Vai ai contenuti

Comune di: Lucoli (Aq) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

www.infopointabruzzo.it
Salta menù
Salta menù
www.infopointabruzzo.it

Comune di: Lucoli (Aq) - Abruzzo

Ospitalità Abruzzo > Provincia de L'Aquila > I Comuni aquilani > D-O > Lucoli
La provincia dell’Aquila è un territorio affascinante, dove la forza della natura si intreccia con la tenacia delle sue comunità. Segnata nel tempo da eventi sismici, questa terra ha saputo rinascere ogni volta, custodendo gelosamente le sue radici. Visitare questi luoghi significa entrare in contatto con un’identità autentica, fatta di cultura, spiritualità e paesaggi mozzafiato. Ogni centro abitato, ogni monumento, ogni borgo racconta una storia di resilienza e bellezza, invitando i visitatori a scoprire un’Abruzzo che sorprende ed emoziona. Il cuore pulsante è la città dell’Aquila, con le sue meraviglie storiche e architettoniche. Piazza Duomo, elegante e vivace, ospita la Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, simbolo della rinascita cittadina. Poco distante, il Forte Spagnolo domina il panorama urbano e ospita il Museo Nazionale d’Abruzzo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, gioiello romanico-gotico, è legata alla Perdonanza Celestiniana, patrimonio immateriale dell’UNESCO. Da non perdere anche la Fontana delle 99 Cannelle, straordinaria opera medievale che simboleggia le origini della città attraverso le sue molteplici cannelle scolpite. Fuori dal capoluogo, la provincia svela scenari di rara suggestione. L’area archeologica di Alba Fucens, ai piedi del Monte Velino, offre un’immersione nella storia romana. Rocca Calascio, tra le fortificazioni più alte d’Italia, regala una vista spettacolare sul Parco del Gran Sasso. I borghi come Santo Stefano di Sessanio conservano intatta l’atmosfera medievale, mentre le Grotte di Stiffe, con le loro formazioni carsiche, incantano chi ama la natura più selvaggia. Il Castello Piccolomini di Celano, perfettamente conservato, affaccia sulla piana del Fucino con eleganza rinascimentale. E per un’esperienza unica, nulla batte una tranquilla escursione in canoa lungo le limpide acque del fiume Tirino, immersi in un paesaggio incontaminato. La provincia dell’Aquila è un viaggio nel cuore autentico dell’Abruzzo, tra emozioni, silenzi e meraviglie senza tempo.
Comune di Lucoli (Aq)

Via Francesco Saverio Gualtieri, 10 - 67045 Lucoli (Aq)

Centralino - Tel.: +39 0862.73160
Lucoli
Lucoli è un piccolo comune della provincia dell’Aquila che si trova immerso tra le montagne del Gran Sasso, in un ambiente naturale di rara bellezza. Il borgo si sviluppa in un’area caratterizzata da boschi e prati, offrendo una vista mozzafiato sulle vette circostanti. La sua posizione privilegiata ne fa un luogo ideale per chi cerca tranquillità e per gli amanti delle attività all’aria aperta, come l'escursionismo e la mountain bike.
Il paese è composto da diverse frazioni, ognuna con la sua peculiarità, e conserva ancora l’aspetto di un tipico borgo montano abruzzese. Le case in pietra e i vicoli stretti sono testimonianze di un passato che resiste nel tempo, con un forte legame con la tradizione agricola e pastorale che ha sempre contraddistinto la zona. Lucoli è infatti noto per la sua agricoltura, specialmente per la produzione di formaggi tipici e di altri prodotti locali.
La storia di Lucoli è strettamente legata alla sua posizione strategica, che ne ha fatto nel corso dei secoli un luogo di passaggio e di rifugio. Non mancano testimonianze storiche, come piccole chiese e ruderi che raccontano della sua evoluzione nel tempo, tra momenti di prosperità e periodi più difficili, come quelli legati ai terremoti che hanno segnato la regione.
Oggi, Lucoli è una meta ideale per chi cerca una pausa dalla vita frenetica delle città, grazie alla sua natura incontaminata e all’atmosfera di serenità che pervade il paese. Le tradizioni locali sono ancora molto sentite e durante le festività religiose e popolari, il borgo si anima di colori e suoni, dando vita a momenti di festa e di condivisione.




