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Trekking sugli altopiani dell’Abruzzo: Piano delle Locce - Info Point Regione Abruzzo

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Trekking sugli altopiani dell’Abruzzo: Piano delle Locce

Mare e Monti > Escursioni in Abruzzo > Gli Altopiani
Le valli, gli altopiani, le gole e i pianori in Abruzzo

Il Piano delle Locce e Santa Maria Carboni sono due luoghi che offrono un affascinante spaccato degli altopiani e pianori abruzzesi, situati nel cuore di un paesaggio che incanta per la sua bellezza selvaggia e intatta. Il massiccio del Gran Sasso, che verso il mare forma una muraglia rocciosa imponente, nel suo interno si snoda in una serie di altipiani, bacini e vallette carsiche, ognuna delle quali ospita antichi borghi, castelli e chiese rurali. Il Piano delle Locce è uno di questi luoghi, una vasta conca erbosa che si estende a circa 1250 metri di altitudine, racchiusa tra i rilievi ai margini di Campo Imperatore, a nord del pittoresco paese di Santo Stefano di Sessanio. La particolarità del Piano delle Locce risiede nella sua conformazione naturale e nelle testimonianze storiche che lo caratterizzano. Al suo lato settentrionale si trova l’antica cappella rurale di Santa Maria Carboni, un luogo di culto che conserva tracce di un passato profondamente legato alla spiritualità e alla vita contadina. Le pendici della conca, un tempo destinate al pascolo, sono costellate di "locce", piccole stalle ipogee scavate nel terreno dove i pastori riparavano il bestiame durante la notte, un elemento che testimonia l’ingegno e la cultura di un popolo legato alla terra. A cavallo tra i secoli, la tradizione pastorale ha lasciato il suo segno nel paesaggio, soprattutto nelle grotte scavate nei pendii circostanti il Piano delle Locce. Queste cavità, che si trovano vicino a Santo Stefano di Sessanio, erano utilizzate dai pastori-agricoltori durante la Transumanza Verticale, il movimento stagionale che li portava dagli alpeggi estivi alle valli più basse. Le grotte, alcune delle quali si estendono per oltre 20 metri, sono caratterizzate da un ingresso costruito con muri a secco che sorreggono architravi in pietra. All’interno, gli spazi erano attrezzati con camini, sfiatatoi per il fumo e giacigli per i pastori, mentre sul fondo veniva creato un ricovero per gli animali. In questo angolo di Abruzzo, dove natura e storia si intrecciano, la presenza di Santa Maria dei Carboni, un antico luogo di culto situato a nord dell’altopiano delle Locce, arricchisce ulteriormente il patrimonio culturale e spirituale del territorio. I ruderi della chiesa, un tempo legata alla gràngia cistercense di Santa Maria del Monte di Paganica, sono un altro segno della sacralità che ha attraversato i secoli e che ancora oggi si respira nell’aria. Il Piano delle Locce e Santa Maria Carboni non sono solo luoghi fisici, ma anche testimoni di una tradizione che ha saputo adattarsi e arricchirsi con il passare del tempo, mantenendo intatta l’autenticità del paesaggio abruzzese. Un viaggio in queste terre offre la possibilità di immergersi in un angolo di mondo dove la natura selvaggia e la storia si fondono in perfetta armonia, creando un’esperienza unica e senza tempo.Trekking negli Altopiani e Pianori in Abruzzo:
Il Piano delle Locce e Santa Maria Carboni, un itinerario senza tempo. Il massiccio del Gran Sasso, che verso il mare alza una lineare e compatta muraglia rocciosa, verso l’interno si articola in un sistema estremamente complesso di altipiani, corrugamenti e bacini intramontani: un paesaggio fatto di pascoli sterminati e straordinarie vallette carsiche, ognuna col proprio borgo medievale, il castello, le chiese rurali. È il caso del Piano delle Locce, una vasta conca erbosa che si estende a circa 1250 metri di quota, profondamente incassata fra i rilievi a margine di Campo Imperatore, appena a nord dell’abitato di Santo Stefano di Sessanio. Al suo lato settentrionale si trova l’antica cappella rurale di Santa Maria Carboni. Tutt’attorno, le pendici della conca sono costellate di stallette ipogee, le “locce” appunto, nelle quali nottetempo si riparava il bestiame. Sull’altopiano delle Locce, in prossimità di Santo Stefano di Sessanio, si trovano delle profonde ed articolate grotte, scavate sui pendii delle colline intorno la piana. Sono state realizzate dai pastori-agricoltori che salivano agli alpeggi estivi dai paesi del fondovalle durante la Transumanza Verticale (monticazione). Alcune grotte arrivano ad avere una lunghezza anche di 20 metri. L’ingresso è realizzato con dei muri fatti da pietre a secco che sorreggono una pesante architrave. All’interno si trova un camino, degli sfiatatoi per il fumo, giacigli per i pastori-agricoltori e, sul fondo della grotta, uno spazio destinato al ricovero per gli animali. A Nord dell’altopiano delle Locce, si trovano i ruderi di Santa Maria dei Carboni, chiesa legata alla gràngia cistercense di Santa Maria del Monte di Paganica. Il Piano delle Locce e Santa Maria Carboni, un itinerario senza tempo

Il massiccio del Gran Sasso, che verso il mare si erge con una muraglia rocciosa compatta e lineare, si distingue nell’entroterra per un paesaggio complesso e affascinante di altipiani, corrugamenti e bacini intramontani. Qui, la natura si esprime con pascoli sconfinati e straordinarie vallette carsiche, ciascuna dominata da un borgo medievale, un castello e chiese rurali. È il caso del Piano delle Locce, una vasta conca erbosa che si estende a circa 1250 metri di altitudine, incassata tra i rilievi ai margini di Campo Imperatore, a nord del pittoresco abitato di Santo Stefano di Sessanio. Al lato settentrionale della piana si trova l’antica cappella rurale di Santa Maria Carboni, testimone di un passato intriso di spiritualità e tradizione.
Attorno al Piano delle Locce, le pendici della conca sono punteggiate dalle stallette ipogee, conosciute come “locce”, che un tempo servivano come rifugio per il bestiame durante la notte. Queste strutture, scavate nel terreno, testimoniano l’ingegno dei pastori che, nella tranquillità dei monti, trovavano riparo per gli animali e per sé stessi.
Nel cuore dell’altopiano delle Locce, vicino a Santo Stefano di Sessanio, si trovano numerose grotte scavate con maestria nei pendii circostanti. Queste cavità, realizzate dai pastori-agricoltori durante le stagioni di alpeggio, facevano parte della Transumanza Verticale, una pratica che prevedeva il trasferimento del bestiame dalle valli più basse agli alpeggi estivi. Alcune di queste grotte raggiungono una lunghezza di 20 metri, e il loro ingresso è contraddistinto da muri a secco che sorreggono pesanti architravi in pietra. L’interno è caratterizzato dalla presenza di un camino, sfiatatoi per il fumo, giacigli per i pastori e, sul fondo, un’area riservata al ricovero degli animali.
A nord dell’altopiano delle Locce, si ergono i ruderi della chiesa di Santa Maria dei Carboni, un luogo di culto che era legato alla gràngia cistercense di Santa Maria del Monte di Paganica. Questi resti sono un altro affascinante tassello del patrimonio storico e spirituale che segna il paesaggio di quest’angolo di Abruzzo, dove natura e storia si fondono in un incontro senza tempo.
L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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