Altri musei minori in Provincia di Chieti
Le meraviglie > Musei d'Abruzzo > Musei nel chietino
I Musei minori, le Pinacoteche, le Mostre e le Raccolte minori della Provincia di Chieti - Abruzzo


- Museo universitario d'Abruzzo - Museo di storia delle scienze biomediche (Ch)
- Museo civico Porta della terra e Parco archeologico del Quadrilatero a San Salvo (Ch)
- Museo della battaglia di Ortona (Ch)
- Museo Etnografico di Bomba (Ch)
- Museo delle tradizioni familiari (Ch)
- Museo Diocesano di Lanciano (Ch)
- Museo Navale di Francavilla al Mare (Ch)
- Museo della Ceramica di Rapino (Ch)
- Pinacoteca Cascella a Ortona (Ch)
![]() | ||
Il Museo Universitario d'Abruzzo, precedentemente noto come Museo di Storia delle Scienze Biomediche, ha sede a Chieti, nel cuore del centro storico, all'interno del palazzo ex-OND in Piazza Trento e Trieste. Si tratta di un museo scientifico di rilevanza accademica che arricchisce l'identità culturale dell'Università degli Studi "Gabriele d'Annunzio", offrendo uno spazio espositivo dedicato alla divulgazione delle Scienze Naturali e della Storia della Scienza. Il museo si distingue per la sua particolare attenzione agli ambiti biologici e medici, che emergono dall'integrazione tra ricerca archeologica, medica, antropologica e paleontologica. Il primo nucleo espositivo fu inaugurato nel 1994 presso il Palazzo De Pasquale. Successivamente, il 21 gennaio 1998, la collezione fu trasferita nel campus universitario di Madonna delle Piane, in una sede più ampia, prima di trovare collocazione definitiva nell’attuale edificio di Piazza Trento e Trieste. In questa sede è stato anche istituito il primo nucleo del Giardino dei Semplici, un orto botanico ispirato ai modelli rinascimentali. Il fondatore e direttore del Museo è il professor Luigi Capasso, docente ordinario di Antropologia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Ateneo. Grazie alla sua guida, il Museo Universitario d'Abruzzo si è affermato come un importante centro di studio, ricerca e divulgazione scientifica, aperto sia alla comunità accademica che al grande pubblico. |
![]() | ||
Il Parco Archeologico del Quadrilatero si trova nel cuore del centro storico di San Salvo, in provincia di Chieti, e coincide con il nucleo originario della città. Si tratta di un articolato sistema di beni culturali messi a disposizione del pubblico, nato in seguito alle indagini archeologiche avviate nel 1997 nell’area circostante Piazza San Vitale. Questo percorso storico-archeologico rappresenta una testimonianza concreta del passato della città e della sua evoluzione nel corso dei secoli. Il complesso è composto da sette siti di rilevante interesse storico e archeologico: Porta della Terra, il Museo Civico Porta della Terra, il Museo dell’Abbazia, l’Isola Archeologica del Chiostro, la Casa del Mosaico Romano, l’Acquedotto Romano e la Chiesa di San Giuseppe. Insieme, questi luoghi costituiscono un itinerario ricco di suggestioni che permette di approfondire le origini e lo sviluppo urbano di San Salvo, che, in epoca romana, fu un attivo centro commerciale situato su importanti vie di comunicazione. Tra i reperti più significativi rinvenuti nel sito figurano numerosi oggetti funerari, i quali consentono di ricostruire aspetti fondamentali della vita e delle tradizioni delle popolazioni locali. Il Parco Archeologico del Quadrilatero, con il Museo Civico Porta della Terra come punto di riferimento principale, rappresenta oggi un'importante realtà culturale e didattica, che unisce ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio storico del territorio. |
![]() | ||
