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Sito archeologico in Provincia di Chieti: Santuario italico di Schiavi d'Abruzzo - Schiavi d'Abruzzo (Ch) - Abruzzo - Info Point Regione Abruzzo

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Sito archeologico in Provincia di Chieti: Santuario italico di Schiavi d'Abruzzo - Schiavi d'Abruzzo (Ch) - Abruzzo

Le meraviglie > Archeologia in Abruzzo > Archeologia CH
I principali siti archeologici nella Provincia di Chieti - Abruzzo

Il Santuario Italico di Schiavi d'Abruzzo, situato nel comune di Schiavi d'Abruzzo, in provincia di Chieti, è uno dei più significativi siti archeologici dell'Abruzzo. Risalente al II secolo a.C., questo santuario sannita sorge in località Colle della Torre, lungo la strada provinciale che da fondovalle Trigno sale verso il paese. L'area sacra, edificata su una terrazza naturale, fu inizialmente dotata di un grande tempio e di un muro di terrazzamento, che delimitava lo spazio sacro. L'uso del santuario si estese per diversi secoli, fino al IV secolo d.C., sebbene l'intensa attività si fosse ridotta già in epoca romana. Il santuario comprende due templi disposti parallelamente: il primo, di dimensioni maggiori, risale al III secolo a.C. ed era dedicato a riti di culto di grande importanza. Con un'area di 21x11 metri, il tempio maggiore si distingueva per le quattro colonne in pietra sul fronte e per il podio accessibile tramite una scalinata. Il fregio del tempio, decorato con lastre di terracotta, è uno degli elementi più interessanti emersi dagli scavi archeologici. Il secondo tempio, di dimensioni più ridotte, fu costruito agli inizi del I secolo a.C. e non presentava il podio, ma aveva comunque una grande rilevanza religiosa, come testimoniano le scoperte di un altare e di numerosi resti votivi nelle sue vicinanze. A partire dal XIV secolo, il santuario venne abbandonato a causa di un'importante frana che colpì l'area, segnando la fine della sua frequentazione. Tuttavia, il sito continuò a essere di interesse per gli archeologi, che nel corso degli anni hanno riportato alla luce diverse necropoli, tra cui una scoperta nel 1955, con tombe a cappuccina, e un'altra nel 1997, che ha rivelato sepolture risalenti tra il IX e il VI secolo a.C. Alcuni di questi reperti, tra cui ceramiche e materiali votivi, testimoniano una frequentazione del sito che si prolungò ben oltre la fine dell'era romana. Oggi, il Santuario Italico di Schiavi d'Abruzzo è uno dei luoghi di maggiore fascino storico e panoramico della regione. Situato a quasi mille metri d'altitudine, offre una vista spettacolare sulla vallata del fiume Trigno, che ne esalta ulteriormente la bellezza e l'importanza. La scoperta di strutture sacre, come il tempio minore con pavimenti in mosaico e iscrizioni in lingua osca, ha permesso di ricostruire parte della vita religiosa e sociale degli antichi abitanti di questa zona. Il sito, che conserva anche una torre medievale, rappresenta non solo un importante punto di riferimento per gli studiosi, ma anche una meta affascinante per i visitatori interessati alla storia e alla cultura dell'Abruzzo.Siti Archeologici in Abruzzo:
Santuario italico di Schiavi d'Abruzzo (Schiavi d'Abruzzo - Ch). Santuario italico di Schiavi d'Abruzzo. Il santuario italico è un'area archeologica nella provincia di Chieti, in Italia. Si tratta di un santuario sannita del II secolo a.C. situato in località Colle della Torre, nel comune di Schiavi d'Abruzzo. Il primo impianto dell'area sacra risale agli inizi del II secolo a.C. (tempio maggiore e muro di terrazzamento). Il santuario venne ampliato agli inizi del I secolo a.C. con un secondo tempio. L'utilizzo, seppur in maniera sporadica, è attestato fino al IV secolo d.C. e sono stati rinvenute ceramiche che attestano una frequentazione fino in epoca medievale. Nel XIV secolo una frana ne segnò il definitivo abbandono. Nel 1955 è stata rinvenuta nei pressi una necropoli con tombe a cappuccina e nel 1997 ne è stata trovata un'altra con tombe a fossa risalente al IX-VI secolo a.C., con le sepolture in seguito distrutte da tombe ad incenerazione del II-I secolo a.C. Struttura del Santuario italico di Schiavi d'Abruzzo. Il santuario è impiantato su una terrazza sostenuta da un muro in opera poligonale e in blocchi squadrati sul lato occidentale. Sulla terrazza sorse un primo tempio di maggiori dimensioni (21 x 11 m), con quattro colonne in pietra sulla fronte e dotato di un podio, accessibile dalla scalinata frontale. Il fregio del tempio era rivestito da lastre in terracotta, rinvenute negli scavi. Successivamente vi sorse un secondo tempio minore (13,30 x 7,40 m), privo di podio, davanti al quale era presente un altare. La cella conserva il pavimento in signino decorato con tessere di mosaico bianche. Presso il tempio minore è stata trovata nel 1971 una stipe votiva con materiale risalente al III-II secolo a.C. Schiavi d'Abruzzo è un comune italiano di 990 abitanti (2010) della provincia di Chieti. È noto per le viste panoramiche e per il ballo locale, la Spallata. Data la posizione isolata tra le montagne, ha mantenuto tipiche caratteristiche del Medioevo e del Rinascimento. Fa parte della Comunità montana Alto-Vastese. Geografia di Schiavi d'Abruzzo: Il paese si trova nella parte più meridionale della regione Abruzzo, al confine con la regione del Molise. Distante 56 km dal Mare Adriatico e 225 km da Roma. Il territorio è suddiviso in nove contrade composte da abitazioni rurali e da un centro storico posto sulla sommità di un monte all'altitudine di 1.172 m s.l.m. Dialetto di Schiavi d'Abruzzo: Il dialetto presente è conosciuto come Schiavese parte dell'abruzzese orientale adriatico. Probabilmente ha mantenuto qualche influenza slava, ipotizzabile non soltanto dal supposto contributo di questi alla fondazione del paese, ma anche dalla vicinanza di Schiavi di Abruzzo ai paesi sul Trigno di eredità croata. Il complesso culturale dei Templi Italici di Schiavi d'Abruzzo è uno dei più importanti siti archeologi della regione. Si trova alle pendici del Monte Pizzuto, lungo la strada provinciale che dal fondovalle Trigno sale verso il paese, in località Colle della Torre. Nell'area, circondata e sostenuta da un muro di cinta, in parte ancora visibile, si trovano due templi affiancati e disposti parallelamente, differenti tra loro per cronologia. Il tempio maggiore risale al III sec. a.C. e fu utilizzato come luogo di culto almeno fino al II sec. d.C., misura m.21×11 e, nel lato sud-orientale, ha una scalinata d'ingresso. Quello minore è del I sec. d.C., misura m. 7.40×13.30 e presenta frontalmente quattro colonne in laterizio ed un pavimento in "opus spicatum".Nell'interno, la cella ha un pavimento in signino rosso e decorazioni geometriche, le cui tessere bianche compongono sulla soglia una iscrizione dedicatoria in lingua osca, G. Paapiis Mitileis, riferentesi probabilmente al costruttore. Recenti indagini archeologiche hanno consentito di riportare alla luce un altare in muratore, antistante il tempio minore, una necropoli utilizzata dal X sec. a.C. alla piena età romana, ed un altro edificio sacro. Oggi è visibile anche la torre medievale a due livelli, eretta dietro al muro del santuario. Dal sito archeologico, situato a quasi mille metri d'altitudine, si gode un panorama incantevole sulla vallata del fiume Trigno. Santuario italico di Schiavi d'Abruzzo - Schiavi d'Abruzzo (Ch)

