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Museo Archeologico Nazionale La Civitella - Chieti - Info Point Regione Abruzzo

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Museo Archeologico Nazionale La Civitella - Chieti

Le meraviglie > Musei d'Abruzzo > Musei nel chietino
I principali Musei, Mostre, Pinacoteche e Raccolte nella Provincia di Chieti - Abruzzo

Il Museo Archeologico Nazionale La Civitella, situato nella città di Chieti, occupa un luogo di straordinaria importanza storica: l'altura della Civitella, antica acropoli della città preromana di “Teate Marrucinorum”. Questo sito archeologico ha restituito reperti eccezionali, tra cui i frammenti ceramici di tre templi di epoca repubblicana, ricomposti oggi in una suggestiva esposizione all'interno del museo. Sempre sulla stessa collina, gli scavi condotti negli anni Ottanta hanno portato alla luce anche l’Anfiteatro romano, restaurato e visitabile, che testimonia la vitalità culturale e urbanistica della città antica. Le collezioni conservate nel museo illustrano la lunga storia della città e del territorio circostante, dalla preistoria all’alto Medioevo. I reperti provengono non solo dall’area urbana dell’attuale Chieti, ma anche dalla regione un tempo abitata dai Marrucini, popolazione italica stanziata tra il mare Adriatico e l’entroterra appenninico. Questo vasto patrimonio archeologico permette di comprendere l’evoluzione delle comunità locali e i loro rapporti con il mondo romano, restituendo un quadro storico ampio e articolato. Il percorso espositivo si sviluppa attraverso tre grandi sezioni tematiche. Nella prima viene illustrata la nascita dell’antica Teate attraverso materiali provenienti da aree sacre, con particolare rilievo ai frontoni dei templi repubblicani. La seconda sezione è dedicata al territorio dei Marrucini, con reperti che raccontano la vita quotidiana, i riti e le trasformazioni culturali di questa popolazione. Al centro di questo spazio spicca la Grotta di Rapino, antico santuario dove fu rinvenuta la celebre statua bronzea della Dea Madre. La terza sezione segue la romanizzazione della città, mostrando monumenti, sculture e oggetti legati alla trasformazione di Teate in municipio romano, tra cui il monumentale Mausoleo di Lusius Storax e un imponente ritratto di Augusto. Completano l’allestimento sezioni dedicate a collezioni storiche provenienti dall’Antiquarium Teatinum e dalla raccolta privata di Vincenzo Zecca. Il Museo La Civitella si distingue non solo per la ricchezza dei materiali, ma anche per l’impostazione moderna e coinvolgente degli spazi espositivi, capaci di accompagnare il visitatore in un viaggio immersivo attraverso oltre duemila anni di storia. È un luogo in cui l’archeologia si fa racconto, in grado di restituire il volto antico e profondo dell’Abruzzo e di una delle sue città più antiche.Musei e Mostre in Abruzzo:
Museo Archeologico Nazionale La Civitella – Chieti. È un museo statale che fa parte della Direzione Regionale Musei Abruzzo. Si trova a Chieti, sull’altura della Civitella, l’acropoli dell’antica Teate Marrucinorum, dove sono stati rinvenuti in una stipe i frammenti ceramici che hanno consentito di ricomporre i frontoni di tre templi di età repubblicana e di un edificio minore, tra i materiali esposti nel museo. Nel medesimo sito sono stati rinvenuti negli anni ‘80 abbondanti resti dell’Anfiteatro romano, restaurato e visitabile. Le collezioni museali, formate da reperti datati dal Paleolitico all’Alto Medioevo, illustrano la nascita e lo sviluppo dell’antica Teate e del suo territorio attraverso reperti provenienti dalla città di Chieti e dall’area geografica un tempo abitata dai Marrucini, identificabile nella striscia di terra compresa tra le valli del fiume Aterno-Pescara e del torrente Foro, delimitata ad ovest dalle Gole di Popoli e ad est dal mare Adriatico. Il percorso espositivo è articolato in tre sezioni principali: nella prima, L’inizio della storia urbana, sono esposti materiali databili al III-I secolo a.C. che provengono dalle due principali aree sacre dell’antica Teate. Tra questi si possono ammirare, in una scenografica ricostruzione, i frontoni dei templi di età repubblicana; nella sezione denominata La terra dei Marrucini sono raccolti materiali dai vari siti del territorio marrucino datati dalla preistoria all’età imperiale. Al centro del percorso è collocata l’area espositiva dedicata alla Grotta di Rapino, antico centro sacro del popolo marrucino, con la piccola statua bronzea conosciuta come la Dea Madre di Rapino; la terza sezione, Da Roma a ieri, raccoglie reperti relativi alla città romana di Teate, datati dal I secolo a.C., successivamente alla sua trasformazione in Municipium. Tra questi si può osservare il celebre mausoleo di Lusius Storax, oltre ad un pregevole ritratto in marmo di Augusto accostabile al tipo di Prima Porta. L’allestimento comprende infine un’area in cui sono esposti materiali da collezioni preesistenti: l’Antiquarium Teatinum e la Collezione di V. Zecca. Da non perdere: i frontoni fittili dei Templi di età repubblicana che sorgevano sulla collina della Civitella; la Dea Madre di Rapino; il Mausoleo di Lusius Storax; l’Anfiteatro Romano dell’antica Teate. Museo Archeologico Nazionale La Civitella - Chieti
Via Generale Pianell
Tel.: 0871.63137