Il Museo della Battaglia di Ortona documenta gli eventi drammatici del dicembre 1943, quando la città fu teatro di uno degli scontri più cruenti della campagna d’Italia durante la Seconda guerra mondiale. Per l’eroismo e il sacrificio della popolazione civile, Ortona ricevette la Medaglia d’Oro al Valor Civile. Il museo è stato inaugurato il 6 maggio 2002, alla presenza dell'Ambasciatore del Canada, ed è dedicato alla memoria delle 1.314 vittime civili e dei numerosi soldati canadesi e tedeschi caduti durante la battaglia. È concepito come un luogo di riflessione sulla crudeltà e l’inutilità della guerra, con l’intento di trasmettere alle nuove generazioni un forte messaggio di pace. L’esposizione è suddivisa in tre sezioni tematiche. La prima è dedicata alla popolazione civile e raccoglie fotografie, testimonianze e un plastico che ricostruisce gli avvenimenti accaduti nel centro di Ortona durante i bombardamenti. La seconda sezione è focalizzata sui combattenti e presenta oggetti bellici, uniformi e effetti personali rinvenuti anche nelle campagne circostanti, teatro di scontri fino al giugno 1944. La terza sezione approfondisce l’aspetto strategico del conflitto: è dedicata a chi la battaglia l'ha pianificata e condotta, includendo anche una riflessione sull’uso della propaganda come strumento di guerra. Tra i materiali esposti si trovano cimeli, fotografie, gigantografie e reperti originali della Seconda guerra mondiale, raccolti principalmente nei dintorni di Ortona. Completano l’allestimento riproduzioni di giornali dell’epoca che raccontano le varie fasi della battaglia e avvisi emessi dalle forze tedesche alla popolazione locale. Il museo si propone non solo come un centro di memoria storica, ma anche come spazio educativo per promuovere la cultura della pace attraverso la consapevolezza del passato. |
![]() | ||
Il Museo Etnografico di Bomba, in provincia di Chieti, è stato creato con l’obiettivo di avvicinare le nuove generazioni alle tradizioni del passato, trasmettendo valori e memorie attraverso gli strumenti del lavoro e della vita quotidiana. Il museo vuole offrire ai visitatori – in particolare ai più giovani – l’opportunità di riscoprire la propria identità culturale, rafforzando il legame con il territorio e con le radici della propria comunità. L’esposizione raccoglie oggetti e attrezzi che l’uomo ha utilizzato nel corso dei secoli per soddisfare i bisogni primari e migliorare le condizioni di vita familiare. Gli ambienti del museo ricostruiscono fedelmente spazi domestici e lavorativi di un tempo: dalla rimessa per gli attrezzi alla cantina, dalla stanza del telaio alla cucina, passando per la camera da letto, l’angolo dei mestieri, della scuola e dei giochi. Ogni sezione racconta un frammento di vita quotidiana, offrendo uno spaccato autentico della cultura contadina e artigiana del territorio. A rendere l’esperienza ancora più viva e significativa sono gli anziani del paese, protagonisti e testimoni diretti di quel mondo, che accompagnano scolaresche e gruppi di visitatori, illustrando il funzionamento degli attrezzi e raccontando aneddoti legati al loro utilizzo. Il museo si trasforma così in un ponte tra passato e presente, dove la memoria si fa racconto e si rinnova attraverso il dialogo tra generazioni. |
![]() | ||
Il Museo delle Tradizioni Familiari, situato in provincia di Chieti, nasce con l’intento di preservare e valorizzare la memoria storica e culturale delle comunità locali. Attraverso una ricca raccolta di oggetti, strumenti e testimonianze, il museo racconta la vita quotidiana di un tempo, offrendo uno spaccato autentico delle attività familiari e lavorative che hanno caratterizzato il territorio. All’interno del museo sono conservate attrezzature originali appartenenti agli antichi mestieri tradizionali: il calzolaio, il ferraio, il bottaio, il contadino e il pastore. Ogni oggetto è espressione del sapere manuale tramandato di generazione in generazione, e rappresenta un tassello importante della cultura materiale locale. L’allestimento consente al visitatore di immergersi in un passato fatto di fatica, ingegno e relazioni profonde con l’ambiente circostante. Oltre agli strumenti di lavoro, il museo custodisce numerose fotografie storiche che ritraggono scorci del paese e volti dei suoi abitanti, offrendo un racconto visivo della comunità e della sua evoluzione nel tempo. Il Museo delle Tradizioni Familiari si propone così non solo come un luogo di conservazione, ma anche come spazio educativo e identitario, in cui la memoria si trasforma in occasione di conoscenza e dialogo tra le generazioni. |
