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Le sorgenti in Abruzzo: Fonte della Salute (Fonte Tettone) - Info Point Regione Abruzzo

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Le sorgenti in Abruzzo: Fonte della Salute (Fonte Tettone)

Le meraviglie > Sorgenti in Abruzzo
Le Sorgenti dei fiumi in Abruzzo

Fonte della Salute (Fonte Tettone) che alimenta il fiume in Abruzzo. Siamo sulla  Fonte Tettone, lo scopo di un gruppo di abitanti di Pretoro e dintorni, oltre a semplici curiosi e appassionanti della montagna e della Maiella in particolare è di risanare la sorgente di Fonte Tettone a Caramanico Terme (Ch). L'amministratore comunale ci aveva chiesto tempo fa di occuparci del degrado della fonte monumentale denominata "Fonte Tettone" (1655 mt), vicino Cima Mammarosa che restaurata nel 2013, appare poco funzionale alle esigenze di abbeveraggio non solo del bestiame al pascolo, ma anche un ricettacolo di batteri, melma, rifiuti organici e insetti, a causa dell'acqua stantia che non defluisce dalla vasca. La fonte si trova per la precisione in località La Maielletta al confine fra Pretoro e Roccamorice. I Cittadini di Caramanico Terme, avevano chiesto senza esito al Presidente del Parco Nazionale della Maiella di intervenire e risolvere il problema della fonte che si ripresenta puntualmente ogni estate, quando anche i turisti e i visitatori vanno lì per dissetarsi. Inoltre, la fonte è avvolta da lussureggianti erbacce da tagliare. Pertanto, chiedo, in qualità di Presidente ti Abruzzo Tourism: al parco nazionale della Maiella di intervenire per risolvere i problemi segnalati e risanare Fonte Tettone. Questo il video che abbiamo girato durante il sopralluogo a Fonte Tettone.Fonte della Salute (Fonte Tettone)
 