Il Santuario Italico di Schiavi d'Abruzzo è un notevole sito archeologico situato a Schiavi d'Abruzzo, in provincia di Chieti, Italia. Risale al periodo sannitico del II secolo a.C. ed è situato nella località di Colle della Torre, sulle pendici del Monte Pizzuto. Il santuario fu originariamente fondato intorno all'inizio del II secolo a.C. con un tempio più grande e un muro terrazzato. Fu ampliato all'inizio del I secolo a.C., aggiungendo un secondo tempio più piccolo.
Questo santuario fu utilizzato in modo intermittente fino al IV secolo d.C., con reperti in ceramica che indicano un'attività continuata fino al periodo medievale. Tuttavia, nel XIV secolo, il sito fu abbandonato a causa di una frana.

Il santuario è costituito da due templi:
1. Il tempio più grande , risalente al III secolo a.C., misura 21 per 11 metri, con quattro colonne in pietra nella parte anteriore e un podio, a cui si accede tramite una scalinata. Il fregio del tempio era decorato con lastre di terracotta.
2. Il tempio più piccolo , risalente al I secolo a.C., misura 13,30 per 7,40 metri, è privo di podio ed era dotato di un altare antistante. La cella presenta un pavimento in "signino" (un tipo di pavimento decorativo) con tessere di mosaico bianco.
 
