Museo Archeologico Nazionale La Civitella - Chieti
Le meraviglie > Musei d'Abruzzo > Musei nel chietino
I principali Musei, Mostre, Pinacoteche e Raccolte nella Provincia di Chieti - Abruzzo

Tel.: 0871.63137
Il Museo Archeologico Nazionale "La Civitella" si trova a Chieti, sulla storica altura omonima che un tempo ospitava l’acropoli dell’antica Teate Marrucinorum. È un museo statale gestito dalla Direzione Regionale Musei Abruzzo, e sorge proprio nel luogo in cui furono rinvenuti, all'interno di una stipe votiva, frammenti ceramici che hanno permesso la ricostruzione dei frontoni di tre templi di epoca repubblicana e di un edificio minore, oggi esposti all’interno del percorso museale. Nella stessa area, durante gli scavi degli anni ’80, sono emersi anche i resti dell’Anfiteatro romano, oggi restaurato e aperto al pubblico.
Le collezioni del museo coprono un ampio arco cronologico, dal Paleolitico all’Alto Medioevo, e documentano in modo approfondito la nascita e l’evoluzione dell’antica Teate e del suo territorio. I reperti provengono non solo dall’area urbana dell’attuale Chieti, ma anche dalla regione circostante, un tempo abitata dal popolo dei Marrucini. Questo territorio si estendeva tra le valli del fiume Aterno-Pescara e del torrente Foro, delimitato a ovest dalle Gole di Popoli e a est dal mare Adriatico.
Il percorso espositivo si articola in tre sezioni principali. La prima, L’inizio della storia urbana, presenta materiali databili tra il III e il I secolo a.C., provenienti dalle due principali aree sacre dell’antica Teate. Qui spicca la suggestiva ricostruzione dei frontoni dei templi repubblicani. La seconda sezione, La terra dei Marrucini, raccoglie reperti provenienti da diversi siti del territorio, dalla preistoria all’età imperiale, con un’area centrale dedicata alla Grotta di Rapino, antico luogo di culto dei Marrucini, dove è esposta la celebre statuetta bronzea della Dea Madre di Rapino. La terza sezione, Da Roma a ieri, documenta la trasformazione di Teate in Municipium romano a partire dal I secolo a.C., con reperti significativi come il Mausoleo di Lusius Storax e un raffinato ritratto marmoreo di Augusto, riconducibile al tipo di Prima Porta.
Completano l’allestimento una selezione di materiali provenienti da collezioni storiche, tra cui l’Antiquarium Teatinum e la Collezione Zecca. Il Museo Archeologico Nazionale La Civitella non è solo un luogo di conservazione, ma anche uno spazio immersivo capace di raccontare, attraverso reperti di eccezionale valore, l’identità e la storia più profonda dell’Abruzzo. Tra i tesori da non perdere: i frontoni fittili dei templi repubblicani, la Dea Madre di Rapino, il Mausoleo di Lusius Storax e l’Anfiteatro romano dell’antica Teate, oggi restituito alla fruizione pubblica in tutta la sua imponenza.




Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...

Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.

L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.

L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.