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Abruzzo e le sue località del turismo montano estivo - Info Point Regione Abruzzo

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Abruzzo e le sue località del turismo montano estivo

Mare e Monti > Montagna in estate
Le località dell'Abruzzo del turismo montano estivo

L’offerta che la montagna abruzzese in estate fa al turista è molto diffusa. Se è vero, infatti, che in inverno si tende a fare riferimento alle località dotate di impianti sciistici, per praticare gli sport sulla neve, dalla primavera fino ai primi caldi colori d’autunno i monti d’Abruzzo possono essere vissuti quasi ovunque. Qualsiasi borgo al di sopra dei 700 metri diventa quindi il luogo giusto per gustare i piaceri che l’ambiente montano è in grado di offrire. Da nord a sud esso si rivela, infatti, una miniera di luoghi e tesori, tutti da esplorare e scoprire.
Gran parte delle più belle aree montane della regione è ormai tutelata dai Parchi e dalle Riserve: queste istituzioni possono rivelarsi assai utili come filo guida nella scoperta ragionata di questi straordinari ambienti. I loro centri visita, i punti informativi e i musei sono i migliori luoghi dove il turista può trovare assistenza qualificata. Ma al di là delle numerose strutture ufficiali preposte all’accoglienza e all’assistenza dei visitatori, non dimenticate che i vostri migliori amici sono gli abruzzesi: in ogni borgo e contrada troverete tante persone gentili ed amichevoli che sapranno informarvi ed assistervi con i loro consigli e la loro esperienza per aiutarvi a scoprire al meglio il territorio.

Monti della Laga
Andiamo quindi a scoprire i mille luoghi della montagna d’Abruzzo, iniziando da nord, dal massiccio dei Monti della Laga che, posto al confine con Lazio e Marche, rappresenta un vero paradiso per l’escursionista grazie alla sua ricchezza di foreste ma soprattutto di acqua, che in primavera dà origine a tante splendide cascate. La Laga è attraversata da numerose vie di collegamento, ben connesse alle principali arterie stradali, punteggiata di molti piccoli borghi e assai ben attrezzata dal punto di vista dei sentieri.
Nel cuore del massiccio si trovano i comuni di Valle Castellana, Cortino, Crognaleto, Campotosto e Rocca Santa Maria, con le loro mille frazioni, spesso composte di poche case in arenaria. I percorsi in auto sono molto suggestivi, il paesaggio è ricco di vegetazione, con la vista che si immerge ora in strette gole per spaziare poi sui grandi orizzonti culminanti con viste mozzafiato sulle vette della Laga e della vicina catena del Gran Sasso. Le località turistiche più importanti sono il Ceppo, punto di partenza per splendidi itinerari verso il bosco Martese, le vette del massiccio e alcune cascate come la Morricana; il lago di Campotosto, uno dei maggiori bacini artificiali d’Europa, paradiso per birdwatching e caccia fotografica, ideale per gli appassionati di canoa, windsurf, kitesurf, ma anche equitazione e cicloturismo lungo la splendida strada che lo costeggia per intero; Cesacastina, minuscolo e suggestivo borgo da dove partono percorsi escursionistici verso la Valle delle Cento Cascate e poi oltre, fino alle cime della Laga. Una località interessante è Piano Roseto, a cavallo tra Cortino e Crognaleto, rilassante pianoro verde ideale per scampagnate; nei pressi hanno inizio alcuni percorsi tra i quali quello che sale fino alla vetta del Monte Gorzano, passando accanto all’omonimo rifugio. Cortino ospita inoltre un’area faunistica. Tra le sue valli la Laga offre la visita di numerosi borghi abbandonati, minuscoli e di grande impatto emotivo, come ad esempio Tavolero e Valle Piola; alcuni raggiungibili in auto, altri solo a piedi. I molti corsi d’acqua, alcuni davvero impetuosi in primavera, rappresentano una bella sfida agli amanti del torrentismo. In inverno alcuni di loro gelano, così come avviene anche per alcune cascate, rivelandosi adatti a discipline di sport estremo legate al ghiaccio. Verso est la Montagna di Campli e la Montagna dei Fiori, detti Monti Gemelli, rappresentano gli ultimi contrafforti del massiccio prima delle dolci colline che scendono verso il mare; in mezzo ad essi si trova la frazione di Macchia da Sole, da cui partono varie sterrate, ideali per escursioni in fuoristrada, e un breve percorso a piedi che porta alle rovine della medievale fortezza di Castel Manfrino. Sulle pendici dei due Monti Gemelli si trovano Civitella del Tronto, con la sua imponente fortezza, Campli, vero scrigno di tesori d’arte, e Ripe di Civitella, punto di partenza di un affascinante e facile percorso escursionistico che porta nella suggestiva e stretta gola del fiume Salinello, superando una bella cascata e le grotte degli Eremiti, risalendo fino a Castel Manfrino. Civitella del Tronto ospita una bella palestra di roccia per l’arrampicata sportiva. Sul versante nord della Montagna dei Fiori è la stazione turistica di San Giacomo-Monte Piselli, ideale in estate per passeggiate nel verde e belle escursioni. Verso ovest il massiccio digrada invece nella valle del fiume Aterno, sul versante aquilano, dove si trovano borghi storici come Montereale, Capitignano, Barete, Pizzoli, con il suo castello, ma anche Cagnano Amiterno, porta di accesso allo scenografico Piano di Cascina.
  