Cosa vedere a Lucoli

Avvenimenti a Lucoli

Indirizzi utili nel comune di Lucoli

Rocca Calascio è il Castello più alto dell’Appennino La Torre si erge ad un altezza di 1520 m.s.l.m. Domina il versante sud del Gran Sasso d’Italia e si trova ai confini di Campo Imperatore. Dalla Rocca si spazia, ad ovest, verso il Monte Sirente ed il Velino, a nord verso il Gran Sasso e Campo Imperatore, a sud e parte di est verso la Piana di Navelli. Domina il sottostante paese di Calascio che si trova a 1200 metri di quota. In un documento del 1380 si ha la prima citazione di Rocca Calascio, intesa come torre di avvistamento isolata, ma la costruzione della torre è da collocarsi intorno all’anno 1000. Ad Antonio Piccolomini si deve attribuire, verso il 1480, la realizzazione delle 4 torri attorno all’originario torrione di Rocca Calascio, il muro di cinta attorno al paese e la ricostruzione di gran parte dell’abitato distrutto dal furioso terremoto del 1461. Nelle vicinanze della Rocca si trova la Chiesa di Santa Maria della Pietà, costruita dai pastori intorno al 1400 come ringraziamento alla Madonna quando i soldati dei Piccolomini respinsero, in una sanguinosa battaglia, un gruppo di briganti provenienti dal confinante Stato Pontificio. Punto di osservazione di elevata strategia militare, era in grado di comunicare, mediante l’ausilio di torce durante la notte e di specchi nelle ore diurne attraverso innumerevoli collegamenti ottici disseminati nel territorio, con i castelli della costa adriatica. Con la dominazione aragonese fu istituita la “Dogana della mena delle pecore in Puglia” e la pastorizia transumante divenne la principale fonte di reddito del Regno. Fu quindi un momento di notevole sviluppo per i paesi della Baronia che nel 1470 possedevano oltre 90.000 pecore e fornivano ingenti quantitativi di pregiata “lana carapellese” a città come L’Aquila e Firenze. Nel 1579 Costanza Piccolomini, l’ultima della famiglia, vendette la Baronia, il Marchesato di Capestrano e le terre di Ofena e Castel del Monte a Francesco Maria Dè Medici, Granduca di Toscana per 106.000 ducati. Nel 1743 il territorio passò sotto la dominazione Borbonica. Nel 1703 un disastroso terremoto demolì il castello ed il paese di Rocca calascio: furono ricostruite solo le case nella parte bassa dell’abitato e molti abitanti preferirono trasferirsi nella sottostante Calascio. Un progressivo spopolamento ha ridotto il numero degli abitanti della Rocca da circa 800 nel 1600 a zero nel 1957. Calascio, a sua volta, ha iniziato il suo declino a fine ‘800, subendo gli effetti di una massiccia emigrazione nei primi decenni del ‘900. Una popolazione di circa 1900 abitanti nel 1860, ridotta nel 1892 a soli 299. Oggi la Rocca è conosciuta dal grande pubblico per essere di frequente oggetto di grandi set cinematografici: tra questi “Lady Hawke”, stupenda favola ambientata nel medioevo con Rutger Hauer e Michelle Pfeiffer e, più recentemente, un film su Padre Pio da Pietralcina.

Provincia de L’Aquila, un museo a cielo aperto
La provincia dell’Aquila si distingue come un museo archeologico a cielo aperto, dove la storia si manifesta tra rovine, antichi insediamenti e tracce di civiltà che hanno attraversato i secoli. In questi territori si trovano straordinari siti come Alba Fucens, con il suo anfiteatro e le mura ciclopiche, o Amiternum, antica città sabina e romana, custode di un prezioso teatro e resti monumentali. Le testimonianze del passato emergono armoniosamente dal paesaggio montano e collinare, offrendo al visitatore un viaggio nel tempo che si intreccia con la natura e la bellezza del luogo.
Oltre ai grandi centri archeologici, l’intera provincia è punteggiata da ritrovamenti meno noti ma altrettanto significativi: santuari, necropoli, ville rustiche e reperti custoditi nei musei locali raccontano la vita quotidiana, le credenze e l’evoluzione delle comunità antiche. Camminare in questi luoghi significa immergersi in un patrimonio che continua a vivere nel silenzio delle pietre, nella memoria delle popolazioni e nella cura con cui viene tramandato. La provincia dell’Aquila svela così un’anima profonda, in cui passato e presente dialogano attraverso la cultura e il territorio.


Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise è uno dei più antichi e celebri parchi naturali italiani, simbolo della tutela ambientale e della biodiversità dell’Appennino. Esteso su un territorio montano ricco di boschi, valli e altopiani, il parco è l’habitat di specie rare e protette come l’orso marsicano, il lupo appenninico e il camoscio d’Abruzzo. I sentieri che attraversano queste terre offrono paesaggi suggestivi e la possibilità di vivere un contatto autentico con la natura, in un ambiente che cambia volto con le stagioni e regala emozioni in ogni periodo dell’anno.
Oltre alla straordinaria ricchezza naturalistica, il parco custodisce anche un patrimonio culturale fatto di borghi antichi, tradizioni pastorali e architetture in pietra che raccontano secoli di storia. Luoghi come Pescasseroli, Opi e Civitella Alfedena rappresentano il cuore pulsante di un territorio dove l’uomo ha imparato a convivere con l’ambiente in modo armonioso. Il Parco Nazionale d’Abruzzo è così molto più di un’area protetta: è un paesaggio vivo, dove natura, storia e cultura si fondono in un equilibrio prezioso da scoprire e rispettare.


Il cibo e il buon vino nella Provincia de L’Aquila
L’enogastronomia della provincia dell’Aquila rappresenta un autentico viaggio nei sapori dell’Abruzzo interno, dove tradizione, territorio e stagionalità si fondono in piatti genuini e ricchi di storia. I prodotti locali, come lo zafferano dell’Aquila DOP, il Canestrato di Castel del Monte e le lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, sono il cuore di una cucina che valorizza la semplicità e l’autenticità. Le paste fatte a mano, le carni ovine e i legumi montani raccontano un legame profondo con la terra e con l’allevamento, praticato da secoli secondo i ritmi della transumanza.
Accanto ai piatti tipici, la provincia offre una produzione di liquori e vinicola  e dolciaria che arricchisce ulteriormente l’esperienza gastronomica. Vini come il Montepulciano d'Abruzzo, il Cerasuolo e il Trebbiano si abbinano perfettamente ai sapori intensi della cucina locale, mentre dolci tradizionali come le ferratelle e i torroni artigianali evocano feste e antiche ricorrenze. Nei borghi e nelle trattorie di montagna, ogni pasto diventa un’occasione per scoprire l’identità di un territorio che esprime la propria cultura anche attraverso il cibo e il vino.


Fare trekking in Provincia de L'Aquila
Fare trekking sugli altopiani della provincia dell’Aquila significa immergersi in scenari naturali di rara bellezza, dove la montagna si mostra in tutta la sua maestosità. Gli altopiani abruzzesi, come quello delle Rocche o il vasto Altopiano di Campo Imperatore, offrono percorsi che si snodano tra praterie d’alta quota, boschi silenziosi e viste spettacolari sulle cime del Gran Sasso e della Majella. Il paesaggio muta con le stagioni, regalando colori intensi in estate, atmosfere nebbiose e misteriose in autunno, e silenzi innevati in inverno. È un'esperienza che unisce il piacere dell'attività fisica alla scoperta di una natura autentica e selvaggia.
Oltre all’aspetto naturalistico, il trekking sugli altopiani e nelle valli aquilani permette di entrare in contatto con la cultura locale, fatta di tradizioni pastorali, borghi in pietra e antichi rifugi di montagna. Durante il cammino si incontrano spesso mandrie al pascolo e si possono scorgere animali selvatici come l’aquila reale o il camoscio d’Abruzzo. Ogni sentiero racconta una storia legata al territorio, tra leggende, usanze e memorie di transumanza. Camminare in questi luoghi significa anche riscoprire un ritmo lento, in armonia con la montagna, lontano dalla frenesia quotidiana.
www.infopointabruzzo.it - Created with WebSite X5
Torna ai contenuti