Vai ai contenuti

Castello-Museo dell'Abruzzo Bizantino e Altomedievale – Crecchio (Ch) - Info Point Regione Abruzzo

www.infopointabruzzo.it
Salta menù
Salta menù
www.infopointabruzzo.it

Castello-Museo dell'Abruzzo Bizantino e Altomedievale – Crecchio (Ch)

Le meraviglie > Musei d'Abruzzo > Musei nel chietino
I principali Musei, Pinacoteche e Raccolte nella Provincia di Chieti - Abruzzo

Musei e Mostre in Abruzzo:
Museo dell'Abruzzo Bizantino e Altomedievale di Crecchio. Nasce da scavi archeologici condotti dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio dell’Abruzzo in collaborazione con i volontari Archeoclub Crecchio Onlus e il Comune di Crecchio, presso i resti di una villa rustica in località Casino Vezzani-Vassarella. Il percorso espositivo offre al visitatore collezioni in cui la cultura dell’Occidente si intreccia con le suggestioni d'Oriente. È ospitato all’interno delle sale del Castello Ducale De Riseis d’Aragona ed è articolato in diverse sezioni tematiche: Sezione Bizantina: restituisce uno spaccato della vita quotidiana dei bizantini in Abruzzo tra il VI e il VII sec. d.C. e permette di ricostruire le rotte commerciali dell’Abruzzo bizantino con l’Oriente e con l’Egitto in particolare. Il contesto storico-economico evidenzia la situazione di Crecchio e più in generale dell’Abruzzo, diviso tra dominio longobardo all’interno e bizantino sulla costa, aperto ai commerci adriatici grazie al porto di Ortona. Sezione Etrusca: è composta da circa 600 reperti, tra i più significativi della collezione “Alberto Carlo Fraracci”, suddivisi in quattro vetrine. Il criterio espositivo è quello cronologico: i reperti delle diverse classi – ceramica, terrecotte, bronzi, marmo, pietra, ecc. – vengono inquadrati all’interno del loro contesto storico-culturale, in un arco di tempo che va dal IX sec. a.C. al II sec. d.C. Sezione Italica: raccoglie materiali rinvenuti sporadicamente durante lavori agricoli, provenienti in gran parte da C.da Villa Tucci e Santa Maria Cardetola. Resti di corredi funerari databili tra VI e II sec. a.C. permettono di testimoniare i primi insediamenti sul territorio crecchiese, in una terra di confine tra Marrucini a nord e Frentani a sud. Degni di nota sono i corredi funerari tra i quali spiccano le fibule e la collana in vaghi di bronzo, pasta vitrea ed osso; le olle frentane in ceramica depurata; le ceramiche a vernice nera; le punte di lancia e la spada corta proveniente da S. Pietro-Selciaroli. Sezione Storica: ospita alcuni arredi interni ed esterni del castello e una ricca ed interessante documentazione fotografica, donata all’Archeoclub Crecchio Onlus dagli eredi della famiglia De Riseis, che ci permette di rivivere gli arredi del castello e la vita sociale dei De Riseis legata spesso a quella della Casa Sabauda, anche prima degli eventi bellici della seconda guerra mondiale. Il Castello di Crecchio si conferma come meta e rifugio di sovrani, principi e personalità che hanno segnato un’epoca della nostra storia. Fra i vari personaggi che hanno soggiornato al Castello ricordiamo Gabriele d’Annunzio, i Principi di Piemonte Umberto e Maria José, il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena, Letizia Bonaparte, la Duchessa D’Aosta. Da non perdere: tra gli oggetti esposti possiamo ammirare lucerne, anfore, piatti sigillati, brocche in ceramica dipinta tipo Crecchio d’importazione egizia e di produzione locale, uno schienale intagliato di sedia lignea (cathedra), frammenti di telaio e di cassettine da toilette in legno, ed ancora monili, vasellame in bronzo, vetri e gioielli in bronzo/dorato di eccezionale fattura. Incantevole l'anello in bronzo raffigurante una figura femminile con il capo velato, sormontata da una stella a sei punte e fiancheggiata da due aste. Indagini archeologiche hanno restituito testimonianze della religiosità italica (bronzetto di Ercole) e documentazione di culti orientali e copti attestati rispettivamente da statuette egizie e da esempi di vasellame copto, a riprova della classe elevata degli ultimi proprietari della villa. Il museo offre, inoltre, approfondimenti tematici sulla vita militare condotti attraverso i reperti esposti (celebre l’elmo di Torricella Peligna) ed alcuni esempi di archeologia sperimentale che forniscono al visitatore un’idea della cultura materiale degli eserciti in un’epoca in cui la nostra regione era contesa tra Ostrogoti, Bizantini e Longobardi. Dal punto di vista storico-architettonico si segnala la torre più antica, detta dell’ulivo; più alta delle altre tre, è una tipica torre di avvistamento del XII sec., che ha conservato la merlatura fino agli eventi bellici del 1943, accessibile tramite una scala a chiocciola. Museo dell'Abruzzo Bizantino e Altomedievale - Crecchio
Piazza Castello 4 - 66014 Crecchio (Ch)
Tel.: 0871.941392 / 328.0299327 / 347.6222901