Comprensorio dell’Alto Aquilano
Da L’Aquila si raggiungono facilmente due aree montane poco note ma in grado di offrire bei paesaggi e interessanti proposte per piacevoli passeggiate estive tra prati e pendii. Si tratta della zona attorno a Tornimparte, terra antica popolata fino a qualche decennio fa dai celebri carbonai, e del percorso che passa per Lucoli salendo poi fino alla piana di Campo Felice, nota per gli impianti sciistici ma interessante anche nella bella stagione per le possibilità di passeggiate, escursioni, e attività sportive.

Capannelle
Verso sud la Laga termina nell’ampia valle del fiume Vomano, percorsa dalla statale 80 detta “delle Capannelle”, una suggestiva strada di montagna che collega Teramo con l’Aquila passando per Montorio al Vomano, recentemente recuperata come percorso turistico dal Parco Gran Sasso-Laga. Vi si incontrano numerosi borghi, il più importante dei quali è Aprati, con ristoranti, alloggi agrituristici e un’altra insolita proposta ricettiva: le vecchie case cantoniere ristrutturate dal Parco stesso e trasformate in alloggi per vacanze. Questa valle separa i due massicci montuosi protetti dal Parco, quello della Laga, che abbiamo appena visitato, e quello del Gran Sasso, considerato il vero tetto d’Abruzzo, per via delle sue maestose vette rocciose. All’altezza della diga artificiale di Provvidenza, una delle due che sbarra il fiume Vomano, inizia la strada che porta in Val Chiarino, luogo isolato e dalla natura intatta, di grande suggestione, con fantastici colori offerti dal bosco nei primi mesi d’autunno. Dal passo vero e proprio, nei pressi della centrale elettrica, inizia una strada assai panoramica che scende ad Assergi; lungo il percorso si incontra il punto di inizio di un appassionante sentiero che sale sul fianco della montagna omonima fino all’eremo di San Franco, dove la leggenda vuole che il santo, ritiratosi in preghiera, abbia fatto scaturire per miracolo una sorgente dalle proprietà guaritive. Prima di giungere ad Assergi si trova la frazione di San Pietro della Ienca, dove celebrò messa papa Giovanni Paolo II in una delle sue frequenti visite alla montagna d’Abruzzo.
  
