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Personaggi illustri dell’Abruzzo: Bernardino De Nino

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I Personaggi che hanno portato lustro all'Abruzzo

Padre Bernardino De Nino, nato Rocco De Nino il 29 agosto 1868 a Pratola Peligna, rappresenta una delle figure più straordinarie che l’Abruzzo abbia dato alla missione religiosa e culturale nel mondo. Fin da giovane, dimostrò una forte inclinazione verso la vita religiosa, entrando nel Seminario di Sulmona per avviarsi al sacerdozio. La sua vocazione lo condusse a dedicarsi con passione all’evangelizzazione e allo studio delle popolazioni indigene, gettando le basi per una carriera missionaria di grande rilievo. Dopo l’ordinazione sacerdotale nel 1891, decise di seguire la chiamata verso terre lontane, partendo per l’America Latina. La missione di Padre Bernardino iniziò in Bolivia, presso la comunità di Sant’Antonio di Potosì. Qui si dedicò alla conversione degli indios Chiriguanos, una popolazione indigena con cui instaurò un profondo rapporto di fiducia. Studiando con rigore la loro lingua e le loro tradizioni, riuscì a comunicare in modo efficace e a costruire ponti culturali, rafforzando il suo lavoro apostolico. La fondazione della Missione di Nostra Signora di Lourdes a Itaqui nel 1914 fu uno dei suoi più grandi traguardi, un punto di riferimento per la comunità e un simbolo della sua instancabile opera di evangelizzazione. Parallelamente alla sua attività missionaria, Padre Bernardino si dedicò con fervore alla produzione di opere scientifiche ed educative. Tra i suoi scritti più importanti spicca l’”Etnografia Chiriguana”, pubblicata nel 1912, frutto di quasi vent’anni di osservazioni sul popolo Chiriguano. In quest’opera, analizzò dettagliatamente le origini, la lingua e le tradizioni di questa comunità, offrendo un contributo fondamentale agli studi etno-antropologici dell’epoca. La sua attenzione per l’educazione si concretizzò anche nella pubblicazione di manuali scolastici bilingue, come il “Sillabario al Nene”, pensati per facilitare l’integrazione culturale e l’apprendimento dei giovani indigeni. Padre Bernardino ricoprì inoltre ruoli di grande responsabilità all’interno dell’ordine francescano, venendo nominato Prefetto delle Missioni e successivamente Delegato del Commissario per le missioni in Bolivia. Durante la sua carriera, non solo ampliò l’influenza delle missioni francescane, ma contribuì anche alla valorizzazione delle culture indigene, promuovendo un dialogo interculturale basato sul rispetto e sulla comprensione reciproca. La sua opera si estese ben oltre i confini religiosi, abbracciando aspetti culturali, linguistici e sociali. L’eredità di Padre Bernardino De Nino vive attraverso le missioni da lui fondate e le opere da lui scritte, che rappresentano un patrimonio inestimabile per la storia delle missioni cattoliche e per gli studi antropologici. Il suo impegno instancabile e la sua capacità di unire fede e cultura hanno fatto di lui una figura emblematica, capace di portare lustro all’Abruzzo e di lasciare un segno indelebile nella storia religiosa e culturale dell’America Latina.Padre Bernardino De Nino
Nato il 29 agosto del 1868 a Pratola Peligna – Morì a Buenos Aires il 1° Settembre 1923

