Sito archeologico in Provincia de L’Aquila: Amplero - Collelongo (Aq - Abruzzo
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I principali siti archeologici in Provincia de L'Aquila - Abruzzo


L'Edificio 1, di probabile origine italica, era un tempio a più ambienti edificato su un alto podio in opera poligonale, successivamente trasformato in ricovero per pastori. La vicina cisterna, con pianta circolare e rivestimento in opera signina, testimonia l'attenzione alla raccolta e conservazione dell'acqua. La stipe votiva, scavata nella roccia, ha restituito materiali votivi databili dal VII al II secolo a.C., confermando la continuità del culto nel tempo. L'Edificio 2, di epoca romana, è composto da tre ambienti preceduti da un vestibolo probabilmente colonnato, con pavimento in opus signinum e decorazioni parietali in secondo stile pompeiano. Il rinvenimento di frammenti di una statua femminile suggerisce un culto legato alla dea Diana.
Il villaggio (vicus) si sviluppa sui pendii di S. Castro, La Giostrella e Pozzo Maianone, con numerosi terrazzamenti in opera poligonale e piccole cisterne per la raccolta dell'acqua. In località Pozzo Massotto sono stati individuati i resti di un santuario con cisterna a tholos, mentre in S. Castro Vecchio, oltre alla probabile chiesa di Sancti Casti, è stata scoperta una necropoli arcaica, nota anche per le cosiddette "Gambe del Diavolo". A La Cava sono emerse tombe a grotticella con stele-porta risalenti al II secolo a.C., a testimonianza della continuità insediativa e funeraria del sito.
La necropoli del Cantone, parzialmente scavata tra il 1968 e il 1975, si estende lungo un'antica via di comunicazione tra il vicus, l'alveo fucense e la Vallelonga. Con oltre 50 tombe, alcune delle quali distrutte da scavi clandestini, presenta sepolture a fossa, a loculo e a camera con copertura a volta. Di particolare rilievo è la Tomba 14, dalla quale proviene un prezioso letto in osso con decorazioni di Dionysos-Hades, oggi conservato nel Museo Archeologico di Chieti. Lo studio degli inumati, dei resti animali e dei pollini ha permesso di ricostruire l'economia degli abitanti, basata principalmente sull'agricoltura e sull'allevamento, attività strettamente connesse alla vocazione agricola del territorio marsicano.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.

L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...

Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...