Gran Sasso d’Italia
Se i Monti della Laga sono il trionfo dell’acqua e dei boschi, il massiccio del Gran Sasso è il regno della roccia e dei grandi altipiani. La sua morfologia, allungata da nord-ovest a sud-est, è assai caratteristica e vede le grandi vette affacciate sul versante est: il Prena, il Camicia, il Brancastello e poi il culmine nel Corno Piccolo e nel maestoso Corno Grande, con i suoi quasi 3000 metri di quota. Le alte cime sono il paradiso degli alpinisti; pareti verticali, rudi, aspre, con roccia simile a quella alpina, rappresentano il luogo ideale per le grandi sfide alle alte quote abruzzesi. Ovviamente si tratta di uno sport riservato ad appassionati preparati ed esperti, che troveranno la base di partenza nelle località di Prati di Tivo, sul versante teramano, e di Campo Imperatore, su quello aquilano. Le pareti del Corno Grande e Corno Piccolo, dei monti Prena e Camicia, e del Pizzo d’Intermesoli sono le più frequentate. Gli alpinisti considerano mitica la parete nord-orientale del Corno Grande, col suo salto di quasi mille metri, detta “il paretone”: vi si aprono oltre 40 vie d’ascesa, alcune difficilissime.Vi sono poi numerose zone ottime per l’arrampicata sportiva, come quelle di Pietracamela, Prati di Tivo, Forca di Penne e Monte Aquila, e alcune popolarissime palestre di roccia dove apprendere queste affascinanti discipline sportive, come quella nei pressi della Madonna d’Appari, a Paganica. A sud-ovest delle grandi vette si apre quello che viene ormai comunemente definito il piccolo Tibet: lo straordinario scenario della piana di Campo Imperatore. Si tratta di un enorme pianoro intramontano di origine glaciale che si estende per decine di chilometri creando un ambiente naturale di ineguagliabile bellezza. Il suo fascino antico e struggente è tale che da tanti anni è usato come set naturale per ambientare decine di spot pubblicitari e di film, alcuni dei quali assai celebri. Verso L’Aquila la piana sale di quota e culmina nello sbarramento naturale tra Monte Scindarella e Monte Portella, dove si trova la stazione di arrivo della comoda cabinovia che permette di salire in una manciata di minuti dal casello autostradale di Assergi sulla A24 Roma-Teramo. Quasi inaccessibile in inverno per via della neve, in estate la piana è percorsa da una panoramica strada asfaltata, ben collegata verso valle da numerosi punti di accesso (Assergi, Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte verso l’Aquila, Rigopiano verso Teramo e Pescara), che permette di raggiungerne facilmente ogni area. Essa si trasforma quindi in un’inesauribile fonte di percorsi per passeggiate nel verde, per escursioni in bici, mountain bike e soprattutto a cavallo. Il vento spesso teso e l’assenza di ostacoli la rendono piacevole per gli aquilonisti. Nel cuore dell’altopiano si trova un punto ristoro che, oltre a prodotti e piatti tipici, offre persino la possibilità di acquistare la carne dal produttore locale e cuocerla da soli sui bracieri che sono nei pressi: un’occasione gastronomica davvero unica. Per gli appassionati di trekking e di escursioni Campo Imperatore offre una miriade di occasioni e di sentieri, tutti molto ben segnati e curati, perfettamente indicati come nel resto d’Abruzzo dagli appositi segnacoli del CAI e dei Parchi Nazionali. Si va dalle semplici passeggiate per famiglia nei prati alle belle escursioni come quella verso Fonte Vetica, sul Monte Camicia, o a Sella di Corno, fino alle lunghe escursioni alpinistiche adatte a camminatori allenati, che portano ai rifugi d’alta quota e poi addirittura giù in Val Maone fino a raggiungere i Prati di Tivo, sul versante teramano. Importante stazione sciistica in inverno, questa località del comune di Pietracamela offre molte opportunità per vivere la montagna estiva, sia a piedi con belle escursioni, che a cavallo e in mountain bike. Dal piazzale degli alberghi una seggiovia sale fino alla cosiddetta Madonnina e da lì permette agli appassionati di trekking di proseguire fino al rifugio Franchetti, al Calderone, unico ghiacciaio dell’Appennino, e poi sulle vette del Corno Grande. La vicina Prato Selva è anch’essa una stazione sciistica invernale ed offre ottime possibilità escursionistiche nella bella stagione. Sul versante teramano si trovano poi centri come Isola del Gran Sasso, con la sua frazione di San Pietro, sede di un importante centro di educazione ambientale che organizza numerose attività didattiche e di contatto con la natura, e punto di partenza per belle escursioni nei boschi. Passando per Castelli, la capitale abruzzese della maiolica, si giunge a Rigopiano, località immersa nel verde dotata di servizi turistici e di un rifugio, da cui partono i percorsi che passano per Farindola e Montebello di Bertona e salgono verso la Val d’Angri e la Piana del Voltigno, suggestivi angoli di natura resi preziosi dai colori dell’autunno. L’estremo sud del massiccio offre il valico di Forca di Penne, ideale per il birdwatching e l’arrampicata sportiva. Il versante aquilano è più dolce nei rilievi, alternando tondeggianti alture a strette vallate coltivate con il tradizionale sistema dei campi aperti, ed è costellato da un gran numero di borghi quali Villa Santa Lucia, Castel del Monte, Calascio, Santo Stefano di Sessanio, ma anche Castelvecchio Calvisio e Carapelle Calvisio, in grado di deliziare il visitatore per le loro intatte architetture medievali e rinascimentali, ma soprattutto per l’offerta di percorsi escursionistici, itinerari in bici e a cavallo, e sterrate per il fuoristrada.
La ricettività è ampia e diversificata. Le proposte più curiose ed intriganti sono l’albergo diffuso nel borgo mediceo di Santo Stefano di Sessanio, ottenuto ristrutturando le case medievali del paese, lo storico hotel di Campo Imperatore, dove fu tenuto prigioniero Mussolini alla fine della guerra, e il piccolo albergo d’alta quota ai piedi della stupenda Rocca di Calascio, set del celebre film Lady Hawk. Ristoranti, ristori agrituristici e trattorie sono sparsi praticamente ovunque e c’è solo l’imbarazzo della scelta.
  
