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Orti Botanici in Abruzzo: Giardino Botanico “Michele Tenore” (Palena - Ch) - Info Point Regione Abruzzo

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Orti Botanici in Abruzzo: Giardino Botanico “Michele Tenore” (Palena - Ch)

Le meraviglie > Flora e Fauna > Orti Botanici
Gli Orti Botanici in Abruzzo

La flora extra mediterranea del Giardino Botanico "Michele Tenore" di Lama dei Peligni rappresenta un'importante testimonianza della biodiversità di ambienti non tipicamente mediterranei. Grazie alla sua posizione all'interno del Parco Nazionale della Maiella, il giardino offre le condizioni ideali per la coltivazione e lo studio di specie vegetali che si sviluppano in climi più freschi e umidi, tipici delle fasce temperate e montane. Queste piante, provenienti da ecosistemi diversi, arricchiscono il paesaggio vegetale e contribuiscono a creare un’area di conservazione e ricerca unica nel suo genere. Tra le specie più rappresentative della flora extra mediterranea si trovano alberi e arbusti adattati a condizioni climatiche fredde e a terreni ricchi di sostanze organiche. Le latifoglie decidue, ad esempio, con le loro chiome che mutano colore nel corso delle stagioni, offrono un suggestivo spettacolo naturale, mentre alcune conifere tipiche degli ambienti montani si distinguono per la loro resistenza alle basse temperature e alla neve. Queste piante, inserite nel contesto del giardino, permettono di osservare l’adattamento della vegetazione a differenti condizioni ambientali e di comprendere i meccanismi evolutivi che regolano la loro sopravvivenza. L’orto botanico ospita anche specie erbacee tipiche delle praterie e delle zone umide, molte delle quali originarie di regioni centro-europee e asiatiche. La presenza di un’ampia varietà di piante montane, caratterizzate da fioriture delicate e colori vivaci, arricchisce ulteriormente la biodiversità dell’area, creando un equilibrio tra flora autoctona e non mediterranea. Queste specie, oltre ad avere un grande valore estetico, svolgono un ruolo fondamentale nel mantenimento della biodiversità, offrendo habitat e risorse alimentari a numerosi insetti impollinatori e piccoli vertebrati. Lo studio della flora extra mediterranea nel Giardino Botanico "Michele Tenore" assume un’importanza particolare anche nell’ambito della conservazione delle specie minacciate. La presenza di piante provenienti da habitat diversi permette di monitorare il loro adattamento ai cambiamenti climatici e di valutare strategie di conservazione per quelle più vulnerabili. Inoltre, l’inserimento di queste specie in un contesto controllato consente di sviluppare progetti di ripopolamento e reintroduzione in ambienti naturali, contribuendo così alla tutela della biodiversità a livello globale. Il giardino botanico, oltre a essere un luogo di ricerca scientifica, rappresenta anche un’area di divulgazione e sensibilizzazione per i visitatori. Passeggiando tra i sentieri, è possibile osservare da vicino la straordinaria varietà della flora extra mediterranea e cogliere l’importanza della sua conservazione. Questo ambiente unico, in cui la vegetazione si intreccia con la storia e la cultura del territorio, offre un’esperienza immersiva che avvicina il pubblico alla conoscenza del mondo vegetale, rafforzando la consapevolezza del valore della natura e della necessità di proteggerla.
Giardino Botanico “Michele Tenore” (Lama dei Peligni - Ch)
 