Le indagini archeologiche nella zona hanno portato alla luce offerte votive, una necropoli con tombe datate tra il IX e il VI secolo a.C. e tracce di ulteriori strutture sacrificali.
Schiavi d'Abruzzo, un piccolo villaggio con poco meno di 1.000 residenti, offre viste panoramiche e una forte identità culturale, tra cui la sua danza locale, la Spallata. Conserva caratteristiche medievali e rinascimentali grazie alla sua posizione montuosa isolata. Il villaggio è anche noto per il suo dialetto distintivo, che mostra una certa influenza slava, potenzialmente dovuta alle interazioni storiche con i coloni croati.
Dal santuario i visitatori possono ammirare splendide viste sulla valle del fiume Trigno, accrescendo ulteriormente il valore storico e paesaggistico del sito.
L’Abruzzo medievale e rinascimentale
Splendide chiese medievali al centro di solitari altopiani ed eremi nascosti negli anfratti delle montagne, imponenti abbazie e poderosi castelli, sono gli elementi che più originalmente qualificano il paesaggio abruzzese. Il Medioevo è infatti l’epoca che ha lasciato sul territorio le tracce più evidenti e suggestive, capaci di imprimersi per sempre negli occhi e nel cuore dei visitatori. La montagna abruzzese ebbe nel Medioevo una grande importanza militare ed economica, e fu quindi interessata da una straordinaria fioritura di opere d’arte. Lungo tutta la dorsale appenninica e nei suoi centri abitati, grandi e piccoli, i palazzi, i castelli e le chiese romaniche, gotiche e rinascimentali d’Abruzzo fiorirono con grande rigoglio, spesso abbellite dall’apporto di artisti di grande valore: gli enormi capitali prodotti in regione dalla grande stagione della pastorizia produssero infatti in quest’epoca i loro frutti più ricchi e duraturi.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, tra cui le “mazzarelle”; “virtù”. Meno evocativa dell’Abruzzo -percepita come regione di montagne...


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...
La Basilica di Santa Maria di Collemaggio, situata a L'Aquila, è uno dei luoghi più significativi e affascinanti della città, nonché un capolavoro dell'architettura romanico-gotica abruzzese. Fondata nel 1287 da Pietro da Morrone, futuro Papa Celestino V, la basilica rappresenta non solo un importante punto di riferimento religioso, ma anche un simbolo della storia di L'Aquila e della sua resilienza. La sua facciata, caratterizzata da un magnifico portale e da decorazioni marmoree, cattura immediatamente l'attenzione dei visitatori, mentre l'interno, ampio e solenne, ospita opere d'arte di grande valore. Nel corso dei secoli, la basilica ha vissuto numerosi eventi storici e spirituali, ma è celebre soprattutto per il suo legame con il Giubileo Celestiniano, una tradizione che richiama i fedeli ogni anno per celebrare il perdono e la pace. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è anche il luogo dove, nel 2009, venne celebrato il funerale delle vittime del devastante terremoto che ha colpito la città. Nonostante i danni subiti dal sisma, la basilica è stata restaurata e riaperta al pubblico, continuando a essere un simbolo di speranza per gli aquilani. Il restauro, che ha visto l'impegno di numerosi esperti e artigiani, ha permesso di recuperare la magnificenza originaria della struttura, rendendo la basilica ancora più maestosa e suggestiva. Oltre alla sua funzione religiosa, la basilica è anche un importante attrattore turistico, grazie alla sua storia, all'architettura e al suo legame indissolubile con la città. Visitando la Basilica di Santa Maria di Collemaggio, i turisti possono immergersi in un'atmosfera di spiritualità e cultura, apprezzando un monumento che ha attraversato i secoli senza mai perdere la sua bellezza e il suo significato.

Chiese e santuari in Abruzzo
La provincia dell’Aquila, immersa nel cuore dell’Abruzzo, è un territorio ricco di storia e spiritualità, dove chiese e santuari raccontano secoli di fede e tradizioni.
Tra i paesaggi montuosi del Gran Sasso e della Majella, sorgono luoghi di culto che custodiscono tesori artistici e culturali, attirando pellegrini e visitatori da ogni parte del mondo. L’Aquila stessa, capoluogo della provincia, vanta edifici religiosi di grande rilievo. La Basilica di Santa Maria di Collemaggio è un capolavoro del gotico abruzzese, famosa per la sua facciata policroma...
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