Piana di Navelli
Verso ovest i rilievi del Gran Sasso digradano nella scenografica Piana di Navelli, una delle più suggestive vallate della montagna abruzzese, cuore medievale della regione, punteggiata da borghi in pietra, castelli e antiche chiese. Si entra così in uno dei comprensori montani meno noti ma più interessanti della regione, una vera e propria terra di mezzo di cinematografica memoria.
Assieme alla vicina valle del fiume Aterno, più selvaggia e ripida, la Piana di Navelli rappresenta un comprensorio unico per via del territorio incontaminato e la ricchezza di antichi borghi custodi di preziose meraviglie artistiche. Questa terra di mezzo abruzzese costituisce il tessuto di collegamento tra catena del Gran Sasso, ad est, e massiccio del Sirente-Velino, ad ovest. Poggio Picenze, Barisciano e San Pio delle Camere, coi loro castelli, Prata d’Ansidonia, Caporciano, Civitaretenga, Navelli, capitale dello zafferano, e Collepietro sono i principali borghi della Piana di Navelli, percorsa per tutta la sua lunghezza da uno dei maggiori tratturi abruzzesi (gli antichi percorsi usati dalle greggi per la transumanza, spostamento stagionale tra i pascoli estivi d’alta quota e la Puglia, dove si andava a svernare). I tracciati dei tratturi rappresentano un ottimo percorso da fare a piedi, in mountain bike o a cavallo, fermandosi ad ammirare le numerose antiche chiese poste lungo il percorso, come Santa Maria dei Cintorelli.
Per l’alloggio e il ristoro ci si può fermare praticamente in ogni borgo. Una proposta ricettiva molto interessante è offerta dal convento ristrutturato di San Colombo a Barisciano. Un borgo davvero isolato e suggestivo è quello di San Benedetto in Perillis.
  
Valle dell’Aterno
Rispetto alla vicina Piana di Navelli qui il territorio è a una quota minore, ma più aspro; la valle è profonda con borghi arroccati sui due versanti. Quello ai piedi del Sirente offre la visita a una delle più suggestive grotte naturali d’Abruzzo, caratterizzata da un fiume sotterraneo che origina una grande cascata. Si tratta delle grotte di Stiffe, nell’omonimo paesino. I vicini centri storici di Fontecchio e Tione degli Abruzzi offrono l’interessante possibilità di salire verso la montagna per visitare gli antichi rifugi dei pastori, veri e propri villaggi di montagna, detti pagliare.
Arrivando a Secinaro si entra di fatto nel cuore del massiccio Sirente-Velino.
  