Giardino Botanico "Michele Tenore" di Lama dei Peligni Il Giardino Botanico Michele Tenore, localizzato a Lama dei Peligni (CH), a 650 m s.l.m., nel Parco Nazionale della Majella è stato riconosciuto Giardino di Interesse Regionale dalla Regione Abruzzo ai sensi della L.R. n. 35/97. Il Giardino Botanico è stato creato nel 1995 ed ospita attualmente oltre 500 specie vegetali su una superficie di 9000 mq. Simbolo del Giardino è il Fiordaliso della Majella (Centaurea tenoreana), endemismo della Majella Orientale dedicato al botanico Michele Tenore, che per primo lo identificò sulla Majella. Il Giardino è strutturato in sezioni didattiche e in sezioni che riproducono gli ambienti vegetazionali della Majella. Molte delle specie coltivate sono endemiche dell'Appennino Centrale o esclusive della Majella e dei rilievi circostanti. L’altitudine alla quale è collocato il giardino e l’esposizione del versante ha permesso la ricostruzione di ambienti come le rupi e i ghiaioni di bassa quota che ospitano diversi endemismi come la Campanula fragilis subsp. cavolinii, Aubrieta columnae ecc. Di particolare interesse è la riproduzione del paesaggio agricolo del Neolitico, nonché la sezione dedicata al recupero delle varietà agricole locali e alle specie utilizzate dalle popolazioni locali nel campo medicinale. Il Giardino oltre a finalità di carattere culturale ed educativo, si è prefisso lo scopo di tutelare ex-situ alcune specie in pericolo di estinzione della flora abruzzese inserite nel Libro Rosso d'Italia o nella Lista Rossa delle Piante d'Abruzzo. A tale proposito sono riprodotte entità endemiche quali Centaurea tenoreana, Aquilegia magellensis, Cymbalaria pallida, Iris marsica, Astragalus aquilanus, Acer cappadocicum subsp. lobelii, Goniolimon tataricum subsp. italicum e piante relittuali localizzate in aree molto ristrette come nel caso di Phlomis fruticosa e Salvia officinalis var. angustifolia presenti, nella regione, unicamente intorno al bacino dell'antico alveo del Fucino.Il Giardino Botanico "Michele Tenore", situato a Lama dei Peligni (CH) a 650 metri sul livello del mare, si trova all'interno del Parco Nazionale della Maiella ed è stato riconosciuto Giardino di Interesse Regionale dalla Regione Abruzzo ai sensi della L.R. n. 35/97. Fondato nel 1995, si estende su una superficie di 9.000 metri quadrati e ospita oltre 500 specie vegetali, molte delle quali rappresentative della flora appenninica. Il simbolo del giardino è il Fiordaliso della Maiella (Centaurea tenoreana), un endemismo della Maiella orientale dedicato al botanico Michele Tenore, che per primo lo identificò su queste montagne.
Il giardino è organizzato in sezioni didattiche e in aree che riproducono fedelmente gli ambienti vegetazionali della Maiella. Grazie alla sua posizione e all'altitudine, è stato possibile ricreare habitat tipici come le rupi e i ghiaioni di bassa quota, che ospitano numerosi endemismi, tra cui la Campanula fragilis subsp. cavolinii e l’Aubrieta columnae. Queste ricostruzioni ambientali consentono di osservare le strategie adattative delle piante a condizioni estreme, come terreni poveri e scarsità d’acqua, offrendo un'importante opportunità di studio e divulgazione scientifica.
Di particolare interesse è la riproduzione del paesaggio agricolo del Neolitico, che permette di comprendere l’evoluzione delle pratiche agricole nel tempo. Un’intera sezione è dedicata al recupero delle varietà agricole locali e alle piante utilizzate tradizionalmente dalle popolazioni della zona, sia a scopo alimentare che medicinale. Questa parte del giardino ha un valore culturale significativo, poiché conserva la memoria storica del rapporto tra l’uomo e la biodiversità vegetale, contribuendo alla valorizzazione e alla tutela del patrimonio botanico locale.
Oltre alla funzione educativa e culturale, il giardino botanico svolge un ruolo fondamentale nella conservazione ex situ di specie a rischio di estinzione. Molte delle piante ospitate sono inserite nel Libro Rosso d'Italia o nella Lista Rossa delle Piante d'Abruzzo. Tra le specie endemiche protette figurano la Centaurea tenoreana, l’Aquilegia magellensis, la Cymbalaria pallida, l’Iris marsica, l’Astragalus aquilanus e l’Acer cappadocicum subsp. lobelii. Il giardino ospita anche piante relittuali molto rare, come la Phlomis fruticosa e la Salvia officinalis var. angustifolia, la cui presenza in Abruzzo è limitata all'area circostante l’antico alveo del Lago Fucino.
Il Giardino Botanico "Michele Tenore" rappresenta un punto di riferimento per la tutela della flora abruzzese, combinando ricerca, conservazione e divulgazione. La varietà di ambienti ricostruiti, insieme alla ricchezza di specie vegetali rare ed endemiche, lo rende un luogo di grande interesse scientifico e naturalistico. Visitare il giardino significa immergersi nella straordinaria biodiversità della Maiella e comprendere l’importanza della sua salvaguardia, in un contesto che unisce storia, natura e ricerca.
Fare trekking ai piedi del Gran Sasso d’Italia è un'esperienza unica che permette di immergersi nella bellezza incontaminata di uno dei massicci montuosi più affascinanti dell’Appennino. L'area circostante offre una vasta gamma di itinerari, adatti a tutti i livelli di difficoltà, che si snodano tra vallate, prati fioriti e boschi di faggio, regalando panorami spettacolari sulle vette imponenti e sulle distese verdi sottostanti. Percorrendo i sentieri che partono dalla Piana di Campo Imperatore, uno degli altopiani più vasti d’Italia, si ha l’opportunità di godere di un paesaggio quasi surreale, dominato dalle cime del Corno Grande e del Corno Piccolo. Qui, tra pascoli e panorami mozzafiato, è possibile immergersi in una tranquillità unica, a pochi passi dai rifugi alpini dove trovare riparo e ristoro. I percorsi non sono solo un piacere per gli occhi, ma anche un'opportunità per avvicinarsi alla fauna locale: dai camosci che scalano ripide pareti rocciose alle aquile reali che sorvolano le valli, la biodiversità del Gran Sasso è un richiamo irresistibile per chi ama la natura selvaggia. I sentieri sono ben segnalati e consentono di percorrere sia tratti più brevi, ideali per una passeggiata pomeridiana, che itinerari più impegnativi che si avvicinano alle cime, regalando una sfida entusiasmante agli escursionisti più esperti. Tra gli angoli più suggestivi della zona, il borgo di Santo Stefano di Sessanio, con le sue case in pietra, rappresenta il punto di partenza ideale per escursioni che conducono a Rocca Calascio, una delle fortezze più affascinanti d’Italia, che spunta sopra il paesaggio come un’antica sentinella. Da questo punto, lo sguardo si perde a 360 gradi sulle valli e sulla maestosità del Gran Sasso, creando un ricordo indelebile di un’esperienza di trekking. Nonostante l'altezza, il trekking ai piedi del Gran Sasso è praticabile anche in primavera e autunno, quando il clima è più mite e la natura offre spettacolari colori autunnali o fioriture primaverili. Sia che si scelga di avventurarsi lungo sentieri noti o di esplorare i percorsi meno battuti, ogni passo sui monti del Gran Sasso è una possibilità di scoprire la tranquillità, la storia e la biodiversità di questa regione dell'Appennino, lontana dalla frenesia della vita quotidiana.