La Fonte Tettone, situata a 1655 metri di altitudine nella località La Maielletta, al confine tra i comuni di Pretoro e Roccamorice, è un punto di riferimento per la comunità locale e per gli appassionati della montagna, specialmente per coloro che amano esplorare la Maiella. Nonostante la sua importanza storica e culturale, la sorgente è stata recentemente oggetto di preoccupazione da parte degli abitanti della zona, che hanno sollevato il problema del suo stato di degrado. Sebbene la fonte sia stata restaurata nel 2013, si è rivelata inefficace per le esigenze di abbeveraggio del bestiame al pascolo e, peggio ancora, è diventata un ricettacolo di batteri, melma e insetti, a causa dell'acqua stagnante che non defluisce adeguatamente dalla vasca. L'amministrazione comunale di Caramanico Terme aveva già fatto appello al Parco Nazionale della Maiella per affrontare il problema, ma la situazione non è migliorata. Durante l'estate, quando turisti e visitatori si recano alla fonte per dissetarsi, la condizione igienica della sorgente diventa ancor più critica, con l'acqua che appare torbida e poco invitante. Inoltre, la zona circostante è ricoperta da un folto strato di erbacce, che non solo deturpano l'ambiente ma impediscono anche l'accesso facile alla fonte, aggravando ulteriormente il problema di fruibilità e di sicurezza. I residenti di Caramanico Terme, preoccupati per la salute pubblica e il deterioramento di un bene così prezioso, hanno chiesto a più riprese un intervento tempestivo. La risorsa idrica che la Fonte Tettone rappresenta non è solo vitale per la fauna locale, ma ha anche un valore culturale per la comunità, che da generazioni la considera un simbolo della tradizione montana. Senza un adeguato intervento di manutenzione, la fonte rischia di perdere la sua funzione vitale e di danneggiare l'immagine del territorio, che da sempre ha puntato sulla conservazione della sua bellezza naturale e della sua identità. La situazione della Fonte Tettone è un chiaro esempio di come, nonostante gli interventi di restauro, la mancanza di una gestione continua e adeguata possa compromettere la funzionalità e la fruibilità di una risorsa naturale di grande valore. Se non vengono adottati provvedimenti urgenti, come la pulizia regolare, la riparazione del sistema di deflusso dell’acqua e la gestione della vegetazione circostante, il rischio è che la sorgente diventi inutilizzabile, perdendo anche la sua attrattiva per turisti e residenti. Pertanto, è fondamentale che il Parco Nazionale della Maiella prenda in seria considerazione le richieste della comunità e intervenga con un progetto di risanamento che ripristini la funzionalità e la sicurezza della Fonte Tettone. Solo così sarà possibile preservare un patrimonio naturale che, se adeguatamente curato, può continuare a servire la comunità e i visitatori, contribuendo al contempo alla conservazione della biodiversità e del paesaggio montano che fanno della Maiella una delle aree più affascinanti e visitate dell'Abruzzo.
La Fonte Tettone, situata a 1655 metri di altitudine vicino a Cima Mammarosa, è una sorgente storica e monumentale che si trova al confine tra i comuni di Pretoro e Roccamorice, nella splendida area della Maiella. Nonostante il suo valore storico e naturale, la fonte è da tempo oggetto di preoccupazione per la sua condizione di degrado. La fonte, che fu restaurata nel 2013, purtroppo non è ancora in grado di soddisfare le esigenze primarie, come l'abbeveraggio del bestiame al pascolo e l'approvvigionamento di acqua fresca per i turisti e i visitatori che si recano in quest'area montana. L'acqua stantia che si accumula nella vasca, infatti, non defluisce adeguatamente, creando un ambiente favorevole alla proliferazione di batteri, melma, insetti e rifiuti organici, mettendo a rischio la salute di chi vi si avvicina.
La situazione della Fonte Tettone è un problema ricorrente che si ripresenta ogni estate, soprattutto quando i turisti, attratti dalla bellezza naturale della zona, si dirigono verso questa località per rinfrescarsi. L’acqua stagnante e il mancato scorrimento, unitamente alla presenza di erbacce infestanti che crescono intorno alla fonte, contribuiscono al degrado dell’area. Nonostante i numerosi appelli da parte della comunità locale, inclusi i cittadini di Caramanico Terme, il problema non è stato risolto. In passato, è stato richiesto l’intervento del Parco Nazionale della Maiella, ma le azioni per ripristinare la funzionalità della fonte non sono ancora state attuate. Questo ha suscitato ulteriori preoccupazioni tra la popolazione locale, che teme che la fonte continui a rappresentare un pericolo per la salute pubblica.
Un altro aspetto critico riguarda la gestione e la manutenzione dell’area circostante la fonte. La zona, purtroppo, è ricoperta da una folta vegetazione di erbacce che necessiterebbe di interventi di pulizia e cura regolare. Il manto erboso incolto non solo compromette la bellezza del paesaggio, ma rende difficile l'accesso alla fonte e peggiora la situazione igienica. La presenza di queste erbacce, inoltre, contribuisce a rendere la fonte un ambiente non solo inaccessibile, ma anche insalubre. Un intervento urgente sarebbe fondamentale per garantire che la fonte possa tornare a essere un punto di approvvigionamento sicuro e funzionale per tutti.
Nel 2013, la fonte aveva ricevuto un intervento di restauro, ma questo non è stato sufficiente a risolvere i problemi strutturali e igienici che persistono ancora oggi. Le acque stagnanti sono diventate un ricettacolo di rifiuti e batteri, complicando ulteriormente la situazione. La richiesta di intervento da parte dei cittadini e delle autorità locali resta un tema caldo. Infatti, i residenti di Pretoro e Caramanico Terme, preoccupati per la salute pubblica e per il degrado ambientale, chiedono a gran voce un’azione concreta da parte del Parco Nazionale della Maiella, per garantire la risanabilità della fonte e il suo mantenimento in condizioni adeguate. La risoluzione di questo problema non solo migliorerebbe la qualità dell’acqua, ma contribuirebbe anche alla tutela dell’ambiente montano circostante.
Pertanto, la richiesta di un intervento urgente da parte delle autorità competenti è fondamentale per ridare funzionalità alla Fonte Tettone. La bellezza della Maiella e la sua ricca biodiversità meritano di essere tutelate anche attraverso la cura di simili risorse naturali. Se ripristinata, la fonte non solo potrebbe svolgere di nuovo il suo ruolo essenziale per l’approvvigionamento idrico, ma anche rappresentare un elemento positivo per l’immagine turistica dell’area, rendendo più sicuro e accessibile questo angolo di natura incontaminata.
Fare trekking ai piedi del Gran Sasso d’Italia è un'esperienza unica che permette di immergersi nella bellezza incontaminata di uno dei massicci montuosi più affascinanti dell’Appennino. L'area circostante offre una vasta gamma di itinerari, adatti a tutti i livelli di difficoltà, che si snodano tra vallate, prati fioriti e boschi di faggio, regalando panorami spettacolari sulle vette imponenti e sulle distese verdi sottostanti. Percorrendo i sentieri che partono dalla Piana di Campo Imperatore, uno degli altopiani più vasti d’Italia, si ha l’opportunità di godere di un paesaggio quasi surreale, dominato dalle cime del Corno Grande e del Corno Piccolo. Qui, tra pascoli e panorami mozzafiato, è possibile immergersi in una tranquillità unica, a pochi passi dai rifugi alpini dove trovare riparo e ristoro. I percorsi non sono solo un piacere per gli occhi, ma anche un'opportunità per avvicinarsi alla fauna locale: dai camosci che scalano ripide pareti rocciose alle aquile reali che sorvolano le valli, la biodiversità del Gran Sasso è un richiamo irresistibile per chi ama la natura selvaggia. I sentieri sono ben segnalati e consentono di percorrere sia tratti più brevi, ideali per una passeggiata pomeridiana, che itinerari più impegnativi che si avvicinano alle cime, regalando una sfida entusiasmante agli escursionisti più esperti. Tra gli angoli più suggestivi della zona, il borgo di Santo Stefano di Sessanio, con le sue case in pietra, rappresenta il punto di partenza ideale per escursioni che conducono a Rocca Calascio, una delle fortezze più affascinanti d’Italia, che spunta sopra il paesaggio come un’antica sentinella. Da questo punto, lo sguardo si perde a 360 gradi sulle valli e sulla maestosità del Gran Sasso, creando un ricordo indelebile di un’esperienza di trekking. Nonostante l'altezza, il trekking ai piedi del Gran Sasso è praticabile anche in primavera e autunno, quando il clima è più mite e la natura offre spettacolari colori autunnali o fioriture primaverili. Sia che si scelga di avventurarsi lungo sentieri noti o di esplorare i percorsi meno battuti, ogni passo sui monti del Gran Sasso è una possibilità di scoprire la tranquillità, la storia e la biodiversità di questa regione dell'Appennino, lontana dalla frenesia della vita quotidiana.