Padre Bernardino De Nino, al secolo Rocco, nacque il 29 agosto 1868 a Pratola Peligna, nell'antico quartiere di Dentro la Terra, da Floridaspe Di Nino e Anna Domenica Santacroce. Sin da giovane mostrò una spiccata vocazione religiosa che lo portò a frequentare il Seminario presso il Vescovado di Sulmona, dove ricevette i quattro ordini minori e avviò la sua formazione sacerdotale. La sua vita fu segnata da un profondo senso del dovere spirituale e missionario, che lo spinse a intraprendere un cammino di fede e sacrificio lontano dalla sua terra natale.
Dopo aver pronunciato i voti solenni nel giugno del 1890, fu ordinato sacerdote il 1º marzo 1891. Nello stesso anno si imbarcò per l'America meridionale, raggiungendo la missione di Sant'Antonio di Potosì in Bolivia. Qui si dedicò con passione all'opera di evangelizzazione, concentrandosi soprattutto sulla conversione degli indios Chiriguanos. Grazie a uno studio intenso della lingua e delle tradizioni locali, Padre Bernardino riuscì a entrare in contatto profondo con questa popolazione, guadagnandosi la fiducia e il rispetto degli indigeni. Nel 1914 fondò la Missione di Nostra Signora di Lourdes a Itaqui, un'importante base per il suo apostolato.
Il suo impegno missionario si accompagnò a una notevole attività intellettuale. Nel 1905 pubblicò la Historia de las Misiones de Potosì, un'opera che documenta le vicende delle missioni francescane in Bolivia. La sua opera più significativa, tuttavia, è l'Etnografia Chiriguana, un approfondito studio etnografico che raccoglie quasi vent'anni di osservazioni sul popolo Chiriguano. Questo testo rappresenta una preziosa testimonianza delle tradizioni, della lingua e delle origini di questa comunità, offrendo un contributo fondamentale agli studi etno-antropologici dell'epoca.
Padre Bernardino non si limitò a scrivere, ma si dedicò anche alla creazione di strumenti pratici per migliorare la vita e l'istruzione degli indios. Tra questi, il Sillabario al Nene (1908), un manuale bilingue chiguano-castigliano pensato per le scuole indigene, che rappresenta un raro esempio di educazione interculturale nella Bolivia di quel periodo. La sua dedizione gli valse il titolo di Prefetto delle Missioni nel 1901 e, successivamente, quello di Vice-Prefetto e Delegato del Commissario per le missioni francescane.
Con la sua vita esemplare, Padre Bernardino De Nino rappresenta una figura straordinaria che ha saputo coniugare l'impegno religioso con l'approfondimento culturale e scientifico. La sua eredità vive non solo nelle missioni che ha contribuito a fondare, ma anche nei suoi scritti, che rimangono una testimonianza indelebile del suo instancabile lavoro a favore dei popoli indigeni e della valorizzazione delle loro tradizioni. Grazie a lui, l'Abruzzo ha lasciato un segno indelebile nella storia delle missioni cattoliche e nello studio delle culture autoctone dell'America Latina.

L'enogastronomia abruzzese è un viaggio tra sapori autentici e tradizioni antiche, una sintesi perfetta di mare e montagna che racconta l'anima profonda della regione. Qui, ogni piatto e ogni vino riflettono l'essenza di un territorio generoso, dove la natura incontaminata e la cultura locale si intrecciano per creare un patrimonio culinario unico. In Abruzzo, il cibo non è solo nutrimento, ma una forma di espressione, un legame con le stagioni e con le radici storiche delle comunità. Dai borghi montani alle località costiere, la cucina si distingue per la semplicità e la genuinità degli ingredienti, spesso prodotti artigianalmente. Le ricette, tramandate di generazione in generazione, portano con sé gesti e sapori che parlano di tempi lontani. La terra abruzzese è nota per prodotti straordinari che vanno dall’oro rosso dello zafferano di Navelli ai tartufi profumati delle montagne. I formaggi di pecora, come il pecorino e la ricotta affumicata, raccontano la maestria dei pastori, mentre la pasta fatta a mano, come i celebri maccheroni alla chitarra, celebra l’arte e la pazienza delle cuoche abruzzesi. Il vino gioca un ruolo fondamentale in questo racconto di gusto. Il Montepulciano d'Abruzzo, robusto e avvolgente, è una delle etichette più amate e apprezzate a livello internazionale, affiancato dal delicato Trebbiano d'Abruzzo. Ogni bicchiere racchiude il carattere di queste colline baciate dal sole, dove i vigneti prosperano tra la brezza del mare e l’aria fresca dei monti. Ma l’enogastronomia abruzzese è anche convivialità, un rito che si consuma attorno a una tavola ricca di sapori e storie. Ogni assaggio è un incontro con una cultura che rispetta la natura e valorizza la tradizione, rivelando un equilibrio perfetto tra semplicità e raffinatezza. È un’esperienza che va oltre il palato, coinvolgendo i sensi e lasciando un ricordo indelebile, un legame profondo con una terra che sa come regalare emozioni.
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L'Enogastronomia. La cucina abruzzese è la tradizionale cucina dell'Abruzzo; essa è molto vasta ed è originaria dalle tradizioni sia pastorali delle zone interne montane che marinare della zona costiera; tra gli alimenti più utilizzati troviamo: il pane, la pasta, la carne, i formaggi e il vino. L'isolamento che per decenni ha caratterizzato la regione ha fatto sì che quest'ultima mantenesse un'arte culinaria viva ed indipendente. Tra i prodotti abruzzesi che sono entrati nell'immaginario collettivo di tutto il mondo troviamo i classici confetti tipici della città di Sulmona, lo zafferano coltivato principalmente nell'altopiano di Navelli, gli arrosticini di pecora, gli spaghetti alla chitarra e il prestigioso vino Montepulciano d'Abruzzo. Altri prodotti...