Montagna d'estate
Al crescente sviluppo del turismo attivo, sportivo e d’avventura l’Abruzzo risponde giocando le carte vincenti della sua natura forte, dei suoi territori incontaminati, dei suoi mille sentieri fra laghi, gole, torrenti e fiumi, castelli, eremi, vette, altipiani, boschi, antichi borghi: un mix emozionante per vacanze fuori dai luoghi comuni. Chi conquista una qualsiasi delle vette abruzzesi, e gira lo sguardo tutt’attorno, capisce quanto siano vere le parole del famoso orientalista Giuseppe Tucci, secondo il quale nessun altro paesaggio del mondo assomiglia tanto al Tibet come l’Abruzzo montano. Agli appassionati degli sport alpini più impegnativi, i massicci...
La Valle Peligna è una delle aree più affascinanti dell'Abruzzo, situata nel cuore della regione, tra le catene montuose della Maiella, del Sirente e del Morrone. Questo territorio, caratterizzato da un'ampia conca pianeggiante a circa 400 metri di altitudine, ha una storia ricca e un panorama unico che mescola bellezza naturale e cultura millenaria. Nota per essere stata un antico lago prosciugatosi nel corso dei millenni, la valle presenta oggi un paesaggio vario e fertile, attraversato dal fiume Aterno-Pescara e costellato di oliveti, vigneti e piccoli borghi. È un luogo ideale per chi ama la natura e vuole esplorare la cultura abruzzese, grazie alla varietà di esperienze offerte, che spaziano dall'escursionismo alle visite storiche. Sulmona, la città principale della valle, è famosa per essere la patria del poeta latino Ovidio e per la tradizione dei confetti, ancora oggi realizzati con tecniche artigianali. Il centro storico di Sulmona conserva tesori architettonici come la Cattedrale di San Panfilo, il Complesso dell'Annunziata e il maestoso acquedotto medievale, rendendo la città un punto di riferimento culturale nella regione. La Valle Peligna è anche una porta d’accesso a paesaggi spettacolari, grazie alla vicinanza con parchi naturali come il Parco Nazionale della Maiella. Escursionisti e amanti dell’outdoor possono esplorare i sentieri che conducono al monte Morrone o alle Gole di San Venanzio, mentre gli appassionati di storia possono visitare siti come gli eremi celestiniani e il sito archeologico di Corfinium, antica capitale della Lega Italica. Rinomata anche per i suoi prodotti tipici, come l’olio extravergine d’oliva e i vini Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano, la Valle Peligna offre una combinazione perfetta di natura, storia e gastronomia. Un viaggio in questa valle è un’esperienza completa, che regala ai visitatori un assaggio dell'autenticità e della bellezza dell’Abruzzo.