Il Museo Archeologico Nazionale "La Civitella" si trova a Chieti, sulla storica altura omonima che un tempo ospitava l’acropoli dell’antica Teate Marrucinorum. È un museo statale gestito dalla Direzione Regionale Musei Abruzzo, e sorge proprio nel luogo in cui furono rinvenuti, all'interno di una stipe votiva, frammenti ceramici che hanno permesso la ricostruzione dei frontoni di tre templi di epoca repubblicana e di un edificio minore, oggi esposti all’interno del percorso museale. Nella stessa area, durante gli scavi degli anni ’80, sono emersi anche i resti dell’Anfiteatro romano, oggi restaurato e aperto al pubblico.
Le collezioni del museo coprono un ampio arco cronologico, dal Paleolitico all’Alto Medioevo, e documentano in modo approfondito la nascita e l’evoluzione dell’antica Teate e del suo territorio. I reperti provengono non solo dall’area urbana dell’attuale Chieti, ma anche dalla regione circostante, un tempo abitata dal popolo dei Marrucini. Questo territorio si estendeva tra le valli del fiume Aterno-Pescara e del torrente Foro, delimitato a ovest dalle Gole di Popoli e a est dal mare Adriatico.
Il percorso espositivo si articola in tre sezioni principali. La prima, L’inizio della storia urbana, presenta materiali databili tra il III e il I secolo a.C., provenienti dalle due principali aree sacre dell’antica Teate. Qui spicca la suggestiva ricostruzione dei frontoni dei templi repubblicani. La seconda sezione, La terra dei Marrucini, raccoglie reperti provenienti da diversi siti del territorio, dalla preistoria all’età imperiale, con un’area centrale dedicata alla Grotta di Rapino, antico luogo di culto dei Marrucini, dove è esposta la celebre statuetta bronzea della Dea Madre di Rapino. La terza sezione, Da Roma a ieri, documenta la trasformazione di Teate in Municipium romano a partire dal I secolo a.C., con reperti significativi come il Mausoleo di Lusius Storax e un raffinato ritratto marmoreo di Augusto, riconducibile al tipo di Prima Porta.
Completano l’allestimento una selezione di materiali provenienti da collezioni storiche, tra cui l’Antiquarium Teatinum e la Collezione Zecca. Il Museo Archeologico Nazionale La Civitella non è solo un luogo di conservazione, ma anche uno spazio immersivo capace di raccontare, attraverso reperti di eccezionale valore, l’identità e la storia più profonda dell’Abruzzo. Tra i tesori da non perdere: i frontoni fittili dei templi repubblicani, la Dea Madre di Rapino, il Mausoleo di Lusius Storax e l’Anfiteatro romano dell’antica Teate, oggi restituito alla fruizione pubblica in tutta la sua imponenza.
I musei d'Abruzzo rappresentano una sintesi affascinante e spettacolare del ricchissimo patrimonio storico e artistico della regione. Attraverso una rete variegata e ben articolata, il territorio offre un panorama culturale di straordinaria ampiezza: dalle grandi collezioni archeologiche all’arte classica, dai musei dedicati alla vita quotidiana di contadini e pastori alle molteplici espressioni dell’arte moderna e contemporanea. All’interno di questo sistema spiccano realtà di rilievo nazionale, come il Museo Nazionale d’Abruzzo all’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti e il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara. Particolarmente suggestivi anche i due musei che custodiscono le celebri maioliche di Castelli, uno nel borgo stesso e l’altro a Loreto Aprutino, sede della prestigiosa Collezione Acerbo. Tuttavia, è soprattutto grazie alla presenza diffusa di musei locali, spesso sorprendentemente ricchi e curati, che l’Abruzzo si configura come un autentico “museo diffuso”. Piccoli gioielli come il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella a Chieti, il Museo dello Splendore a Giulianova, quello della Civiltà Contadina a Picciano, il Museo Civico di Sulmona o il Castello-Museo di Crecchio contribuiscono a disegnare una mappa culturale viva, densa di storia e di bellezza, capace di raccontare l’identità profonda della regione.I musei d’Abruzzo offrono uno straordinario viaggio attraverso la storia, l’arte e le tradizioni di una regione ricca di cultura. La loro varietà riflette la complessità e la profondità del territorio: dalle testimonianze dell’antichità ai linguaggi dell’arte contemporanea, passando per le espressioni della vita rurale e pastorale che da sempre caratterizzano l’identità abruzzese. Nelle principali città, ma anche nei piccoli centri, i musei raccontano storie affascinanti, custodendo reperti archeologici, opere d’arte, documenti, oggetti del quotidiano e manufatti artigianali che restituiscono un’immagine viva e autentica della regione. Alcuni musei si distinguono per il loro valore nazionale e internazionale, ma ciò che rende unico il sistema museale abruzzese è la sua capillarità. Anche i musei locali, spesso meno noti, sorprendono per la ricchezza delle collezioni e per la cura degli allestimenti, contribuendo a creare un vero e proprio “museo diffuso” che abbraccia l’intero territorio. Visitare i musei d’Abruzzo significa immergersi in un patrimonio culturale stratificato, dove ogni luogo conserva e racconta un frammento prezioso della memoria collettiva. I Musei d'Abruzzo. Una sintesi efficace e spettacolare del patrimonio storico e artistico dell’Abruzzo è offerta dalla sua ricca e variegata rete di musei. Dalle ampie raccolte dedicate all’archeologia ai musei di arte classica, dai musei che celebrano il folklore e la vita dei contadini e dei pastori ai numerosi spazi espositivi di arte moderna e contemporanea, il sistema museale abruzzese vanta eccellenze assolute, come il grande Museo Nazionale d’Abruzzo a L’Aquila, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il Museo delle Genti d’Abruzzo di Pescara, e i due splendidi musei dedicati alle prestigiose Maioliche di Castelli, a Castelli e Loreto Aprutino (la famosa Collezione Acerbo). Ma sono soprattutto i numerosi musei locali, spesso di sorprendente bellezza e ricchezza, a qualificare in modo capillare il territorio, trasformandolo in un vero e proprio “museo diffuso”. Il Museo Capitolare di Atri, il Museo Archeologico Francesco Savini di Teramo, il Museo della Civitella di Chieti, il Museo dello Splendore di Giulianova, il Museo della Civiltà Contadina di Picciano, il Museo Civico di Sulmona, il Castello-Museo di Crecchio sono solo alcune delle perle museali che arricchiscono il paesaggio culturale abruzzese.


