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Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: Alba Fucens - Avezzano (Aq) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: Alba Fucens - Avezzano (Aq) - Abruzzo

Le meraviglie > Archeologia in Abruzzo > Archeologia AQ
I principali siti archeologici in Provincia de L'Aquila - Abruzzo

Alba Fucens, situata nei pressi di Avezzano in provincia dell'Aquila, è uno dei siti archeologici più importanti d'Abruzzo. Fondata dai Romani nel 304 a.C. come colonia di diritto latino, la città occupava una posizione strategica ai piedi del Monte Velino, a quasi 1.000 metri di altitudine. Il toponimo "Alba" deriva dalla radice indoeuropea con il doppio significato di "altura" e "bianco", probabilmente in riferimento ai sassi bianchi della zona. Il termine "Fucens" si ricollega invece al vicino Lago Fucino, associato all'etnico Fūcentes, nome con cui erano conosciuti i Marsi che abitavano le sponde del lago. La città si sviluppò rapidamente grazie alla sua posizione lungo la via Tiburtina Valeria, importante arteria di collegamento. I primi 6.000 coloni costruirono una solida cinta muraria per difendersi dagli attacchi degli Equi, che tentarono senza successo di espugnarla. Alba Fucens divenne un baluardo militare fondamentale per il controllo dei territori circostanti e mantenne un ruolo strategico durante tutta l'epoca romana. Gli scavi archeologici sistematici, iniziati nel 1949 dall'Università di Lovanio e proseguiti dal Centro belga di ricerche archeologiche in Italia, hanno riportato alla luce gran parte della struttura urbana. La città era racchiusa da una cinta muraria lunga circa 2,9 km, costruita con grandi massi poligonali incastonati perfettamente. Particolarmente interessante è la triplice linea difensiva sul lato settentrionale, a testimonianza dell'importanza della sicurezza nella città. Ancora visibili sono le porte, i bastioni e i simboli apotropaici scolpiti sulle mura. Il cuore di Alba Fucens era il forum, circondato dagli edifici pubblici più importanti come la basilica, il macellum e le terme, impreziosite da mosaici con scene marine. L'anfiteatro, situato ai margini della città, rappresentava uno dei luoghi di intrattenimento principali. Tra le residenze patrizie spicca la Domus, attribuita ipoteticamente a Quinto Nevio Sutorio Macrone. Sulla collina occidentale sorgeva il Tempio di Apollo. Amiternum fu fondata dal popolo dei Sabini e fu una delle loro città principali, almeno fino alla conquista romana. L’antica città di Amiternum si trova sul colle di San Vittorino, tra Coppito e Pizzoli ed essendo collocata tra importanti strade come la via Salaria, la via Cecilia e la via Claudia Nova, divenne un punto di riferimento per tutta l’area circostante arricchendosi di strutture architettoniche importanti. L’area archeologica conserva diversi resti romani, soprattutto luoghi dedicati allo svago pubblico. Di età augustea sono sia il teatro che l’anfiteatro, entrambi ben visibili e in un buono stato di conservazione. Il primo, risalente al I secolo a.C., poteva ospitare 2000 spettatori. Si possono vedere ancora con chiarezza l’orchestra, la scena e i rivestimenti murari in opus reticolatum. L’anfiteatro, invece, è una struttura del I sec d.C., pensata e realizzata per una capienza di 6000 spettatori. Della struttura è visibile solo il primo livello di forma circolare, con il perimetro tracciato da 48 grandi arcate. Alcuni elementi decorativi e architettonici, ad esempio i fregi e alcune colonne del teatro, sono conservati al Museo Nazionale d’Abruzzo (MUNDA) a L’Aquila.Siti Archeologici in Abruzzo:
Alba Fucens (Avezzano – Aq). Alba Fucens è un sito archeologico italico, nata come colonia di diritto latino, che occupava una posizione elevata e ben fortificata (situata a quasi 1.000 m s.l.m.) ai piedi del Monte Velino, a 7 km circa a nord dell'odierna città di Avezzano. Com'è noto, il toponimo "Alba", assai diffuso nel mondo latino, deriva da una comune radice indoeuropea che significa "altura", ma anche "bianco". Secondo l'Olstenio il nome deriverebbe "dal campo all'intorno, sparso e pieno di sassi bianchi", e altri studiosi concordarono con tale ipotesi. Oggi invece, sulla base anche delle fonti storiche, si è convinti che il nome derivi da quello di Alba Longa, metropoli latina. Per quanto riguarda l'aggettivo "Fucens", questo si ricollega al nome del vicino Lago Fucino (in latino Fūcinus), a sua volta associato all'etnico Fūcentes, un appellativo dei Marsì che vivevano sulle sponde orientali del lago. I coloni di Alba Fucens erano detti Albensi, mentre Albani erano quelli della madrepatria, come dichiarano in maniera esplicita le fonti. La Storia di Alba Fucens. Origini e primo sviluppo della città. Alba Fucens fu fondata da Roma come colonia di diritto latino nel 304 a.C., o secondo altre fonti nel 