Tra il Sirente e il Velino
Come spiega anche il nome, questo comprensorio nasce dall’ideale unione di due distinte vette fatta per dare vita ad un importante e vasto Parco Regionale: il Sirente, con i suoi 2349 metri, e il Velino, il maggiore dei due a quota 2487. Nel mezzo si trovano Ovindoli, il Monte Magnola con i noti impianti sciistici; verso nord si apre la vasta Piana delle Rocche con i paesi di Rovere, Rocca di Mezzo e Rocca di Cambio. Questo comprensorio somma un’ottima ricettività, garantita in particolare dai numerosi alberghi di Ovindoli e Rocca di Mezzo, con una perfetta conservazione dell’ambiente e con un gran numero di eccellenti proposte escursionistiche e ricreative per vivere la montagna nella bella stagione. L’Altopiano delle Rocche offre un numero infinito di percorsi per passeggiate, escursioni a piedi, in bicicletta e anche a cavallo, grazie a varie strutture per l’equitazione attive nella piana. Da Rocca di Mezzo la strada che scende a Secinaro porta a scoprire il suggestivo pianoro dei Prati del Sirente, un’ampia distesa verde ai piedi del Sirente, con al centro un curioso laghetto di forma circolare: tempo fa era stata avanzata l’ipotesi che si fosse formato per la caduta di un meteorite, ma l’ipotesi è stata del tutto smentita scientificamente, pur se la suggestione rimane. Sempre da Rocca di Mezzo, ma anche da Rovere e Ovindoli, comode strade portano nella grande conca naturale dei Piani di Pezza, un luogo magico, fuori del tempo. Da qui partono vari itinerari, il più interessante dei quali sale fino al rifugio Sebastiani, a oltre 2000 metri. Un vero paradiso naturale, adatto anche per tranquille passeggiate in famiglia, è infine la stretta e lunga valle che da Ovindoli porta ai Prati di Santa Maria; coperta di boschi lungo entrambi i lati, è percorsa da una strada circolare nascosta nel verde, facile da raggiungere e da fruire. Spesso vi pascolano cavalli in libertà e i colori dell’autunno la rendono un luogo davvero fantastico. Anche in questa zona l’offerta ricettiva è ampia e diversificata, così come locande e ristoranti. Sul versante nord, lungo la strada che scende verso l’Aquila, si trovano i numerosi borghi del comune sparso di Ocre, come San Felice, San Panfilo e San Martino, ma anche Fontavignone, dominati da un grande castello e ricchi di numerose attrattive monumentali. Sul versante meridionale si scende invece verso Celano, col suo imponente castello che domina la Piana del Fucino, e si può raggiungere la stretta forra delle gole di Celano, ideale per un’escursione nella natura più selvaggia.
A poca distanza, sulle pendici del Velino, si trovano le rovine della città romana di Alba Fucens e la chiesa medievale di Santa Maria in Valle Porclaneta.
  
Al confine coi Simbruini
Stacca i confini con il Lazio la catena dei Monti Simbruini (che nella vicina regione sono Parco Regionale) che offre al turista belle occasioni di svago, soggiorno ed escursione. La Piana del Cavaliere è dominata dai borghi di Carsoli, centro principale dotato di ricettività e ristorazione anche di ottimo livello, Oricola, Rocca di Botte e Pereto, con il castello e il santuario della Madonna dei Bisognosi, arroccato a oltre mille metri in posizione assolutamente panoramica. Dirigendo verso Tagliacozzo si passa per Pietrasecca, antico e pittoresco borgo affacciato su una parete rocciosa a strapiombo. Scegliendo invece la strada di Colli di Montebove si raggiunge la piccola stazione montana di Marsia, circondata dalle fitte faggete dei Monti Carseolani e Simbruini, che offre agli escursionisti i suoi sentieri e la sua atmosfera tranquilla. La storica Tagliacozzo, con il bel centro antico, offre ricettività e ristoranti, ed è punto di passaggio per raggiungere le grotte di Beatrice Cenci, a Verrecchie, e poi Cappadocia, con la località di Monte Rotondo, stazione sciistica che offre piacevoli occasioni di turismo montano estivo, con escursioni tra i fitti boschi dei Monti Carseolani. Capistrello rappresenta infine la porta della valle Roveto, corridoio naturale verso Sora e il Lazio, ricca di interessanti proposte di visita per vivere la montagna abruzzese nella bella stagione. Da Civitella Roveto si sale verso la frazione di Meta per raggiungere il rifugio Cerasoli a oltre 1600 metri di quota. A Morino si visitano la straordinaria cascata di Zompo lo Schioppo, con un salto di quasi 100 metri, e l’omonima Riserva, che offre interessanti percorsi escursionistici. Balsorano, dominato da un massiccio castello, è l’ultimo baluardo d’Abruzzo verso sud.

Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
A nord-est rispetto alla Valle Roveto si trova il comprensorio montano più noto della regione, quello protetto dallo storico Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise creato negli anni ’20 e rapidamente divenuto uno dei luoghi più frequentati dai turisti italiani, e non solo, in cerca dei rilassanti piaceri offerti dalla montagna appenninica, tanto in inverno quanto nella stagione estiva. Cuore del territorio è Pescasseroli, che offre un’ottima ricettività turistica; tutt’attorno vette che sfiorano i 2000 metri, prati, valli, corsi d’acqua e accoglienti borghi come Bisegna, San Sebastiano, Gioia Vecchio, Opi, Alfedena, Villetta Barrea e Barrea con il loro lago, Civitella Alfedena, Alfedena con le sue origini italiche, la solitaria Scontrone.
Trattandosi di un’area tutelata da un Parco ormai da quasi un secolo è naturale che le strutture ricettive e di visita al territorio siano radicate e assai ben organizzate. Oltre 150 gli itinerari escursionistici e una decina i sentieri-natura, con possibilità di trekking e di escursione a piedi, a cavallo e in mountain bike quasi infinite. Vale la pena di ricordare luoghi ormai entrati di diritto nel vocabolario del turista montano come la Camosciara o la Val Fondillo, il lago Vivo e Forca Resuni, il passo del Diavolo con le sorgenti del fiume Sangro e il lago della Montagna Spaccata, solo per citare i più celebri. Il lago di Barrea è perfetto per canoa e windsurf, così come, assieme agli altri minori, diventa luogo ideale per il birdwatching. Le ampie strade di collegamento sono una buona occasione per un tranquillo cicloturismo. Il Parco offre strutture didattiche come il Museo e lo Zoo a Pescasseroli, il Centro Rapaci di Barrea, le Aree Faunistiche del camoscio a Opi, del lupo e della lince a Civitella Alfedena, del camoscio a Bisegna, il Museo degli Insetti e l’Area Faunistica del Capriolo a San Sebastiano.
Da Villetta Barrea si sale lungo i tornanti del passo Godi, dove si può sostare presso l’albergo rifugio e intraprendere una bella passeggiata sul pianoro, e si ridiscende poi dal versante opposto fino a Scanno, paese principale di un piccolo ma interessante comprensorio montano. Il borgo è celebre in tutto il mondo per il suo splendido centro storico, fotografato dai grandi nomi internazionali come Cartier Bresson e Giacomelli, e per il suo lago che separa i monti del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise dal selvaggio massiccio del Monte Genzana. Dispone di notevoli risorse ricettive e di una interessante offerta di ristorazione, con cibi tipici come la polenta e i primaverili orapi, spinaci selvatici usati per condire la pasta fatta in casa. Verso nord si scopre la vetta del Monte Genzana, protetto da una piccola Riserva Naturale, molto interessante per via dei bei percorsi escursionistici che vi si aprono; l’accesso però è dal versante opposto, passando per il borgo di Pettorano sul Gizio.
Il lago di Scanno è ideale per canoa e windsurf, e la strada che segue le sue rive si presta egregiamente per belle passeggiate cicloturistiche. Scendendo verso valle l’auto si insinua nelle spettacolari e strette gole del Sagittario sino a scorgere Villalago, arroccata su una rupe a specchiarsi nel suo bel bacino artificiale, impreziosito da un antico eremo costruito proprio sulla riva. Una deviazione porta alla remota frazione di Castrovalva, immortalata persino dal celebre incisore Cornelius Escher, l’inventore dei mondi impossibili. La strada principale prosegue quindi lungo la stretta valle e sbuca infine in vista di Anversa degli Abruzzi, eternata da Gabriele d’Annunzio in “La fiaccola sotto il moggio”.
Proseguendo si arriva a Cocullo, minuscolo borgo medievale dove il primo giovedì di maggio si svolge la tradizionale processione di San Domenico e i serpenti, celebre in tutto il mondo.
  
