici cannelle scolpite. Fuori dal capoluogo, la provincia svela scenari di rara suggestione. L’area archeologica di Alba Fucens, ai piedi del Monte Velino, offre un’immersione nella storia romana. Rocca Calascio, tra le fortificazioni più alte d’Italia, regala una vista spettacolare sul Parco del Gran Sasso. I borghi come Santo Stefano di Sessanio conservano intatta l’atmosfera medievale, mentre le Grotte di Stiffe, con le loro formazioni carsiche, incantano chi ama la natura più selvaggia. Il Castello Piccolomini di Celano, perfettamente conservato, affaccia sulla piana del Fucino con eleganza rinascimentale. E per un’esperienza unica, nulla batte una tranquilla escursione in canoa lungo le limpide acque del fiume Tirino, immersi in un paesaggio incontaminato. La provincia dell’Aquila è un viaggio nel cuore autentico dell’Abruzzo, tra emozioni, silenzi e meraviglie senza tempo.
Comune di Luco dei Marsi (Aq)

Viale Duca degli Abruzzi, 1 - 67056 Luco Dei Marsi (Aq)

Centralino - Tel.: +39 0863.1855142 - Fax. 0863.1858358
Luco dei Marsi
Luco dei Marsi è un tranquillo comune della provincia dell'Aquila che si affaccia sulla piana del Fucino, una delle aree più fertili e storiche dell'Abruzzo. Il paese è noto per il suo paesaggio agreste e per la sua vicinanza al lago omonimo, che ha avuto una grande importanza storica ed economica. La vista sul vasto altipiano, un tempo occupato dal lago e oggi trasformato in un’area agricola, è uno degli aspetti più suggestivi del comune.
Il centro di Luco dei Marsi è un esempio di tipica architettura rurale, con case in pietra e strade che si intrecciano tra campi coltivati e colline verdi. La vita del paese è ancora strettamente legata all’agricoltura, e numerosi produttori locali si dedicano alla coltivazione di ortaggi, cereali e frutta. La gastronomia del luogo è semplice e genuina, con piatti che riflettono la tradizione agricola e pastorale della zona.
Il paese è anche un punto di partenza ideale per escursioni nella vicina riserva naturale del Lago di Fucino, dove è possibile avvistare numerose specie di uccelli e godere della tranquillità della natura circostante. L’area offre percorsi pedonali che si snodano tra i campi e le colline, offrendo un’esperienza unica per gli amanti della natura.
Luco dei Marsi, seppur di dimensioni contenute, è una comunità che mantiene vive le proprie tradizioni. Le feste religiose, come quelle dedicate ai santi patroni, sono momenti di grande partecipazione per gli abitanti e rappresentano un’occasione per celebrare la cultura locale e la solidarietà della comunità.




Cosa vedere a Luco dei Marsi:

Avvenimenti a Luco dei Marsi

Indirizzi utili nel comune di Luco dei Marsi

Rocca Calascio è il Castello più alto dell’Appennino La Torre si erge ad un altezza di 1520 m.s.l.m. Domina il versante sud del Gran Sasso d’Italia e si trova ai confini di Campo Imperatore. Dalla Rocca si spazia, ad ovest, verso il Monte Sirente ed il Velino, a nord verso il Gran Sasso e Campo Imperatore, a sud e parte di est verso la Piana di Navelli. Domina il sottostante paese di Calascio che si trova a 1200 metri di quota. In un documento del 1380 si ha la prima citazione di Rocca Calascio, intesa come torre di avvistamento isolata, ma la costruzione della torre è da collocarsi intorno all’anno 1000. Ad Antonio Piccolomini si deve attribuire, verso il 1480, la realizzazione delle 4 torri attorno all’originario torrione di Rocca Calascio, il muro di cinta attorno al paese e la ricostruzione di gran parte dell’abitato distrutto dal furioso terremoto del 1461. Nelle vicinanze della Rocca si trova la Chiesa di Santa Maria della Pietà, costruita dai pastori intorno al 1400 come ringraziamento alla Madonna quando i soldati dei Piccolomini respinsero, in una sanguinosa battaglia, un gruppo di briganti provenienti dal confinante Stato Pontificio. Punto di osservazione di elevata strategia militare, era in grado di comunicare, mediante l’ausilio di torce durante la notte e di specchi nelle ore diurne attraverso innumerevoli collegamenti ottici disseminati nel territorio, con i castelli della costa adriatica. Con la dominazione aragonese fu istituita la “Dogana della mena delle pecore in Puglia” e la pastorizia transumante divenne la principale fonte di reddito del Regno. Fu quindi un momento di notevole sviluppo per i paesi della Baronia che nel 1470 possedevano oltre 90.000 pecore e fornivano ingenti quantitativi di pregiata “lana carapellese” a città come L’Aquila e Firenze. Nel 1579 Costanza Piccolomini, l’ultima della famiglia, vendette la Baronia, il Marchesato di Capestrano e le terre di Ofena e Castel del Monte a Francesco Maria Dè Medici, Granduca di Toscana per 106.000 ducati. Nel 1743 il territorio passò sotto la dominazione Borbonica. Nel 1703 un disastroso terremoto demolì il castello ed il paese di Rocca calascio: furono ricostruite solo le case nella parte bassa dell’abitato e molti abitanti preferirono trasferirsi nella sottostante Calascio. Un progressivo spopolamento ha ridotto il numero degli abitanti della Rocca da circa 800 nel 1600 a zero nel 1957. Calascio, a sua volta, ha iniziato il suo declino a fine ‘800, subendo gli effetti di una massiccia emigrazione nei primi decenni del ‘900. Una popolazione di circa 1900 abitanti nel 1860, ridotta nel 1892 a soli 299. Oggi la Rocca è conosciuta dal grande pubblico per essere di frequente oggetto di grandi set cinematografici: tra questi “Lady Hawke”, stupenda favola ambientata nel medioevo con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer e, più recentemente, un film su Padre Pio da Pietralcina.

