Grotte nella Regione Abruzzo: Grotte di Beatrice Cenci
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La Grotta di Beatrice Cenci si trova nel territorio montano di Petrella Liri, a un'altitudine di 1.039 metri sul livello del mare, non lontano dalle sorgenti del fiume Liri, a 1.108 metri. Il nome della grotta è legato alla figura di Beatrice Cenci, una nobildonna romana che alla fine del XVI secolo venne segregata a Petrella Salto, spesso confusa con Petrella Liri. Qui inizia un percorso storico, naturalistico e turistico che ha da sempre suscitato l'interesse di studiosi e visitatori. La grotta è stata conosciuta fin dai tempi antichi e, nel 1892, l'architetto romano Carlo Ignazio Gavini, insieme all'escursionista Giovanni Voltan, fu il primo a esplorarla e descriverla. Nel 1905, Guido Cora, fondatore del Circolo Speleologico Romano, organizzò la prima escursione ufficiale nella grotta.
All'interno della cavità, in un'area di circa 300 metri quadrati, sono stati rinvenuti frammenti di epoca italica e romana, elementi ceramici del Neolitico e reperti zooarcheologici risalenti all'età del bronzo. La grotta fa parte di un complesso speleologico che si estende fino alla Grotta dell'Ovìdo di Verrecchie e all'inghiottitoio dell'Imele, da dove le acque si infiltrano nel sottosuolo, riemergendo più a valle, vicino a Tagliacozzo. Le acque che attraversano l'inghiottitoio di Petrella Liri si dirigono anch'esse verso la risorgenza della Vommeta, alimentando il sistema sotterraneo.
La valorizzazione turistica della Grotta di Beatrice Cenci ha avuto inizio negli anni Settanta, con l'obiettivo di preservare il sito e promuovere la sua fruizione in modo sostenibile. L'ingresso alla grotta si raggiunge attraverso un breve percorso leggermente in salita, che conduce a una scala in discesa che introduce il visitatore nella cavità. Già dal primo tratto, le concrezioni calciche accolgono il turista, guidandolo verso la prima sala, dove il lavoro incessante dell'acqua ha creato vaschette e stalagmiti in formazione. Proseguendo, si giunge a una seconda sala caratterizzata da nuove e straordinarie concrezioni dai toni che variano dal bianco candido al caldo arancio, e dalle splendide colonne formate dal contatto tra stalattiti e stalagmiti.
Il percorso di circa 250 metri, che si snoda su una passerella di acciaio sospesa, permette ai visitatori di ammirare gli scenari naturali in tutta la loro magnificenza. La grotta non è dotata di illuminazione fissa, il che rende la visita ancora più suggestiva. Ogni turista riceve una luce portatile, permettendo così di esplorare l'interno della grotta come farebbero gli speleologi, dando un'esperienza autentica e immersiva. Durante la visita, è possibile osservare anche una piccola colonia di pipistrelli che, durante l'inverno, trova rifugio all'interno della cavità. La grotta si trova a circa 25 km da Avezzano e a meno di 10 km da Tagliacozzo, facilmente raggiungibile dalla strada provinciale 23 Alto Liri, in località Petrella Liri, nel comune di Cappadocia.


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