303 a.C., nel territorio degli Equi, a ridosso di quello occupato dai Marsi, in una posizione strategica. Si sviluppava su una collina appena a nord della via Tiburtina Valeria, arteria che probabilmente fu prolungata oltre Tibur in questo stesso periodo. Inizialmente fu popolata da 6.000 coloni che edificarono, negli anni immediatamente successivi al proprio stanziamento, una prima cinta muraria. Costoro dovettero difendersi dagli attacchi degli Equi, che non potendo tollerare la presenza di una cittadella fortificata latina sul proprio territorio, tentarono, senza successo, di espugnarla. Area archeologica di Alba Fucens. Struttura urbana del sito archeologico. Nel secondo dopoguerra furono intrapresi per la prima volta scavi sistematici per approfondire le conoscenze storiche e culturali sulla città. Vennero effettuati a partire dal 1949 da un gruppo di lavoro dell'Università di Lovanio guidata da Fernand De Visscher, seguita dal Centro belga di ricerche archeologiche in Italia diretto da Jozef Mertens. Ulteriori ricerche furono condotte a partire dal 2006 dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo. La città, situata fra i 949 e i 990 m s.l.m. è racchiusa entro una cinta muraria lunga circa 2,9 km conservatasi in gran parte fino ai giorni nostri. Le pareti esterne, sono costruite con massi poligonali perfettamente incastonati fra di loro e le superfici sono lisciate. Si segnala la presenza di una sola torre e di due bastioni a protezione di tre delle quattro porte principali. Su uno di tali bastioni sono presenti simboli fallici che dovevano servire ad allontanare le forze malefiche. Sul lato settentrionale era stata approntata, per una lunghezza di circa 140 metri, una triplice linea difensiva eretta in epoche diverse. La più antica fu probabilmente edificata dai primi coloni anche se c'è chi sostiene che potrebbe essere anteriore all'arrivo dei conquistatori romani. La città si iniziò a sviluppare all'interno della cinta muraria nel III secolo a.C. e raggiunse la sua massima espansione in età imperiale. La struttura viaria urbana, ancor oggi chiaramente identificabile, era basata sull'incrocio degli assi stradari principali, tipico di altre città di fondazione latina. Edifici e luoghi di interesse ad Alba Fucens. L'anfiteatro di Alba Fucens. Nel centro dell'abitato era situato il forum (142 m di lunghezza per 43,50 di larghezza), su cui si affacciavano i più rappresentativi edifici pubblici cittadini: la basilica, dove si trattavano gli affari e si amministrava la giustizia, edificata con ogni probabilità fra la fine del II secolo a.C. e i primi decenni del secolo successivo; il macellum o mercato, della stessa epoca e, contigue ad esso, le terme, costruite in età tardo-repubblicana, ma ampliate in epoca imperiale. Queste ultime erano decorate con preziosi mosaici raffiguranti scene e soggetti marini. Ad Alba Fucens era presente anche un anfiteatro e numerose case appartenenti al patriziato locale, fra cui una villa nota come Domus che, secondo un'ipotesi suggestiva, non corroborata da fonti, dovette essere di proprietà del Prefetto del Pretorio Quinto Nevio Sutorio Macrone, vissuto durante il regno dell'imperatore Tiberio. Numerosi erano anche gli edifici religiosi sia nel centro urbano (Tempio di Iside, Sacrario di Ercole, ecc.) che sulla collina situata all'estremità occidentale dell'abitato. Quest'ultima era occupata da alcuni luoghi di culto, fra cui un tempio dedicato ad Apollo, trasformato in chiesa cristiana e ampiamente ristrutturato in età medievale, noto come la chiesa di San Pietro che contiene antiche colonne ed alcuni mosaici di fine fattura cosmatesca. È l'unica chiesa monastica in Abruzzo in cui la navata centrale è separata da quelle laterali da antiche colonne. Di epoca moderna è invece la collegiata di S. Nicola, nel villaggio di Albe, costruita con ogni probabilità utilizzando materiali provenienti dal sito archeologico limitrofo. Alba Fucens - Avezzano (Aq)

Alba Fucens (Avezzano – Aq) Alba Fucens è un importante sito archeologico di origine italica, fondato come colonia di diritto latino. Situata a quasi 1.000 metri s.l.m. ai piedi del Monte Velino, a circa 7 km a nord dell'attuale città di Avezzano, la città occupava una posizione elevata e fortificata. Il toponimo "Alba" deriva dalla radice indoeuropea che significa sia "altura" che "bianco", un riferimento alla presenza di sassi bianchi nella zona, come ipotizzato da alcuni studiosi. Tuttavia, le fonti storiche più accreditate fanno risalire il nome ad Alba Longa, metropoli latina. L'aggettivo "Fucens" si collega invece al vicino Lago Fucino (in latino Fūcinus), a sua volta associato all'etnico Fūcentes, appellativo dei Marsi che abitavano le sponde orientali del lago. I coloni di Alba Fucens erano noti come Albensi, mentre gli abitanti di Alba Longa erano detti Albani.