![]() | ||
Il Museo Diocesano di Lanciano, in provincia di Chieti, è uno scrigno di arte sacra e memoria religiosa, espressione del ricchissimo patrimonio culturale dell’Arcidiocesi di Lanciano-Ortona. Inaugurato nel 2002, il museo si estende su una superficie di circa 1.000 metri quadrati e ospita oltre cinquecento opere tra dipinti, sculture, arredi liturgici e oggetti devozionali, provenienti dalle parrocchie e dai luoghi di culto del territorio frentano. Le sale del museo offrono un percorso espositivo che racconta secoli di storia artistica e spirituale, mettendo in luce la profonda connessione tra fede e cultura che ha caratterizzato la vita religiosa della diocesi. Tra gli ambienti più significativi spicca la Sala 2, interamente dedicata alla Madonna del Ponte, Santa Patrona di Lanciano. Qui è possibile ammirare il prezioso tesoro a lei dedicato, tra cui due antiche vesti in seta che un tempo ornavano la sua statua durante le celebrazioni solenni. Tra i capolavori custoditi, particolare rilievo assume una tavola raffigurante la Madonna con Bambino, datata alla seconda metà del XV secolo e attribuita a Jacopo da Lanciano, misteriosa figura di pittore abruzzese. L’opera rappresenta un raro esempio di arte sacra locale del tardo Medioevo e testimonia il fervore artistico e religioso del territorio. Il Museo Diocesano di Lanciano si propone così come luogo di conservazione, studio e valorizzazione della fede e dell’arte, aperto al dialogo con i visitatori e le nuove generazioni. |
![]() | ||
Il Museo Navale “E. Maio Masci” di Francavilla al Mare è una realtà museale privata gestita dall'Associazione Centro Studi Abruzzese di Cultura e Tradizione Navale, che ne cura direttamente la conservazione e la valorizzazione. La sede del museo si trova nella storica “Torre Ciarrapico”, una palazzina di pregio architettonico inserita nel patrimonio comunale e concessa in comodato al Centro Studi per vent’anni. La struttura si erge nella parte più alta del nucleo urbano collinare della città, in una posizione panoramica che domina Francavilla, contribuendo a conservarne la memoria storica insieme ai resti della chiesa trecentesca di San Francesco e alle torri delle antiche mura medievali. Inaugurato il 20 giugno 2015, il museo si sviluppa su quattro piani, ciascuno dedicato a specifici temi legati alla tradizione navale abruzzese, e dispone di spazi accessori fondamentali per le attività museali. Il sottotetto abitabile è destinato a magazzini e laboratori di restauro, dove si lavora alla conservazione dei reperti, mentre all’esterno si estende un ampio giardino recintato che accoglie eventi, manifestazioni e incontri culturali, soprattutto durante la stagione estiva. Il Museo Navale rappresenta un importante punto di riferimento per la salvaguardia della cultura marittima dell’Abruzzo, offrendo ai visitatori un affascinante viaggio nella storia della navigazione locale e nel rapporto tra l’uomo e il mare. Le attività promosse dal Centro Studi e dalle associazioni partner ne fanno anche un dinamico centro di aggregazione culturale, capace di coniugare memoria, ricerca e divulgazione in un contesto suggestivo e ricco di storia. |
![]() | ||
