Tradizioni popolari in Provincia de L’Aquila – Abruzzo: Ju calenne a Tornimparte a Torninparte (Aq)
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Le Tradizioni popolari e il Folklore in Provincia de L'Aquila - Abruzzo

A Tornimparte, ogni anno, la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio è consacrata a un rito antico che affonda le sue radici nella storia più profonda del paese: "Ju Calenne", ovvero la tradizione dell'Albero del Maggio. Questo rituale coinvolge un gruppo di uomini robusti che, nel cuore della notte, si recano nei boschi circostanti il paese per tagliare un albero maestoso, dritto e alto, da trasportare davanti alla chiesa del proprio Santo Patrono. L’albero, scelto con grande attenzione, deve essere innalzato e fissato prima dell'alba, dove rimarrà per tutto il mese di maggio, simbolo di rinascita e fertilità. La tradizione afferma che, al termine di questo periodo, l’albero sarà abbattuto e venduto in un’asta pubblica, con i proventi che un tempo venivano destinati alla festa del Santo Patrono.
(Foto Giacomo Carnicelli)
Le origini di questo rito sono legate ai Longobardi, come confermato dai numerosi toponimi di origine germanica che si trovano nel territorio di Tornimparte. Il culto degli alberi, infatti, risale a tradizioni pagane antiche che celebravano la fertilità della terra e il risveglio della natura. I Longobardi, come altri popoli germanici, attribuivano grande sacralità ai boschi, che erano considerati luoghi protetti dalle divinità della vegetazione. Questo culto è stato integrato con i rituali greco-romani legati alla primavera, creando un connubio di fede e paganesimo che ancora oggi caratterizza la festa. Tornimparte, con la sua ricca vegetazione boschiva, offre un perfetto scenario per la celebrazione di questo rito che affonda le sue radici nella cultura del bosco e nella mitologia delle foreste sacre.
Il paesaggio di Tornimparte, dominato dal faggio che cresce fino a 1700 metri, è un luogo ideale per questa tradizione. Gli alberi e i boschi hanno sempre avuto un ruolo fondamentale nella vita della comunità, sia dal punto di vista economico che spirituale. Fino agli anni '50, la popolazione dipendeva dai boschi per la sopravvivenza, praticando il taglio ceduo, una tecnica che permetteva al bosco di rigenerarsi, assicurando legna per il riscaldamento, foraggio per gli animali e carbone per i vari usi domestici. Questa conoscenza profonda del bosco ha creato un legame indissolubile tra l'uomo e la natura, legame che si riflette nel rituale dell'Albero del Maggio, il quale rappresenta un simbolo di rinnovamento e speranza per la comunità.
La festa si intreccia con altri eventi religiosi e folkloristici, come la celebrazione di San Panfilo, il santo patrono di Villagrande, una frazione di Tornimparte. La benedizione dei semi e la scelta dei pastori per il pascolo avvengono proprio in concomitanza con il rito dell'Albero del Maggio, unendo così il mondo agricolo e pastorale in un momento di forte simbolismo. Il ramo di faggio fiorito, esposto sulla porta della chiesa di San Panfilo, segna il passaggio dalla durezza dell'inverno alla speranza della primavera, rappresentando la fine delle difficoltà stagionali e il ritorno della vita. Questo gesto si inserisce in un contesto di antiche tradizioni, che mescolano elementi pagani e cristiani, e che vengono tramandate di generazione in generazione, mantenendo viva la memoria storica e culturale della comunità.
Oggi, nonostante la modernità abbia attenuato i caratteri strettamente pagani della festa, "Ju Calenne" continua a essere un momento di grande importanza per Tornimparte. La fatidica notte del 30 aprile è un'occasione di condivisione, di riscoperta delle tradizioni e di legame con il passato. I giovani, che partecipano con entusiasmo al trasporto dell'albero, imparano dagli anziani le tecniche antiche, mentre l'intera comunità si ritrova insieme, intorno al fuoco e al suono degli organetti, a celebrare il risveglio della natura e della vita. Sebbene il rito abbia perso il suo significato magico-religioso originario, mantiene intatta la sua forza simbolica, diventando un’occasione per riscoprire l’identità culturale di Tornimparte, un'identità che si è sedimentata nel tempo, preservando un legame indissolubile con la natura e le sue leggi.


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