Origini e Sviluppo della Città Fondata dai Romani come colonia di diritto latino nel 304 a.C., o secondo altre fonti nel 303 a.C., Alba Fucens sorse nel territorio degli Equi, in prossimità dei Marsi, in una posizione strategica lungo la via Tiburtina Valeria. Inizialmente popolata da 6.000 coloni, la città fu protetta da una prima cinta muraria costruita per difendersi dagli attacchi degli Equi, che tentarono senza successo di espugnarla. Nel corso del tempo, Alba Fucens si sviluppò come un importante centro fortificato, mantenendo un ruolo rilevante nella difesa dei confini romani e nella viabilità della regione.
Area Archeologica e Struttura Urbana Gli scavi sistematici di Alba Fucens iniziarono nel secondo dopoguerra, a partire dal 1949, grazie all'Università di Lovanio sotto la guida di Fernand De Visscher e, successivamente, dal Centro belga di ricerche archeologiche in Italia diretto da Jozef Mertens. Dal 2006, ulteriori indagini sono state condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo. La città, racchiusa da una cinta muraria di circa 2,9 km, presenta mura in massi poligonali perfettamente incastonati e lisciati, con una triplice linea difensiva sul lato settentrionale. Sono ancora visibili una torre e due bastioni a protezione di tre delle quattro porte principali, oltre a simboli fallici scolpiti sui bastioni con funzione apotropaica.
Edifici e Luoghi di Interesse Al centro dell'abitato sorgeva il forum, su cui si affacciavano edifici pubblici come la basilica, il macellum e le terme, risalenti tra la tarda Repubblica e l'età imperiale. L'anfiteatro di Alba Fucens, insieme alle lussuose dimore patrizie, testimonia la ricchezza della città. Fra queste, la Domus attribuita ipoteticamente al Prefetto del Pretorio Quinto Nevio Sutorio Macrone, sebbene senza conferme storiche. Sul colle occidentale si trovavano luoghi di culto come il Tempio di Apollo, successivamente trasformato nella chiesa di San Pietro in età medievale, con antiche colonne e mosaici cosmateschi. Nel vicino villaggio di Albe, la collegiata di San Nicola fu costruita utilizzando materiali di spoglio provenienti dal sito archeologico, consolidando il legame tra passato e presente.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, situata a L'Aquila, è uno dei luoghi più significativi e affascinanti della città, nonché un capolavoro dell'architettura romanico-gotica abruzzese. Fondata nel 1287 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, la basilica rappresenta non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un simbolo della storia di L'Aquila e della sua resilienza. La sua facciata, caratterizzata da un magnifico portale e da decorazioni marmoree, cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori, mentre l'interno, ampio e solenne, ospita opere d'arte di grande valore. Nel corso dei secoli, la basilica ha vissuto numerosi eventi storici e spirituali, ma è celebre soprattutto per il suo legame con il Giubileo Celestiniano, una tradizione che richiama i fedeli ogni anno per celebrare il perdono e la pace. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è anche il luogo dove, nel 2009, venne celebrato il funerale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la città. Nonostante i danni subiti dal sisma, la basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico, continuando a essere un simbolo di speranza per gli aquilani. Il restauro, che ha visto l'impegno di numerosi esperti e artigiani, ha permesso di recuperare la magnificenza originaria della struttura, rendendo la basilica ancora più maestosa e suggestiva. Oltre alla sua funzione religiosa, la basilica è anche un importante attrattore turistico, grazie alla sua storia, all'architettura e al suo legame indissolubile con la città. Visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, i turisti possono immergersi in un'atmosfera di spiritualità e cultura, apprezzando un monumento che ha attraversato i secoli senza mai perdere la sua bellezza e il suo significato.

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...
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