Il Museo dell’Abruzzo Bizantino e Altomedievale, situato a Crecchio, nasce a seguito di scavi archeologici condotti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Abruzzo, in collaborazione con i volontari dell'Archeoclub Crecchio Onlus e il Comune di Crecchio, presso i resti di una villa rustica situata nella località di Casino Vezzani-Vassarella. Questo progetto ha portato alla luce una serie di reperti che raccontano la complessità del passato della regione, dove le culture occidentali si sono intrecciate con le influenze orientali, in particolare quelle provenienti dall'Egitto. Il museo, ospitato nel Castello Ducale De Riseis d'Aragona, si articola in diverse sezioni tematiche che offrono un affascinante spaccato della vita e delle tradizioni del periodo bizantino e altomedievale.
La sezione bizantina del museo fornisce una panoramica sulla vita quotidiana dei Bizantini in Abruzzo tra il VI e il VII secolo d.C. Qui vengono esplorate le rotte commerciali che collegavano l'Abruzzo all'Oriente e in particolare all'Egitto, un aspetto fondamentale per comprendere l'economia e la cultura di quel periodo. Il contesto storico-economico di Crecchio, divisa tra il dominio longobardo nell'entroterra e il controllo bizantino sulla costa, emerge con particolare chiarezza, con il porto di Ortona che si conferma un punto nevralgico per i commerci adriatici.
Un’altra sezione significativa è quella etrusca, che raccoglie circa 600 reperti provenienti dalla collezione “Alberto Carlo Fraracci”. I materiali, che vanno dal IX secolo a.C. al II secolo d.C., sono suddivisi in quattro vetrine e presentati in ordine cronologico. Tra i reperti esposti figurano ceramiche, terrecotte, bronzi, marmo e pietra, che testimoniano la ricchezza culturale ed economica degli Etruschi in Abruzzo. Questi oggetti ci permettono di comprendere non solo la produzione artistica, ma anche la vita quotidiana e le tradizioni dei popoli che abitavano la regione prima dell’arrivo dei Romani.
La sezione storica, infine, è dedicata al Castello di Crecchio e alla famiglia De Riseis, che lo ha abitato. Qui sono esposti arredi interni ed esterni del castello, accompagnati da una ricca documentazione fotografica donata dagli eredi della famiglia. Questi documenti ci permettono di rivivere l’atmosfera e le trasformazioni del castello, che ha ospitato figure storiche di grande rilievo, tra cui Gabriele d'Annunzio, i Principi di Piemonte, e la famiglia reale Sabauda. Il castello, oltre a essere una meta per sovrani e nobili, è stato anche un rifugio durante le guerre mondiali, confermandosi un simbolo di storia e cultura della regione.
I musei d'Abruzzo rappresentano una sintesi affascinante e spettacolare del ricchissimo patrimonio storico e artistico della regione. Attraverso una rete variegata e ben articolata, il territorio offre un panorama culturale di straordinaria ampiezza: dalle grandi collezioni archeologiche all’arte classica, dai musei dedicati alla vita quotidiana di contadini e pastori alle molteplici espressioni dell’arte moderna e contemporanea. All’interno di questo sistema spiccano realtà di rilievo nazionale, come il Museo Nazionale d’Abruzzo all’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti e il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. Particolarmente suggestivi anche i due musei che custodiscono le celebri maioliche di Castelli, uno nel borgo stesso e l’altro a Loreto Aprutino, sede della prestigiosa Collezione Acerbo. Tuttavia, è soprattutto grazie alla presenza diffusa di musei locali, spesso sorprendentemente ricchi e curati, che l’Abruzzo si configura come un autentico “museo diffuso”. Piccoli gioielli come il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella a Chieti, il Museo dello Splendore a Giulianova, quello della Civiltà Contadina a Picciano, il Museo Civico di Sulmona o il Castello-Museo di Crecchio contribuiscono a disegnare una mappa culturale viva, densa di storia e di bellezza, capace di raccontare l’identità profonda della regione.I musei d’Abruzzo offrono uno straordinario viaggio attraverso la storia, l’arte e le tradizioni di una regione ricca di cultura. La loro varietà riflette la complessità e la profondità del territorio: dalle testimonianze dell’antichità ai linguaggi dell’arte contemporanea, passando per le espressioni della vita rurale e pastorale che da sempre caratterizzano l’identità abruzzese. Nelle principali città, ma anche nei piccoli centri, i musei raccontano storie affascinanti, custodendo reperti archeologici, opere d’arte, documenti, oggetti del quotidiano e manufatti artigianali che restituiscono un’immagine viva e autentica della regione. Alcuni musei si distinguono per il loro valore nazionale e internazionale, ma ciò che rende unico il sistema museale abruzzese è la sua capillarità. Anche i musei locali, spesso meno noti, sorprendono per la ricchezza delle collezioni e per la cura degli allestimenti, contribuendo a creare un vero e proprio “museo diffuso” che abbraccia l’intero territorio. Visitare i musei d’Abruzzo significa immergersi in un patrimonio culturale stratificato, dove ogni luogo conserva e racconta un frammento prezioso della memoria collettiva. I Musei d'Abruzzo. Una sintesi efficace e spettacolare del patrimonio storico e artistico dell’Abruzzo è offerta dalla sua ricca e variegata rete di musei. Dalle ampie raccolte dedicate all’archeologia ai musei di arte classica, dai musei che celebrano il folklore e la vita dei contadini e dei pastori ai numerosi spazi espositivi di arte moderna e contemporanea, il sistema museale abruzzese vanta eccellenze assolute, come il grande Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, e i due splendidi musei dedicati alle prestigiose Maioliche di Castelli, a Castelli e Loreto Aprutino (la famosa Collezione Acerbo). Ma sono soprattutto i numerosi musei locali, spesso di sorprendente bellezza e ricchezza, a qualificare in modo capillare il territorio, trasformandolo in un vero e proprio “museo diffuso”. Il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella di Chieti, il Museo dello Splendore di Giulianova, il Museo della Civiltà Contadina di Picciano, il Museo Civico di Sulmona, il Castello-Museo di Crecchio sono solo alcune delle perle museali che arricchiscono il paesaggio culturale abruzzese.


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
www.infopointabruzzo.it - Created with WebSite X5
Torna ai contenuti