Le valli in Abruzzo
Le valli dell'Abruzzo rappresentano uno degli aspetti più affascinanti del suo paesaggio naturale, incorniciate tra le maestose cime dell'Appennino e ricche di storia, cultura e biodiversità. Tra le più importanti si trovano la Valle Peligna, la Valle del Sagittario, la Valle del Vomano e la Valle Roveto, ciascuna con caratteristiche uniche che raccontano la complessità e la bellezza di questa regione.
La Valle Peligna, situata al centro dell'Abruzzo, è nota per la sua storia antica, essendo stata un importante centro della civiltà italica dei Peligni. Qui si trova Sulmona, patria del poeta Ovidio e celebre per la produzione dei confetti. La valle è circondata da montagne imponenti...
L'Altopiano delle Cinquemiglia è un suggestivo altopiano dell'Abruzzo, situato a circa 1.200 metri di altitudine tra i comuni di Roccaraso, Rivisondoli e Pescocostanzo. Questa vasta area pianeggiante si estende per circa 7 chilometri di lunghezza e 2 chilometri di larghezza, incastonata tra le imponenti montagne dell'Appennino centrale. Caratterizzato da paesaggi incantevoli e da una natura incontaminata, l'altopiano è una destinazione ideale per escursionisti, appassionati di natura e amanti della storia. La zona è nota per i suoi contrasti stagionali: in estate, i prati si tingono di verde e accolgono animali al pascolo, mentre in inverno, l'intero altopiano è spesso ricoperto da una coltre di neve che crea panorami fiabeschi. Grazie alla sua altitudine, l'area è famosa anche per essere tra le più fredde d'Abruzzo, tanto da essere ricordata storicamente come un passaggio impervio per i viandanti e le greggi durante i mesi invernali. Dal punto di vista naturalistico, l'Altopiano delle Cinquemiglia offre una ricca biodiversità. È un luogo ideale per passeggiate e trekking, con sentieri che attraversano dolci pendii e regalano viste spettacolari sulle catene montuose circostanti, tra cui il Gran Sasso e la Maiella. In primavera e in estate, l'area si popola di una colorata varietà di fiori selvatici, mentre i cieli sono spesso attraversati da rapaci, come falchi e aquile. La visita all'altopiano può essere arricchita dalla scoperta dei vicini borghi medievali, come Rivisondoli, Roccaraso e Pescocostanzo, noti per il loro fascino storico, le tradizioni artigianali e la gastronomia tipica. L'Altopiano delle Cinquemiglia non è solo un luogo di straordinaria bellezza naturale, ma anche un simbolo dell'Abruzzo autentico, dove cultura, storia e natura si intrecciano in un’armonia perfetta.

Gli altopiani in Abruzzo
Gli altopiani dell'Abruzzo rappresentano un elemento distintivo del paesaggio naturale di questa regione, caratterizzata da una geografia unica e affascinante. Tra i più noti troviamo l'Altopiano delle Cinquemiglia, il Piano delle Rocche e il celebre Altopiano di Campo Imperatore. Questi altopiani si estendono tra i massicci montuosi dell'Appennino centrale, offrendo panorami mozzafiato e un ambiente naturale straordinariamente ricco, ideale per escursioni, attività all'aria aperta e osservazione della flora e della fauna tipiche della regione. Campo Imperatore, spesso chiamato il "Piccolo Tibet", è probabilmente l'altopiano più famoso d'Abruzzo...




Le gole in Abruzzo
Le gole dell'Abruzzo rappresentano uno degli spettacoli naturali più affascinanti della regione, dove la forza dell'acqua e del tempo ha scolpito profondi canyon e paesaggi suggestivi. Questi luoghi sono spesso immersi in contesti di grande rilevanza naturalistica e storica, offrendo opportunità di esplorazione e avventura. Tra le gole più celebri si trovano le Gole del Sagittario, le Gole di Celano, le Gole del Salinello e la Riserva Naturale delle Gole di San Venanzio. Le Gole del Sagittario, situate nei pressi di Anversa degli Abruzzi, sono un esempio emblematico dell’armonia tra natura e biodiversità. Questo canyon, scavato dal fiume Sagittario, è circondato da...

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