L’artigianato abruzzese rappresenta una straordinaria testimonianza della tradizione e dell’ingegno della regione, un legame profondo tra passato e presente. Ogni angolo dell’Abruzzo racconta storie attraverso opere d’arte create da mani esperte che hanno saputo conservare tecniche e saperi antichi. Uno degli ambiti più celebri è la lavorazione della ceramica. Tra i centri più importanti spicca Castelli, rinomata in tutto il mondo per le sue maioliche decorate a mano con motivi floreali, geometrici e scene di vita quotidiana. Gli artigiani locali continuano a utilizzare metodi tramandati di generazione in generazione, valorizzando colori e disegni che rispecchiano il territorio e la sua cultura. Di grande pregio è anche l’arte della lavorazione del ferro battuto, tipica delle aree montane. Fabbri esperti modellano a caldo cancelli, lampade e altri oggetti, dando vita a opere di straordinaria bellezza e resistenza. Questa tradizione, radicata nella vita rurale, trova il suo apice in laboratori che combinano creatività e funzionalità. Un altro settore emblematico è quello della tessitura. La produzione di merletti e ricami, soprattutto quelli di Pescocostanzo, si distingue per l’eleganza e la finezza dei dettagli. I famosi merletti al tombolo rappresentano una delle forme d’arte più delicate e raffinate, simbolo della pazienza e della maestria delle artigiane abruzzesi. Anche il legno è un materiale protagonista nell’artigianato regionale. Gli ebanisti abruzzesi si dedicano alla creazione di mobili e oggetti decorativi, molti dei quali presentano intagli che richiamano motivi religiosi o naturali. Inoltre, l’arte della scultura del legno è strettamente legata alle tradizioni religiose, con la realizzazione di statue sacre e presepi. Di notevole interesse è l’oreficeria, un’attività che affonda le sue radici nel Medioevo. L'Abruzzo vanta gioielli di rara bellezza, come la "Presentosa", un ciondolo femminile di antica tradizione, simbolo di amore e augurio. Le tecniche di lavorazione, come l’incastonatura e la filigrana, mostrano un’altissima competenza tecnica e artistica. L’artigianato abruzzese, dunque, non è solo un insieme di abilità manuali, ma anche un’espressione di identità culturale. Attraverso i materiali, i disegni e le tecniche, gli artigiani raccontano la storia e l’anima di una terra unica, in cui passato e presente si fondono per dare vita a opere di inestimabile valore.
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L'Artigianato in Abruzzo. L’artigianato abruzzese rappresenta una delle espressioni più autentiche della cultura e delle tradizioni locali, tramandate di generazione in generazione. Tra le lavorazioni più celebri spiccano quelle della ceramica e della maiolica, con il borgo di Castelli che vanta una fama internazionale per i suoi manufatti decorati con motivi floreali, religiosi e geometrici. Ugualmente significativa è la tradizione orafa, con la creazione di gioielli come la presentosa, simbolo dell’Abruzzo, e di raffinati monili in filigrana, prodotti in centri come Sulmona e Scanno. La tessitura e il merletto trovano la loro massima espressione nei pregiati tomboli di Pescocostanzo e negli arazzi realizzati con telai tradizionali nei piccoli borghi montani...
Sciare in Abruzzo significa immergersi in panorami mozzafiato, tra montagne maestose e borghi pittoreschi che aggiungono fascino a una giornata trascorsa sulla neve. Questa regione offre un’esperienza unica, grazie a un territorio che alterna cime innevate a spazi naturali intatti, creando l’ambiente ideale per gli appassionati degli sport invernali. L’Appennino abruzzese, con le sue cime imponenti, accoglie numerose stazioni sciistiche ben attrezzate e in grado di soddisfare le esigenze di sciatori di ogni livello. Le piste si snodano tra pendii soleggiati, boschi secolari e paesaggi aperti, garantendo una combinazione perfetta tra sport e natura. Oltre allo sci alpino, la regione è anche un paradiso per il freeride e lo snowboard, con percorsi studiati appositamente per gli amanti delle discese più adrenaliniche. Non manca poi la possibilità di praticare lo sci di fondo, un’attività che consente di esplorare in tranquillità l’Abruzzo innevato. Tra altopiani incantati e vallate suggestive, questa disciplina permette di vivere la montagna in un modo diverso, silenzioso e contemplativo. Anche le famiglie trovano opzioni ideali, con aree dedicate ai bambini e percorsi più facili pensati per i principianti. La neve abruzzese diventa così il pretesto perfetto per scoprire una terra ricca di autenticità, dove i paesaggi innevati si fondono con l’atmosfera calda e accogliente dei borghi montani. Après-ski nei rifugi, sapori tipici e tradizioni locali completano l’esperienza, regalando momenti di relax e convivialità in un contesto che non smette mai di stupire. Sciare in Abruzzo non è solo uno sport, ma un viaggio tra natura, cultura e avventura.
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Sciare in Abruzzo. L’Abruzzo è terra di montagne e di sciatori. È sufficiente spaziare con lo sguardo lungo l'orizzonte, in qualsiasi angolo della regione ci si trovi, per incontrare filari di cime che, allineate come soldatini di piombo, svettano verso il cielo. Sono i massicci della Majella, del Gran Sasso, della Laga, del gruppo Sirente-Velino, solo per citare i più grandi e noti. Un fantastico mondo di alta quota che costituisce il più formidabile complesso montano dell’Appennino (con caratteristiche a volte alpine), collocato strategicamente nel centro dell’Italia e del Mediterraneo. Grandi complessi montuosi, caratterizzati da un forte e duraturo innevamento, attrezzati con stazioni ed impianti turistici numerosi e qualificati...