Il monte la Majella
La Majella è da sempre considerata la montagna madre degli abruzzesi, e l’uomo sin dalla notte dei tempi ha mantenuto costante e intatto il suo rapporto con questo massiccio roccioso, vivendolo con discrezione e tenacia. Con la vicina montagna del Morrone, balcone affacciato sulla valle Peligna e Sulmona, costituisce un grande sistema montuoso articolato e collegato ai periferici Monti Pizi, al Secine, al Pizzalto e al Rotella. Si tratta anche in questo caso, nonostante la maestosità e l’estensione, di una montagna assai facile da vivere: percorsa al suo interno da vie di passaggio, mulattiere e una fitta rete di sentieri, circondata tutt’attorno da strade punteggiate di borghi, ben collegata alle principali vie di comunicazione, la Majella è una montagna per tutti. Uno degli accessi più facili è Caramanico, importante località del turismo termale, nota da secoli per le proprietà curative delle sue acque e sede di un Centro Visite del Parco Nazionale della Majella. Si raggiunge facilmente dall’autostrada A25 Pescara-Roma.
Superata San Valentino in Abruzzo Citeriore si devia per Roccamorice e si prosegue verso il cuore della montagna; al bivio, sulla sinistra la strada sale verso la stazione sciistica della Majelletta, sulla destra permette di raggiungere i due eremi più celebri e suggestivi della Majella. Un bel percorso a piedi, facile e breve, porta nello straordinario scenario dell’eremo di San Bartolomeo in Legio, un luogo fantastico dal sapore antico, costruito in una fenditura della roccia sulla parete di un angusto vallone. La strada prosegue invece superando una delle più belle palestre di roccia della regione e raggiunge, viaggiando in una faggeta fittissima, l’eremo di Santo Spirito a Majella, grande complesso sacro abbarbicato alla roccia e costruito anch’esso da papa Celestino V. Tornando indietro verso la via per Caramanico si trova la deviazione per la valle Giumentina, ideale per passeggiate e resa suggestiva dalle grandi capanne di pietra a tholos costruite dai pastori; qui viveva l’uomo del Paleolitico. Prima di Caramanico si trova San Tommaso dove inizia il facile sentiero che scende nella suggestiva valle dei Luchi, naturali torri di roccia, e poi alle cosiddette marmitte, suggestive anse di roccia scavata dal fiume. Caramanico offre un interessante Centro Visite del Parco con annesso Museo Naturalistico e Archeologico, ed è punto di partenza di alcuni tra i più begli itinerari in questa zona, alcuni facili come quelli che approcciano la parte bassa della bella valle dell’Orfento, altri lunghi e impegnativi come quelli che portano sulle vette della Majella. Spirituale la suggestiva escursione che dalla frazione di Decontra porta all’eremo di San Giovanni.
La vicina Sant’Eufemia a Majella, oltre ad essere patria dei latticini, offre l’accesso alla Riserva di Lama Bianca, bella occasione per passeggiare nella natura, attrezzata anche con speciali percorsi per diversamente abili. Sulla destra si scorge il borgo abbandonato di Roccacaramanico e dopo alcuni chilometri si supera il Passo di San Leonardo, e si raggiunge Fonte Romana con le sue ampie distese verdi e i fitti boschi, ideali per una scampagnata, una sosta nel verde o per imboccare i molti sentieri attrezzati che salgono verso le vette. La vicina Campo di Giove è un bel centro per il turismo montano, con numerosi alberghi e ristoranti, e assai vivo in estate. Nelle vicinanze si trova Cansano, custode di un’importante area archeologica italica e romana, ma soprattutto porta di accesso al favoloso bosco di Sant’Antonio, vero paradiso naturale ideale per escursioni e passeggiate, cicloturismo ed equitazione di campagna. Si giunge quindi sulle ampie pianure degli Altopiani Maggiori, uno dei comprensori montani più celebri e frequentati d’Abruzzo, con le sue perle, Pescocostanzo, Rivisondoli e Roccaraso, in grado di offrire la più ampia scelta in fatto di ricettività e accoglienza. Qui le occasioni per vivere la montagna sono davvero tante. Le vaste pianure fiorite invitano al passeggio e al relax, i sentieri offrono escursioni per tutte le gambe, le ampie strade e le sterrate sono ideali per cicloturismo e passeggiate a cavallo. La vicina Piana delle Cinquemiglia presenta un paesaggio mozzafiato con spazi enormi e belle occasioni di escursione come quella che parte dalla chiesetta medievale della Madonna del Carmine e raggiunge la Montagna Spaccata; volendo proseguire si possono percorre altri itinerari, assai più impegnativi, che portano alla Serra Sparvera, al lago Pantaniello e al Monte Greco. La stazione di Palena è punto di partenza per itinerari verso il Monte Secine e il Porrara; qui il paesaggio cambia radicalmente e i grandi altopiani mutano in ripidi pendii boscosi: inizia la discesa sul versante orientale della Majella. Si può decidere di raggiungere i vicini Monti Pizi e il Secine, con le pittoresche Gamberale e Pizzoferrato, ricche di ottimi spunti per un tranquillo turismo di media montagna fatto di passeggiate nel verde e fresco relax. Oppure scendere a Palena, bel paesino sulle pendici della montagna madre con un interessante Museo dei Fossili. Una deviazione porta alle suggestive rovine della città romana di Juvanum, con favolosa vista sulla Majella. Sulla strada alta che collega Palena a Lama dei Peligni si trova l’ingresso alla grotta del Cavallone, resa celebre da d’Annunzio ne “La figlia di Iorio”, bella e facile da visitare. Lama dei Peligni offre un interessante Museo Naturalistico, il Centro Visita del Parco, l’Area Faunistica del camoscio, un ricco giardino botanico e belle escursioni come il sentiero per Fonte Tarì. Fara San Martino, celebre come capitale abruzzese della pasta, è il punto di partenza del più lungo e emozionante trekking della montagna abruzzese, con un dislivello di oltre 2300 metri. Si svolge in un vero e proprio canyon che con i suoi 14 chilometri di strettissima gola dalle pareti a picco porta su fino alla vetta del Monte Amaro.
Dalla vicina Palombaro, in frazione Cantagufo, inizia invece l’anello escursionistico della Montagna d’Ugni. Pennapiedimonte, celebre per i suoi artigiani della pietra, offre l’accesso al più scenografico vallone del massiccio, quello dell’Avello, esplorabile con una piacevole escursione che parte dal punto panoramico del Balzolo.
Le ripide pareti sono teatro di ardite imprese di scalatori. Bocca di Valle, poco distante dalla medievale ed artigiana Guardiagrele, è sede del sacrario di Andrea Bafile e offre una bella passeggiata fino alle cascate di San Giovanni. Pretoro, nota per l’artigianato del legno, è la porta che consente di accedere al cuore della Majella, rappresentato dalle stazioni turistiche della Majelletta e di Passo Lanciano, attrezzate con alberghi, rifugi e ristoranti.
Qui le possibilità si svago ed escursione sono numerose, con sentieri e prati adatti alle passeggiate. Il Blockhaus offre un panorama senza limiti, che spazia a 360 gradi dal mare ai monti del Gran Sasso, ed è punto di partenza per i migliori itinerari della zona, tra i quali quello che va alle Tavole dei Briganti, suggestive iscrizioni lasciate sulle pietre dai ribelli ottocenteschi. La ricettività è garantita praticamente in ogni paese della Majella, anche se la maggiore concentrazione di alberghi si trova nel triangolo Roccaraso-Rivisondoli-Pescocostanzo, a Caramanico e a Campo di Giove.
Per mangiare, come sempre accade nell’Abruzzo montano, l’unico problema è l’imbarazzo della scelta.