Montagna d'estate
Al crescente sviluppo del turismo attivo, sportivo e d’avventura l’Abruzzo risponde giocando le carte vincenti della sua natura forte, dei suoi territori incontaminati, dei suoi mille sentieri fra laghi, gole, torrenti e fiumi, castelli, eremi, vette, altipiani, boschi, antichi borghi: un mix emozionante per vacanze fuori dai luoghi comuni. Chi conquista una qualsiasi delle vette abruzzesi, e gira lo sguardo tutt’attorno, capisce quanto siano vere le parole del famoso orientalista Giuseppe Tucci, secondo il quale nessun altro paesaggio del mondo assomiglia tanto al Tibet come l’Abruzzo montano. Agli appassionati degli sport alpini più impegnativi, i massicci...
La Valle Peligna è una delle aree più affascinanti dell'Abruzzo, situata nel cuore della regione, tra le catene montuose della Maiella, del Sirente e del Morrone. Questo territorio, caratterizzato da un'ampia conca pianeggiante a circa 400 metri di altitudine, ha una storia ricca e un panorama unico che mescola bellezza naturale e cultura millenaria. Nota per essere stata un antico lago prosciugatosi nel corso dei millenni, la valle presenta oggi un paesaggio vario e fertile, attraversato dal fiume Aterno-Pescara e costellato di oliveti, vigneti e piccoli borghi. È un luogo ideale per chi ama la natura e vuole esplorare la cultura abruzzese, grazie alla varietà di esperienze offerte, che spaziano dall'escursionismo alle visite storiche. Sulmona, la città principale della valle, è famosa per essere la patria del poeta latino Ovidio e per la tradizione dei confetti, ancora oggi realizzati con tecniche artigianali. Il centro storico di Sulmona conserva tesori architettonici come la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso dell'Annunziata e il maestoso acquedotto medievale, rendendo la città un punto di riferimento culturale nella regione. La Valle Peligna è anche una porta d’accesso a paesaggi spettacolari, grazie alla vicinanza con parchi naturali come il Parco Nazionale della Maiella. Escursionisti e amanti dell’outdoor possono esplorare i sentieri che conducono al monte Morrone o alle Gole di San Venanzio, mentre gli appassionati di storia possono visitare siti come gli eremi celestiniani e il sito archeologico di Corfinium, antica capitale della Lega Italica. Rinomata anche per i suoi prodotti tipici, come l’olio extravergine d’oliva e i vini Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano, la Valle Peligna offre una combinazione perfetta di natura, storia e gastronomia. Un viaggio in questa valle è un’esperienza completa, che regala ai visitatori un assaggio dell'autenticità e della bellezza dell’Abruzzo.