Il mare d'Abruzzo offre un'esperienza indimenticabile, fatta di acque cristalline, spiagge variegate e panorami che raccontano la bellezza selvaggia e incontaminata della natura. La costa abruzzese, che si estende per oltre 130 chilometri, accoglie chi cerca relax, avventura o la scoperta di angoli nascosti dove il tempo sembra essersi fermato. Le spiagge si alternano tra ampi arenili sabbiosi e tratti rocciosi, ognuno con un fascino unico. Le dolci colline che degradano verso il mare creano scenari pittoreschi, arricchiti dalla presenza di caratteristici trabocchi, antiche macchine da pesca in legno che sembrano sospese tra cielo e acqua. Questi monumenti alla tradizione marinara raccontano un passato fatto di dedizione e rispetto per il mare, ancora oggi visibile nello stile di vita delle comunità costiere. Il mare d'Abruzzo è anche una promessa di divertimento e benessere. Le acque limpide sono ideali per nuotate rinfrescanti e sport acquatici, come il kayak, il windsurf e le immersioni, che rivelano la ricca vita marina dei fondali. Passeggiate lungo i lungomari regalano momenti di quiete, mentre i piccoli porti e le antiche torri costiere narrano storie di un rapporto secolare tra terra e mare. Lungo questa costa, l’esperienza balneare si intreccia con una gastronomia profondamente legata al territorio. I sapori del mare si trasformano in piatti unici, come il celebre brodetto di pesce, che celebra la freschezza e la genuinità degli ingredienti locali. Tra un tuffo e l’altro, è possibile immergersi anche nella cultura, visitando borghi storici affacciati sul mare, dove l’ospitalità abruzzese si manifesta in tutta la sua autenticità. Il mare d'Abruzzo non è solo una destinazione, ma un invito a scoprire un modo di vivere che unisce natura, tradizione e emozioni. Ogni ondeggiare delle acque e ogni tramonto sulla costa lasciano un segno nel cuore, raccontando la storia di un territorio unico, che sa come abbracciare i suoi visitatori con tutta la forza e la bellezza della sua anima.
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Il mare d'Abruzzo. Dal Tronto a Francavilla al Mare, a sud di Pescara, la costa è una uniforme, regolare e dorata fascia di soffice arenile, larga e accogliente; dalla foce del fiume Foro, a sud di Francavilla, la linea costiera diviene invece alta, portuosa, con scogliere, calette e lunghi tratti di spiaggia a ciottoli, per poi riaprirsi ai larghi arenili solo nel Vastese, al confine col Molise. Il tratto caratteristico di questo paesaggio marino è dunque la varietà, con ambienti e paesaggi per tutti i gusti. Questa particolare bivalenza della riviera, e la stessa conformazione geografica dell’Abruzzo collinare, creano un comprensorio turistico unico nel suo genere che può vantare caratteristiche davvero esclusive: una costa che diventa porta d’accesso all’intero territorio...

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