Un grande museo all’aperto
Noto in tutto il mondo per la sua natura, l’Abruzzo espone, come un grande museo all’aperto senza orari né mura, opere d’arte e monumenti nel suo peculiare e intatto paesaggio. Accanto a luoghi celeberrimi come la rocca di Calascio, lo straordinario centro storico di Pescocostanzo, il Museo Archeologico Nazionale di Chieti, il poderoso castello cinquecentesco dell’Aquila, emozionano il viaggiatore decine e decine di meraviglie meno note, sparse in ogni angolo della regione. I restauri di chiese e castelli, la sistemazione e la valorizzazione dei siti...


Abruzzo, la regione più verde d’Europa
In Abruzzo la natura è una risorsa protetta. Con un terzo del proprio territorio destinato a parchi, la regione non solo esprime un primato culturale e civile nella protezione dell’ambiente, ma si colloca come maggiore area naturalistica d’Europa, vero cuore verde del Mediterraneo.
La funzione che l’Abruzzo dei Parchi svolge a livello nazionale e internazionale nella conservazione dell’ambiente e della biodiversità è difficilmente sottovalutabile, se si pensa che la regione custodisce un grandissimo numero di specie animali e vegetali.


L’Abruzzo montano
Con numerosi centri sciistici con impianti di avanguardia, comprende i maggiori massicci dell’Appennino (il Gran Sasso d’Italia e la Majella), numerosi rilievi che raggiungono anch’essi notevole altitudine e altipiani intervallati dalle conche dell’Aquila e di Sulmona, mentre verso il confine con il Lazio si stende la fertile conca del Fucino, risultante dal prosciugamento del lago omonimo portato a termine dal Duca Alessandro Torlonia nel 1875, opera grandiosa, che peraltro era stata più volte programmata fin dall’epoca dell’impero Romano.


L'Enogastronomia
Una cucina, quella abruzzese, che ha molte anime, per la varietà del territorio e delle culture che in essa convivono. C’è l’evoluzione della cucina agropastorale, quella dei contadini e dei pastori “poveri” delle zone montane e pedemontane, fatta di piatti semplici e saporiti, di carni ovine, zuppe e minestre, formaggi ed erbe aromatiche e quella “colta e borghese” di Teramo, capace di valorizzare sapori primari con preparazioni più complesse: timballo di scrippelle, le “mazzarelle” e le “virtù”.
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