Il Museo della Ceramica di Rapino, inaugurato nel 2003, si trova all’interno dell’antico monastero di Sant’Antonio e rappresenta un centro vivo e dinamico dedicato alla valorizzazione dell’antica arte ceramica locale. Nonostante la sua giovane età, il museo si propone come punto di riferimento per lo studio, la conservazione e la diffusione della tradizione ceramica rapinese, attraverso esposizioni permanenti, corsi di formazione e numerose iniziative culturali. Al suo interno sono custodite importanti opere che raccontano la storia di questa raffinata arte, insieme a collezioni di ceramica contemporanea e internazionale. Rapino occupa un posto di rilievo tra i centri ceramici storici dell’Abruzzo. Tra Ottocento e primo Novecento, il borgo fu rinomato per la vivacità dei decori, la brillantezza degli smalti e la qualità delle forme, primeggiando nella produzione popolare regionale. Qui operarono importanti maestri come Raffaele Bozzelli, attivo già nel 1821, e Fedele Cappelletti, considerato tra i maggiori ceramisti storicisti italiani. Le botteghe dei Bozzelli, Bontempo e dei Cascella contribuirono alla fama di Rapino, realizzando maioliche destinate ad abbellire le tavole e le pareti delle case borghesi. Particolarmente apprezzati erano i piatti decorati con fiori policromi, i boccali dei pellegrini diretti al santuario di San Rocco e le zuppiere ornate da motivi floreali o animali, come il celebre decoro "a tovaglia" e il gallo. Accanto alla funzione museale, il complesso ospita anche la Scuola della Ceramica, attivata con il progetto Interreg III B Cadses per promuovere un turismo sostenibile e creativo. Qui si tengono corsi di torniante e decorazione, aperti anche ai turisti, con l’obiettivo di trasmettere tecniche tradizionali e rinnovare l’interesse per un patrimonio artigianale di grande valore. Il Museo Internazionale della Ceramica di Rapino conserva oggi numerosi esemplari di maestri locali, rendendo omaggio a una tradizione che, pur affondando le radici nel passato, continua a ispirare il presente. |
![]() | ||
La Pinacoteca Cascella ha sede all'interno dello storico Palazzo Farnese di Ortona, edificio di ispirazione tardo rinascimentale voluto da Margherita d’Austria, figlia dell’imperatore Carlo V. Il progetto fu affidato all’architetto Giacomo della Porta, allievo di Michelangelo e del Vignola, che avviò i lavori il 12 marzo 1584. Nel tardo Ottocento il palazzo fu gravemente danneggiato da una frana che distrusse la facciata rivolta verso il mare, ma fu restaurato negli anni Settanta del Novecento, tornando ad essere un importante spazio culturale aperto al pubblico. L’edificio si sviluppa su tre piani espositivi. Al primo piano si trova una sala conferenze dedicata a Margherita d’Austria, con documenti storici, fotografie e ritratti. Le altre sale ospitano opere in bronzo di Giuseppe Massari, gessi di Guido Costanzo e una selezione di incisioni e stampe del nascente Museo Civico di Arte Contemporanea, donate dal critico d’arte Enzo Di Martino. Il secondo piano è destinato a mostre temporanee, offrendo un costante aggiornamento dell'offerta artistica attraverso esposizioni di carattere nazionale e internazionale. Il terzo piano accoglie la Pinacoteca "Basilio e Michele Cascella", dedicata all’opera di tre generazioni dell’illustre famiglia di artisti: Basilio, Gioacchino, Tommaso, Michele e Pietro Cascella. La collezione, distribuita in quattro sale tematiche, è particolarmente ricca delle opere di Michele Cascella, che raccontano oltre ottant’anni di attività e di profondo legame con la sua terra d’origine. Di grande interesse sono anche i lavori di Basilio Cascella, tra cui i bozzetti ad olio su carta per il celebre mosaico delle Terme Tettuccio di Montecatini, numerosi ritratti femminili della tradizione abruzzese e pregevoli ceramiche artistiche. |


---
Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...

---
Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

---
L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

---
L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...