Castello-Museo dell'Abruzzo Bizantino e Altomedievale – Crecchio (Ch)
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Tel.: 0871.941392 / 328.0299327 / 347.6222901
E-mail: archeoclubcrecchio@tiscali.it
Il Museo dell’Abruzzo Bizantino e Altomedievale, situato a Crecchio, nasce a seguito di scavi archeologici condotti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, in collaborazione con i volontari dell'Archeoclub Crecchio Onlus e il Comune di Crecchio, presso i resti di una villa rustica situata nella località di Casino Vezzani-Vassarella. Questo progetto ha portato alla luce una serie di reperti che raccontano la complessità del passato della regione, dove le culture occidentali si sono intrecciate con le influenze orientali, in particolare quelle provenienti dall'Egitto. Il museo, ospitato nel Castello Ducale De Riseis d'Aragona, si articola in diverse sezioni tematiche che offrono un affascinante spaccato della vita e delle tradizioni del periodo bizantino e altomedievale.
La sezione bizantina del museo fornisce una panoramica sulla vita quotidiana dei Bizantini in Abruzzo tra il VI e il VII secolo d.C. Qui vengono esplorate le rotte commerciali che collegavano l'Abruzzo all'Oriente e in particolare all'Egitto, un aspetto fondamentale per comprendere l'economia e la cultura di quel periodo. Il contesto storico-economico di Crecchio, divisa tra il dominio longobardo nell'entroterra e il controllo bizantino sulla costa, emerge con particolare chiarezza, con il porto di Ortona che si conferma un punto nevralgico per i commerci adriatici.
Un’altra sezione significativa è quella etrusca, che raccoglie circa 600 reperti provenienti dalla collezione “Alberto Carlo Fraracci”. I materiali, che vanno dal IX secolo a.C. al II secolo d.C., sono suddivisi in quattro vetrine e presentati in ordine cronologico. Tra i reperti esposti figurano ceramiche, terrecotte, bronzi, marmo e pietra, che testimoniano la ricchezza culturale ed economica degli Etruschi in Abruzzo. Questi oggetti ci permettono di comprendere non solo la produzione artistica, ma anche la vita quotidiana e le tradizioni dei popoli che abitavano la regione prima dell’arrivo dei Romani.
La sezione storica, infine, è dedicata al Castello di Crecchio e alla famiglia De Riseis, che lo ha abitato. Qui sono esposti arredi interni ed esterni del castello, accompagnati da una ricca documentazione fotografica donata dagli eredi della famiglia. Questi documenti ci permettono di rivivere l’atmosfera e le trasformazioni del castello, che ha ospitato figure storiche di grande rilievo, tra cui Gabriele d'Annunzio, i Principi di Piemonte, e la famiglia reale Sabauda. Il castello, oltre a essere una meta per sovrani e nobili, è stato anche un rifugio durante le guerre mondiali, confermandosi un simbolo di storia e cultura della regione.




Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...

Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.

L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.

L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.