Provincia de L’Aquila, un museo a cielo aperto
La provincia dell’Aquila si distingue come un museo archeologico a cielo aperto, dove la storia si manifesta tra rovine, antichi insediamenti e tracce di civiltà che hanno attraversato i secoli. In questi territori si trovano straordinari siti come Alba Fucens, con il suo anfiteatro e le mura ciclopiche, o Amiternum, antica città sabina e romana, custode di un prezioso teatro e resti monumentali. Le testimonianze del passato emergono armoniosamente dal paesaggio montano e collinare, offrendo al visitatore un viaggio nel tempo che si intreccia con la natura e la bellezza del luogo.
Oltre ai grandi centri archeologici, l’intera provincia è punteggiata da ritrovamenti meno noti ma altrettanto significativi: santuari, necropoli, ville rustiche e reperti custoditi nei musei locali raccontano la vita quotidiana, le credenze e l’evoluzione delle comunità antiche. Camminare in questi luoghi significa immergersi in un patrimonio che continua a vivere nel silenzio delle pietre, nella memoria delle popolazioni e nella cura con cui viene tramandato. La provincia dell’Aquila svela così un’anima profonda, in cui passato e presente dialogano attraverso la cultura e il territorio.


Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è uno dei più antichi e celebri parchi naturali italiani, simbolo della tutela ambientale e della biodiversità dell’Appennino. Esteso su un territorio montano ricco di boschi, valli e altopiani, il parco è l’habitat di specie rare e protette come l’orso marsicano, il lupo appenninico e il camoscio d’Abruzzo. I sentieri che attraversano queste terre offrono paesaggi suggestivi e la possibilità di vivere un contatto autentico con la natura, in un ambiente che cambia volto con le stagioni e regala emozioni in ogni periodo dell’anno.
Oltre alla straordinaria ricchezza naturalistica, il parco custodisce anche un patrimonio culturale fatto di borghi antichi, tradizioni pastorali e architetture in pietra che raccontano secoli di storia. Luoghi come Pescasseroli, Opi e Civitella Alfedena rappresentano il cuore pulsante di un territorio dove l’uomo ha imparato a convivere con l’ambiente in modo armonioso. Il Parco Nazionale d’Abruzzo è così molto più di un’area protetta: è un paesaggio vivo, dove natura, storia e cultura si fondono in un equilibrio prezioso da scoprire e rispettare.


Il cibo e il buon vino nella Provincia de L’Aquila
L’enogastronomia della provincia dell’Aquila rappresenta un autentico viaggio nei sapori dell’Abruzzo interno, dove tradizione, territorio e stagionalità si fondono in piatti genuini e ricchi di storia. I prodotti locali, come lo zafferano dell’Aquila DOP, il Canestrato di Castel del Monte e le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, sono il cuore di una cucina che valorizza la semplicità e l’autenticità. Le paste fatte a mano, le carni ovine e i legumi montani raccontano un legame profondo con la terra e con l’allevamento, praticato da secoli secondo i ritmi della transumanza.
Accanto ai piatti tipici, la provincia offre una produzione di liquori e vinicola  e dolciaria che arricchisce ulteriormente l’esperienza gastronomica. Vini come il Montepulciano d'Abruzzo, il Cerasuolo e il Trebbiano si abbinano perfettamente ai sapori intensi della cucina locale, mentre dolci tradizionali come le ferratelle e i torroni artigianali evocano feste e antiche ricorrenze. Nei borghi e nelle trattorie di montagna, ogni pasto diventa un’occasione per scoprire l’identità di un territorio che esprime la propria cultura anche attraverso il cibo e il vino.


Fare trekking in Provincia de L'Aquila
Fare trekking sugli altopiani della provincia dell’Aquila significa immergersi in scenari naturali di rara bellezza, dove la montagna si mostra in tutta la sua maestosità. Gli altopiani abruzzesi, come quello delle Rocche o il vasto Altopiano di Campo Imperatore, offrono percorsi che si snodano tra praterie d’alta quota, boschi silenziosi e viste spettacolari sulle cime del Gran Sasso e della Majella. Il paesaggio muta con le stagioni, regalando colori intensi in estate, atmosfere nebbiose e misteriose in autunno, e silenzi innevati in inverno. È un'esperienza che unisce il piacere dell'attività fisica alla scoperta di una natura autentica e selvaggia.
Oltre all’aspetto naturalistico, il trekking sugli altopiani e nelle valli aquilani permette di entrare in contatto con la cultura locale, fatta di tradizioni pastorali, borghi in pietra e antichi rifugi di montagna. Durante il cammino si incontrano spesso mandrie al pascolo e si possono scorgere animali selvatici come l’aquila reale o il camoscio d’Abruzzo. Ogni sentiero racconta una storia legata al territorio, tra leggende, usanze e memorie di transumanza. Camminare in questi luoghi significa anche riscoprire un ritmo lento, in armonia con la montagna, lontano dalla frenesia quotidiana.
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