Le valli in Abruzzo
Le valli dell'Abruzzo rappresentano uno degli aspetti più affascinanti del suo paesaggio naturale, incorniciate tra le maestose cime dell'Appennino e ricche di storia, cultura e biodiversità. Tra le più importanti si trovano la Valle Peligna, la Valle del Sagittario, la Valle del Vomano e la Valle Roveto, ciascuna con caratteristiche uniche che raccontano la complessità e la bellezza di questa regione.
La Valle Peligna, situata al centro dell'Abruzzo, è nota per la sua storia antica, essendo stata un importante centro della civiltà italica dei Peligni. Qui si trova Sulmona, patria del poeta Ovidio e celebre per la produzione dei confetti. La valle è circondata da montagne imponenti...
L'Altopiano delle Cinquemiglia è un suggestivo altopiano dell'Abruzzo, situato a circa 1.200 metri di altitudine tra i comuni di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo. Questa vasta area pianeggiante si estende per circa 7 chilometri di lunghezza e 2 chilometri di larghezza, incastonata tra le imponenti montagne dell'Appennino centrale. Caratterizzato da paesaggi incantevoli e da una natura incontaminata, l'altopiano è una destinazione ideale per escursionisti, appassionati di natura e amanti della storia. La zona è nota per i suoi contrasti stagionali: in estate, i prati si tingono di verde e accolgono animali al pascolo, mentre in inverno, l'intero altopiano è spesso ricoperto da una coltre di neve che crea panorami fiabeschi. Grazie alla sua altitudine, l'area è famosa anche per essere tra le più fredde d'Abruzzo, tanto da essere ricordata storicamente come un passaggio impervio per i viandanti e le greggi durante i mesi invernali. Dal punto di vista naturalistico, l'Altopiano delle Cinquemiglia offre una ricca biodiversità. È un luogo ideale per passeggiate e trekking, con sentieri che attraversano dolci pendii e regalano viste spettacolari sulle catene montuose circostanti, tra cui il Gran Sasso e la Maiella. In primavera e in estate, l'area si popola di una colorata varietà di fiori selvatici, mentre i cieli sono spesso attraversati da rapaci, come falchi e aquile. La visita all'altopiano può essere arricchita dalla scoperta dei vicini borghi medievali, come Rivisondoli, Roccaraso e Pescocostanzo, noti per il loro fascino storico, le tradizioni artigianali e la gastronomia tipica. L'Altopiano delle Cinquemiglia non è solo un luogo di straordinaria bellezza naturale, ma anche un simbolo dell'Abruzzo autentico, dove cultura, storia e natura si intrecciano in un’armonia perfetta.

Gli altopiani in Abruzzo
Gli altopiani dell'Abruzzo rappresentano un elemento distintivo del paesaggio naturale di questa regione, caratterizzata da una geografia unica e affascinante. Tra i più noti troviamo l'Altopiano delle Cinquemiglia, il Piano delle Rocche e il celebre Altopiano di Campo Imperatore. Questi altopiani si estendono tra i massicci montuosi dell'Appennino centrale, offrendo panorami mozzafiato e un ambiente naturale straordinariamente ricco, ideale per escursioni, attività all'aria aperta e osservazione della flora e della fauna tipiche della regione. Campo Imperatore, spesso chiamato il "Piccolo Tibet", è probabilmente l'altopiano più famoso d'Abruzzo...




Le gole in Abruzzo
Le gole dell'Abruzzo rappresentano uno degli spettacoli naturali più affascinanti della regione, dove la forza dell'acqua e del tempo ha scolpito profondi canyon e paesaggi suggestivi. Questi luoghi sono spesso immersi in contesti di grande rilevanza naturalistica e storica, offrendo opportunità di esplorazione e avventura. Tra le gole più celebri si trovano le Gole del Sagittario, le Gole di Celano, le Gole del Salinello e la Riserva Naturale delle Gole di San Venanzio. Le Gole del Sagittario, situate nei pressi di Anversa degli Abruzzi, sono un esempio emblematico dell’armonia tra natura e biodiversità. Questo canyon, scavato dal fiume Sagittario, è circondato da...

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