Abruzzo, un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio.
Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione.
I restauri di chiese e castelli...

Trekking in Abruzzo
La regione Abruzzo è innanzitutto terra di montagne.
Basta alzare lo sguardo verso l'interno da un punto qualsiasi della costa per incontrare la teoria ininterrotta di cime rocciose che si alzano verso il cielo: da nord verso sud sono i massicci della Laga, del Gran Sasso e della Majella.
Un fantastico mondo di alta quota che rappresenta la spina dorsale di roccia di questa regione e costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche francamente alpine), nel cuore dell’Italia e del Mediterraneo.

Sui monti d’Abruzzo
Il nobile e rude Gran Sasso con il suo chiaro calcare domina gli Appennini; appena sotto la parete nord del Corno Grande troviamo il Calderone, l’unico ghiacciaio dell’Appennino e il più meridionale d’Europa. A sud del massiccio si estende la sconfinata piana di Campo Imperatore, posta a 1800 metri di altitudine.
I Monti della Laga sono ricchi di sorgenti, corsi d’acqua e foreste. La Majella, legata al massiccio del Morrone, domina il paesaggio abruzzese innalzandosi tra il mare e la catena appenninica; da tempo immemorabile essa rappresenta per gli abruzzesi la montagna madre.

Abruzzo, regione verde d'Europa
In Abruzzo la natura è davvero protetta, e da lungo tempo. Il Parco Nazionale d’Abruzzo (oggi denominato Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise) venne istituito negli anni a cavallo tra 1922 e 1923 ed è divenuto il simbolo nazionale dell’impegno per la reale tutela dell’ambiente sull’Appennino. Ad esso si sono affiancati negli ultimi decenni altri due grandi Parchi Nazionali, quello del Gran Sasso e Monti della Laga e quello della Majella. La Regione ha quindi istituito il vasto Parco Regionale del Sirente-Velino e una fitta rete di Riserve Naturali, il cui numero...
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