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Tradizioni popolari in Provincia di Chieti – Abruzzo: Sagra dei Bandaresi a Bucchianico - Info Point Regione Abruzzo

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Tradizioni popolari in Provincia di Chieti – Abruzzo: Sagra dei Bandaresi a Bucchianico

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Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia di Chieti - Abruzzo

La Sagra dei Banderesi a Bucchianico è una delle manifestazioni folcloristiche più affascinanti della provincia di Chieti, ricca di storia, tradizione e simbolismo religioso. La celebrazione affonda le sue radici in un episodio leggendario legato a San Urbano, papa dal 222 al 230. Si racconta che il santo apparve in sogno ai cittadini di Troia, in Puglia, esortandoli a recuperare le sue reliquie a Roma per custodirle nella loro chiesa. Durante il viaggio di ritorno, però, giunti nei pressi di Bucchianico, un violento temporale impedì loro di proseguire, interpretando l’evento come segno della volontà del santo di rimanere nel paese. Le reliquie vennero così affidate ai frati benedettini della chiesa di Santa Maria Maggiore. Elemento centrale della festa è la figura del Sergentiere, massima autorità della manifestazione. Questo titolo, di carattere ereditario, appartiene alla famiglia Tatasciore, conosciuta come "Papè". Il Sergentiere ha un ruolo fondamentale nella gestione e nell’organizzazione della festa ed è considerato il discendente diretto del comandante medievale che, secondo la leggenda, ricevette in sogno da San Urbano la strategia per difendere Bucchianico da un’invasione nemica. Grazie alla sua guida, gli uomini del paese misero in scena un'astuta tattica di inganno militare che riuscì a scongiurare l'attacco. A ricordo di quell’evento storico, ogni anno si ripete la suggestiva "Ciammaichella", un momento di grande coinvolgimento popolare. Durante questa rievocazione, migliaia di persone sfilano in corteo per la piazza principale del paese, muovendosi in un sinuoso percorso a zig-zag, rievocando la strategia adottata dai soldati di Bucchianico. Il corteo è arricchito da spettacolari cesti decorati con fiori di carta, il cui colore e dettaglio testimoniano la dedizione e l’abilità artistica della comunità locale. Un ruolo fondamentale nella celebrazione è rivestito dai Banderesi, uomini che, nei giorni della festa, indossano abiti tradizionali con fasce rosse e azzurre, completati da pennacchi colorati. Questi partecipano attivamente all’organizzazione della manifestazione e hanno l'onore di portare in processione le reliquie di San Urbano. Il momento culminante della festa è la solenne sfilata del 25 maggio, durante la quale i Banderesi danzano con i vessilli comunali, rendendo omaggio al santo protettore di Bucchianico. Accanto ai Banderesi, le "Pacchianelle" rappresentano il volto femminile della celebrazione. Queste donne, vestite con abiti tradizionali spesso tramandati di generazione in generazione, portano sul capo canestri decorati con fiori di carta. Le Pacchianelle sono considerate vere e proprie artigiane della carta, capaci di realizzare composizioni floreali incredibilmente realistiche e ricche di colori. Ogni anno, la loro creatività e abilità sorprendono i visitatori, contribuendo a mantenere viva una tradizione secolare che continua a rappresentare con orgoglio l’identità culturale di Bucchianico e della provincia di Chieti.Sagra dei Banderesi a Bucchianico

Il Santo
San Urbano fu papa dal 222 al 230, ma di lui si hanno poche notizie certe e documentate. Nato a Roma durante l'impero di Diocleziano, fu eletto pontefice sotto il regno di Alessandro Severo. La storia che lo lega a Bucchianico è piuttosto singolare: si narra che, molti secoli fa, apparve in sogno ai cittadini pugliesi di Troia, esortandoli a recuperare il suo corpo sepolto a Roma per custodirlo nella loro chiesa. Giunti a Roma, i pellegrini posero le sue reliquie in un'urna e iniziarono il viaggio di ritorno. Tuttavia, una volta giunti nei pressi di Bucchianico, furono costretti a fermarsi a causa di un violento temporale che si scatenava ogni volta che tentavano di ripartire. Interpretarono questo evento come un segno della volontà del santo di rimanere nel paese e affidarono le sue reliquie ai frati benedettini della chiesa di Santa Maria Maggiore.

Il Sergentiere
Il Sergentiere è la massima autorità della festa e la sua carica è ereditaria, spettante alla famiglia Tatasciore, conosciuta localmente come "Papè". Il termine "Sergentiere" significa comandante dell’Arma Santa, un titolo che in passato si riferiva a chi impugnava un’alabarda. Attualmente, il ruolo è ricoperto da Guglielmo Tatasciore, in carica da sei anni. Egli ha il diritto di essere consultato per ogni decisione relativa alla festa e partecipa attivamente alle riunioni organizzative. Secondo la tradizione popolare, il Sergentiere è discendente del comandante medievale a cui San Urbano apparve in sogno, rivelandogli la strategia per sconfiggere l'esercito nemico.

La storia della festa - L'origine della "Ciammaichella"
La leggenda narra che nel XIV secolo la città di Chieti minacciava di invadere Bucchianico. Con l’esercito nemico alle porte, gli uomini del paese si prepararono a difendere le mura. Fu allora che San Urbano apparve in sogno al Sergentiere, suggerendogli un'astuta strategia: far correre i soldati lungo le mura, vestiti con fasce rosse e azzurre e con pennacchi colorati, per far sembrare più numeroso l'esercito. Il trucco funzionò e i Teatini, spaventati, rinunciarono all’attacco. Da allora, ogni anno, si ripete la "Ciammaichella", una suggestiva rievocazione storica in cui migliaia di persone sfilano in corteo per la piazza principale con movimenti a zig-zag, portando cesti decorati con fiori di carta variopinti.

I Banderesi
I Banderesi sono gli uomini che, durante i giorni di festa, indossano abiti rituali con bande rosse e azzurre, completati da pennacchi sui copricapi, indossati esclusivamente il 25 maggio. Essi affiancano il Banderese per tutto l’anno nell’organizzazione della festa. Uno dei loro compiti più solenni è quello di trasportare a spalla le reliquie di San Urbano durante la processione. Inoltre, sfilano per le vie del paese con i vessilli comunali, eseguendo danze tradizionali in onore del santo.

Le Pacchianelle
Le "Pacchianelle", o popolane, rappresentano l’esodo simbolico degli abitanti dalle campagne verso il centro del paese. Sono le donne della festa e indossano abiti tradizionali, spesso tramandati di generazione in generazione o realizzati artigianalmente. L’elemento distintivo del loro abbigliamento è il canestro decorato con fiori di carta, che viene portato sul capo. Le Pacchianelle sono abili artigiane e creano con maestria composizioni floreali che riproducono fedelmente una vasta gamma di fiori. Ogni anno stupiscono per la qualità artistica, l’originalità e la vivacità cromatica delle loro creazioni, rendendo la manifestazione ancora più affascinante e suggestiva.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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