Le sorgenti in Abruzzo: Sorgente delle Grotte del Cavallone
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Le Sorgenti dei fiumi in Abruzzo

Il complesso delle Grotte del Cavallone, situato nella spettacolare Valle di Taranta, tra Lama dei Peligni e Taranta Peligna, sulla Majella, rappresenta una delle meraviglie naturali più affascinanti dell'Abruzzo. La grotta principale, la Grotta del Cavallone, è celebre per essere la cavità turistica con l’ingresso situato alla quota più alta d'Europa, a oltre 1470 metri sul livello del mare. Questa peculiarità, unita alla bellezza della valle circostante, ha da sempre attratto l’attenzione di esploratori, studiosi e appassionati di speleologia. La sua formazione geologica, insieme alla straordinaria altitudine, contribuisce a renderla un luogo unico, ricco di storia e mistero.
Il nome "Grotta del Cavallone" è legato a una tradizione culturale che si intreccia con la letteratura, grazie al celebre poeta Gabriele D'Annunzio. Egli, infatti, scelse questi ambienti ipogei come ispirazione per la sua tragedia pastorale "La Figlia di Iorio" (1903), chiedendo al pittore Paolo Michetti di occuparsi della scenografia. La grotta, quindi, si è guadagnata un posto di rilievo nella cultura abruzzese, diventando uno dei luoghi dannunziani per eccellenza. Il fascino esercitato dalla grotta è stato alimentato anche da un’incisione datata 1666, che segna la prima traccia storica della sua esplorazione.
Le grotte del Cavallone, nel corso dei secoli, sono state protagoniste di numerose esplorazioni. Nel 1700, infatti, diversi esploratori visitarono il sito, e il loro passaggio fu documentato grazie ai racconti e alle tradizioni orali tramandate nel tempo. Ma non solo: durante la Seconda Guerra Mondiale, gli abitanti di Taranta Peligna trovarono rifugio nelle grotte, che offrivano una temperatura costante di 10°C, ideale per la sopravvivenza in un periodo così difficile. Inoltre, gli ampi spazi della cavità consentivano l’accoglienza anche di bestiame, dimostrando la grande funzionalità del sito come rifugio naturale.
L’ingresso della grotta, che misura circa trenta metri di altezza e venti di larghezza, è raggiungibile tramite una rampa di gradini scavati direttamente nella roccia. La temperatura all’interno della grotta varia a seconda delle diramazioni: vicino all’ingresso, la temperatura è di circa 10-11°C durante i mesi più caldi, mentre nelle gallerie laterali la temperatura rimane costante a 9,5°C, anche durante l'estate. Queste caratteristiche rendono la grotta un ambiente ideale per l’esplorazione speleologica, ma anche un luogo suggestivo per i turisti che desiderano immergersi nella sua atmosfera misteriosa.
Il processo di esplorazione e valorizzazione della grotta ha avuto inizio alla fine del 1800, con la realizzazione di una scalinata di accesso di oltre 200 gradini incisi nella roccia. Successivamente, negli anni 50, le esplorazioni si intensificarono, con la partecipazione di speleologi italiani e stranieri. Negli anni ‘70 e ‘80, l'interesse per la grotta crebbe ulteriormente grazie a gruppi di speleologi come il CAI Bolognese e lo Speleo Club Chieti, che portarono avanti nuove scoperte, inclusa l'esplorazione del Ramo dei Laghi, ricco di laghi sotterranei e concrezioni spettacolari. Recentemente, nel 2019, le esplorazioni si sono concentrate sul fondo della grotta, dove sono state individuate forti correnti d'aria, alimentando ulteriormente il mistero di questo affascinante sistema sotterraneo.


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